L’universo a fumetti di Star Trek
Un prodotto dimostra di essere popolare quando il pubblico non è mai sazio di fruirne.
Star Trek, che ha recentemente festeggiato il proprio cinquantesimo anniversario, è una delle serie televisive più longeve ancora in produzione, che ha avuto la capacità di ridefinire il genere della fantascienza televisiva ed è entrata a far parte, ormai, dell’immaginario collettivo. Anche coloro che non abbiano mai visto un episodio per intero, avranno certamente sentito nominare l’astronave Enterprise, oppure riconosceranno l’iconico vulcaniano signor Spock, con il suo curioso saluto a forma di V. Star Trek diventa presto una fonte di ispirazione per la scienza, la tecnologia e la filosofia, ma anche per l’estetica nelle storie di fantascienza, avendo ridefinito gli standard del genere dell’epoca grazie alla proposta di contenuti più adulti per un genere dal taglio principalmente avventuroso, a livello televisivo. Con l’avvento di internet, inoltre, la serie è diventata una fonte inesauribile di materiale per omaggi più o meno scherzosi, segno che la propria popolarità non accenna a diminuire e i personaggi sono diventati icone molto popolari.
Il pubblico, quindi, è preparato. Complici anche i recenti film, che dal 2009 stanno portando i viaggi dell’Enterprise sul grande schermo, dopo sette anni di assenza. Adesso è il servizio di streaming Netflix a ricondurre la longeva saga spaziale nelle case del proprio pubblico: grazie all’arrivo della nuova serie Discovery (2017), il catalogo si è arricchito con tutte le serie prodotte finora, così da permettere ai vecchi appassionati di rivedere i propri episodi preferiti, mentre accompagna i nuovi spettatori nel vasto universo della Federazione dei pianeti uniti. Le avventure dell’Enterprise sono iniziate nel 1966, ma ambientate più di un centinaio di anni nel nostro futuro, con risvolti ottimistici, al contrario di molte filosofie fantascientifiche dell’epoca.
Senza alcun dubbio, però, è una serie difficile da seguire. Non tanto per i temi affrontati, che sono universali, all’avanguardia e validi ancora oggi, quanto a causa della propria dispersività. Un effetto collaterale da considerare, quando si diventa un’icona popolare potentissima.
Al momento, Star Trek vanta sette serie diverse, tra le quali una animata e una ancora in corso di produzione, che comprendono dalle tre alle sette stagioni ciascuna, tredici film, di cui altri due da poco annunciati. Aggiungendo anche gli innumerevoli fumetti e romanzi che comprendono linee temporali alternative e team-up con altre serie come Doctor Who, Lanterna Verde e, addirittura, Transformers, il materiale da recuperare per un appassionato “trekkie” diventa davvero notevole. Fortunatamente, grazie a Netflix e Rizzoli, oggi è possibile reperire le tutte le serie tv e moltissimi fumetti dedicati al vasto universo fantascientifico.
Nel 2017, RCS Rizzoli ha distribuito in Italia, allegati alla Gazzetta dello Sport, molti dei fumetti dedicati alla longeva serie tv. Tutto il materiale proviene dalla collezione della casa editrice britannica Eaglemoss. Rizzoli si è avvalsa del prezioso aiuto del club ufficiale italiano di Star Trek, lo STIC-AL, che ne ha curato l’adattamento. Molti di questi volumi erano già distribuiti da Ultimo Avamposto Editore, sempre con la collaborazione del club, ma la nuova edizione della Gazzetta assicura maggiore uniformità e coerenza tra le uscite e dossier di approfondimento.
I fumetti dedicati a Star Trek esistono sin dal 1967, periodo in cui andava in onda la seconda stagione della serie, prodotti dall’americana Gold Key Comics. Ai tempi, la compagnia produceva anche gli adattamenti a fumetti di Viaggio in fondo al mare, Ai confini della realtà e Green Hornet. La cosa curiosa è che spesso gli sceneggiatori e disegnatori dell’epoca avevano a disposizione soltanto poche descrizioni e qualche foto di produzione, ed erano costretti spesso a improvvisare sulle trame e sui caratteri dei personaggi, talvolta stravolgendoli. Si legge così nell'editoriale introduttivo ai fumetti della serie classica presente nel numero 1 della collana, Countdown: “Probabilmente il momento più significativo di questo ‘libero adattamento’ […] si ha sul finale, quando il Sig. Spock incoraggia la completa e totale distruzione di una civiltà aliena intelligente con un prolungato bombardamento ‘laser’ dall’orbita”. Una mossa che il saggio Spock non avrebbe mai ordinato nella serie tv, dal momento che la sua curiosità scientifica è orientata alla conservazione e allo studio non invasivo di qualsiasi specie e civiltà aliena, anche quelle ostili. Una regola primaria valida soprattutto per la Federazione.
