Analogico o digitale?
Analogico o digitale? Carta o computer? Matita o tavoletta grafica? E' una domanda da mille dollari (che valgono sempre meno per altro...) che vede da anni contrapporsi da una parte nostalgici amanti dei vecchi ma consolidati strumenti manuali e dall'altra più moderni sperimentatori di strumentazioni digitali. Noi dello Sciacallo Elettronico non abbiamo mai sdegnato ne l'una ne l'altra posizione. Attenti agli sviluppi della computer grafica e dell'informatica (non a caso nell'ormai lontano 1995 creammo la prima rivista di fumetti online in Italia... appunto lo Sciacallo Elettronico). Abbiamo però sempre amato anche giocare, sperimentare e sporcarci le mani con pastelli e colori in tubetti. Anzi, cercandone spesso, commistioni e fusioni.
Girovagando sulla rete abbiamo scovato una bellissima intervista rilasciata da un grande autore italiano come Paolo Bacilieri che, come è solito fare, ci regala un'interessante punto di vista sull'argomento.
"Amo molto il fumetto essenziale, che per me è il fumetto in bianco e nero. Il che significa il disegno a matita, il ripasso a inchiostro di china. Io uso ancora la carta, gli strumenti tradizionali, analogici, non digitali. Per me il computer viene dopo, è uno strumento assolutamente utile, non ho nessun tipo di anatema da esprimere a riguardo, ma personalmente sono molto legato al disegno su carta. Forse, l'unica cosa che il computer non potrà mai avere è proprio la violenza della carta. Lavorare sulla carta con la matita, con la china, con i rapidograph, è un atto violento! C'è dell'attrito, c'è della resistenza. L'unica cosa che il computer non ha è proprio questa: la resistenza, la forza di gravità, l'attrito".
Paolo Bacilieri
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