Intervista a Leo Ortolani

Intervista realizzata dalla redazione dello Sciacallo Elettronico e pubblicata sul numero 5 in rete nel settembre 1996.

- Leonardo Ortolani nasce a Pisa nel 1967, all'età di tre anni affresca i muri del corridoio di casa sua con balene verdi a pastello, nel 1976 inventa il personaggio"dal muso a scimmia" (da rat-man 1). Raccontaci un po le tue "origini", la pubblicazione su Spot, Made in Usa, Star Comix, ecc...

Origini totalmente autodidatte, nessuna scuola del fumetto. Sono geologo che non centra assolutamente niente. Ho fatto il liceo scientifico, un'infanzia direi normale, per alcuni punti di vista. Mi son sempre piaciuti i fumetti, anche perchè ho letto parecchi super eroi, Topolino, ecc... Forse perchè ero timido, stavo in casa a leggere e disegnare. Un esercizio continuo, fino al '90 in cui ho cominciato con il concorso dell'Eternauta, la pubblicazione su Spot. In quel momento ero entrato nel magico mondo degli sciacalli, quelli veri... Li è balenata la possibilità di poterci lavorare sul serio. Ma allora dovevo ancora laurearmi, quindi la cosa era molto lontana. Ho cominciato a collaborare con i ragazzi di Made in Usa, una fanzin ben fatta, da cui nacque il primo pubblico. Poi mi chiamò Luca Boschi per Star Comix, aveva visto i miei lavori e mi aveva dato fiducia. Anzi di questo non finirò mai di ringraziarlo. E' il mio maestro Jedi. Poi la testata chiuse per vari problemi. Sempre tramite Boschi approdai a Totem, dove pubblicai strisce di Clan. Le trovarono meravigliose, le cominciarono a pubblicare e poi smisero. Allora feci le Meraviglie della natura e smisero anche quelle, allora gli intaccabili e anche qui, entusiasti e poi hanno smesso. A quel punto ho detto basta, mi sono stufato. Pubblicavano, andava bene per qualche numero, per cui io continuavo, avevo in magazzino parecchie storie, e poi loro non le mettevono fuori. Ma forse è perchè c'è una gestione di Totem con la testa fra le nuvole. Vorrebbero fare tanti progetti che poi non vanno in porto. Gogliardici a partire dalla gestione, insomma.

ortolani1

- E ovviamente le storie fatte ma non pubblicate non venivano pagate...

Certo, da quando lavoro ho imparato che si paga solo alla pubblicazione... Comunque, dal gennaio '93 avevo lasciato in giro delle strisce ... bè, non è che le avevo lasciate su un tavolo qualsiasi, le avevo date a Vincenzo Perrone con il quale avevo fatto Futuro Zero, un'altro tentativo durato tre numeri. Già il titolo dava un idea abbastanza ambigua del suo futuro editoriale. Trovai tramite lui un contatto con Bonvi, a cui avevo dato delle strisce a carattere militare, sul mio servizio militare. Era il due gennaio e mi telefonò Bonvi, tirandomi giù dal letto alle sette del mattino. Io sinceramente a quall'ora, con tutto il rispetto per chi si alza presto per andare a lavorare... mi giustifico dicendo che lavoro fino alle due di notte per cui... Bonvi mi disse che gli erano piaciute e che le avrebbe pubblicate. Sturmtruppen però ebbe una gestione un pò saltuaria, passava da un editore all'altro, usciva due mesi si e tre no. Nel '94 annunciava un'uscita regolare e difatti nel '95 chiuse. E poi non riuscì più ad aprire... Così io nel '95 mi ritrovai nella così detta, trovai un lavoretto per la Gazzetta di Parma, che continuo ancora adesso, e qualcosina ancora per Totem. A quel punto lì c'era da decidere se fare il salto dell'autoproduzione. Decisi di investire con un tre numeri di Rat-man e vedere se c'era una risposta. Prima insegui Ade Capone, ma lui voleva cose più bonelliane. Poi parlando con Castellazzi di Fumo di China mi disse che c'era anche Toninelli che era intenzionato a partire e fare cose sue autoprodotte. Infatti mi affittò la sua struttura editoriale e provammo. L'ho seguito nelle mostre, abbiamo fatto i tre numeri. Mi meravigliavo che gente che l'aveva visto su Spot ancora si ricordasse del personaggio. Poi cercai qualcosa di più vicino a casa, per curare al massimo la lavorazione dell'albo. C'è stata un passaggio da il numero tre e lo speciale. Già con il quattro mi sono messo con Andrea Viri e questo suo progetto delle Bandes Dessinees. Ci siamo incontrati a Modena in una mostra mercato, mi ha dato il marchio e ora viaggiamo allegramente.

