Autori
Achdé
Achdé, pseudonimo di Hervé Darmenton, nasce a Lione nel 1961. Lavora nella sanità e solo nel 1985, realizzando il suo sogno d'infanzia, diventa disegnatore collaborando con diverse testate. Nel 1988 pubblica Destins Croisés e nel 1991 entra nella storica casa editrice di fumetti Dargaud creando nuove serie tra cui Fort Braillard, Woker (una specie di Tarzan interplanetario) e Doc Véto. Nel 1993 lancia la serie umoristica CRS=Détresse. In seguito alla scomparsa di Morris gli viene affidata, con Laurent Gerra, la serie di Lucky Luke: "Era un sogno che avevo da bambino. Da piccolo Lucky Luke era il mio eroe preferito che ho sempre sognato di disegnare".
Sonia Aloi
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Ulteriori approfondimenti:
Francesco Tullio Altan
Francesco Tullio Altan nasce il 30 Settembre 1942 a Treviso.
Carlo Ambrosini
A 69 anni, si è spento Carlo Ambrosini, uno degli autori più influenti di Dylan Dog e creatore dei personaggi Napoleone (una delle serie più sperimentali per la casa editrice milanese, in bilico fra surrealismo e metafisica) e Jan Dix (detective delle opere d'arte) per Sergio Bonelli Editore.
Nato ad Azzano Mella (Brescia) il 15 aprile 1954, Ambrosini ha frequentato il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Brera, prima di iniziare la sua carriera come collaboratore nello studio di Leone Cimpellin, insieme ad Enea Riboldi e Giampiero Casertano. Nei suoi esordi, nella metà degli anni Settanta, ha illustrato racconti di guerra per la casa editrice Dardo, episodi della serie Daniel di Editoriale Corno, fumetti erotici per Ediperiodici, e contribuito a alcuni capitoli della Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi.
La svolta nella sua carriera è avvenuta nel 1980 con il disegno del numero 26 di Ken Parker, intitolato "Pellerossa", per Sergio Bonelli Editore. Questo è stato un punto cruciale nello sviluppo del suo stile personale, che univa avventura classica e ispirazioni elevate provenienti dall'arte, dalla letteratura e dalla psicologia (elementi che ritroveremo poi nella sua produzione futura e che derivano all'autore dai suoi studi accademici). Sulla base di questi principi, ha creato il personaggio di Nico Macchia per Orient Express, che è stato pubblicato anche in Francia, diventando parte integrante della sua carriera editoriale dopo la chiusura della rivista.
Con la nascita di Dylan Dog nel 1986, Ambrosini è stato uno dei primi disegnatori ad unirsi al team creativo individuato da Tiziano Sclavi, realizzando il quindicesimo numero della serie intitolato "Canale 666". È stato uno degli interpreti più eleganti del personaggio, sperimentando anche la rara tecnica dell'acquerello in mezzatinta in storie romantiche e memorabili come "Il lungo addio". Oltre al suo ruolo di disegnatore, ha presto assunto quello di sceneggiatore, diventando il primo autore a realizzare completamente testi e disegni per un albo del personaggio con "Dietro il sipario" (Dylan Dog 97, ottobre 1994).
Tre anni dopo, ha ridotto i suoi impegni su Dylan Dog per concentrarsi sulla sua serie personale, "Napoleone", una delle più originali e sofisticate nel panorama del fumetto seriale italiano. Le indagini del detective entomologo, intrecciate tra letteratura, pittura e psicanalisi, hanno riflettuto le passioni dell'artista e sono rimaste in edicola per un decennio, con cinquanta uscite bimestrali.
Nel 2008, ha lanciato "Jan Dix", una miniserie di quattordici albi incentrata su un critico d'arte, mantenendo le stesse tematiche raffinate.
Negli ultimi anni, Ambrosini ha alternato il suo impegno tra i suoi personaggi e contributi a Dylan Dog, realizzando anche alcuni albi per la collana "Le storie", due volumi di "Il confine" e un "Texone" pubblicato nel 2005. La sua eredità nel mondo del fumetto italiano rimarrà indelebile.
Lisa E. Anzen
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Ulteriori approfondimenti:
articolo di Marco Feo
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Giuseppe Ardagna
1995 Pubblicazione del volume antologico “ 11 sotto 22” Ed.Libri e Libri Liguori in qualità di autore;
1996 –1998 settimanale “Opinione” Pozzuoli (vignettista per sez. musica);
Selezionato per la fase finale del concorso europeo: “Una illustrazione per France 98” (Fano funny)
2000-2003 quotidiano “Cronache di Napoli” (Vignettista);
Opinionista e caricaturista presso la trasmissione televisiva “Campania sport” di Napoli-canale 21 (sino al giugno 2004);
Terzo classificato al “Comicon 2000” come miglior autore creativo esordiente;
2001 mensile “Leggere Leggero”; Finalista del premio internazionale “Torino Comicon”; finalista Napoli Comicon 2001
Illustratore per la miniserie “Scrivere che passione”; periodico “Napoli anche noi”;
Bozzettista, design operator per il volumetto “L’Arca” Grauss Edizioni;
Bozzettista per l’episodio 20 de “La Squadra” Rai 3;
2002 mensile “Albatros” di Scafati; finalista Napoli Comicon;
2003 “Noi e gli altri” (informativo per una nuova cultura dell’handicap); sceneggiatore per lo spot del “Loretobambino.it
2004 Illustratore per il volume “The Globemon” scritto dai bambini del reparto oncologico dell’ospedale Pausillipon di Napoli
Vignettista per il mensile CGIL “Liberetà”;
2005 Realizzazione delle illustrazioni per il volume “giallo” dal titolo: -La nota del Mancino- edito da Albatros Ed.
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Ulteriori approfondimenti:
Emmanuele Baccinelli
Emmanuele Baccinelli è nato a Casal Monferrato nel 1988. Appassionato di fumetti sin dalla più tenera età, e in particolare di Topolino, inizia a disegnare alle elementari, ricopiando personaggi disneyani. Durante il Liceo frequenta un corso serale di fumetto tenuto dal fumettista Bonelli Daniele Statella, iniziando anche a collaborare con piccole case Editrici. Nel 2008 si iscrive al forum del Papersera, dove dà prove del suo talento artistico realizzando disegni e tavole per l'annuale librone.
Ulteriori approfondimenti:
Tra gialli e fumetti Disney, intervista a Emmanuele Baccinelli
Robert Balser
E' morto lunedì 4 gennaio 2016, all'età di 88 anni, Robert Balser, uno dei due "capo animatori" (l'altro era Jack Stokes) di uno dei lungometraggi di animazione che ha segnato la storia e l'immaginario della cultura pop del novecento.
Paola Barbato
Classe 1971, milanese di nascita, bresciana di adozione, prestata a Verona dove vive con il compagno, tre figlie e due cani. Scrittrice e sceneggiatrice di fumetti, l´esordio é nel 1999 sulla serie Dylan Dog della Sergio Bonelli Editore.
Alessandro Barbucci
Nasce il 31 ottobre 1973 a Genova. Disegna la sua prima storia a fumetti come professionista a 18 anni, per la Walt Disney Company Italia.
Armin Barducci
Misantromorfina
Associazione culturale Eris - 2014
Armin Barducci scrive e disegna una storia ironica e grottesca sulla cattiveria dell'uomo contemporaneo. Ambientata nella periferia di una grande città italiana (potrebbe essere Bolzano come Milano o una delle altre piccole e paesane metropoli del nostro malmesso paese), descrive alcune delle brevi storie parallele di abitanti di questo quartiere.
Jeremy A. Bastian
La maledizione della Ragazza Pirata
Panini – I novellini
Le edizioni Panini hanno appena dato alle stampe, nella loro collana dedicata i più piccoli 9L (leggi novellini) il libro scritto e disegnato da Jeremy A. Bastian "La maledizione della Ragazza Pirata".
Dino Battaglia
Venezia, 1º agosto 1923 – Milano, 4 ottobre 1983
Veneziano di nascita, la sua carriera di disegnatore inizia nell'immediato dopoguerra (1945) lavorando, assieme a Hugo Pratt e ad altri autori (tra i quali Mario Faustinelli e Alberto Ongaro), per la rivista Asso di Picche, realizzando alcune tavole di Junglemen, che sarà proseguito all'amico Pratt.
Quando, nel 1948, il gruppo di Asso di Picche si sposta in Argentina a lavorare per l'editore italo-argentino Cesare Civita, Battaglia rimane in Italia, preferendo sposarsi con quella che sarà la compagna di una vita (oltre che la colorista), Laura De Vescovi, anziché raggiungere gli altri nella trasferta argentina. In ogni modo anche Battaglia lavora per l'Editorial Abril di Civita: disegna, infatti, le storie del pirata Capitan Caribe, scritte da Ongaro e pubblicate su Salgari.
Nel 1950 si trasferisce a Milano e realizza per la Mondadori le tavole di parecchi episodi di Pecos Bill. Collabora anche a L'Intrepido e disegna fumetti pubblicati inInghilterra sul Daily Mirror. Per L'audace illustra nel 1954 L'isola del tesoro e Peter Pan. Nel 1955 e 1956 disegna El Kid su testi di Gianluigi Bonelli.
Dal 1956 al 1959 disegna quattro storie per Il Vittorioso, le più famose delle quali sono Il corsaro del Mediterraneo e Piuma bianca.
Lunga e fruttuosa è la collaborazione con il Corriere dei Piccoli e, successivamente, con il Corriere dei Ragazzi, durata dai primi anni sessanta fino al 1972. Su queste riviste Battaglia lavora alla riduzione di fiabe e romanzi cavallereschi, spesso su sceneggiatura di Mino Milani. Proprio sul Corriere dei Piccoli nel 1965 pubblica I cinque della Selena su testi di Mino Milani, storia di fantascienza utopica di un equipaggio che decide di ripararsi dal male condividendo una nuova vita con gli alieni che non conoscono la menzogna e la cattiveria.
Nel 1967 pubblica sulla rivista Sgt. Kirk la riduzione di Moby Dick, opera che segna la sua maturità artistica e che dimostra che Battaglia ha acquisito ormai uno stile proprio, particolare e ben definito.
Da tale momento in poi, Battaglia inizia a tradurre in fumetti varie opere di autori classici, specie dell'Ottocento quali Poe, Lovecraft, Stevenson e Hoffmann pubblicandole sulla rivista Linus; verranno poi raccolti nel volume Totentanz. Sono disegni goticheggianti, che lo faranno qualificare come "maestro delle tenebre". Di particolare pregio risulta il suo segno nelle tavole del volume Battaglia racconta Maupassant (edizioni Milano Libri), che raccolgono varie storie pubblicate su Linus tra il 1968 e 1977 tratte dai racconti dello scrittore francese Guy de Maupassant.
