Sweet Salgari

Testo e disegni di Paolo Bacilieri

 

Paolo Bacilieri ha dedicato un'insolita biografia, realizzata attraverso il linguaggio del fumetto, a uno dei più famosi e prolifici scrittori di narrativa italiana.

Un narratore di stupende avventure, uno scrittore che ha influenzato i nostri sogni di bambini, i nostri giochi, il nostro fantasticare con figure di pirati, corsari, condottieri ed eroi d'altri tempi. Sulle pagine dei suoi romanzi hanno germogliato le nostre fantasie di bambini, che ricordiamo ancora oggi con struggente nostalgia e che caratterizzano, probabilmente, il nostro immaginario quotidiano. Un autore che sicuramente è stato caro anche a Paolo Bacilieri, tanto da convincerlo a costruire questo bellissimo volume con gli strumenti che gli sono più congeniali: matita, penna e pennino. L'autore di cui parliamo, a cui è dedicato il volume di questa recensione, edito da Coconino press nel Novembre 2011, l'avrete capito, a pochi anni dal centenario della sua morte, è Emilio Salgari (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911).

 

È proprio di fumetto si tratta, non di racconto biografico con influenze documentaristiche, giornalistiche, cinematografiche o letterarie. Paolo Bacilieri utilizza il linguaggio che più conosce, lo fa sapientemente e magistralmente, regalandoci una narrazione fantastica e coinvolgente, che ben delinea la figura magica ed avvolgente dello scrittore di Sandokan, il Corsaro Nero e Yanez de Gomera. Il disegnatore parte delineando sul foglio alcune cartoline d'epoca che ben ci descrivono con minuzia di particolari l'Italia di inizio novecento. Il suo segno dettagliato, quasi come un'incisione cinquecentesca, grafia ed incide sulla carta, descrivendo nei minimi particolari i sobborghi di periferia e i quartieri popolari dell'Italia di quegli anni. Sembrano fotografie in bianco e nero, disegnate con il suo stile tipicamente naif, a volte incerto, apparentemente sproporzionato, eppure così ricco di aneddoti e così fortemente “fumettistico”. Le vignette, da cartoline d'epoca, diventano racconto; s'ingrandiscono, si rimpiccioliscono, si spezzano in mille riquadri che solo la gabbia della pagina di un fumetto sa contenere narrativamente sul foglio bianco. I personaggi nei disegni di Bacilieri, diventano grotteschi, caricaturali e ben esprimono i loro sentimenti. Risiede proprio in questa capacità empatica la bellezza del volume edito da Coconino Press: oltre 150 pagine che ci immergono nella vita di uno scrittore leggendario, evanescente, non capito, spesso bistrattato, eppure così grande, così amato soprattutto dai ragazzi.

Emilio Salgari sogna fin da piccolo di poter viaggiare, di dedicare la sua vita all'avventura. Con una piccola tinozza di legno cerca di raggiungere i mari del sud, tanto fantasticati, ma finisce per naufragare dopo pochi metri mentre i compagni di gioco lo deridono. Pochi anni dopo, adolescente, tenta di imbarcarsi a Venezia, ma viene abbandonato ubriaco sul lido della laguna, derubato dei pochi spiccioli con cui sperava di poter pagare il viaggio. Gli rimane la possibilità di viaggiare con l'unico strumento che gli è concesso: la fantasia... e la capacità di scrivere. I suoi racconti vengono pubblicati dapprima su piccoli giornali e poi da piccoli editori. Lo scrittore si sposta di città in città, da Verona a Torino, da Venezia a Genova, alla ricerca di editori che possono dargli qualche spicciolo in più per sopravvivere, lui e la sua famiglia di quattro figli. Cerca di costruirsi un'immagine rispettabile, seria, di grande scrittore; ma spesso finisce per spendere i pochi spiccioli che possono garantire la stabilità economica della sua famiglia in sigarette e marsala. Bacilieri ce lo racconta così, tra piccole occasioni di riscatto (come quando re Umberto gli concede la nomina di Cavaliere di Gran Croce) ad altri momenti in cui non trova neppure i denari per poter pagare l'affitto o il conto del macellaio. E' il linguaggio del fumetto a trascinare il racconto: le scritte onomatopeiche ad esempio, che rappresentano i rumori di periferia di Torino, delle case popolari, della sua gente, dei canali, delle ciminiere fumanti delle fabbriche che producono grissini. La gabbia d'impaginazione passa da una vignetta a pagina intera, ad una frammentazione di piccoli riquadri, che colgono sguardi, dettagli, particolari (sequenziali come in un film, attenti come in un testo letterario, unici come solo il fumetto può fare). Brevi capoversi tratti dai più importanti romanzi dello scrittore introducono i capitoli, mostrandoci come ognuno di quei fantastici racconti, in realtà, fosse strettamente legato alla vita di Salgari. I suoi eroi altri non erano che lui stesso, ombre e risvolti della sua personalità trasognata. Quelle isole utopiche in realtà esistevano, magari nei quartieri più umili di Torino o di Genova.

Insieme ai brani tratti dai testi salgariani, ogni capitolo inizia con un'inquadratura dello scrittore adagiato ad un piccolo tavolino sul quale, a mano, con pochi fogli ed una boccetta d'inchiostro nero, trascrive ciò che la mente e la fantasia gli dettano, senza freni, sempre più veloce, sempre più frenetico, per poter pagare i debiti, per poter racimolare qualche altro soldo. E sotto il tavolo, di fianco alle sedie, si accumulano (di anno in anno) cataste di riviste, di libri e di racconti. La mano scorre veloce e così il tempo; cambiano i tavolini, le sedie, i fogli... ma la fantasia corre sempre libera. Fino al grande finale in cui muore l'uomo ma si riscatta il grande scrittore. Ed ai nostri occhi si riscatta un grande sogno. Ottimo lavoro di Paolo Bacilieri, grande omaggio a Emilio Salgari.

 

 


Articolo di Marco Feo

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Il copyright delle immagini è dei rispettivi autori o detenenti diritti.

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Ulteriori approfondimenti:

 Scheda autore: Bacilieri Paolo


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