- La distribuzione è sempre in libreria?

- si, tranne un tentativo molto piccolo nelle edicole di Reggio Emilia, per sondare la possibilità di un altro pubblico. Come bimestrale sta due mesi in edicola, se non altro si romperanno i coglioni a vederlo e in qualche modo lo toglieranno di li. Magari per disperazione lo comprerà l'edicolante stesso per avvolgerci il pesce. Se funzionerà andremo anche a Milano, ecc...

- Rat-Man è sicuramente il tuo personaggio più importante, ne detieni i diritti e lo hai pubblicato in autoproduzione... cosa pensi veramente di lui?

Niente! Sono perplesso, mi sembra strano che un personaggio che ho inventato fra le quattro mura di casa mia possa piacere. Certo questo è importante e spero possa servire come apripista per tutta una serie di altri personaggi e cose che ho nel cassetto. Mi piacerebbe che i lettori si affezionassero anche al tipo di storia, all'autore e non solo al personaggio. Se un giorno mi stufo, voglio chiudere la serie, se c'è qualcosa di diverso forse lo possono seguire ugualmente. Non posso ovviamente che pensare male di lui, visto che è una trasposizione autobiografica. Certo non ho mai avuto a che fare con il Punitore ma... magari descrivendo e prendendo in giro i miei difetti gli faccio fare figure barbine che ho fatto veramente. Una valvola di sfogo. Anche da piccolo facevo accadere al pupazzo le cose che accadevono a me, le mie paure, è quasi catartico! Anche tutti gli altri personaggi che ho inventato si rifanno sempre a persone che conosco. Gli intaccabili siamo noi, io il Cippo e altri amici. Quando leggono le storie mi dicono "ti spezziamo le manine?". Perchè si fanno anche delle magre figure a volte.

ortolani2

- Bè saran contenti di essere protagonisti di un fumetto.

Bisogna vedre ad esempio se è contenta una mia ex, che ho inserito nella storia di Venerdì 13. Una produzione che è uscita su "L'isola che non c'è". E' riconoscibilissiama in quell'occasione.

- Qual'è il futuro di Rat-man, le prossime storie? Le terribili minacce che dovrà affrontare?

Immediatamente ci sarà un salto indietro: verrà richiamato da un super gruppo di cui lui prima faceva parte, perchè qualcuno vuole ucciderne i membri. Vedremo Rat-man Boy alle prime armi, il Lupo, Topin, Cinzia, il Buffone e altri... una sorta di mission-impossible. La saga del ritorno che durerà tre puntate mensili. E su cui sono in ritardo mostruoso. Ne avevo ideata una e già a Cremona avevo detto che la saga parlerà di un virus rubato, ecc... a casa poi mi sono detto: no, non mi piace! così ho rifatto tutto. A Marzo ritorna il Ragno con una bellissima doppia copertina. Ci sono dei lettori molto scaltri che mi hanno suggerito di fare due copertine che si integrano in un unico disegno, in modo che i collezionisti devono comprare tutti i due albi per vederlo. Mi sembra sporca, però essendoci il ragno la farò così sporca. E voglio vedere chi invece ne comprerà solo una. Tirerò fuori l'incredibile IK, che è la parodia dell'incredibile Hulk. Un omino piccolino che quando si incavola diventa giallo.