Negli anni settanta collabora con il Messaggero dei Ragazzi e Il Giornalino delle Edizioni Paoline, per i quali crea alcuni lavori di carattere religioso e agiografico quali Antonio da Padova e Frate Francesco (1974) e altre memorabili rivisitazioni a fumetti, questa volta con una vena umoristica e grottesca, quali Till Eulenspiegel (1975), sceneggiato da Piero Zanotto, e nel 1979 Gargantua e Pantagruel, dal celebre romanzo di Rabelais del 1532, sull'adattamento scritto dalla moglie Laura Battaglia. Tutte le storie di Dino Battaglia per Il Giornalino verranno in seguito ripubblicate in edizione brossurata dalle Edizioni Paoline.
Verso la fine degli anni settanta inizia una collaborazione con la casa editrice Bonelli, per cui realizza L'Uomo della Legione e L'Uomo del New England nell'ambito della celebre serie Un uomo un'avventura.
Battaglia non si è mai dedicato al fumetto seriale, ma verso la fine della sua carriera ha comunque creato un suo eroe di carta: l'ispettore Coke, protagonista di storie ambientate all'inizio del XX secolo; Coke è stato protagonista di due storie (I delitti della fenice e La Mummia) e di una terza (Il mostro del Tamigi) rimasta incompiuta.
La fortuna di Battaglia dopo la sua morte è costante, come testimonia il numero di riedizioni delle sue opere e il numero di saggi che gli sono stati dedicati.
Opere
· Totentanz, Milano Libri Ed., 1972
· Il corsaro del Mediterraneo, Ed. Fratelli Spada, 1973
· Frate Francesco e i suoi fioretti, Ed. Messaggero, 1974
· Uomini in guerra, Ivaldi Ed. 1975
· I signori della guerra, ovvero la guerra dei signori, Quadragono libri, 1975
· L'uomo della Legione, Edizioni Cepim, 1977
· Till Eulenspiegel, Ed. Paoline, 1977
· Battaglia racconta Maupassant, Milano Libri Ed., 1978
· San Francesco, Ed. Messaggero, 1979
· Uomini, donne e santi, Ed. Messaggero, 1979
· Caricaaa!!, Fabbri Ed., 1979
· L'uomo del New England, Edizioni Cepim, 1979
· Uomini in guerra, Fabbri Ed., 1979
· Antonio di Padova, Ed. Messaggero, 1980
· Esploratori di ieri e di domani, Ed. Messaggero, 1980
· Gargantua, Ed. Paoline, 1980
· Junglemen, Fabbri Ed., 1980
· Uomini coraggiosi, Fabbri Ed., 1980
· I cinque della Selena, Ivaldi Ed., 1982
· Dottor Jekill & Mister Lovecraft, Editori del Grifo, 1983
· I delitti della Fenice, Ed. L'isola trovata, 1983
· La mummia, Ed. L'isola trovata, 1984
· Gargantua e Pantagruel, Ed. L'isola trovata, 1985
· Moby Dick, Editori del Grifo, 1986
· Il gran libro delle favole, Ivaldi Ed., 1987
· Gargantua e Pantagruel, Milano Libri Ed., 1993
· Il gatto con gli stivali, Lo scarabeo, 1997
· Oliver Bold, Libreria Milone, 1997
· Racconti, Edizioni Di, 2001
· Maupassant, Edizioni Di, 2001
· Racconti 2, Edizioni Di, 2001
· Fiabe, Edizioni Di, 2001
· I patriarchi, Edizioni Di
· Till Eulenspiegel, Edizioni Di, 2005
· Battaglia illustratore, Edizioni Di
· Il corsaro del Mediterraneo, Edizioni Di
· Leggende, Edizioni Di
· Esploratori, Edizioni Di
· I delitti della Fenice, Edizioni Di
· I cinque della Selena, Edizioni Di
· L'uomo del New England, Edizioni Di
· L'uomo della Legione, Edizioni Di
· La mummia, Edizioni Di
· Poe, Edizioni Di
Bibliografia
- · V. Mollica (a cura di), Dino Battaglia, Editori del Grifo, 1980
· A.A.V.V., Dino Battaglia, L'isola trovata, 1984
· A.A.V.V., Dino Battaglia - Narratore, illustratore, disegnatore, Hazard, 1997
· M. Cuozzo, "Dino Battaglia, l'immagine narrante", Electa, Napoli, 1999
· P. Ferrari e M. Prandi, Battaglia, oltre l'immagine, Edizioni Di
· A.A.V.V., Dino Battaglia - Le immagini parlanti, Edizioni Di, 2010
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articolo di Masco
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Giancarlo Berardi
Fin dai primi anni settanta, in copia con il disegnatore Ivo Milazzo (suo compagno di scuola e poi disegnatore di molte sue sceneggiature), Giancarlo Berardi incomincia a pubblicare storie a fumetti sulle riviste Horror e Linus.
Berardi Giancarlo
Giancarlo Berardi, nato a Genova il 15 novembre 1949 è autore di celebri personaggi dei fumetti quali Ken Parker e Julia.
Andrea Bersani
Andrea Bersani è nato a Bologna il 7 maggio del 1955, dove abita e lavora. Sposato. Ha conseguito la maturità in Arte Applicata (Decorazione Pittorica) presso l’ISAB, dove ha insegnato per un breve periodo. Dal 1975 si occupa di comunicazione visiva, come grafico, pubblicitario, illustratore (sue le campagne illustrate per Mandarina Duck ed il marchio dei Cantieri Nautici Ferretti, ad esempio), autore satirico e artista visuale.
Redazionali: suoi lavori sono riprodotti sulle pagine di Zoom, Omnibook 4, Cronache Giubilari, Pubblico, Grafica & Disegno, Buduar, Fumetti d’Italia, Mongolfiera, Nonsai, la Repubblica + il Venerdì, il Metro, Liberazione, Linus, il Domani, Kayhan Caricature (Iran), l’Unità, Panza Verde + Salta La Ris@ (Argentina), Sò Cartoon (Brasile), Nosorog + In Hell (Bosnia E.), Yeni Akrep (Cipro), The Stock Illustration Source voll. 8-9 (Usa), Quevedos (Spagna), K Magazine, Karika (Croazia), Poesie Fiabesche + Sinapsi in Strass, Brand New!, Kijiji, Anteprima, Kiks + Egzorgizam (Serbia), Laspro, Rido!, il Mondo del Nuoto/Mondiali, Il Foglio, l’Italia s’è Desta, la Vucciria della Domenica, il Giornale d’Italia, Fena Mizah (Turchia), Italian Comics/Satyricon, l’Asino, il Titolo, Il Gonzo e lo Stono (Svizzera), Bologna a Scuola, il Resto del Carlino, Pandora TV e sul I Dizionario degli Illustratori Contemporanei.
E' stato inoltre ospitato sulle fanzine: Casablanca, Schizzo, Macabrina, Uh!, Fatece Largo, Ragno Magazine, Underground Press e Kerosene (Gaster/collana Vapori di Kerosene).
Note critiche di Oddone Ricci (scrittore), Franco Spiritelli (giornalista), Paolo Pombeni (politologo), Stefano Bicocchi/Vito (attore), Alfio Krancic (vignettista). Roberto Chiesi (critico cinematografico), Giovanni/Gio Romanini (fumettista), Carlo Gubitosa (scrittore), Karol Cizmazia (curatore Cartoon Gallery di Bratislava) e Valeria Tassinari (curatrice MAGI’900).
Collabora con le seguenti case editrici: Il Campo/Giroscopio (Piscine Oggi), Gamma (le favole Dogon + la Fameja Bulgnèisa), Ikon (il Maniaco illustrato), Epierre (Tuttocard), Acme (Animal Comic), Blue Press/Mare Nero (Blue), Larry Flint (Hustler Comix-Usa), Aspirine (Cuore), Il Diavolo (il Diavolo-Svizzera), Società Veneta Edizioni (XL Malox), Nuovo Pianeta (la Piccola Unità), Michele Di Salvo (il Cuore), Freschi di Stampa/Mongolfiera (ZIC), Delikatessen (il Resto del Casino), Editoriale Bologna (il Domani di Bologna), Nuova Frontiera dell’Arte (Par Condicio), Città del Sole (Il Berlusconiere), Nicola Pesce/UP (Analysis Zoo), Linea/Veleno3000 (Veleno + Linea), Giraldi (Tempi Modesti), Nuova Iniziativa Editoriale (l’Unità/Emme), MRC (Liberazione + Paparazzin), Arduino Sacco (Cronache Mazziate), X Publishing (X-Times), Luedi (il Quotidiano della Satira), Carlo Gubitosa (Mamma!), Mario Cardinali (il Vernacoliere), Cyrano (il Nuovo Gazzettone + l’Eco della Riviera), Frigolandia (Frigidaire + il nuovo MALE), Martano (Futurando), Dieci Dicembre (E-il Mensile), Nuova Editrice Mondoperaio (Avanti!), Editoriale Libero (Libero -Veleno), Cicogna Editore (Rido Amaro), Italo Campagnoli (Barricate), Ediservice (Pesca in Mare), Costa Editore (Pescando nella Memoria), Epsil (Italian Satyricon) e NPE (Pescabolario).
Ha vinto concorsi alla I edizione di “Vignette sul Ring”, tenutasi a Diamante, in Calabria, ed alla VI edizione di “Spotornocomics”, Spotorno, Liguria.
CLIMA
PINOCCHIO
BRODETTO
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Giacomo Bevilacqua
Nato nel 1983, Giacomo Keison Bevilacqua si diploma a 22 anni alla scuola internazionale di comics e inizia a lavorare per l’Eura editoriale subito dopo. Ha lavorato sotto sceneggiature di Lorenzo Bartoli su Detective Dante, John Doe, Trapassati inc. e Easter.
Enki Bilal
Nato a Belgrado, si trasferisce a Parigi all'età di nove anni. Nella capitale francese frequenta la Scuola Nazionale Superiore di Belle Arti e si fa presto notare vincendo un concorso della rivista di fumetti Pilote, fondata tra gli altri da René Goscinny e Jean-Michel Charlier. Dal 1972 al 1973 continua a collaborare con Pilote, pubblicando alcune illustrazioni e la sua prima storia, Le bol maudit, di cui realizza i soli disegni.
Alessandro Bilotta
Inizia a lavorare a fine anni Novanta per Martin Mystère.
Christophe Blain - Abel Lanzac
I segreti del Quai d'Orsay
Cronache diplomatiche - Vol. 1
Cristophe Blain, di cui siamo divenuti ferventi e fedeli ammiratori fin da subito dopo la lettura delle storie di Isaac il pirata, affronta in questo primo volume di una nuova serie (in Italia edita da Coconino Press) un tema abbastanza insolito per il genere fumettistico: quello politico.
