Il porto proibito
di Teresa Radice e Stefano Turconi
Bao Publishing
Teresa Radice e Stefano Turconi, compagni nella vita e colleghi di lavoro. Teresa Radice scrive delle splendide sceneggiature per i suoi fumetti, una scrittura intrisa di sapore per l'avventura, approfondita conoscenza letteraria, ritmo scandito con destrezza fra le vignette ed i balloons.
Stefano Turconi disegna con un segno plastico e dinamico, passando con facilità da ambientazioni più umoristiche ad altre più realistiche, dall'illustrazione al fumetto, mantenendo sempre una precisa e riconoscibile cifra stilistica. I due autori hanno lavorato insieme su moltissime storie disneyane (bellissima la loro interpretazione de "L'Isola del tesoro" pubblicata lo scorso anno sul settimanale Topolino), ma anche per altre case editrici come BAO publishing, Tunuè, PIEMME, EL, DeAgostini, Terredimezzo.
Lo scorso novembre, in occasione dell'ultima edizione della manifestazione Lucca Comics and Games, la casa editrice Bao publishing ha pubblicato una nuova opera dei due autori, dal titolo "Il porto proibito". La pubblicazione è stata premiata come miglior Graphic Novel, l'equivalente di un oscar nel mondo del fumetto, (premio ex aequo con "Il ladro di libri" di Alessandro Tota e Pierre Van Hove, edito da Coconino Press).
La storia narra di un giovane ragazzo che viene trovato naufrago sulla spiaggia. Preso a bordo di una nave da guerra inglese e adottato dal capitano della nave, il giovane dimostra fin da subito delle insospettabili conoscenze per quanto riguarda il mondo marittimo: come navigare, come tracciare una rotta, come orientarsi in mezzo all'oceano difendendosi dalla forza delle tempeste e sfruttando la spinta dei venti. Il ragazzo possiede delle incredibili doti anche come musicista, il violino custodito nella cabina del vecchio capitano, nelle sue mani sembra prendere vita e la sua musica strega le orecchie dei marinai. Il mistero attorno al personaggio continua ad infittirsi anche una volta giunti a terra, quando viene ospitato in una locanda sulla collina di proprietà di tre giovani fanciulle, il cui padre, il vecchio Capitano Stevenson, comandante dell'Explorer, è misteriosamente scomparso. La Marina accusa Stevenson di tradimento e di aver rubato il bottino dell'ultima nave catturata dal suo equipaggio.
La scrittura di Teresa Radice s'infittisce e tesse le sue abili trame. Mentre insospettabili indizi emergono pian piano dalle onde della vicenda, la lettura suggerisce la vera natura del ragazzo naufrago, ma nel frattempo altre vicende si sono inserite nel percorso narrativo, catturando il lettore e trascinandolo nell'abisso della storia, inesorabilmente e senza fiato, fino all'ultima pagina. Nonostante la mole del libro, più di 300 pagine, ho letto questo fumetto in due serate. E il ritmo non è frenetico o incalzante, anzi l'autrice lascia spesso spazio alla riflessione e alla poesia, citando William Blake, Pirandello, Stevenson e molti altri poeti.
Stefano Turconi ha scelto di affrontare la sfida di realizzare un lavoro così lungo ed impegnativo, adottando una tecnica particolare: le tavole sono disegnate solo a matita, senza ripasso a china ne colore, lasciando che sia il segno fresco ed immediato a conferire forza ed equilibrio; giocando la profondità delle vignette su abili tratteggi graduati; impostando tutta la forza espressiva della narrazione grafica sulla pura e semplice abilità della sua tecnica. Una sfida non facile, in un momento in cui le case editrici puntano invece su copertine e pagine dai colori strabilianti realizzati grazie alla computer grafica. Una sfida che Stefano Turconi vince alla grande!
"Il porto proibito" è copiright di Teresa Radice e Stefano Turconi
Per l'edizione italiana: copyright 2015 Bao Publishing
Ulteriori approfondimenti:
Scheda autore: Teresa Radice
Scheda autore: Stefano Turconi