Con il tempo, il materiale a disposizione degli autori è aumentato esponenzialmente, complice anche la maggior fama dello show e la migliore distribuzione delle informazioni da parte della produzione. I fumetti presenti nella collezione adattano, approfondiscono o aggiungono avventure alla serie classica, a The Next Generation, Deep Space Nine, Voyager e ai recenti film portati al cinema dal 2009. Non mancano graphic novel concentrate su personaggi importanti come il terribile Khan, con un racconto sulla sua difficile sopravvivenza insieme al proprio equipaggio dopo che furono abbandonati sul pianeta Ceti Alpha V. Interessanti anche gli episodi di contorno alle avventure già conosciute, come quelle che avvengono all’interno dell’Accademia della Flotta Stellare, dove i giovani cadetti si preparano a lavorare per la Federazione e prestare servizio sulle navi spaziali. Non mancano parentesi circa il lavoro di Spock come ambasciatore Vulcaniano tra il popolo dei Romulani, in una serie di storie che fanno da ponte tra la conclusione della missione quinquennale dell'Enterprise al comando di James Kirk della serie classica, fino al suo incontro con l'equipaggio di Jean-Luc Picard di The Next Generation, giungendo all'evento che scatenerà il paradosso temporale e darà il via alla linea temporale alternativa raccontata nei recenti film cinematografici.
Ci teniamo a ricordare che, nonostante l’impegno degli autori nel mantenere coerenza tra le innumerevoli avventure, i fumetti possono essere considerati canonici soltanto finché un nuovo film o la serie tv non li smentiscono. Questo significa che se negli episodi della seconda stagione di Star Trek: Discovery, oggi in produzione, dovessero approfondire alcuni aspetti del carattere del capitano Christopher Pike, oppure rivisitare delle vicende già viste nei volumi a fumetti Primi viaggi che lo vedono protagonista, sarà da considerare ufficiale esclusivamente la versione televisiva.
I filoni principali
La collezione a fumetti propone moltissimi approcci riguardo il vasto universo di Star Trek. Tra questi si possono riconoscere diversi filoni, per i quali riporterò alcuni esempi che ritengo particolarmente degni di nota, in base a ciò che ho avuto occasione di leggere. Queste proposte, naturalmente, non intendono mettere in ombra i volumi non presi in considerazione, perché tutta l’opera mantiene un’altissima qualità.
Gli adattamenti
Il più controverso e curioso di tutti è quello della seconda uscita: La città sull'orlo del sempre, tratto dalla sceneggiatura originale di Harlan Ellison. L’episodio in questione, The City on the Edge of Forever, fu trasmesso per la prima volta nel 1967, con diverse censure e modifiche, perché la sceneggiatura originale comprendeva alcuni elementi piuttosto forti, che contrastavano con la coerenza generale e con la visione dell’ideatore della serie, Gene Roddenberry. Tradotto in italiano con il titolo Uccidere per amore, viene considerato ancora oggi uno dei migliori episodi mai prodotti, che tratta il tema del viaggio nel tempo e delle responsabilità che esso comporta, poi ripreso in molte altre occasioni. Il fumetto mantiene intatta l’essenza e la potenza della storia, ma comprende tutti gli elementi che all’epoca furono eliminati dalla messa in onda.
Linea temporale alternativa
Il film del 2009, giunto da noi con il titolo Star Trek – il futuro ha inizio, con un escamotage narrativo ha spezzato il filo conduttore che lo avrebbe collegato alla serie tv, introducendo un evento che ha aperto la via verso una linea temporale alternativa. L’essenza positiva dell’originale resta invariata, ma questo permette ai produttori di creare nuove storie, utilizzando lo stesso equipaggio tanto amato della serie Classica, che comprende una nuova (e a mio parere riuscitissima) incarnazione del capitano Kirk, del signor Spock, Uhura, il dottor “Bones” McCoy, Scotty, Hikaru Sulu e il giovanissimo Checov, interpretato da Anton Yelchin che è recentemente scomparso. I volumi a fumetti riportano fedelmente la trama dei film attraverso la nona arte, aggiungendo talvolta qualche connessione maggiore con il passato e il futuro dal quale proviene il vecchio Spock della linea temporale primaria. Altre volte, riscrivono in chiave moderna e adattata al nuovo stile, alcuni episodi della serie Classica, con tutti gli accorgimenti del caso. Perché, se i personaggi sono fedeli all’essenza delle proprie controparti degli anni Sessanta, è anche vero che ci troviamo di fronte a sfumature leggermente diverse, che possono rivelare delle piacevoli sorprese.
Il volume 8, Accademia della Flotta Stellare, è quello che mi ha più colpito, perché racconta di un’indagine dell'equipaggio dell'Enterprise in parallelo alle vicissitudini di un gruppo di studenti dell'Accademia della flotta, permettendo ai lettori di esplorare anche un ambiente, purtroppo, poco sfruttato nella serie. Le avventure e la vita “a terra” sono un particolare interessante da esplorare per conoscere meglio la Federazione dei pianeti uniti.