Quentin Blake
Quentin Blake, nato nel 1932, è uno degli illustratori più amati dai bambini di tutto il mondo. Ha illustrato oltre 300 libri e vinto innumerevoli premi, dal Bologna Ragazzi Award al Premio Hans Christian Andersen, il più grande riconoscimento internazionale nella letteratura per l’infanzia, nel 2002. Nel 1999 è stato il primo Children’s Laureate al mondo. È l’illustratore dei libri di Roald Dahl e, in Italia, di Bianca Pitzorno. Camelozampa ha pubblicato i suoi albi La casa invernale dell’orso e Il picnic acquatico dell’orso (scritti da John Yeoman), cui sono seguiti il suo capolavoro Zagazoo, vincitore del premio Andersen 2017 come Miglior albo illustrato, il suo unico silent book Clown, premio Andersen 2019 come Miglior libro senza parole, L’ultimo regalo di Babbo Natale, scritto da Marie-Aude e Elvire Murail, L’erbaccia, Piume in libertà, scritto da John Yeoman.
© copyright dell'autore e detenenti diritti.
Emanuele Boccanfuso
Nato a Taranto nel 1981, dopo il diploma al Liceo artistico Lisippo, nel 1999 si è trasferito a Milano per frequentare la Scuola del Fumetto. Tuttora vive e lavora nel capoluogo milanese.
Lelio Bonaccorso
Fumettista, illustratore e insegnante presso le Scuole del Fumetto di Palermo e Messina. Il suo primo graphic novel è Peppino Impastato, un giullare contro la mafia (Beccogiallo, 2009) sceneggiato da Rizzo. La collaborazione si rinnova nel 2011 con Gli ultimi giorni di Marco Pantani (Rizzoli Lizard), Primo (Edizioni BD), Que viva el Che Guevara (BeccoGiallo), nonché su una versione a puntate di Gli arancini di Montalbano per La Gazzetta dello Sport e nel 2014 su Jan Karski. L’uomo che scoprì l’olocausto (Rizzoli Lizard). Nel 2012 collabora con Marvel e DC Comics e rappresenta l’Italia nel volume corale Webtrip per il Festival del Fumetto di Lione. Ha collaborato, inoltre, con La Lettura , Wired e Pearson Publishing. Nel 2014 pubblica 419 Africa Mafia per Ankama Editions, sceneggiato da Loulou Dédola.
Bonvi
Franco Bonvicini in arte Bonvi nasce a Parma il 31 Marzo 1941, muore a Bologna il 10 Dicembre 1995.
Luca Boschi
Luca Boschi (Pistoia, 18 gennaio 1956) si occupa di fumetti, film animati, illustrazione, teatro, tv, Internet e altri media. Dal 1979 a oggi è apparso come sceneggiatore, disegnatore, giornalista e direttore editoriale e/o responsabile su testate come Métal Hurlant, L’Eternauta, Mickey Parade, Lupo Alberto, Vogue, Horror, Starcomix, I Grandi Classici Disney, etc., e ha curato centinaia di collane per Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, La Repubblica. Per dieci anni ha curato rubriche di informazione e intrattenimento per le riviste Comic Art e Totem Comic.
Fino al 1999 è stato direttore culturale di Lucca Comics. Dal 2001 al 2017 è direttore culturale del Salone Napoli Comicon. Ha scritto decine di saggi sui comics. Tra gli innumerevoli premi ricevuti, nel 1997 ha vinto i Premio Franco Fossati per il miglior saggio dell’anno (Frigo, Valvole e Ballons). Nel 2002 lo ha vinto con il saggio collettivo “Romano Scarpa. Sognando la Calidornia”. Nel 1991 ha vinto il Premio Comics World come miglior critico specializzato italiano. Nel 1994 ha vinto il Premio Fumo di China per la Migliore rivista italiana (DC Comics Presenta, da lui diretta) e nel 1996 quello per il Miglior sceneggiatore umoristico. Con il libro “Irripetibili” (2007) ha vinto il Premio Anafi per il miglior saggio italiano dell’anno. Negli anni 2017 e 2018 cura editorialmente due collane di libri settimanali: “Popeye” (60 uscite dedicate al Braccio di Ferro più classico) e “Cocco Bill e il meglio di Jacovitti” (71 volumi dedicati a Benito Jacovitti per l’editore Hachette); questa collana vince nel maggio 2018 il Premio Anafi (referendum fra i lettori) come Miglior iniziativa editoriale dell’anno.
Dal 2007 cura il pluripremiato blog Cartoonist Globale del quotidiano economico Il Sole 24 Ore.
Per il Teatro, con Giulio Giorello e Stefano De Luca è autore dello spettacolo “Darwin… tra le nuvole”, messo in scena nel 2009 dal Piccolo Teatro di Milano. Ancora con Giulio Giorello e con Giuseppe Zerbi partecipa nel 2013 allo spettacolo Luce e materia: una collaborazione essenziale, a cura del Piccolo Teatro e del Politecnico di Milano.
Dall’aprile 2020 collabora alla collana settimanale “Il Grande Magnus”, per Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport, dedicata all’opera di Roberto Raviola, in arte Magnus.
Ulteriori approfondimenti:
Mauro Boselli
Mauro Boselli entra alla Bonelli nel 1984 iniziando la sua carriera inizialmente come redattore e traduttore per le riviste "Pilot" ed "Orient Express". E' grazie a questa gavetta che impara il mestiere di scrivere fumetti. L'esperienza nella casa editrice milanese è fondamentale per costruire la sua capacità di narratore per immagini.
François Boucq
François Boucqdisegnatore abilissimo e best seller del fumetto francese, premio alla carriera al Festival di Angoulême e di Lucca, è noto per la cura maniacale per i dettagli e il dinamismo delle sue inquadrature. Ha all’attivo oltre venti volumi pubblicati in mezzo mondo, molti dei quali sceneggiati da lui stesso o da autori amati come Alejandro Jodorowsky o, appunto, Jerome Charyn,con il quale ha un sodalizio artistico che perdura da oltre trent’anni e del quale ha adattato, oltreBocca del diavolo,La moglie del mago, Little Tulip eNew York Cannibals.Erede diretto di Giraud, Boucq ha aperto nuove porte nel mondo del disegno realistico. Il suo stile unico, che unisce caricatura e rigore, leggibilità e precisione ha dato luogo a uno stile unico.
Ulteriori approfondimenti:
Dan Brereton
Dan Brereton è un illustratore abile e dotato di una spiccata personalità grafica: le sue illustrazioni non si dimenticano, e se avete mai visto un suo disegno, sapete di cosa parlo.
Miguel Brieva
Quello che mi sta succedendo
Diari e deliri di un giovane intraperdente
Chester Brown
Non mi sei piaciuto
A chi gli chiedeva il perché del successo d’oltreoceano del suo film, “I Vitelloni”, Federico Fellini rispondeva affermando che quei suoi personaggi, quei vitelloni appunto, rappresentavano una realtà comune ad ogni paese, persino a quella lontana America.
Matteo Bussola
Nasce a Verona nel 1971, e si laurea in architettura a Venezia. Per qualche tempo conduce una doppia esistenza: progettista edile di giorno e fumettista di notte, finché non decide che disegnare fumetti sarà la sua professione. Lavora quindi con Eura Editoriale (oggi Aurea) – esordendo, nel 2007, con il numero 23 di "Detective Dante", Star Comics, e per la case editrici francesi Soleil e Humanoides Associés. Nel 2011, insieme a Paola Barbato, crea il web-comic "Davvero", che successivamente vive una breve stagione in edicola, sotto il marchio Star Comics. Nel 2012 inizia a collaborare con Sergio Bonelli Editore, entrando a far parte dello staff di disegnatori della serie Adam Wild, collana creata da Gianfranco Manfredi che approda in edicola nell'autunno del 2014. Vive a Verona con la compagna Paola Barbato, tre figlie e due cani.
Renzo Calegari
Renzo Calegari disegnatore di fumetti, sceneggiatore e illustratore, nasce a Genova nel 1933.
Davide Calì
Davide Calì è nato in Svizzera, a Liestal, ed è cresciuto in Italia, dove ha intrapreso la sua carriera di fumettista collaborando con diverse fanzine e lavorando stabilmente per il mensile italiano “Linus” come autore e disegnatore di fumetti, dal 1994 al 2008.
Ha iniziato a scrivere libri per ragazzi nel 1998. I suoi primi titoli sono stati pubblicati in Italia, ma dal 2004 a oggi la maggior parte dei suoi lavori vengono pubblicati in Francia, soprattutto per la casa editrice Sarbacane. Mentre i suoi fumetti per bambini appaiono sul mensile “Mes premiers j'aime lire” (Bayard Editions). Ha pubblicato più di 90 titoli, tradotti in oltre 30 lingue.
Da anni cura corsi di fumetto per ragazzi e laboratori di scrittura per gli aspiranti autori.
Ha collaborato con diverse istituzioni tra cui il MiMaster di Illustrazione Editoriale, l’Ars in Fabula di Macerata, l’Istituto Europeo di Design IED di Torino e l’Artelier di Padova, e ha tenuto un corso all’Accademia di Belle Arti di Tallin.
Calì è stato anche l'ideatore di “Cari autori, vediamoci chiaro”, un'opera collettiva rivolta agli apprendisti autori e illustratori realizzata in collaborazione con altri professionisti dell'editoria, successivamente prodotta da Zoolibri/Delicatessen e distribuita gratuitamente. Di recente, i suoi articoli sull'illustrazione e sul lavoro di autore di libri illustrati e fumetti sono stati pubblicati sul web dal sito Frizzifrizzi e dal blog Robadadisegnatori diretto da Morena Forza.
Negli ultimi anni, oltre a numerose mostre web, in cui è apparso sia in veste di curatore che di fumettista, ha curato anche diverse esibizioni in Parigi e in altre città francesi.
I suoi testi “L'Ennemi”, “Moi j'attends”, “L’orso con la spada” e “L’isola del piccolo mostro nero-nero” sono stati adattati per il teatro per ragazzi da diverse compagnie in Francia, Belgio, Italia e Giappone.
Dal 2016 è art director di Book on a Tree, l’agenzia letteraria creata da Pierdomenico Baccalario nel 2014, a Londra.
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Thomas Campi
Pagina in costruzione
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Magritte questa non è una biografia
Barbara Canepa
Nasce il 19 gennaio 1969 a Genova. Dopo aver frequentato l’Università di Architettura lavora come grafica pubblicitaria per lo spazio espositivo della Fiera di Milano “Parco di Novegro”.
Lorena Canottiere
Lorena Canottiere è autrice di fumetti e illustratrice. Vive a Torino e pubblica in Italia, Francia, Spagna, Germania, Inghilterra e Cile. Ha collaborato con numerose riviste, tra le quali Internazionale, La Lettura de il Corriere della Sera, TuttoLibri, ANIMAls, Slowfood, il Corrierino, Focus Junior. I suoi ultimi libri a fumetti sono Verdad, con il quale ha vinto in Francia il Gran Prix Artemisia 2018, Salvo imprevisti e Bella ciao, albo illustrato sul testo dell’omonima canzone al quale è stato assegnato il Premio Speciale Andersen 2021. Per la collana “Fumetti nei Musei” ha realizzato l’albo Io più fanciullo non sono, edito da Coconino Press e Mibact in collaborazione con I Musei Reali di Torino.
