Il postino spaziale

Cosmonauti motorizzati

di Guillaume Perreault

Sinnos editrice

144 pagine - 16 euro

Traduzione dal francese di Federico Appel, collana Prima graphic, formato 19x24 cm

Si distingue sugli scaffali delle librerie, per i suoi colori vivaci e smaglianti, la copertina di “Il postino spaziale, cosmobanditi motorizzati” l'ultimo libro di Guillaume Perreault, pubblicato in Italia da Sinnos Editrice. Il volume fa parte di una trilogia, ma può essere letto tranquillamente senza avere gli episodi precedenti. Il postino Bob ha vinto il Premio Orbil 2024 e il Premio Comicon 2024. Dalle sue avventure è stata tratta anche una serie animata.

Il postino Bon, ormai famoso grazie alle imprese compiute nelle precedenti avventure, riceve dal suo capo tentacolare (un muscoloso polipo, quale migliore essere antropomorfo potrebbe incarnare l'idea della posta che giunge ovunque) l'importante incarico di consegnare una sola letterina. Il nostro eroe è inizialmente perplesso: lui solitamente è abituato a sbrigare compiti ben più onerosi. Dovrà però portarsi dietro anche la giovane Marcelle, una giovane praticante  a cui dovrà insegnare i trucchi del mestiere. Come è facile immaginare per lo sgamato lettore consegnare quella semplice letterina si rivela ben presto un'ardita impressa. Intanto perché il destinatario della lettera è il re in persona che si è da poco trasferito su un altro pianeta che gravita ai bordi opposti della galassia. I cosmobanditi motorizzati credono che in quella missiva sia custodito un prezioso segreto e sono decisi a tutto per impossessarsene, costringendo Bob e Marcelle a fuggire attraverso i più bizzarri pianeti e asteroidi. Lungo questa fuga incontrano anche Yolin, un bizzarro personaggio con la testa di cetriolo, che diverrà loro inseparabile amico.

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La lettura è molto divertente e non mancherà di appassionare i lettori più piccoli (il libro è consigliata dai 7 anni dalla casa editrice). I colori sono tenui e delicati. Il profumo della carta ottimo. I disegni di Guillaume Perrault sono assolutamente fantastici. Il suo tratto è uniforme, costante nello spessore indipendentemente che stia ripassando un elemento di primo piano o uno dello sfondo. Gli scenari piatti e bidimensionali ma straripanti di dettagli e bizzarri personaggi, tanto che il nostro occhio si perde a rincorrere tutti quei minuti elementi divertendosi a scovarli come fosse in un Google maps del fumetto. Non c'è prospettiva, non c'è assonometria ne tridimensionalità nelle ampie vignette di Guillame Perreault, eppure il nostro occhio si perde in quelle ricche pagine a rincorrere un marziano tentacolare che vende funghi allucinogeni, a sentire il profumo di patatine che un robot sta fuggendo alla sua bancarella dal sapore medio-orientale, e poi ecco un motociclista con la testa da limone con una grossa cicatrice su una guancia, un robot a vapore che porta sulle spalle il motore che gli dà energia, una rana con i baffi intenta a fumarsi la pipa, insetti e piccoli roditori che corrono ovunque e mille altri buffissimi personaggi e invenzioni grafiche.

Immaginate di prendere il disegno semplice ma irriverente dei Simpson (prima) e di Adventure Time (dopo), la dissacrante vena underground di SpongeBob, le surrealistiche icone di Pinky di Mattioli, mischiate tutto per benino, aggiungete un pizzico di Acchiappamostri, una noce di Jacovitti,  Trondheim quanto basta… ed ecco la verve grafica de Il postino spaziale! Un fumetto che non mancherà di appassionare il vostro piccino.

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