Samuel Stern
N.1 novembre 2019
"Il nuovo incubo" di Fumasoli Gianmarco, Filadoro Massimiliano, Formisano Luigi.
Bugs Comics
In questi ultimi giorni di un freddo novembre 2019 ha fatto la sua comparsa nelle edicole italiane un nuovo fumetto in stile bonelliano, anche se la casa editrice che lo pubblica non è la Sergio Bonelli editore, ma bensì la Bugs Comics. Formato tipicamente bonelliano (cm 16x21), 98 pagine in bianco e nero, gabbia bonelliana a sei vignette (tre strisce), con qualche rara eccezione giocata su quattro strisce per pagina, serie mensile. Operazione estremamente coraggiosa in un momento di grande crisi per il mercato editoriale ed in particolare per quello delle edicole. Da pochi giorni c'è stato lo sciopero nazionale delle edicole che denunciano una forte crisi del settore (si parla di una calo delle vendite per i soli quotidiani pari al 70%). La casa editrice Panini ha da poco annunciato un aumento dei prezzi delle sue pubblicazioni (Marvel, Disney e cartonati da libreria). La Bonelli da alcuni anni cerca di sperimentare nuove strade, non solo editoriali, per promuovere i suoi personaggi e la sua struttura creativa. Non possiamo quindi che fare i nostri più sentiti “in bocca allo sciacallo” a questa nuova interessante proposta editoriale.
Il personaggio Samuel Stern è stato creato da Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro, che ne firmano anche soggetto e sceneggiatura del primo numero, mentre le matite sono di Luigi Formisano. La storia di ambientazione horror, narra le vicende di due esorcisti: Samuel Stern, che lavora come restauratore di libri antichi in una libreria (forse ricorda un pò troppo quella di Dampyr) e padre Duncan, un prete che appare come la spalle del protagonista. Stern rappresenta la parte più eretica e pagana dello spiritismo, mentre padre Duncan (che, da quanto ci viene rilevato in questo primo numero, sembra conoscere da tempo l'amico Samuel e i cui rapporti probabilmente ci verranno spiegati negli albi a seguire) impersona la parte più ecumenica della chiesa cristiana.
Le vicende sono ambientate a Edimburgo, in Scozia, in epoca contemporanea.
Il complesso rapporto di amicizia e scontro fra protagonista e spalla, sottolineato soprattutto dai dialoghi taglienti ed ironici che i due si scambiano fra le pagine del fumetto, ben caratterizza i due personaggi e sembrerebbe essere uno degli elementi su cui è strutturata la serie. Il concetto di contrapposizione tra l'esorcismo della chiesa cattolica e quello più “libero” di Samuel Stern (ci ricorda ad esempio la serie televisiva Super Natural) viene evidenziato anche nella testata della pubblicazione: lo spazio delle lettera U di Samuel è formato da una croce rovesciata. La bizzarria del caso, sicuramente inconsapevole da parte degli autori, ha fatto si che proprio in questo mese la numerazione del mensile Dragonero (Sergio Bonelli editore) riparte dal numero 1 con nuove vicende in cui Ian Aranill diventa un ribelle; l'iniziativa è caratterizzata da un vessillo sul quale compare una croce a testa in giù.
La storia del numero 1 di Samuel Stern non ricorda, né non ricorre, a scene splatter come nel più classico è scontato genere horror, anzi ci appare più intimistica, realistica, fortemente giocata sui dialoghi (anche per l'esigenza di presentare i personaggi). La vicenda non è banale ma anzi raffinata, seppur legata al tema fantastico, dell'esorcismo e della delle possessioni diaboliche, va a toccare temi scottanti come quello della violenza sulle donne, delle crisi economica che mette sul lastrico le famiglie, dell'alcolismo piaga sociale che trasforma le persone in veri indemoniati. Come nel primo periodo di Dylan Dog, quello di Tiziano Sclavi alla sua massima potenza, l'horror diventa metafora dei veri mostri della società.
Samuel Stern non ricorre a incredibili poteri, né ad armi segrete, utilizza invece il dialogo per capire e scacciare i suoi avversari demoniaci, pronto a prendersi sulle sulle spalle la responsabilità e le colpe di chi sbaglia, cosa che oggi nel nostro paese sembra ormai dimenticata in tutti i settori e ambiti professionali, a partire da quello della politica.
I disegni di Luigi Formisano sono veloci, espressivi, forse poco dettagliati, giocati piuttosto su contrasti di bianchi e di neri. E' un segno vibrante e veloce, pieno di energia, che a tratti simula il bozzetto, senza mai divenire banale, ma donando invece movimento e profondità alle scene più statiche, come quelle dove dominano i dialoghi. Non sono vignette banali quelle di Formisano, anzi dimostrano una forte personalità che ben si adatta alla tipologia del racconto.
La copertina di Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo e Emiliano Tanzillo è materica, pittorica, rimanda immediatamente alle tematiche introverse, da incubo, di Lovecraft. Nell'immagine il protagonista tenta di uscire dall'illustrazione ma pare imprigionato, come dietro allo schermo di un televisore, mentre alle sue spalle si dimenano nell'oscurità abominevoli creature amorfe. E su tutto scorre una languida pioggia malefica.
Disseminati lungo il racconto diversi indizi ci incuriosiscono ed invitano a seguire la serie nei prossimi numeri: che rapporto c'è tra Samuel e padre Dunkan? Quale misterioso passato li lega? Perché il protagonista sembra particolarmente arrabbiato nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche? E per quale motivo la figlia di Stern è stata abbandonata e ora vive in un convento? Ci auguriamo di poter leggere il proseguo di questa serie nei prossimi mesi in edicola.
Articolo di Elena Porro.
Il copyright delle immagini è Bugs comics 2020, dei rispettivi autori o detenenti diritti.
Ulteriori approfondimenti:
Scheda personaggio: Samuel Stern
Scheda autore: INTERVISTA A GIANMARCO FUMASOLI
Articolo: L\'isola dei perduti
Ulteriori approfondimenti:
Samuel Stern n.2 e 3 - Il mausoleo nero - Legione
Samuel Stern n.4 - L\'isola dei perduti
Samuel Stern n.5: La fine della coscienza