Ulteriori approfondimenti:
Bartali - La scelta silenziosa di un campione
Alessio Cantarella
Alessio Cantarella (1985) è un ingegnere informatico catanese, appassionato di arte, cinema, viaggi e lingue. Per Manlio Sgalambro ha curato sito e profili social ed è stato amico di Franco Battiato, con cui ha collaborato per la realizzazione del film Niente è come sembra (2007).
Ulteriori approfondimenti:
Caterina Cappelli
Giovanissima autrice di fumetti e illustrazioni, dimostra già una grande abilità sia con le tecniche digitale che con quelle più tradizionali. Nelle sue immagini viene come sussurrata, con delicata sensibilità, un'atmosfera particolare che rimane intrisa e diventa il filo conduttore delle sue storie. Potete apprezzare la sua abilità grafica e narrativa con due pubblicazioni dal titolo "Il mito di Sedna" e "A volte mi sento un pò solo".
Nel primo caso Caterina narra la vicenda di una ragazza che improvvisamente si sente come rapita a casa sua, dallo stesso marito. Marta, questo il suo nome, è allucinata da un terribile uomo uccello che l'ha portata su un isola deserta, lontana da tutti. Chiede aiuto al padre e alle amiche ma, come in un incubo, la sua voce sembra sparire nel vuoto. Fino a che il padre e un'amica intervengono veramente. Il tratto apparentemente semplice e da fiaba, delle vignette di Caterina, trasportano il lettore in una storia profonda e sentimentale, tutt'altro che banale e scontata, rivelando una grande abilità narrativa.
"A volte mi sento un pò solo" si presenta come un piccolo libricino per bambini, realizzato con un pastello e acrilico delicato e pittorico. Bellissimi rimandi all'arte surreale e metafisica e una grande abilità grafica nel gestire le illustrazioni. Il racconto però presenta già tutto il carattere particolare dell'autrice e oltre che hai più piccoli, si rivolge con apparente semplicità, al mondo degli adulti. Come fare ad uscire dalla tristezza e dalla noia del quotidiano? Caterina ci suggerisce una ricetta esclusiva. Assolutamente consigliato!
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Franco Caprioli
Franco Caprioli nasce a Mompeo (Rieti), il 5 aprile 1912.
È probabile che i racconti di uno zio Capitano di vascello e che aveva viaggiato in Cina e nei mari del Sud gli abbiano trasmesso l'amore per il mare e i paesi esotici ma è un dato di fatto che Caprioli iniziò a disegnare il mare sin da bambino e senza averlo mai visto.
A Mompeo riceve lezioni di pittura da un maestro di corrente divisionista. Nel 1932, in una cappella di Mompeo in località "Mattone", dipinge una Madonna ad olio su tavola di notevoli dimensioni il cui volto è ispirato all'attrice Marlene Dietricth. Nel 1934 affresca con motivi pompeiani un'ala dell'abbazia benedettina di Farfa (Rieti).
1936
Va a Roma per tentare la via dell'arte ed espone come pittore alla galleria S.A.C.A. di Roma, mostra patrocinata da noti artisti liberty, come Duilio Cambellotti. Il risultato è soddisfacente ma poi abbandona la pittura e sceglie le "storie a quadretti" o "cineromanzi", come si chiamavano allora i fumetti.
Lavora per il giornale L'Aspirante con illustrazioni di racconti e per la rivista Illustrato della Lega Navale.
1937
Inizia l'attività di disegnatore per ragazzi collaborando ad Argentovivo! e a Il Vittorioso con storie di mare e di avventure delle quali scrive anche i testi, come La tribù degli uomini del fiume, Il segno insanguinato e Gino e Piero. In questo periodo, il suo disegno risente ancora dello stile liberty ma incomincia ad emergere la sua tecnica originale, il "puntinato", ossia, puntini realizzati con l'inchiostro nero che sostituivano le ombre del viso e dei corpi. Come lo stesso Caprioli afferma, per l'idea della sua tecnica, s'ispirò al movimento pittorico francese il pointillisme, ovviamente adattato al disegno con l'inchiostro.
1938
La sua collaborazione si estende al giornale Audace e su testi di Gian Luigi Bonelli disegna La perla nera e il relativo seguito, La valle sfolgorante. Per questo giornale realizza anche molte illustrazioni di racconti.
1939 - 1940
Esordisce su Topolino completando le ultime tavole di Pino il mozzo iniziata da Kurt Caesar e come autore, con la storia Fra i canachi di Matarewa (poi diventata L'isola Giovedì) ambientata nei Mari del Sud. Nel frattempo L'Italia è entrata in guerra e Caprioli, richiamato alle armi, deve interrompere la storia alla sessantaseiesima puntata. Su Topolino pubblica molte illustrazioni.
1942 -1946
Nel 1942 sposa ad Assisi Francesca Duranti, anche lei nativa di Mompeo e che diventerà l'ispiratrice di molte protagoniste femminili delle sue storie. Per Il Corriere dei piccoli, nel 1943, realizza la storia Nel deserto di Cartagine. Il 1945 segna anche la sua collaborazione per il giornale L'Ometto Pic con una storia-fiaba dal titolo L'incantesimo dell'Orco Barbalà, con illustrazioni di racconti e con un volume di fiabe scritte da Mimì Menicucci, Le fiabe di una volta. La storia L'isola incantata, invece, si interruppe alla seconda puntata per la chiusura del giornale L'Ometto Pic. In questi anni scrive e disegna per Il Vittorioso due storie ispirate a ideali di pace e di non violenza, Rose fra le torri e Cuori nella tempesta.
1946 -1949
Su Giramondo disegna un'altra storia ambientata nei Mari del Sud, L'isola tabù, mentre su Topolino realizza la trilogia de I fanti di picche e per Il Vittorioso Mino e Dario tra i banditi del Monte Ode e Mino e Dario sul fiume Sabo, ambientate nei suoi posti di origine. Nel 1949 nasce il figlio Fabrizio.
1950-1952
Gli anni cinquanta sono caratterizzati da una vastissima produzione di alta qualità per Il Vittorioso con storie di ambientazione varia, come Aquila Maris e Hic sunt leones (Antica Roma), Dakota Jim (West), L'elefante sacro e Kim, il piccolo amico (India), I pescatori di perle e l'Ussaro della morte, solo per citarne alcune. Realizza numerose illustrazioni per enciclopedie, riviste e per romanzi, tra cui Moby Dick per Mondadori. Nel 1952 nasce la figlia Fulvia Maria.
1953 -1960
La storia e la preistoria sono da sempre i maggiori interessi di Caprioli e in questi anni realizza centinaia di illustrazioni per un libro sulla preistoria, con la consulenza del Professor Alberto Carlo Blanc, docente di paleontologia all'Università di Roma.
1961-1964
Continua la collaborazione per Il Vittorioso sia con storie di diversa ambientazione, sia con illustrazioni a due pagine centrali, sia con serie come Storia della scoperta della terra, Popoli e paesi e L'Italia nella preistoria.
1965-1969
Nel 1965 le tavole sulla preistoria sono pubblicate dall'editore Armando Curcio in un libro dal titolo Viaggio attraverso la preistoria. In questi anni inizia la sua collaborazione per Il Giornalino con copertine e con illustrazioni e, dopo la chiusura de Il Vittorioso, tramite lo studio Alberto Giolitti di Roma, esegue moltissimi lavori per l'Inghilterra e la Francia. Le storie realizzate per la Francia sono state pubblicate in Italia solo nel 2001 e quelle per l'Inghilterra nel 2006. Per lo studio Giolitti disegna diverse fiabe classiche e Storia della civilizzazione attraverso i costumi, un'opera di ben 120 tavole a colori ancora inedita in Italia.
1970 -1974
Per Il Giornalino realizza racconti di mare e riduzioni dei più famosi romanzi di Giulio Verne: L'isola misteriosa, Un capitano di 15 anni, Michele Strogoff e I figli del capitano Grant. Nel 1973 disegna per i Fratelli Spada Moby Dick, un fumetto di ottanta tavole.
Nel 1972, a Lucca, viene allestita una mostra personale dedicata a Caprioli e nel 1973 riceve il trofeo Il Cartoonist a Genova, come migliore autore italiano.
Franco Caprioli muore a Roma, l'8 febbraio 1974.
1988 -2014
Mostre retrospettive e altri riconoscimenti
Nel 1988, a Mompeo (Rieti), è allestita una mostra retrospettiva su Franco Caprioli e nel 1995, a Roma, in occasione di Expocartoon, gli è dedicata la mostra intitolata Franco Caprioli, l'illustratore dei grandi orizzonti.
Nel 2005, a Roma, nel nuovo quartiere di Torrino-Mezzocammino dedicato a disegnatori e autori di fumetti, a Franco Caprioli, è intitolata una strada. A celebrare l'evento fu l'allora sindaco di Roma Walter Veltroni.
Nel 2006, tramite l'Anafi, a Reggio Emilia, è allestita una mostra dedicata a Franco Caprioli.
Per la celebrazione del centenario della sua nascita, nel giugno 2012, a Moura e poi a Viseu, in Portogallo, è allestita una mostra spettacolare, lunga e curatissima in ogni particolare e che costituisce in assoluto uno dei più importanti riconoscimenti dati a Franco Caprioli. Per questa mostra sono realizzati un bel catalogo e un cd con le sue storie più importanti e la sua biografia.
Nel settembre 2012, anche a Viagrande (Catania), in Sicilia è celebrato il centenario della sua nascita in una mostra Franco Caprioli l'esotismo a fumetti, che però, per molti motivi, primo fa tutti la particolarità dei temi trattati nella mostra e poco riconducibili alle storie di Caprioli, non valorizza e non fa emergere la personalità del disegnatore così come avrebbe dovuto fare una celebrazione di un centenario.
Nel 2013, per interessamento del signor Florian Rubis curatore degli eventi, alcune tavole di Franco Caprioli sono esposte in Francia, a La Celle Saint-Cloud e poi, nel 2014, a Mosca, in Russia, in due mostre dedicate a Giulio Verne.
Fulvia Caprioli
Copyright eredi di Franco Caprioli.
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Carlo Carlei
Filmmaker di fama internazionale e appassionato di fumetti fin da bambino, Carlo Carlei esordisce nel 1990 con Capitan Cosmo , primo TV-movie al mondo girato in HD e commovente omaggio a Capitan Marvel . Nel 1992 con La corsa dell’innocente conquista Hollywood, vince molti premi ed è candidato al Golden Globe. Nel 1995 la MGM gli produce Fluke , film di culto per tutti gli amanti degli animali. Nel 1996 per la Fox scrive la sceneggiatura di Daredevil , giudicata straordinaria dagli addetti ai lavori e solo la bancarotta della Marvel del 1996 gli impedirà di realizzarla. In seguito scrive e dirige miniserie per la TV di enorme successo come Padre Pio e Ferrari . Fra le altre sue opere: L’aviatore , Il Generale Della Rovere , Il Giudice meschino , Il confine . Il suo ultimo film americano è Romeo & Juliet del 2013.
Giovan Battista Carpi
I dati sono redatti da Cartoon News On The Web, Luca Boschi e Alberto Beccattini.
Giovan Battista Carpi nasce il 16 novembre 1927 a Genova.