- Ma quelli della Marvel cosa dicono di te...

Io ho un grandissimo appoggio da parte loro, Andrea Plazzi, Fornaroli, ecc... Sembra che all'nterno della redazione il mio personaggio sia abbastanza apprezzato.

- finalmente si divertono ...

ah! questo l'avete detto voi, io non centro... ma per mè è un grande privilegio, un onore e un omaggio verso personaggi che ho sempre letto e amato. Non vedo l'ora di fare Rat-man contro i Fantastici quattro! Sarebbe l'evento parossistico della mia carriera.

ortolani3

- L'autoproduzione come esperimento editoriale, e la distribuzione nel mercato delle librerie specializzate, funziona? L'autore riesce a guadagnare qualcosa?

No, non funziona e non si guadagna nulla. A parte gli scherzi. Io sono partito prima con Fox Trot che si basava sulla distribuzione di Alessandro Distribuzioni. Quasi per inerzia passando con Bandes Dessinees ho continuato con loro. Proprio i dati di lunedì mi dicono che Alessandro mi distribuisce 1.200 copie di Rat-man, se aggiungo un paio di cento mila lire, ho recuperato le spese. Per ora su tutti i numeri che sono usciti, grazie alle mostre e fiere, alla vendita diretta al negozio, sono riuscito a guadagnare 300-400 mila lire ad albo. Che sinceramente è ancora pochino. Vorrei avere almeno uno stipendio da operaio, non ho sogni da miliardario. Cercheremo quindi, sopratutto per il sud, di avere anche altri distributori. Molta gente mi dice che non lo trova in giro. Magari quando vengono alle mostre ne comprano vari numeri, perchè non li hanno mai trovati. Ci sono problemi comunque. I grani distributori sono Alessandro e Star shop, che quasi non si possono vedere e poi altri più piccoli che viaggiano come satelliti attorno a questi due.

- quante copie fai per albo?

Ora siamo arrivati a una tiratura di 2.550 copie di cui 500 le prende Andrea per provare il mercato delle edicole e le altre nelle librerie. Le origini per esempio ne abbiamo fatta una prima stampa di 1000 copie e poi una ristampa (wow la prima ristampa) di 2000 copie.

- Attualmente su cos'altro stai lavorando?

Su l'"Isola che non c'è", la serie di Venerdì tredici, che sta divendendo leggenda. Sembra che sia riuscito a fare 14 pagine in due gironi! Finita questa piccola serie continuo per conto mio. Le storie fuori serie di Rat-man. E la riedizione di vecchie storie, le meraviglie della naura, le parodia dei film, ecc... Mi piacerebbe poter tornare a fare cose senza essere per forza legato al mercato. Ora sono incatenato a Rat-man in maniera abbastanza stretta.

- Vuoi far morire Rat-man?

ma potrebbe anche accadere...

- e poi lo fai risorgere con Reed Richards?

Ah! Ah! si sarebbe bello!

ortolani4

- il rapporto con gli editori o la committenza com'è? (a parte Rat-man). Sono loro a proporti degli argomenti, un lavoro che si innesti in un idea editoriale?

Dipende dagli editori. Con Marcello è sempre stato un rapporto molto chiaro e tranquillo. Andrea Rivi poi mi ha detto: ti faccio tutto gratis e io : eccomi! No, comunque anche Marcello quando l'ha saputo è stato il primo a incoraggiarmi, era un abbattimento dei costi molto importante per continuare. Per Rivi una pubblicità per la sua nuova iniziativa. Non ci sono mai stati dissapori con Marcello, anzi lo ringrazio per avermi sopportato. Forse era ben felice di mollarmi! Poi altri rapporti con quelli di Totem: Francesco Rocca e gli altri. Persone squisitissime e gentilissime ma con la testa forse un poco fra le nuvole... questo fatto di pubblicare storie che magari trovavano per caso sotto il divano, ecc... Nessun rapporto con gli editori della Star Comics, mi han pagato e va benissimo. Nessun rapporto con gli autori della Panini e della Sturmtruppen. Io avevo rapporto direttamente con Bonvi. Un pò strani quelli di Comic Art.

