Il sequel di "Paperino e le lenticchie di Babilonia" firmato da Fabio Celoni
"Il destino di Paperone". Si intitola così la nuova storia a fumetti di Fabio Celoni di cui "Topolino" pubblicherà il prologo a partire dal prossimo 14 dicembre sul numero 3499 del settimanale, in occasione dei 75 anni dalla prima apparizione di Paperon de' Paperoni in un fumetto Disney (quel "Christmas on Bear Mountain", scritto e disegnato da Carl Barks e pubblicato sul numero 178 di "Four Color Comics", datato 15 dicembre 1947). Si tratta di un'avventura per certi versi epocale, dal momento che sarà la prima a dare un seguito alla oramai mitica storia di Romano Scarpa "Paperino e le lenticchie di Babilonia", indiscusso capolavoro scarpiano inchiostrato da Rodolfo Cimino e pubblicato per la prima volta sul tascabile disneyano dall'11 al 18 settembre 1960, che figura oggi stabilmente alla posizione numero 26 della Top 100 I.N.D.U.C.K.S. (la lista delle 100 migliori storie Disney di sempre per gli utenti dell'omonimo database).
Parla di uno Zio Paperone insolitamente ingenuo, disposto a tutto pur di accaparrarsi il monopolio delle rarissime e preziosissime lenticchie babilonesi scovate dai cugini mediorientali della Banda Bassotti, i quali però, mostrandosi per una volta più astuti del palmipede fantastiliardario chiedono in cambio l'intero patrimonio dello Zione (un po' come avviene in "Only Poor Old Man", sempre di Carl Barks, in cui la Banda riesce a impossessarsi legalmente del denaro dell'acerrimo nemico, rendendolo "solo un povero vecchio"). Convinto che i legumi lo avrebbero ripagato dell'esorbitante spesa, Paperone accetta l'offerta, iniziando immediatamente a far seminare in ogni angolo del globo lenticchie di Babilonia.
A causa di un sordido trucco ordito dai Bassotti, però, nessuna piantina di lenticchie germoglierà, determinando di fatto il flop dell'affare. Il vecchio papero cade così in disgrazia, perdendo la sua intera fortuna senza alcuna possibilità di riaverla. Anche se enormemente provato dalla perdita, Paperone non si perde d'animo, dimostrando ancora una volta la sua proverbiale tenacia e, racimolati settantacinque cent dopo essersi improvvisato musichiere di strada in un ristorante, spiega ai nipoti di avere intenzione di moltiplicarli e, con quelli, di ricostruire il suo impero. Con quei pochi spiccioli, poi, si dirige ad acquistare un salsicciotto da mettere sotto i denti, ma viene individuato dai suoi ormai innumerevoli creditori, che lo inseguono e lo costringono alla fuga nel suo vecchio palazzo paperolopolese, in cui Bassotti gli hanno concesso di vivere all'ultimo piano. La storia si chiude con Paperone visualizzato all'interno del suo ameno palazzo, coricato nel letto sfinito dopo le calamità passate. Lo sguardo dormiente dell'inossidabile fantastiliardario appare rassegnato, come a dire "non recupererò mai più la mia fortuna".
E invece... nell'ultima vignetta della storia, Scarpa ci fa notare, sul davanzale del palazzo di de' Paperoni, una piantina di lenticchie di Babilonia germogliata! E ci svela il patto preso con i Bassotti: "se una sola lenticchia di Babilonia dovesse germogliare, tutti i beni di Paperon de' Paperoni torneranno in suo immediato possesso. A questo punto la vicenda si interrompe, e non ci è dato sapere se Paperone ha infine recuperato i suoi liquidi defraudati, ma ci lascia immaginare che alla fine il vecchio taccagno sia riuscito a riavere il denaro dai Bassotti. Il finale aperto, pressoché introvabile nelle Storie a fumetti Disney (attenzione, "storie" con la "S" maiuscola, per indicare che quelle a cui ci riferiamo sono le GRANDI storie), contribuisce senz'altro all'enorme successo dell'introspettiva avventura (un genere che oggi è sempre più presente nelle pagine di "Topolino") ad oggi ristampata in tutta Europa per un totale di 47 volte in sessantadue anni di vita editoriale, di cui 11 volte solo in Italia.
Vignette tratte da "Paperino e le lenticchie di Babilonia".