Episodi extra
Proprio come se fossero episodi in aggiunta alle serie tv andate in onda, sono state prodotte molte storie a fumetti che arricchiscono le serie The Next Generation, Deep Space Nine e Voyager. In alcuni casi, le trame vanno anche oltre a quanto raccontato nel film Star Trek: l’insurrezione del 2002, che rappresenta, in ambito cinematografico, l’episodio più “lontano nel futuro” mai mostrato. L’occasione permette anche di includere personaggi creati appositamente per i romanzi, insieme al tipico cast tradizionale.
Approfondimenti sui personaggi
I personaggi incontrati durante i viaggi dell’Enterprise spesso, per quanto affascinanti, trovano poco spazio in un ambito seriale, se non fanno parte del gruppo dei protagonisti. Ecco, quindi, che il terribile Khan, un essere umano potenziato comparso nell’episodio Spazio profondo della serie Classica, abbia lasciato un forte segno tra gli appassionati dello show. Merito, anche, di un magnetico Ricardo Montalban che lo ha interpretato. L’occasione per riproporlo al grande pubblico è arrivata con il secondo film: L’ira di Khan del 1982. La storia a fumetti del volume numero 26, Khan: regnare all’inferno, racconta del difficile periodo trascorso su Ceti Alpha V da Khan e dai suoi seguaci, collegandosi all’episodio della serie classica. Inoltre, è presente l’adattamento a fumetti del film, grazie al quale è possibile cogliere i collegamenti tra la miniserie e la pellicola.
What if
Il termine inglese “what if” si può tradurre con “e se?”. Un volume in particolare risponde alla domanda: come sarebbero i viaggi dell’Enterprise se le donne dell’equipaggio fossero uomini e viceversa? La storia contenuta nel volume 40, Vite parallele, si collega al filone delle realtà alternative, ma esplora il what if in cui il capitano si chiama Jane Tiberia Kirk, anziché James Tiberius Kirk.
Fumetti classici
Tra nuovi episodi a fumetti, l’esplorazione di realtà alternative e approfondimenti di vario genere, trovano spazio anche i fumetti classici in bianco e nero pubblicati sui quotidiani o prodotti dalle grandi case editrici che normalmente si occupano di supereroi. Troviamo, quindi, in appendice a tutti i volumi, una storia della già citata Gold Key, ma anche libri che raccolgono tutte le storie pubblicate dalla Marvel Comics e dalla DC Comics, oltre alle storie brevi presentate a striscia e pubblicate settimanalmente sui quotidiani. Trovano spazio anche i rari fumetti inglesi, che in Gran Bretagna arrivarono prima della serie televisiva e che presentano poca aderenza al canone, ma non per questo sono meno carichi di forza narrativa. Una menzione speciale ai volumi 9 e 18, che mostrano i Primi viaggi dell’Enterprise, quando era al comando il capitano Christopher Pike, il primo ufficiale era una donna, chiamata per la prima volta Numero Uno (appellativo che in seguito sarebbe toccato a Michael Burnham di Discovery e al comandante Riker di TNG) e un giovane Spock prestava servizio come ufficiale scientifico. Le fattezze dei personaggi sono ispirate dall’episodio pilota della serie, The Cage, da noi ribattezzato Lo zoo di Talos, ma è affascinante notare che queste vicende si posizionano tra la serie tv adesso in produzione, Discovery, e la serie Classica.
Illustri ospiti
Nel volume 23, Missione Terra, è raccolta una miniserie scritta e disegnata dal pluripremiato John Byrne, affermato fumettista che ha lasciato una notevole impronta nel mondo supereroistico. L’autore è particolarmente noto per il suo lavoro sugli X-Men, i Fantastici Quattro, Superman e per aver creato un nuovo supergruppo di origine canadese, gli Alpha Flight. La storia di Missione Terra racconta le avventure di Gary Seven e Roberta Lincoln, ambientate tra il 1968 e il ‘69.
Per il momento, la collezione comprende 40 volumi che si possono acquistare tramite il sito ufficiale della collana, oppure è possibile reperirli nelle fumetterie.
Eaglemoss al momento sta producendo nuovi volumi, perciò non è da escludere che potremmo vedere arricchita la collezione anche qui in Italia fra qualche tempo.
Link utili
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Il sito ufficiale della collezione: https://store.gazzetta.it/fumetti/star-trek-graphic-novels/tEOsEWcWqgEAAAFdLVdshJkK/ct
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Il sito dello Star Trek Italian Club: http://www.stic.it/
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Il sito di Ultimo Avamposto: http://www.ultimoavamposto.it/
Articolo di Maurizio Carnago
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