Pier Carpi
Pier Carpi inizia a collaborare nel 1961 con varie case editrici, creando diverse strisce di natura umoristica e realizzando lavori per diversi periodici quali: Il Giallo Mondadori, Segretissimo e Settimana Radio TV.
Carratello Veronica
Veronica Carratello (Novara, 1988), conosciuta anche con lo pseudonimo di “Veci”, ha conseguito il diploma presso il liceo artistico e in seguito ha frequentato il corso triennale di fumetto, alla Scuola internazionale di comics di Torino. Il suo esordio nel mondo del fumetto è rappresentato dall'autoproduzione Fat Bottomed Girls, seguito da David Bowie - L’uomo delle stelle, graphic novel edito da Nicola Pesce Editore. Il volume ha vinto il premio Cosmonauti, nella categoria miglior esordio. Fra i progetti a fumetti a cui ha partecipato ricordiamo This is not a love song, Apuckalypse e Feral Children. In passato ha lavorato come illustratrice, collaborando con Edizioni Astragalo, e con lo Sciacallo Elettronico. Tra i suoi titoli: Il mondo di Bagigio e Il diario di Chicco. Ha lavorato anche come colorista di Zagor, per la Sergio Bonelli Editore. Il suo blog: veci-comics.tumblr.com
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Ulteriori approfondimenti:
Elena Casagrande
Elena Casagrande disegnerà le copertine di Kalya. Elena Casagrande, vincitrice dell’Eisner Award 2021 come Best New Series, per il suo lavoro su Black Widow, sarà l’autrice delle copertine di Kalya, il nuovo personaggio fantasy a fumetti, BUGS Comics, che esordirà con il primo numero, il 9 novembre 2022 in tutte le edicole.
Elena Casagrande (1983): dopo aver frequentato il Liceo Scientifico, decide di seguire la sua passione principale, il disegno, iscrivendosi alla Scuola Internazionale di Comics di Roma. Mentre era a scuola, diventa assistente di David Messina iniziando a lavorare con IDW Publishing. La collaborazione con IDW continua per molti anni, su serie come Star Trek (Klingons: Blood will tell, Orions, Q, Spock: Reflections), Ghost Whisperer (The haunted), Angel (Auld Lang Syne, Doyle, Smiletime, Un buco nel mondo, Illyria: Haunted e 6° stagione), Infestation, True Blood (The French Quarter), Doctor Who (Prisoners of Time) e X-Files (Hosts, Deviations e Florida Man). Sempre negli USA lavora per la Marvel, disegnando personaggi come Spiderman (Marvel Heartbreakers – A Chemical romance, Ultimate Spiderman #157), Magik (variant cover New Mutant #4), Spitfire (Women in Marvel) e RedHulk (Hulk); per la DC Comics ha realizzato alcune pagine di Arrow e The Flash, la miniserie di Vigilante: Southland, l'annuale di Batgirl - La stella più luminosa del paradiso, il racconto Galentine's Day per il tascabile Mysteries of Love in Space e il racconto di Batman One per Batman Secret Files, alcuni numeri di Catwoman, il racconto di Harley Quinn Little Christmas Tree per New Year's Evil, il racconto di Wonder Woman The Interrogation per il numero 750 e ultimamente alcune pagine per la serie evento Trial of le Amazons; per Image è stata sul finale della serie a fumetti di Hack/Slash; per Boom! Studios è l'artista dell'ultima serie di Mike Carey, Suicide Risk, e ha illustrato il romanzo sequel di Big Trouble in Little China; ha lanciato la nuova serie di Doctor Who: The Tenth Doctor per Titan Comics. È l'artista dell’ultima serie di Black Widow per la Marvel con Kelly Thompson come sceneggiatrice, Jordie Bellaire come colorista e Adam Hughes come artista di copertina regolare; lei e il suo team hanno vinto con questa serie l'Eisner Award 2021 come Best New Series. In Italia ha avuto poche collaborazioni con Cronaca di Topolinia (Avalonia Special #3, Sol Mirror #2), Star Comics (La Stirpe di Elan, Jonathan Steel), Tunuè (Mono #2 e #6), Renoir (Tales of Avalon), Manfont (Carlo Lorenzini, Boomouse, (Kimera Mendax) Panini Comics (Il ragazzo Invisibile) e Bugs Comics (Mostri #9 e variant cover artist su Samuel Stern). Sempre per l’Italia, disegna le copertine per la nuova serie fantasy a fumetti BUGS Comics: Kalya. Insegna alla Scuola Romana del Fumetto.
Claudio Castellini
Castellini ha debuttato nel 1989 disegnando una storia per Dylan Dog (La casa infestata, n. 30, marzo 1989), personaggio della Sergio Bonelli Editore.
Casty
biografia in preparazione
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Giorgio Cavazzano
Giorgio Cavazzano è nato a Venezia il 19/10/1947. È considerato uno dei più importanti disegnatori della Walt Disney.
Marco Checchetto
Dopo l’inizio come copertinista per una rivista di videogame, e alcune collaborazioni su serie italiane, incontra il collega e amico Stefano Vietti con il quale inizia un sodalizio artistico su Il Giornalino che lo porta a confrontarsi prima con la versione italiana delle Teenage Mutant Ninja Turtles, per la quale nel 2006 vince il premio If Cartoomics Coccobill, e poi a co-creare una serie per ragazzi dedicata nientemeno che a Spider-Man, che varcherà i confini nazionali portando il suo nome all’attenzione della Casa delle Idee. Sono del 2007 i suo primi lavori in Marvel per Deadpool, e alcune testate mutanti. Nel 2009 il suo stile solido e dall'alto impatto cinematografico lo consacra come nuovo disegnatore di Squadron Supreme, spalancandogli le porte per un gran numero di altre collaborazioni che negli ultimi anni gli hanno permesso di regalarci le sue versioni di Daredevil, Spider-Man, Punisher e di molti altri personaggi. In questo periodo Marco è al lavoro su Star Wars e sulla sua prima creazione personale per Panini Comics, ancora una volta in coppia con Stefano Vietti: Life Zero!
Ulteriori approfondimenti:
Jerome Charyn
Jerome Charyn, autore prolifico e pluripremiato, è considerato uno degli autori più importanti della letteratura americana contemporanea. È stato insignito di numerose onorificenze tra le quali il titolo di Commandeur des Arts et des Lettres nel 2002. La sua scrittura è caratterizzata da un immaginario personalissimo, plasmato dalla città di New York, dove l’autore è nato nel 1937. Amante della letteratura a fumetti, ha collaborato con alcuni dei maestri del fumetto odierno, da Muñoz a Loustal, a Boucq, il cui sodalizio ha prodotto quattro volumi memorabili:Bocca del diavolo,La moglie del mago,Little TulipeNew York Cannibals.
Ulteriori approfondimenti:
Chichoni
Mekanika
E' il titolo dell'ultimo catalogo Hazzard dedicato al noto illustratore. Nato in Argentina nel 1957, Chichoni è passato all’illustrazione dopo esperienze formative nel campo del fumetto e della pittura.
Pierre Christin
Pierre Christin nasce nel 1938 a Saint-Mandè (nei sobborghi di Parigi), figlio di un barbiere e di una manicure. Frequenta la scuola a Turgot e qui conosce Jean-Claude Mézières e Jean Giraud. E’ un ottimo studente e, grazie alle sue doti, riesce a frequentare il liceo. Quindi si iscrive alla Sorbona alla facoltà di Scienze Politiche. Grazie ad una borsa di studio nel 1966 si sposta dalla Francia in America, a Salt Lake City nello Utah, dove insegna francese all’università e tiene seminari dedicati al Surrealismo e alla “Nouvelle vague” cinematografica. Della cultura americana lo affascinano le manifestazioni euforiche della cultura pop, dalla rivista Mad ai Peanuts di Charles M. Schulz. Ma non passano inosservate sotto ai suoi occhi anche le discriminazioni e le forme di razzismo che assillano la società americana. Contrasti e ingiustizie che spesso ritornano nei suoi fumetti ma anche in un documentario che realizza sempre insieme all’amico Mézières. Quest’attenzione nei confronti della società ritorna nel titolo della sua tesi, scritta all’inizio degli anni settanta, e dedicata ai fatti di cronaca, argomento fino ad allora considerato popolare e non colto. Per Christin sarà invece un ottimo punto di partenza per molte delle sue future storie come “Pars sera toujours Paris” illustrata da Jean-Claude Claeys o “Coeurs sanglant et autres faits divers” con i disegni di Enki Bilal. Per Tardi scrive invece “Rumeurs sur la Rouergue”. Nel 1989 scrive la sceneggiatura del primo film di Bilal: “Bunker Palace Hotel”. Storie dall’ambientazione fantastica, ma metafora di critica sociale. Oltre a scrivere fumetti per i più importanti autori francesi, e non solo, insegna giornalismo al Bordeaux e lavora per l’agenzia di stampa APL. La sua ricerca miscela sempre l’esigenza narrativa con quella della cronaca. Alla fine degli anni settanta Pierre Christin e Jean-Claude Mézières fanno insieme un viaggio nei paesi dell’est su una vecchia Renault. Da questo viaggio nascerà un servizio reportage che verrà pubblicato sulla rivista Pilote.
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Ulteriori approfondimenti:
Gabriele Clima
Milano, 1967. Scrittore e illustratore per ragazzi, ha pubblicato moltissimi libri per diverse fasce d’età, dalla prima infanzia alla narrativa per giovani adulti. Tiene incontri e laboratori nelle scuole sulla lettura e la scrittura, proponendo la letteratura per ragazzi come strumento per leggere e comprendere la realtà contemporanea. Le sue storie toccano spesso tematiche sociali quali il disagio, la diversità, l’integrazione, l’immigrazione.
Inizia le sue prime pubblicazioni sulle pagine online dello Sciacallo Elettronico.
È autore di numerosi libri per adolescenti e preadolescenti, fra i quali L’albero delle storie,Piemme 2015, Il sole fra le dita, San Paolo 2016, Continua a camminare, Feltrinelli 2017,L’estate che divenni partigiana, Mondadori 2017.
È membro dell’ICWA, Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi. I suoi libri sono stati tradotti in una quindicina di lingue.
Il sole fra le dita ha vinto il premio Andersen 2017 come miglior libro oltre i 15 anni, ed è entrato nella selezione IBBY dei 50 migliori libri al mondo che parlano di disabilità.
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Ulteriori approfondimenti:
Eduardo Teixeira Coelho
Nasce ad Angra do Heroísmo (Ilha Terceira, Azzorre, Portogallo) il 4 gennaio 1919. A undici anni si trasferisce a Lisbona per seguire un corso commerciale.