- Le tue storie sono cariche e pregnanti di ironia distruttiva, gag ferventi, dialoghi dissacranti ... come nasce una storia: c'è prima un'idea e su questa costruisci le gag o il contrario, fai una sceneggiatura precisa?

Vi posso dire come è nata la storia del Ragno che uscirà a Marzo. Intanto ho detto: a Marzo tornerà il Ragno, punto e basta. Prima idea. Seconda idea: posso fare la copertina doppia e questo già la dice lunga sui miei rapporti da sciacallo... però non sapevo come farlo tornare, ci voleva qualche idea buona. Poi per una stupidata: erevamo a Perugia con Andrea, al banchetto della mostra e dicevamo: ma se ci fosse una copertina che trasmette tramite epidermide una sostanza che da assuefazione, come nei cibi per gatti che poi preferiscono sempre lo stesso cibo, oppure il nome della rosa in cui c'era il tizio che girava le pagine del liro e si avvelenava. Dunque pensevamo, se tu stampi e metti anche una sostanza così, magari il giornalio è una cagata pazzesca, però tu continui a comprarlo. E il ragno ritorna in questo modo, con un giornalino che ha un successo incredibile e non si capisce il perchè. La critica lo distrugge, però tutti lo comprano. Una volta che c'è l'idea si sviluppa una prima trama: butto giù tutte le ide che mi vengono in mente su biglettini piccolissimi, li spargo e poi li divido in puntate e gruppi. Si fa la sutura della storia, cercando di mantenere sempre alto l'interesse. Lo schema è classico: all'inizio succedono cose strane, lo scontro e la risoluzione finale, sempre che ci sia risoluzione, a volte... per cui segno i punti portanti e poi mi metto li e lo sviluppo, cercando delle parentesi. A volte si creano delle parentesi nella storia, a volte tutta va più fluido.

ortolani5

- Il tuo disegno è fortemente narrativo, i tuoi personaggi archetipici, quasi super-eroistici. Chi sono i tuoi numi, gli autori preferiti?

Niente. Mettiamoci comodi...

- intanto io vado a farmi un panino...

si... gli autori preferiti sono sicuramente Stan Lee e Jack Kirby, questi eroi con super problemi, questi valori che comunque ti vengono trasmessi e hanno un loro fondamento, anche se in storie strane e pazzesche, ovviamente molto affascinanti. Io non riuscirò mai a fare le tavole di azione di Kirby. Poi i nomi sono sempre i soliti: lo stile incredibile di Jhon Buscema, molto più anatomico. Jhon Romita junior un'altro grandissimo. Certo se vedi certe produzioni indipendenti francesi ti sento un pò come i fratelli Vanzina a cui fai vedre Caro Diario, e dicono: ma come io che ho sempre fatto Vacanze di Natale.. in realtà prendi ispirazione da qualunque campo. Mi sono sempre piaciuti i disegnatori che hanno un tratto molto personlale come Cavazzano o Mari. Con tratti molto istintivi riescono a darti subito il senso del movimento. Mi piace poi moltissimo trarre ispirazione da film, libri e storie di vita comune. Ieri sera per esempio sono rismasto a parlare fino alle tre di notte con una ragazza che è soprano. Una vita completamente strana rispetto ai canoni normali. Si vede già disperatamente zitella perchè non può trovare una persona che possa seguirla in questa vita completamente in movimento. Eppure non vi rinuncerebbe per nulla al mondo. Sembrava quasi un suer eroe. Molte sue amiche hanno fatto l'accademia e poi si sono sposate e hanno buttato alle ortiche il dono che avevano. Questa tristezza, il dover pagare un prezzo, la super cantante con i super problemi. E io dicevo che anch'io come fumettista ero nella stessa condizione. Mi piace un sacco ascoltare la gente. Puoi avevre un idea da tutto.

