Paper Girls

Testi di Brian K. Vaughan, disegni di Cliff Chang, Matt Willson colori

Articolo di Francesco Biroli

Per un appassionato di fumetti, trovare il nome di Brian K. Vaughan in copertina equivale a sentirsi una pistola puntata alla tempia da un tizio che ci intima l’acquisto immediato. Insomma, non c’é scelta. Perché per quel che mi riguarda le aspettative per una sua serie sono sempre risultate ben più che ripagate.

E se pensate che queste prime righe possano rappresentare un preambolo al classico ribaltamento di prospettiva, perché Paper Girls invece quelle aspettative le ha tradite, vi sbagliate di grosso.

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Mi sono divertito molto a leggere i primi due volumi di questa saga che ha per protagoniste quattro ragazze, quattro adolescenti impegnate a sbarcare il lunario con la distribuzione di giornali porta a porta, in sella alle loro biciclette, nell’America del 1988.

O meglio, l’America del 1988 è lo scenario iniziale dal quale prende le mosse la vicenda, che pare destinata a dipanarsi in epoche diverse.

Infatti, Paper Girls è una storia condita da viaggi nel tempo: le quattro ragazze si ritrovano nel mezzo di un conflitto tra due fazioni, provenienti dal futuro. Una, capitanata da un vecchio scapigliato, pare collezionare adolescenti, per scopi non meglio precisati. L’altra è composta ovviamente da adolescenti.

E contrariamente a quanto ammoniva di non fare il buon doc Emmett Brown di “Ritorno al futuro”, le ragazze di Paper Girls non temono di incontrare e interagire con le loro controparti di altre epoche.

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Senza voler rivelare troppo, tutte le protagoniste paiono destinate ad apprendere dettagli della propria vita futura spesso tutt’altro che piacevoli. E nell’affrontare questa conoscenza, concessa solo a chi come loro è destinato a viaggiare lungo l’unica linea temporale immaginata da Vaughan, paiono anche destinate a scoprire il valore dell’amicizia, esaltato almeno in questi primi due numeri.

Come in ogni altra serie di Vaughan, appassionarsi alle vicende delle protagoniste è facile e immediato. E il lettore non ha tregua, impegnato com’é a seguirle in mezzo a sparatorie, o inseguite da mostri giganteschi, o minacciate da guerrieri in armatura a cavallo di uccelli giganti simili a pterodattili.

Se la sceneggiatura di Vaghan si conferma dunque brillante, ricca di trovate e mai banale neppure nella interazione tra i personaggi, i disegni di Cliff Chang sono all’altezza dell’arduo compito di porsi al suo servizio. I volti dei personaggi sono espressivi e recitano con efficacia, le splash page hanno una profondità notevole e le trovate grafiche per rappresentare dettagli tecnologici o mostri spaventosi sono spesso sorprendenti.

Insomma, cosa aspettate? Avete letto il nome di Vaughan in copertina. Non sentite quella canna premuta contro la vostra tempia?

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PAPER GIRLS is ™ and © 2015-2016 Brian K. Vaughan & Cliff Chiang. Published in the US by Image Comics, Inc.: www.imagecomics.com. For the Italian edition: © 2016 BAO Publishing. All Rights Reserved. Per l’edizione italiana: © 2016 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati.


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 Scheda autore: Vaughan Brian