Gene Colan
Eugene Jules "Gene" Colan nasce nel 1926 a New York e fin da bambino dimostra avere una forte passione per il disegno, tanto che negli anni Quaranta inizia la sua carriera da fumettista. Il decennio successivo lavora come freelance sotto la casa editrice DC, ma all’inizio degli anni Sessanta viene contattato da Stan Lee, fondatore della Marvel Comics, con l’invito a lavorare per la sua casa. Lee, nonostante la preferenza di uno stile grafico in linea con lo stile di Jack Kirby, suo principale collaboratore, trova interessante il tratto di Colan comprendendone l’unicità e l’impossibilità di adattarlo ad un layout già preimpostato senza snaturarlo. Colan infatti, pur accordandosi con l’ideale di Kirby sulla maggior importanza di una resa espressiva più che fotografica del disegno, possiede forti differenze stilistiche: egli predilige una deformazione dei corpi grottesca più che ipertrofica rendendo il tutto avvolto da un’atmosfera cupa, al contrario di quella solare del precursore. Colan è inoltre noto per la sua abilità nell’utilizzo di giochi di luce ed ombre che contribuiscono ad accentuare l’espressività dei personaggi in particolar modo per quelli malvagi o dall’animo tormentato. In relazione a quest’ultima caratteristica Colan divenne un ottimo caratterizzatore del personaggio Daredevil, che prima del suo arrivo aveva faticato a trovare una sua identità. Il disegnatore si concentrò sulla vena malinconica e sul tormento interiore del personaggio, sottolineandolo anche nella scelta di inquadrature destabilizzanti nelle vignette, generando in questa maniera l’atmosfera generale del fumetto fino all’inizio degli anni Ottanta.
Wolfman e Colan, iniziarono la loro più importante collaborazione nel 1972 quando decisero di dare inizio ad una nuova serie, anche per quanto riguarda le linee della casa editrice. Tomb of Dracula diventa in questo modo il capolavoro che conferisce maggior notorietà ai suoi creatori nel campo del fumetto. Wolfman decide di basarsi sul romanzo di Bram Stoker per scriverne un seguito dallo stampo moderno (l’ambientazione è coerente agli anni Settanta), mentre Colan arricchisce il suo stile già molto contrastato con campiture nere ancor più ampie e nette, e anche il layout si adattò allo stile, perdendo in dinamicità ma guadagnando in mellifluità, con i contorni delle vignette che si fanno spesso fumosi e indistinti. Il fumetto acquisisce in questo modo un’atmosfera dark mai vista fino a quel momento tra le pubblicazioni della Marvel.
Per quanto riguarda il character design di Dracula, Gene Colan si discosta dall’immaginario mainstream, che delinea il volto del vampiro sui connotati di Bela Lugosi e Christopher Lee, maggiori interpreti cinematografici del personaggio, ma sceglie Jack Palance, un altro attore dai lineamenti spigolosi e dai folti capelli neri che il fumettista ritenne adatto al ruolo. Come inchiostratore Colan sceglie sempre Tom Palmer, l’unico che secondo il suo parere riusciva a rendere vivi i suoi disegni a matita.
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Ulteriori approfondimenti:
Simon Coleby
Vive e lavora sulla costa orientale dell’Inghilterra. Ha cominciato a disegnare fumetti professionalmente nel 1987 per Marvel UK. È stato poi chiamato a collaborare a 2000 AD, per il quale ha illustrato storie di Judge Dredd, Rogue Trooper, Low Life e Jaegir. Ha lavorato anche per Marvel Comics e DC Comics a Punisher 2099, Batman Eternal, The Authority e Royals: Masters of War.
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Ulteriori approfondimenti:
Dreaming Eagles: un sogno di libertà e uguaglianza
Corradi Alberto
Nato nel 1971, dal 1993 pubblica su svariate riviste e antologiche tra cui Snuff, Comix, Stripburger (Slovenia), Frontiera, Kerosene, Mutate & Survive (Portogallo), Stereoscomic (Francia), L’Ostile, Blue, Mostri, Strip Art Vizura (Macedonia), Par Condicio, 106U (Canada), Silent Wall (Serbia) e XL. Ha pubblicato gli albi Cronache da Apatolandia (Mezzoterraneo) e ! (De Falco). Collabora con la Salani come illustratore per ragazzi, mentre per la Travenbooks è uscito nel marzo 2006 il suo "Il mostro nella tazzina". In parallelo è anche scrittore: ha pubblicato sulle antologie Un Trapano nel Cervello (Musa), Passi nel delirio (Addictions) e Male.ca (Il Foglio) e i saggi Hayao Miyazaki: viaggio nel mondo dei bambini (Akromedia), oltre a Godzilla il Re dei Mostri (Musa) e Creature d’Oriente (Tarab) realizzati con Maurizio Ercole. Dal 2001 è caporedattore della Black Velvet Edizioni di Bologna.
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Ulteriori approfondimenti:
Mario Cossu
ROMA - MILAN 1 a 0.
Sono nato a Roma il 27 luglio del 1950. Dopo aver strappato per un soffio il diploma di Maturità Classica e aver fatto 16 esami di Economia e Commercio, nel 1977 butto tutto alle ortiche.
Gianluca Costantini
Gianluca Costantini è un artista attivista che da anni combatte le sue battaglie attraverso il disegno. Accusato di terrorismo dal governo turco, ha indignato molti lettori francesi per un breve fumetto sulla storia dei terroristi di “Charlie Hebdo”. Collabora attivamente con le organizzazioni ActionAid, Amnesty, Cesvi, ARCI e Emergency. I suoi disegni sono diventati il racconto del HRW Film Festival di Londra e Toronto, del FIFDH Festival dei diritti umani di Ginevra, Del Festival dei Diritti umani di Milano e del Festival di Internazionale a Ferrara.
Dal 2016 al 2019 ha accompagnato con i disegni le attività di DiEM25 Democracy in Europe Movement 2025 il movimento fondato da Yanis Varoufakis e collabora attivamente on-line con l’artista Ai Weiwei.
Nel 2017 è stato candidato al European Citizenship Awards. Nel 2019 ha ricevuto il premio “Arte e diritti umani” di Amnesty International.
Ha Pubblicato storie a fumetti su “Internazionale”, “Pagina99”, “D la Repubblica”, “Narcomafie” “Relazioni” e “Corriere della Sera” in Italia, su “LeMan” in Turchia, sul “Courrier International” e “Le Monde Diplomatique” in Francia, su “World War Illustrated” negli Stati Uniti. Collabora con i portali di informazione americani CNN, Words Without Borders e Muftah Magazine, con l’inglese The New Arab e l’olandese Drawing the Times, in Italia con il POST, Focus e Graphic News.
Ha pubblicato illustrazioni su “Domani”, “Il Foglio”, “Focus Africa”, “Left” “Weltzit” di Deutsche Welle, “Wendepunk.T in Germania, “A Batalha” in Portogallo, “komplike” in Turchia, “Mekong Review” in Australia, “Voice & Verse” ad Hong Kong.
I suoi ultimi libri sono Libia per Mondadori, Fedele alla linea, Diario segreto di Pasolini, Pertini fra le nuvole, Arrivederci Berlinguer, Cena con Gramsci, Julian Assange dall’etica hacker a Wikileaks per le Edizioni Becco Giallo e Cattive abitudini, L’ammaestratore di Istanbul e Bronson Drawings per GIUDA edizioni, Officina del macello per Eris Edizioni e per NdA ha pubblicato Le cicatrici tra i miei denti.
Per le edizioni dello Sciacallo Elettronico ha pubblicato il CD multimediale "Gianluca Costantini" e il "Archeangiolie" nella serie de iminimi.
Potete avere maggiori informazioni su di lui e seguire il suo lavoro sul sito: www.channeldraw.org
Ulteriori approfondimenti:
Archeangiolie di Gianluca Costantini e Fabrizio Passarella
Nicolas De Crècy
Il celestiale Bibendum
Eris edizioni
Questo fumetto, edito in Francia dagli Umanoidi e in Italia da Eris edizioni, colpisce immediatamente per la qualità pittorica dei disegni che lasciano senza fiato.
Gianni De Luca
E’ considerato uno dei più grandi maestri italiani del fumetto. Nato nel 1927 esordisce nel 1946 su Il Vittorioso con la serie Anac il distruttore, seguita da Il mago Da Vinci, L’impero del sole e Gli ultimi della Terra.
Guido De Maria
Guido De Maria è nato il 20 dicembre 1932 a Lama Mocogno, nell'appennino emiliano.
Giulio De Vita
Giulio De Vita è nato nel 1971 a Pordenone. Inizia a 16 anni come disegnatore pubblicitario. Trasferitosi a Bologna per ragioni di studio, esordisce nel fumetto con “Lazarus Ledd” (1993, ed. Star Comics su testi di Ade Capone) e alcune copertine di supereroi per Marvel Italia. Collabora come visualizer freelance a numerose campagne pubblicitarie nazionali (Yoga, Parmalat, Prosciutto di Parma, Frau...). In seguito crea la copertina di un disco degli 883 “La Donna, il Sogno, il Grande Incubo”, storyboard di video musicali di Sting, Zucchero e Vasco Rossi ("Gli angeli” regia di Roman Polanski) e alcune regie (Ragazzi Italiani, 883). Ha realizzato character design del film "Aida degli alberi” di Guido Manuli e della serie a fumetti “Kylion” (ed. Disney su testi di Francesco Artibani).
Nel 2000 approda al mercato francese che lo acclama come uno dei disegnatori realistici più apprezzati e venduti della sua generazione: “Les Ombres de la Lagune” (2000), “Le Dècalogue” (2001), “James Healer” (2002-2004), “Wisher” (2006-2010), “Les Mondes de Thorgal, Kriss de Valnor” (2010-2015).
Nel 2016 realizza Tex “Sfida nel Montana” che porta il ranger più famoso del fumetto italiano alla ribalta internazionale.
Dal 2018 è ideatore, fondatore e direttore dell'innovativo contenitore culturale del PAFF!
Ulteriori approfondimenti:
John Marc DeMatteis
Sceneggiatore di fumetti statunitense noto per i cicli di storie uscite per la Marvel e la DC Comics e riguardanti i relativi supereroi quali Spiderman, Capitan America, Daredevil (Marvel) e la Justice League (DC).
Le principali passioni di DeMatteis furono fin dalla giovane età la musica e il disegno. Suonò in alcune band come chitarrista e vocalist e scrisse numerosi testi per i brani; successivamente si dedicò al disegno e la sue doti artistiche gli permisero di accedere alla School of Visual Art di New York. Cause non ben definite, ma probabilmente dovute a problemi economici, lo portarono però presto a dover lasciare la scuola e così facendo anche la sua abilità nel disegno finì con il deteriorasi. Fu a questo punto che DeMatteis iniziò a dedicarsi principalmente alla scrittura dando così inizio alla sua carriera di sceneggiatore.
I suoi primi lavoro gli furono commissionati dalla DC Comics ed ebbero tutti un taglio piuttosto horror. E’ importante citare I…Vampire altra famosa opera sceneggiata da DeMatteis nel 1981. Contemporaneamente al suo lavoro come sceneggiatore DeMatteis lavorò anche come critico musicale.