- Come ci si sente ad essere una "star" un "autore completo". Ormai sei uno dei pochi che può definirsi tale nel fumetto italiano.

Sto diventando rosso. Ragazzi non sopravalutatemi. La mia biografia sarà: il grande Blef! Dopo qualche numero vediamo Ortolani che si è seduto completamente, non ha più un guizzo, non ha più nulla... A Perugia sono stato premiato da Fumo di china come miglior autore umoristico, ora io sto scrivendo una storia tragica e volevo, come vanto, in copetina mettere: premio per il miglio autore comico! Insomma è meglio non essere mai inserito in schemi. E poi ho sempre paura in ogni Rat-man a dover fare il sucessivo, sarò in grado? No no, sono troppo responsabilizzato. Certo fa piacere aver un pubblico di persone che non compra il tuo fumetto perchè è stato pubblicizzato dalla grossa casa editrice, ma perchè è affezionato a qual personaggio. E questo è il miglior complimento, la soddisfazione incredibile. Di autori completi comunque ce ne sono un casino: Simeoni, Elektra Gorni... molti però sono un pò timidi. Bisogna avere il contatto con il pubblico. Che poi a me piace a loro forse fà più paura. Molti magari hanno delle buonissime cose ma hanno paura a farle vedere.

ortolani6

- Cosa ne pensi del mercato italiano, e del fumetto in generale. E del fumetto così detto "d'autore"? Noi dello Sciacallo sognamo che il fumetto (al di là dei generi e degli stili) divenga veramente uno strumento attraverso il quale un autore possa raccontare qualcosa, se stesso, la vita, ecc... così come nella letteratura, nella poesia, ecc... pensi sia un utopia? uno sbaglio? Tu ci sei riuscito e ottimamente!

Il mercato italiano, come in tutti i media, la neccessità di essere sostenuto dalle persone. Allora se ne interessano anche gli editori che vedono la possibità di farci dei soldi. Andrea Rivi lo fa come amatore e alla fine ci perde tempo e soldi. Altri che vogliono rischiare, investire, non ce ne sono. Lo vediamo anche per i film e le altre cose fatte in Italia. In Francia e in America è già diverso. E anche quesi altri autori che vengono pubblicati all'estero in Italia non arriveranno mai. Lo stesso pubblico non si capisce se compra un certo prodotto perchè lo ama veramente o perchè così gli fanno credere. Perchè lo hanno abituato a queste cose qui. A volte le cose più belle possono anche nascere dalle fanzine, se uno ha la capacità di raccontare, o di raccontare anche se stesso. Certo non è facile tirare fuori quello che c'è dentro di noi. E' più facile fare storie di scontri e lotte. Io avevo pianto tantissimo alla chiusura di Dinamite, perchè non potevo sapere come andava a finire Piera degli Spiriti. Questa ragazza a cui era morta la nonna e che non era certo coinvolta in scontri cosmici o cose simili. Non si può nemmeno barare d'altro canto, non si può fare fumetto d'autore raccontando cose che non senti o non hai vissuto. La gente poi se ne accorge. Io sto riscoprendo ad esempio Pirandello: anche lui in ogni racconto riprende parte della sua vita. Anche io, ad esempio in Venerdì 13 metto parte di me, cose che mi sono accadute veramente. C'era questo ragazzo che veniva lasciato e si trasformava in un mostro. E uno veramente quando viene lasciato si sente un mostro. Fino a che non trova un'altra persona o un'altra cosa che gli faccia cambiare idea, trovare un'altra identità. E infatti l'interprete non ha faccia, non lo si vede mai, sai che è deforme ...

- Disegnerai ancora balene verdi a pastello?

Vediamo, visto che sto per andare a vivere per conto mio, forse...

- ci canti una canzoncina per finire in bellezza?

Và, distruggi il male va...

ortolani7

Fine

Il copyright delle immagini è Panini comics - Marvel italia - dei rispettivi autori o detenenti diritti.


Ulteriori approfondimenti:

 Scheda autore: Ortolani Leo