Il colore dell'aria

 di Enki Bilal

Alessandro editore - 96 pagine a colori - Euro 24,99

Sulla Terra si è abbattuto un flagello climatico che ha devastato tutto il pianeta con immani catastrofi naturali. Viene chiamato il COLLASSO.

E' la risposta della Natura a decenni di devastazione ed inquinamento perpetuati dall'uomo e dalla sua apparente "società civilizzata", basata solo sull'egoismo ed un cieco, esagerato ed ingiustificato bisogno famelico che lo ha portato sul baratro dell'autodistruzione. Il progresso, la tecnologia e la scienza umana hanno dimostrato il loro fallimento. Nel giro di poche settimane il Mondo si è ribellato al suo virus più letale: l'uomo. La Natura ha seminato distruzione e ha cancellato la maggior parte delle costruzioni e le vestigia di ogni civiltà, azzerando in una manciata di giorni secoli di inedia antropologica.

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 In questa landa desolata che, dopo l'ecatombe, riprende stancamente respiro, si aggirano pochi sopravvissuti in totale sgomento, senza sapere dove andare, senza poter dare una spiegazione a tutta quella catastrofe.

Enki Bilal racconta questo scenario apocalittico attraverso le storie di tre gruppi di sopravvissuti, i cui destini inizialmente corrono paralleli nella narrazione ma pian piano si incrociano verso il finale della storia:

1) Bacon e Kim che si spostano attraverso l'acqua con un delfino bio-tecnologico, ultimo esempio di una sofisticata ingegneria genetica;

2) Lawrence, Julia e Roem (citazione shakespeariana non casuale) che si spostano via terra prima su di una vecchia auto e poi a piedi, attraverso un deserto insidioso e devastato, seguendo nel cielo una strana nube a forma di freccia, come fossero i tre Re Magi;

3) per ultimi Anders, Esther e con loro due gemelle e ciò che resta dell'equipaggio di uno Zeppelin su cui sono rimasti intrappolati e che ora vaga alla deriva nel cielo portando a bordo un terribile carico nucleare che potrebbe esplodere da un momento all'altro. Il dirigibile passa attraverso nubi scure e compatte, di una strana sostanza non identificata che suggerisce alle due sorelle citazioni filosofiche erudite che le due ragazze continuano a sciorinare apparentemente senza un nesso, riflessioni che svaniscono all'improvviso appena il mezzo esce dalle nubi.

I tre percorsi narrativi attraverso i quali l'autore struttura il suo racconto, sono i tre elementi della creazione: acqua, terra e aria. Infatti il pianeta sta cercando di rigenerarsi, pulendosi da ciò che lo ha imbrattato: l'essere umano!

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Il segno dell'autore è fresco, immediato, plastico, ancora più pittorico del solito. Per evidenziare i tre sentieri della storia differenzia le tavole con cartoncini di colore grigio scuro di lievi differenti tonalità, tendenti al blu, al verde o al viola. Il disegno è abbozzato con una spessa matita grassa che lascia trasparire tutta la sua forza espressiva. Qualche lumeggiatura di bianco rende più tridimensionali le vignette che però si mantengono cupe e monotone (come il desertico mondo e le atmosfere drammatiche che descrivono) per tutta la storia fino al finale, dove invece a poco a poco il colore riaffiora in tutta la sua forza artistica ed espressiva.

"Il colore nell'aria" è un racconto fantascientifico ecologico, tratteggiato con uno stile surreale di grande impatto che ancora una volta ci lascia stupiti rispetto alla bravura del maestro Bilal e dalla sua capacità di evolvere continuamente il suo stile artistico, mai statico, mai banale, mai auto-referenziale.

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Ma questo volume è anche una riflessione attraverso il fumetto, sui sensi umani. Sulla nostra capacità di percepire i colori, che vengono utilizzati attraverso l'espediente di una loro lenta ricomparsa man mano che si sfogliano le pagine del libro, man mano che i personaggi escono dalla depressione della catastrofe. Le citazioni filosofiche rappresentano le ultime vestigia, gli ultimi drappi di ciò che è rimasto della civiltà umana. Frasi estratte dal contesto che le ha generate diventano assurde ed irreali, senza senso. Ricordano la concezione platonica dell'universo, con la differenziazione delle arti dove quelle meno legate alla materia (come la musica, la poesia o appunto la filosofia) sono le forme di espressione più pure e perfette. C'è il capitano dello Zeppelin, che per tutta la storia appare come un cadavere rimasto appeso ad alcuni cavi che pendono sotto la nave in balia delle correnti aeree e che invece nel finale riserva un'inaspettata sorpresa. Ridestandosi, risveglia i propri sensi (grazie alla natura) e questi gli permettono di indirizzare il veicolo aereo verso la salvezza. Il cannibale, che cerca di trovare una risposta a tutto quel caos solo sfamando la sua fame corporale. Ed infine le balene, appaiono all'improvviso galleggiando nell'aria come se fosse il loro elemento naturale, richiamate da echi che l'uomo non riesce a sentire (il canto delle balene) e hanno il compito di concludere tutta l'opera di restauro avviata dalla Natura.

Ottima la confezione dell'albo, curata come sempre con grande abilità da Alessandro editore che è rimasto negli anni uno dei pochi casi dell'editoria nostrana, sinonimo di qualità e coerenza editoriale.

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Copyright Enki Bilal & Casterman 2014 - Per l'edizione italiana copyright 2015 Alessandro editore Srl Bologna


Ulteriori approfondimenti:

 Scheda autore: Bilal Enki


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