La mia vita postuma
di Hubert & Zanzim
Bao Publishing
E' difficile definire il fumetto “La mia vita postuma” di Hubert & Zanzim (già autori del fumetto “Pelle d'uomo”). Sicuramente un altro titolo azzeccato della Bao Publishing. La mia vita postuma è una storia d'amore, con tutti i complicati annessi e connessi di una vita di coppia: passione, affetto, sentimento, tradimenti, rabbia e litigi, gelosia, desiderio di rottura con il passato (soprattutto per una ragazza cresciuta in un ambiente contadino chiuso e tradizionalista come quello della Francia rurale di metà novecento nel quale il racconto è ambientato).
La mia vita postuma è un giallo ricco di suspense, complotti, politici corrotti, devastazioni ambientali, speculazioni edilizie, spietati killer imborghesiti dal lavoro quotidiano e intricati colpi di scena attraverso i quali lo sceneggiatore riesce continuamente a spostare l'attenzione del lettore alla ricerca del possibile colpevole e movente.
La mia vita postuma è un horror surreale, divertente e grottesco: cosa succederebbe se, dopo essere stati uccisi, vi accorgereste di essere ancora vivi (morti viventi) ma senza più l'esigenza di mangiare, dormire, respirare? Senza più il problema di invecchiare, visto che ormai siete ridotti a un cadavere ambulante? E come camuffare o giustificare la vostra esistenza da zombi nei confronti della società, del quartiere dove vivete, dei conoscenti e vicini di casa? Un'esistenza da cadavere, chiusa nella sua casa, lontana da affetti e rapporti sociali, nella quale la protagonista (ma potremmo esserlo anche noi lettori) si era lasciata scivolare da anni, ancora prima del trapasso vero e proprio.
La mia vita postuma è un'ironica e tagliente rappresentazione della società contemporanea, con i suoi stereotipi, le sue consuetudini, i suoi comportamenti istituzionalizzati ma non per questo necessariamente razionali e democratici.
Hubert struttura un racconto introspettivo, spostandosi agilmente dalla formula del diario narrato in prima persona a quello del fumetto raccontato in tempo reale, sapendo traslare con maestria dalle azioni presenti ai ricordi passati, ma addirittura cambiando l'io narrante semplicemente facendo uscire o entrare in scena il personaggio che in quel momento incarna il ruolo di protagonista.
Il disegno un poco naif di Zanzim, in questo caso caricato da un tratteggio graffiato e tenebroso che ricorda quello di Joann Sfar, ben si adatta al carattere grottesco e tenebroso della vicenda. Ottimi anche i colori, piatti ma delicati, che rinforzano il tratto del ripasso a china e conferiscono la giusta atmosfera espressiva al racconto.
Molto bella anche la copertina, stampata con rilievi verniciati a lucido e confezionata come sempre con la grande cura che distingue la casa editrice milanese. Unico difetto che ci è capitato: il volume ordinato tramite Amazon è arrivato in redazione rovinato per un urto e con un evidente difetto nella plastificazione della piega della costoletta. Chiesta la sostituzione, Amazon ha inviato con solerte velocità la nuova copia che però presentava analogo problema sulla plastificazione. Speriamo sia solo una casualità dovuta a queste due copie.
E' comunque un libro molto bello che consigliamo a tutti gli appassionati di fumetto e non solo.
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