Samuel Stern n.18 - La gabbia
M. Scali – L. Ceregatti
Può capitare, nella vita di ognuno di noi, che accadano degli eventi che lasciano nel nostro animo profonde ferite: traumi, ingiustizie, incidenti, contrasti, la perdita di persone care. Ricerche mediche recenti hanno ipotizzato che questi traumi a volte siano tanto profondi da generare delle vere e proprie ferite nella corteccia celebrale. Dimostrazione di quanto il mondo interiore sia molto più concreto e reale di quanto lo stesso Freud abbia immaginato all'inizio del secolo scorso. Queste ferite possono essere guarite, superando questi momenti di grave difficoltà attraverso un percorso di catarsi, magari facendosi aiutare senza vergogna o paura: da amici o parenti, da psicologi, dalla fede, dalla forza e dal coraggio che la vita è pronta a donarci. Se al contrario questi traumi vengono lasciati aperti, se non si è capaci di affrontarli e redimerli, essi sedimentandosi nel nostro intimo, nell'inconscio profondo, pian piano crescono e divengono pericolose brecce attraverso le quali i demoni possono filtrare da realtà parallele entrando dentro di noi. In una bizzarra e terribile simbiosi, questi demoni incominciano a nutrirsi al nostro interno, fagocitando le nostre paure, concretizzando i nostri peggiori incubi, mentre noi, dal nostro canto, utilizziamo la forza di questi demoni per vendicarci del male subito, costruendo su di esso un fragile castello che non potrà che portare alla nostra lenta ma inesorabile distruzione. E' questa la logica sulla quale ruotano le storie di Samuel Stern, ben spiegata nell'episodio di questo mese.
In questo episodio viene rievocato l'arrivo di padre Duncan (spalla del protagonista della testata) a Edimburgo. Un prete irlandese in una città scozzese trova grosse difficoltà per farsi accettare dai suoi nuovi parrocchiani, fino a che Duncan decide di creare in un vecchio capannone della sua parrocchia, una palestra di boxe in cui far allenare i giovani del quartiere. Tra questi il giovane Ray McGregor che presto diventerà un campione, un vero sportivo che sa bilanciare la forza bruta, inevitabilmente legata a questo sport, con i valori morali. Purtroppo il successo di Ray si interrompe quando incontra sul ring Marlon Baeck, un vero demone della boxe che lo uccide durante lo scontro. Joe, il figlio di Ray, assiste all'incontro e, di fronte al cadavere del padre, decide di allenarsi per potersi un giorno vendicare dell'omicidio del padre. Su questa idea si struttura ed articola il racconto di questo episodio, nel quale vedremo contrapposte la forza brutale della boxe con i metodi decisamente più pacati con i quali Samuel Stern tenta di fermare i demoni. E' un'interessante riflessione tra l'azione sfrenata di cui si caratterizzano solitamente i fumetti seriali e d'avventura, con un percorso decisamente più introspettivo.
Il disegno di Ludovica Ceregatti1 (già vista all'opera sul numero 4 di Samuel Stern) è molto raffinato ed elegante, modulato per creare tridimensionale e forza plastica. Molto abile nel gestire zone piene, dettagliate, nere con spazi vuoti e bianchi, che riprendono l'equilibrio grafico tipico delle tradizioni orientali.
Note:
1Disegnatrice di BookMaker Comics, Studio in Rosso (Quasi-Super), Noise Press (A Sort of Fairytale), Dayjob Studio (Hotline Miami) e infine con dei capitoli speciali per Aqualung (BAO Publishing).
Articolo di Masco.
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Ulteriori approfondimenti:
Scheda personaggio: Samuel Stern
Scheda autore: INTERVISTA A GIANMARCO FUMASOLI
Ulteriori approfondimenti:
Samuel Stern n.2 e 3 - Il mausoleo nero - Legione
Samuel Stern n.4 - L\'isola dei perduti