Enfatizzare ed esagerare le espressioni

Il fumettista per raccontare qualcosa ha pochi strumenti a sua disposizione: i segni che riesce a creare attraverso l'utilizzo della matita. Come abbiamo già detto in precedenza però questo semplice e banale strumento nasconde grandissime potenzialità espressive e, ad un costo veramente economico e alla portata di tutti, permette di creare mondi e personaggi reali o fantastici che neppure i migliori effetti speciali del fratello cinema riuscirebbero a creare con tale facilità. E' però altrettanto vero che rispetto al cinema, il fumetto ha delle limitazioni legate alla forma di percezione del linguaggio stesso. Le più importanti di queste sono il sonoro (il fumetto va letto e non ascoltato) e il movimento (nel fumetto il senso di un'azione viene creato attraverso il passaggio da una vignetta a quella sucessiva mentre in un video è la veloce sucessione di più fotogrammi che passa sulla nostra retina a creare l’effettiva percezione di un'immagine in moto). Quindi il fumetto è meno efficace di un film? Assolutamente no! Sono due linguaggi diversi (seppur con molti punti in comune) i cui creatori utilizzano strategie e strumenti differenti per creare le loro storie. Il fumettista, per far capire immediatamente ciò che accade in una vignetta e per catturare l’attenzione del lettore, deve enfatizzare le forme del suo disegno, sottolineare i segni particolarmente espressivi e sintetizzarne altri che apparirebbero altrimenti ridondanti o pesanti, esagerare la gestualità della recitazione dei vari soggetti. Mentre un’illustrazione deve rappresentare in un’unica immagine tutto il senso di un racconto (o parte di esso), il fumetto è costituito da un flusso continuo di vignette. Il pubblico dev’essere invitato a proseguire la lettura, passando da un riquadro all’altro, da una pagina a quella sucessiva, in maniera dinamica e spontanea, senza momenti di stasi che farebbero stancare o distrarre il fruitore.

Possiamo capire questo concetto soprattutto analizzando il fumetto comico ed in particolare quello Disney. Nelle storie di Topolino e Paperino esseri viventi e oggetti diventano tondeggianti e morbidi per suggerire simpatia. Le posture di topi e paperi, così come dei vari comprimari, suggeriscono già, ancor prima di leggere ciò che stanno dicendo nei loro balloons, i loro pensieri, le loro emozioni, i loro stati d’animo. Anche gli oggetti subiscono questo influsso e devono riassumere con le loro forme non solo la loro fattura (cioè come sono fatti) ma anche a cosa servono e, se sono in movimento, che tipo di azione subiscono o compiono. Osserviamo una vignetta tratta dalla storia pubblicata sul settimanale Topolino intitolata “Sezione scomparsi in: dietro la maschera” con protagonisti l'ispettore Manetta e Rock Sassi. L'automobile guidata dai due poliziotti improvvisamente inchioda lungo una strada: le gomme si deformano a causa della brusca frenata; la parte posteriore del veicolo si alza da terra; il tetto del mezzo sembra proiettato in avanti; il fumo si divide in nuvolette che assumono la forma della traiettoria compiuta dall’auto a causa della frenata; la scritta onomatopeica “SKREEE” (colorata di rosso) sottolinea ed enfatizza ciò che sta accadendo; i segni di altre frenate che vediamo sulla strada suggeriscono (per analogia) ciò che accade.

topolino esagerare

Vignetta tratta da “Sezione scomparsi in: dietro la maschera”, testi di Giorgio Salati, disegni di Francesco D’Ippolito, su Topolino n.3313, Panini comics.


 

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