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Maurizio Di Bona
Maurizio Di Bona, che si firma The Hand (www.thehand.it) è nato a Napoli nel 1971. Ha disegnato di satira politica per Beppe Grillo e il Fatto Quotidiano e collaborato come illustratore con Cranberries e Gillian Anderson. Ha pubblicato Chi ha paura di Giordano Bruno (Mimesis 2006), Cose da Runners (Becco Giallo 2016), È tutto un Manga Manga (Reika libri 2020), Supereroi (EF edizioni 2022).
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Di Gregorio Giovanni
Nasce a Palermo nel 1973. Dopo un dottorato in Chimica Teorica, conseguito tra la Francia e l'Italia, lavora con la Treccani, quindi al London Science Museum come storico della scienza. Ottenuto un master in Cooperazione Internazionale in Spagna, per diversi mesi presta servizio in zone di conflitto: Kossovo, Albania, Nicaragua e Chiapas.
A trent'anni decide di occuparsi a tempo pieno di sceneggiatura. Inizia su Dampyr e poi passa a Dylan Dog, di cui scrive più di quaranta episodi. Firma anche degli albi su Le Storie. Sul versante umoristico collabora a "Topolino", "Monster Allergy", "Lys", "Angel's Friends" e altri. Per la televisione scrive le serie animate "Boo Boom", "Spike Team", "PopPixie", "Mostri e Pirati". La sua graphic novel "Brancaccio. Storie di mafia quotidiana" ha vinto dei premi nazionali ed è stata tradotta all'estero.
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articolo di Marco Feo
Federica Di Meo
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Di Vincenzo Maurizio
Nato a Teramo nel 1958. A metà degli anni ’80 inizia le collaborazioni con le più note case editrici italiane e pubblica su“Skorpio”, “Lanciostory” e “Intrepido”. In seguito realizza per la Comic Art una serie scritta da Giuseppe Ferrandino. Per Granata Press collabora alla rivista “Nero” e alla serie creata da Franco Saudelli, “La Bionda”.
Disegna l’episodio “Efesto” per la serie “I Grandi Miti Greci a Fumetti di Luciano De Crescenzo”, pubblicata da Mondadori/De Agostini. Disegna due storie della serie “ESP” per la casa editrice Universo. Entra nello staff di “Dylan Dog”, disegna episodi delle miniserie “Demian” e “Cassidy” di Pasquale Ruju e collabora con il disegnatore Giuseppe Barbati alla serie “Magico Vento”.
Sempre per la Sergio Bonelli Editore realizza insieme ad Alessia Fattore “Scacco alla Regina” per la collana “Le Storie”. In Francia pubblica “Rangaku” su testi di Luca Enoch per Les Humanoides Associés.
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Sandro Dossi
Sandro Dossi (Monza, 1944) inizia la carriera di disegnatore nei primi anni sessanta inchiostrando le tavole di Pierluigi Sangalli per l’editore Bianconi, passando poi a realizzare le storie del Gatto Felix. A partire dal 1966 diventa uno degli autori di punta di Braccio di Ferro e Geppo, collaborando contemporaneamente a innumerevoli altre testate della casa editrice milanese, da Chico a Pinocchio, fino a Tom e Jerry. Nel 1980 entra nello Staff di If, tramite il quale lavora per le pubblicazioni Disney, collaborazione terminata nel 2006 dopo circa 200 storie a fumetti. Negli anni Novanta disegna per Il Corriere dei Piccoli, Tiramolla, Topo Gigio, Prezzemolo. Più recentemente ha realizzato albi gioco per l'infanzia per DeAgostini, Play Press e altri editori.
E' morto Gianfranco Manfredi: un Maestro del Fumetto Italiano
E' morto il 24 gennaio 2025 Gianfranco Manfredi, una delle menti più fervide del panorama fumettistico internazionale. Autore poliedrico, nella sua carriera ha sperimentato la sua creatività su diversi generi narrativi: dal fumetto d'avventura alla narrativa storica e sociale, dal cinema alla musica. La sua lunga carriera e la sua visione artistica hanno contribuito a definire l'evoluzione del fumetto italiano contemporaneo, in particolare nell'ambito delle serie a fumetti più sofisticate e adulte, dando vita a storie che esploravano temi complessi e profondi, lontani dalle tradizionali narrazioni per ragazzi. La sua sensibilità verso la psicologia dei personaggi e la capacità di dipingere scenari storici realistici lo rendevano un autore di grande valore. Manfredi non è mai stato un autore interessato a semplici storie di intrattenimento. La sua visione del fumetto è sempre stata orientata verso l'intelligenza, la riflessione e la capacità di spingere i lettori a confrontarsi con temi importanti e spesso controversi. La sua carriera dimostra una profonda comprensione del linguaggio del fumetto e una sua capacità di utilizzo al servizio della narrativa più sofisticata. Manfredi non solo ha scritto storie, ma ha saputo anche sfruttare la combinazione tra testo e immagine in modo altamente espressivo, dando vita a opere che si fanno notare per la loro capacità di stimolare una riflessione profonda. Gianfranco Manfredi ha contribuito in modo significativo alla maturazione del fumetto italiano, che nel corso degli anni ha visto un'evoluzione importante, dalla sua natura popolare e di consumo a una forma d'arte rispettata in ambito culturale. Le sue storie, pur rimanendo legate alle tradizioni del fumetto d'avventura, hanno saputo introdurre un livello di profondità emotiva e storica che ha reso il suo lavoro un punto di riferimento per gli autori successivi.
Uno dei momenti più significativi della sua carriera fu l'inizio della serie Magico Vento, nel 1997, per la casa editrice Sergio Bonelli Editore. Questa serie, ambientata nel Far West, è un perfetto esempio della sua abilità nel fondere elementi storici con la narrazione avventurosa. Protagonista è un eroe complesso, Ned Ellis, chiamato dagli indiani Sioux "Magico vento" appunto, che si trova ad affrontare sia le difficoltà del selvaggio West e il conflitto fra nativi e bianchi, che le proprie sfide interiori. La sceneggiatura di Manfredi si distingue per la sua attenzione al dettaglio storico e la capacità di esplorare temi universali come la solitudine, la lotta per la giustizia e la redenzione. La serie fu un grande successo e consolidò Manfredi come uno degli autori più rispettati nel panorama del fumetto italiano.
Ta le altre sue serie per la Sergio Bonelli editore: Volto Nascosto, Shanghai Devil e Adam Wild. Nel 2018 debutta invece Cani sciolti, dedicato agli anni della contestazione giovanile. Ha inoltre scritto numerose sceneggiature per Dylan Dog, Tex e Nick Raider distinguendosi, pur su personaggi non creati dalla sua penna, per l'originalità dell'interpretazione e delle vicende narrate.
Oltre alla sua attività di sceneggiatore di fumetti, Gianfranco Manfredi ha esplorato anche la scrittura di romanzi e racconti. I suoi lavori narrativi hanno spesso trattato temi simili a quelli delle sue opere a fumetti: l'introspezione psicologica, il conflitto interiore e la critica sociale. La sua penna ha saputo trasporre in romanzi storici e di avventura la stessa profondità emotiva che caratterizza i suoi fumetti. Tra i suoi romanzi più noti: "Magia rossa", Milano, Feltrinelli, 1983; "Cromantica", Milano, Feltrinelli, 1985; "Ultimi vampiri", Milano, Feltrinelli, 1987; "Trainspotter", Milano, Feltrinelli, 1989; "Il peggio deve venire", Milano, Mondadori, 1992; "La fuga del cavallo morto", Milano, Anabasi, 1993; "Ho freddo", Roma, Gargoyle, 2008" Tecniche di resurrezione", Roma, Gargoyle, 2010.
Lo Sciacallo Elettronico lo aveva intervistato in occasione della manifestazione lucchese nel 2008. Potete vedere il video a questo link.
Potete leggere ulteriori approfondimenti su questo autore a questa pagina di Encicomix.
Articolo di Chiara Zeiss
E' morto Luca Boschi
Il 3 maggio di questo funesto anno ci ha lasciati una delle menti più geniali, fondamentali e oneste del fumetto italiano: Luca Boschi. Per noi dello Sciacallo Elettronico un insostituibile e carissimo amico. Fu proprio grazie all'appoggio di Luca se nell'ormai lontanissimo 1995 iniziammo a muovere gli iniziali passi per dar vita alla prima rivista di fumetti sul web. Per quanto mi sforzi non riesco a ricordare un momento nel quale sul simpatico viso di Luca vi fosse un velo di tristezza: anzi nel suo sguardo pervadeva sempre un immenso sorriso, pazienza, gentilezza e attenzione per tutti, anche se era continuamente oppresso da persone che dovevano chiedergli qualcosa. Senza paura di smentita o di esagerazione credo che Luca sia davvero uno dei grandi nomi che hanno formato la coscienza critica del fumetto del nostro paese. Come tutti i grandi, umile e onesto: penso ad alcuni autori che ho conosciuto personalmente come Sergio Toppi o Bruno Munari, geni inarrivabili eppure mai altezzosi, al contrario semplici, sempre assolutamente disponibili.
Luca Boschi è stato prima di tutto un critico e giornalista specializzato nel settore editoriale del fumetto, con una particolare predilezione per il mondo Disney e il fumetto umoristico. In una delle sue ultime pubblicazioni edita da Anafi, dal titolo “Italia ride!” (clicca qui per leggerne una recensione) andava ad analizzare in maniera meticolosa e dettagliata tutte le pubblicazioni a carattere umoristico (al di fuori del mondo disneyano) dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Era quello il mondo fantastico e trasognato che più amava, passione che trasudava dal suo blog “Cartoonist Globale” realizzato per conto del Sole 24 Ore, vincitore del Premio Luciano Bottaro nel 2009 e il Premio ANAFI nel 2017.
Per la Disney ha realizzato prima di tutto una trentina di sceneggiature, andando a ripescare e riportare in scena alcuni personaggi dimenticati dell'allegra brigata di paperi e topi come Sgrizzo, il cugino di Paperino o Gancio il dritto, il corvo amico di Topolino. Inoltre è stato un attento curatore di testate celebri come I grandi classici, Zio Paperone, I maestri Disney e Tesori Disney per le quali ha formato una critica filologica, storica e soprattutto estremamente precisa nella ricostruzione di fatti, documenti, pubblicazioni, formando inevitabilmente una folta schiera di appassionati lettori e poi infaticabili collezionisti del mondo disneyano.
Suoi articoli sono apparsi su moltissime riviste degli anni Ottanta e Novanta, come Métal Hurlant, L’Eternauta, Comic Art, Lupo Alberto, Horror, Totem, Starcomìx e Topolino.
E' stato il direttore culturale di Lucca Comics fino al 1999 e poi il direttore culturale del Comicon di Napoli dal 2001 al 2017. Ha collaborato inoltre con festival come il Salone Internazionale dei Comics di Lucca, Expocartoon di Roma, la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, Cartoomics di Milano, La Fiera internazionale del libro di Francoforte e il Festival international de la bande dessinée d’Angoulême.
