Memnoch il diavolo

Anne Rice

Longanesi & C

430 pagine

18 euro

Quinto volume della serie dedicata ai vampiri, scritta da Anna Rice. Lestat è divenuto un vampiro potente, grazie alle particolari esperienze vissute direttamente sulla pelle durante i secoli della sua esistenza. Ormai non si nutre semplicemente di sangue, ma cerca piuttosto le sue vittime, goloso non di linfa vitale quanto di esperienze, sensazioni, vissuto personale. Per questo sceglie le sue vittime fra coloro che affrontano la vita (con tutte le sue deroghe, malanni e brutalità) con una particolare predisposizione d’animo, una ricchezza interiore, buoni o cattivi che siano. Dove sta il bene e il male per un vampiro esiliato a vivere su questa Terra? Dannato a vivere per secoli, ancorato al pianeta che odia ed ama, trovando nutrimento solo dal sangue fresco delle sue vittime. Ed è proprio questo il punto nodale su cui si svolge la narrazione di questo tomo. La spiritualità di un vampiro, ed in particolare di un vampiro assetato come Lestat, il suo ruolo nel mondo e il futuro della sua anima. Da qualche tempo Lestat sta pedinando Roger, un delinquente, specializzato nel commercio di droga e in sporchi affari. Un grande affarista, appassionato di reliquie e reperti d’arte religiosa antica. Ne ha una collezione ricchissima, che farebbe invidia ad uno dei più importanti musei del mondo, in un appartamento segreto. Nonostante la sua attività dedicata al male, Lestat individua nell’animo di Roger una scaltrezza e una predisposizione alla vita particolarmente affascinante, che si avvicina alla sua personalità. Quando finalmente il nostro eroe vampiro si decide di prenderlo, di nutrirsi del sangue della sua vittima predesignata, la personalità di Roger si rivela tanto forte da suggestionare una belva così forte come un signore della notte, abituata da anni, secoli anzi, ad ogni sorpresa. La forza di questo semplice umano è tale da apparire in forma di fantasma al nostro vampiro per chiedergli la protezione della figlia. Una giovane donna di nome Dora, che ha fondato un culto religioso diffuso tramite una televisione via cavo. La giovane aborre gli aiuti del padre, sapendoli macchiati di sangue e soprusi, ma nello stesso tempo il genitore gli è caro e lo ama come una figlia.

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Contemporaneamente qualcos’altro sta inquietando la pace quotidiana (o notturna sarebbe meglio dire) di Lestat. E’ una forma misteriosa, potente, che gli appare a tratti, all’improvviso e a cui lui non può sottrarsi. Pian piano questo essere misterioso si rivela: è il diavolo in persona, Memoch, che guiderà il nostro vampiro in un viaggio dal paradiso terrestre fino all’inferno, attraverso la creazione del mondo, del genere umano, l’evoluzione della specie e della cultura, la creazione delle prime forme di religione, fino alla venuta di Cristo sulla terra per la salvezza del mondo intero. Tutto questo viaggio, a cui l’autrice dedica buona parte del libro, ha lo scopo di portare Lestat a fianco di Memoch, contro i soprusi effettuati da Dio nella sua creazione. Tutto, anche questo viaggio, anche la presenza dei vampiri sulla terra, apparentemente esseri dimenticati dalla grazia divina e dalla bontà di Dio, si rivela invece parte di un pano immenso ed incommensurabile, difficile da cogliere nella su interezza agli occhi dell’uomo. Quali sono le grandi lezioni che l’uomo deve provare sulla sua pelle per potersi guadagnare il paradiso: la consapevolezza della creazione; la comprensione del suo deliberato sviluppo; una conoscenza della sua bellezza e delle sue leggi che renda possibile l’accettazione della sofferenza, dall’apparente ingiustizia e di ogni forma di dolore. Sheol è l’inferno, il luogo dove finiscono le anime e gli spiriti, trasformato poi da Dio nel luogo di redenzione dove possono acquisire la loro perfezione. Le anime vi entrano contorte e bruciate se non sono riuscite a guardare al di là della sofferenza sulla Terra, e alcune possono anche disperare e svanire. Ma a Sheol, nel corso di secoli di sofferenza e desiderio, altre vengono purgate e purificate. La vita e la morte fanno parte del ciclo, e la sofferenza è il suo sottoprodotto.

La fine del volume, senza volervi rivelare nulla che tolga piacere alla lettura, è una particolare visione sul ruolo dell’esistenza dell’uomo e della religione, all’interno della quale prende valore anche il ruolo del vampiro.

Con questo volume Anne Rice aggiunge un altro importante tassello nel suo universo della saga vampiriesca.