Samuel Stern n.5: La fine della coscienza

Sul numero cinque di Samuel Stern, intitolato filosoficamente “La fine della coscienza” incominciamo a conoscere meglio i personaggi che ruotano attorno a questo nuovo protagonista delle edicole italiane. Ad esempio Penny. L'avevamo già vista negli scorsi episodi, ma eccola acquistare un peso maggiore (Penelope, questo il suo vero nome, sempre vestita in maniera identica, come tutti gli eroi che si rispettino, di una salopette abbassata e una canottierina che non lascia molto all'immaginazione) la giovane e bella amica di Samuel, che lavora in un'officina meccanica e presta servizio di volontariato all'Homeless Center (centro di aiuto per i poveri e i senzatetto della città). E proprio in questo luogo da alcuni giorni accadono strani fatti: alcuni abituali frequentatori della mensa sono scomparsi senza lasciare traccia di se. Ora fra i barboni della città la cosa è purtroppo abbastanza frequente, ma Penny è ugualmente molto preoccupata. La faccenda è alquanto strana, ma la polizia non da peso alle sue denunce. Non gli rimane che chiedere aiuto a Samuel e al suo inseparabile “pard” padre Duncan. Mentre i tre amici sono all'Homeless Center, una giovane ragazzina di nome Marillion cade in preda ad un attacco di epilessia e viene condotta in autoambulanza al pronto soccorso del Royal Infirmary. Ad accompagnarla Samuel, anche se mal volentieri: quel posto gli ricorda un fatto che pesa profondamente sulla sua coscienza, qualcosa accaduto molto tempo prima a sua moglie Madison e che probabilmente spiega il motivo per cui Samuel non accetta sua figlia Lilly, tutt'ora custodita in un orfanotrofio, dopo la morte della madre in ospedale. Marillon e Samuel si confortano a vicenda, ma presto il protagonista è costretto ad allontanarsi dalla sala del pronto soccorso, non essendo un parente della ricoverata. Samuel nota però un medico che regala alla giovane una piccola croce. La narrazione (di Filadoro e Fumasoli) gioca proprio sui ricordi, le immagini che compaiono nella nostra testa, che accomunano ognuno di noi, in quanto sognatori ed esseri senzienti, e che sembrano interessare ad un misterioso dottore che indaga e sperimenta, con inusuali e poco attendibili metodi scientifici, sugli ipotetici pensieri demoniaci che possono albergare nelle persone che gli capitano sotto tiro nell'ospedale.

Grazie ad un'intuizione di Angus Derryleng, il proprietario della libreria in cui lavora Samuel Stern, intuizione ben presto suffragata da una ricerca fra i volumi ben riposti ed archiviati nella libreria, si apre una traccia per l'indagine: sette anni prima è stato organizzato a Roma un convegno mondiale il cui tema erano le "grandi possessioni". Sono stati convocati ottantun esorcisti da tutto il mondo, anche laici di varie professioni, medici, avvocati, psicologi. A seguito del successo avuto da quell’incontro, si è deciso di spostare il congresso per un approfondimento a Edimburgo. Precisamente presso il dipartimento di neuroscienze dell'Università. L'ambiente accademico ridicolizzò l'iniziativa. Lo studio si basava sulla ricerca di quegli elementi indispensabili per distinguere un problema prettamente psichiatrico e medico da uno di altro tipo, decisamente più... demoniaco e possessivo. Ora si scopra che il primario chirurgo del Royal Infirmary, Lucius Anderson, era proprio uno degli organizzatori di quel convegno. La sua tesi sosteneva che sotto adeguati stimoli, una persona può essere preparata per sviluppare un cancro psichico...

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