Zagor – I racconti di Darkwood: I tamburi della foresta
Maxi Zagor n.37 (pubblicazione quadrimestrale)
Settembre 2019
Il Maxi Zagor è un balenottero di ben 290 pagine che fa la sua comparsa nelle edicole tre volte all'anno, regalando agli appassionati dello Spirito con la Scure una lunga avventura tutta racchiusa in un'unica pubblicazione. A partire dal n.31 intitolato “I racconti di Darkwood” (in edicola nel settembre 2017) il curatore della testata Moreno Burattini sperimenta una nuova formula narrativa, già utilizzata sia in campo letterario sia in campo cinematografico e ampiamente sfruttata nel settore editoriale del fumetto (soprattutto dalla Disney che spesso la utilizza per confezionare “nuove” ristampe delle storie migliori di paperi e topi). Il format ideato dall'autore zagoriano è una sorta di Decameron1 che raccoglie vari racconti brevi disegnati da autori diversi, collegati insieme da una cornice avventurosa. Visto il successo de “I racconti di Darkwood”, la pubblicazione è stata riproposta saltuariamente come serie nella serie, mantenendo il titolo della prima uscita: con il n.35 (“Brividi da Altrove” del gennaio 2019); con il n. 37 (“I tamburi della foresta” del settembre 2019); con il n.39 (“Lungo il fiume” del maggio 2020). Il brillante Burattini sfrutta questa soluzione per giocare un poco con il personaggio di Zagor, concedendosi qualche libertà che nella serie normale non sarebbe possibile. Si tratta di piccole ma interessanti sperimentazioni sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico. Spesso i disegnatori di questi episodi non sono quelli della serie mensile e viene concessa loro una certa libertà nell'interpretazione dei principali characters ma soprattutto nelle soluzioni grafiche e di impaginazione della gabbia bonelliana.
In due casi poi “I racconti di Darkwood” hanno sfruttato un ospite d'onore per farlo divenire il leitmotiv attorno al quale si coagulano i vari episodi contenuti nel volume. Nel n.35 il ruolo di narratore spetta a Edgar Allan Poe (genio del brivido divenuto spesso ospite delle vicende bonelliane, sia in Zagor che in altre testate come quella di Magico Vento). Nel n.37 è il turno di un grande narratore dell'avventura nordamericana: James Fenimore Cooper famoso soprattutto per il suo “L'ultimo dei Mohicani2”. In queste due pubblicazioni Moreno Burattini non si limita a giocare con il signore di Darkwood ma realizza un vero e proprio omaggio al racconto dell'avventura, binario principale su cui si muove da sempre la casa editrice milanese. In particolare il numero 37 diventa una vera e propria dichiarazione d'amore per l'avventura, sfruttando la figura del celebre scrittore James Fenimore Cooper, dalla cui opera hanno preso vita innumerevoli esempi di genere. Ma è anche un'occasione per celebrare la stessa serie curata da Moreno e il suo ruolo editoriale, divenendo una sorta di riflessione meta-cognitiva sulla figura dell'eroe (in particolare di quello incarnato dallo Spirito con la scure) e dello scrittore (in particolare quello di storie a fumetti). A tal proposito, dialogando con Cooper, Zagor riflette con queste parole “(...) a volte sospetto perfino io che ci sia qualcuno a cui è affidato il mio destino... una sorta di “entità superiore” che si diverte a mettermi nei guai, visto il numero di avventure in cui mi è capitato di essere coinvolto”. E poi ancora: “Non saprei dire, però, se questa entità sia malevola o benevola, visto che mi ha sempre fatto uscire indenne dai peggiori guai... e mi ha messo in grado di aiutare persone in difficoltà”. E' indubbio il ruolo ed il valore di Moreno Burattini nell'esser stato capace di ringiovanire e ridare smalto ad una serie come quella di Zagor che diversi anni fa (prima del suo arrivo) vedeva calare il numero dei suoi lettori in maniera vertiginosa rischiando di far chiudere la testata. Burattini è riuscito a ridare slancio e vitalità al signore di Darkwood riportando le sue avventure alla genuina grandezza del ciclo originario scritto da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli). Il vero signore di Darkwood è proprio Burattini che ben ci immaginiamo in redazione, armato di scure, mentre grida a gran voce il provvidenziale urlo “AAHHYYYAAAK!”.
Note:
1Il Decamerón è una raccolta di cento novelle scritta da Giovanni Boccaccio nel XIV secolo, probabilmente tra il 1349 (anno successivo alla peste nera in Europa) e il 1351 / 1353.
2L'ultimo dei Mohicani (The Last of the Mohicans) è un romanzo d'avventura scritto da James Fenimore Cooper (1789-1851) e pubblicato per la prima volta nel 1826.