Sopravvivere al successo

The Walking Dead” di Robert Kirkman

The Walking Dead è una delle serie a fumetti più apprezzata e uno degli show televisivi più popolari del momento insieme a Il Trono di Spade. Il pregio di tutto questo è che sicuramente non sarà difficile trovare qualche appassionato per parlare dei propri personaggi preferiti o dei capitoli più apprezzati, ma il rovescio della medaglia potrebbe portare una difficoltà non trascurabile: arrivata alla soglia di cinquanta albi pubblicati e otto stagioni televisive, potrebbe scoraggiare chi desiderasse avvicinarsi soltanto adesso alla serie.

Questa potrebbe essere quindi una guida per muovere i primi passi nell’appassionante saga di Robert Kirkman. Partiamo dal primo ciclo: un po’ l’antipasto di tutto quello che seguirà.

Proviamo a metterci nei panni del protagonista, l'agente di polizia Rick Grimes: durante il suo turno di pattuglia si ritrova coinvolto in una sparatoria contro un folle fuggito di prigione e viene colpito da un proiettile. Si risveglia improvvisamente in un letto di ospedale, inquadrato dall'alto in una pagina intera che tira bruscamente il freno a mano su tutto il ritmo forsennato della pagina precedente.

The Walking Dead è questo: un continuo alternarsi di velocità e tranquillità. Una lunghissima storia trainata dal senso di sopravvivenza, quello più ancestrale, che porta l'uomo a restare sempre all'erta, pronto a scattare, a fuggire, a nascondersi… o a combattere.

 TWD 1

Non è spoiler: sono le prime due tavole del primo volume di The Walking Dead. Tipica sparatoria americana, poi voltapagina e splash page in ospedale. Tra una pagina e l’altra scorre un lasso di tempo indefinito e grazie alla quantità di vignette presenti si passa da un ritmo serratissimo a una brusca frenata narrativa.

Rick scopre fin troppo presto che l'ospedale non è affatto un luogo sicuro perché la sua stanza e i corridoi sono completamente deserti, almeno finché un cadavere non caracolla fuori da un ascensore, sconvolgendolo. Può passare semplicemente come una persona gravemente malata abbandonata nell'ospedale deserto, ma poco più tardi scoprirà che questi “malati” non solo camminano, ma lo inseguono e lo attaccano!

TWD 2

Il primo scontro con uno zombie. Una reazione, quella di Rick, forse un po’ ingenua, ma dobbiamo ricordarci che è sconvolto e solo, in un luogo sconosciuto di un mondo che è “andato avanti”.

Questo è il primo dei tanti “BUH” che appariranno nella serie; possono far saltare sulla sedia, ma non sono il vero fine della storia. In The Walking Dead gli zombie sono soltanto un contorno o un pretesto per approfondire le dinamiche umane di una società che si ritrova improvvisamente coinvolta in una vera apocalisse, costretta a difendersi e riorganizzarsi per fronteggiare i propri simili che si sono tramutati in mostri (un termine che può assumere molti significati).

TWD 3

Dopo lo shock arriva la compassione. Il grado di putrefazione del povero malcapitato potrebbe far intuire che sia passato molto tempo dal ricovero in ospedale di Rick e il suo risveglio.

Appena ne ha l’occasione, Rick va ad armarsi alla stazione di polizia e indossa la sua uniforme da poliziotto, o il costume dell'eroe. Lui afferma che servirà per dare speranza alle persone che incontrerà, che intende mantenere la sua promessa di servire e proteggere nonostante il mondo sia diventato una terra di nessuno, ma forse lo fa anche perché il distintivo lo fa sentire più sicuro. Passerà qualche giorno prima che lui riesca a ricongiungersi con altre persone di sua conoscenza (vivi o morti? Non si sa, ma sarà un incontro a lungo atteso che gli darà molte risposte).

TWD 4

Ci sono eroi che non indossano mantelli, ma distintivi.

Tony Moore utilizza un disegno efficace e pulito. Può sembrare vagamente in stile umoristico, ma esalta molto l'espressività dei personaggi, un aspetto fondamentale se il fine della storia è concentrarsi sulle loro emozioni.

Il primo ciclo chiude con grande intensità una sottotrama che abbiamo intuito tramite diversi spunti accennati da qualche dialogo e alcuni atteggiamenti. Nei primi albi abbiamo perso dei personaggi in maniera improvvisa, ma nonostante questo continueremo a fare il tifo per i protagonisti, disposti anche a perdonarli nel caso dovessero passare un po' il limite.

Il finale ha scatenato qualcosa di molto grosso, il nostro eroe ha una responsabilità più grande e una consapevolezza maggiore.

La vera sopravvivenza inizia adesso.

TWD 5

La chiusura del cerchio. La creatura non possiede più alcuna umanità, ma Rick si rifiuta di perdere la propria.

Lo stesso Robert Kirkman, autore della serie, afferma che non è sua intenzione creare un horror. Il suo intento è ripercorrere le trame di film come L'Alba dei morti viventi di Romero, che trattavano sì di mostri, ma che fossero in realtà una denuncia sociale, che facessero riflettere, senza grandi effetti speciali o lo splatter più sfrenato. Forse è proprio questo l’ingrediente segreto che ha permesso alla serie di differenziarsi dalla massa per raggiungere e appassionare tanti lettori e spettatori: un successo inaspettato perché parla veramente a tutti, a quella paura che, al di fuori delle pagine, continua quotidianamente a sussurrarci nell’orecchio.

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Edizione italiana più recente: The Walking Dead, Saldapress

Articolo di Maurizio Carnago


 

Ulteriori approfondimenti:

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Moore Tony