La sua firma di critico e saggista si può apprezzare soprattutto in alcuni volumi molto approfonditi tra i quali ricordiamo “I Disney italiani” (insieme a Alberto Becattini, Leonardo Gori e Andrea Sani), “Jacovitti – Sessant’anni di surrealismo a fumetti” (insieme a Franco Bellacci, Gori e Sani), “Frigo, Valvole e Balloons”, vincitore nel 1997 del Premio Franco Fossati e “Irripetibili” vincitore del Premio ANAFI 2008, “Luciano Bottaro” per Comma 22 e la riedizione de “L’uomo di Tsushima” di Bonvi per Editoriale Cosmo / Nona Arte. Così come sono assolutamente accurate e approfondite la collane collezionabili da lui curate come quella dedicata a Benito Jacovitti per Hachette (2017) o a quella dedicata a Braccio di Ferro, prima con la Gazzetta dello Sport, poi per editoriale Cosmo.
Anno 1995: lo Sciacallo Elettronico da pochi mesi aveva aperto il suo sito internet. Con uno stand alla fiera di Cartoomics l'iniziativa fu presentata ufficilamente al mondo del fumetto. A partire da sinistra Piersandro Pallavicini, Luca Boschi, Marco Feo e David Selvaggio.
Will Eisner
Il grande fumettista e imprenditore americano William Erwin Eisner è stato uno dei più grandi artisti della storia del fumetto. Appassionato studioso del linguaggio, da lui ribattezzato "arte sequenziale" ha sviluppato fin da subito una tecnica espressionistica che, attraverso inquadrature e giochi di ombre, punta a creare la massima emozione della narrazione disegnata. Nato a Brooklyn nel 1917, dimostra molto presto di avere grandi doti artistiche, che lo porteranno già da ragazzo a considerare l’idea di perseguire il lavoro di disegnatore. Proviene da una condizione sociale non agiata, si appassiona da subito alla letteratura e all’arte (grazie anche al lavoro del padre, muralista). Inizialmente illustratore umoristico e pubblicitario, all’età di vent’anni fonda una delle prime società di produzione e distribuzione di fumetti, la Eisner-Iger Ltd, insieme all’editore Jerry Iger, acquisendo un successo immediato. Le sue opere sono altamente influenzate dalla Grande Depressione degli anni ’30. Grazie alla collaborazione con Jerry Iger crea personaggi come Bob Powe, Jack Kirby e Bob Kane. Tuttavia, la vera notorietà arriva con The Spirit (Denny Colt), investigatore privato dato per morto, i cui episodi di ambientazione urbana, si distinguono per la sempre presente riflessione che va oltre la classica diatriba "bene contro male", per la ridefinizione della grammatica e della sintassi del linguaggio fumettistico e per le sperimentazioni spazio-temporali. The Spirit si discosta dai canoni dell’editoria contemporanea, perché riesce a coinvolgere più generi, thriller, erotico, violento, romantico, avventuroso, soprannaturale, satirico...
Molto utilizzata da Eisner è la splash page, che al contrario delle tavole domenicali sono storie autoconclusive molto brevi, solitamente di una sola pagina, che raccontano le avventure degli eroi più in voga del tempo. Con Eisner si rinnova il medium, e grazie a lui diventano popolari i termini come “graphic novel” (da noi “romanzo grafico” o “romanzo a fumetti"). Dopo il lungo lavoro su The Spirit (dal 1940 al 1952) Eisner ha studiato e scritto saggi sul linguaggio del fumetto e poi, è arrivato Contratto con Dio, il primo graphic novel di successo: quattro episodi ed un prologo pubblicato nel 1978 ed edito in Italia per la prima volta nel 1980. Solo tre decenni più tardi si sarebbe saputo che il primo, drammatico episodio era ispirato alla tragica morte per leucemia della figlia adolescente.
Il lavoro di Eisner è universale e allo stesso tempo vicino, abbraccia ogni aspetto senza lasciare nulla al caso; attraverso il disegno, la sceneggiatura, la composizione, l’anatomia e il linguaggio corporeo dei personaggi, Eisner riesce a raccontare la vita vera, la realtà dei quartieri poveri dove egli stesso ha vissuto, influenzando ancora oggi molti autori contemporanei. A rendere quest’atmosfera è sicuramente l’ispirazione alla letteratura Pulp, al cinema thriller e alla New York di quei tempi.
Fondamentale nella sua arte, inoltre, è senz'altro l’uso della luce e la rappresentazione dello sfondo: le sorgenti luminose sono spesso scarse e il paesaggio intorno è spesso definito da uno o due elementi, pochi ma sufficienti a far capire il contesto della scena. Questo permette al lettore di concentrarsi sui personaggi, sui dialoghi e sull’azione. L’acqua infine, è un altro elemento immancabile: gocce di pioggia, acquazzoni, pozzanghere… l’acqua è simbolo di angoscia e disagio e appesantisce la scena.
Contract with God - Copertina del graphic novel Contract with God di Will Eisner (1978)
Ghost Cartoonist - Illustrazione a colori di Will Eisner
Garth Ennis
Fa lo sceneggiatore di fumetti da più di venticinque anni. Ha scritto Preacher, The Boys e Hitman, oltre a molte storie molto amate di Punisher e Fury per Marvel Comics. I fumetti di guerra sono alcune delle sue opere più apprezzate da pubblico e critica. Tra queste, le più importanti sono War Stories, Battlefields e un recente revival del classico inglese Johnny Red per Titan Comics. Nato a Belfast, nell’Irlanda del Nord, vive a New York City con sua moglie Ruth.
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Ulteriori approfondimenti:
Dreaming Eagles: un sogno di libertà e uguaglianza
Luca Enoch
Luca Enoch nasce il 12 giugno 1962 a Milano. Dopo gli studi, si dedica all'attività di grafico e illustratore, esercitata operando come free lance, sia nel settore editoriale che pubblicitario.
Tito Faraci
Tito Faraci nasce a Gallarate nel 1965. Inizia la sua carriera come giornalista musicale.
Tito Faraci
Tito Faraci è nato a Gallarate il 23 maggio 1965. È uno dei più noti sceneggiatori italiani di fumetti, emerso nella metà degli anni Novanta come autore di storie disneyane, lavorando in particolare sul personaggio di Topolino e per la serie di culto PK-Paperinik New Adventures. Faraci si distinse in particolare per una serie di storie, poi raccolte nel volume “Topolino Noir”, una raccolta di storie gialle che vedono il famoso topo protagonista di avventure in veste investigativa, insieme a grandi personaggi secondari, sapientemente riabilitati dallo sceneggiatore, come Manetta e Rock Sassi. Tra le storie presenti in questa raccolta, si possono ricordare "Dalla parte sbagliata" e "Sfida a Topolinia". Tra le avventure più belle di Topolino scritte da Faraci, si può citare "Topolino e il Tesoro dell'Isola", disegnata da Giorgio Cavazzano e colorata da Andrea Cagol. Altre storie degne di nota sono "Manetta e l'indagine natalizia", pubblicata nel 1997 sul numero 2.196, e "Un papero in rosso", pubblicata nel 1998 sul numero 2.248, scritta insieme a Francesco Artibani per i disegni di Paolo Mottura.
Per la Sergio Bonelli editore ha scritto sceneggiature per Dylan Dog, Tex, Magico Vento e Zagor. Sempre per la casa editrice milanese ha realizzato la miniserie fantascientifica “Brad Barron” inaugurando con essa le miniserie bonelliane, pubblicata da maggio 2005 a ottobre 2006 dalla Sergio Bonelli. La serie è stata ideata da Tito Faraci, autore di tutti i soggetti e sceneggiature. L'ideazione grafica del personaggio è di Fabio Celoni, autore anche di tutte le copertine. Composta di 18 numeri, dopo la fine della serie iniziale, da agosto 2008 il personaggio è tornato nelle edicole con speciali semestrali. La serie è ambientata negli Stati Uniti negli anni cinquanta e si richiama alle atmosfere cinematografiche tipiche del periodo, in particolare di quella fantascientifica. Ogni albo infatti è sceneggiato riferendosi a un genere narrativo diverso come il western, l'horror o il noir. Nel dicembre 2018 avviene un team-up con Zagor nell'albo della collana semestrale "Color Zagor - La minaccia dei Morb”. La sceneggiatura di Faraci per Brad Barron è stata acclamata dalla critica per la sua originalità e per la sua capacità di unire elementi di fantasy, commedia e avventura in una storia avvincente e divertente.
"Brad Barron" - copyright Sergio Bonelli editore.
"Topolino e il Tesoro dell'Isola" disegni di Giorgio Cavazzano - Copyright Panini comics - Disney Italia.
Non pago della sua esperienza professionale sulle testate dei più importanti character bonelliani, Tito Faraci si è poi cimentato con le storie del famoso ladro Diabolik ed è stato il primo sceneggiatore italiano ad avere firmato per la Marvel una storia di Spider-Man e in seguito una di Capitan America e DareDevil. Ha lavorato poi ai testi della graphic novel “The Last Battle”, disegnata da Daniel Brereton e pubblicata negli Stati Uniti dalla Image comic, che nel dicembre 2011 è arrivata al terzo posto della classifica americana dei trader paperback.
Per Feltrinelli ha pubblicato i romanzi “La vita in generale” e “Spigole” e, in coppia con Sio, gli esilaranti fumetti (a partire dal titolo della pubblicazione) “Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri” e poi “Il pesce di lana e altre storie abbastanza belle (alcune anche molto belle, non tante, solo alcune) di Maryjane J. Jayne”. Dal 2017 dirige la collana “Feltrinelli Comics”.
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"Topolino e il Tesoro dell'Isola" disegni di Giorgio Cavazzano - Copyright Panini comics - Disney Italia.
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Fattore Alessia
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articolo di Marco Feo
Marco Feo
Creativo italiano, dispiega liberamente la sua attività artistica fra l'immaginario del fumetto, dell’illustrazione, della pittura e della grafica. Nei suoi lavori ricerca una commistione di mezzi materici e strumenti informatici, verso una comunicazione sempre più multimediale.
Antonio Ferrara
Antonio Ferrara è nato a Portici (NA). Ha conseguito il diploma di maturità artistica. Da anni si occupa di pittura e illustrazione per ragazzi. Conduce laboratori per bambini e ragazzi sul libro illustrato e seminari di scrittura creativa per adulti presso scuole, biblioteche e associazioni culturali. Attualmente collabora, come autore-illustratore di libri per ragazzi, con diverse case editrici italiane e straniere: De Falco, Interlinea, ZEN iniziative (Novara), Edicolors (Genova), Fatatrac (Firenze), Falzea (Reggio Calabria), Grandir (Francia).
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Giuseppe Ferrario
Giuseppe Ferrario è illustratore e sceneggiatore collabora per Edizioni Piemme, De Agostini Group, Unilever Faberge, Edizioni Play Press, Gaghi Editrice e Warner Bros. Ha fondato la Effigie Cartoon. Attualmente sta realizzando una nuova serie televisiva per Rai Fiction. Per il Giornalino collabora con illustrazioni alle rubriche del settimanale e ha realizzato il fumetto "Assenzio", con i disegni di Demetrio Bargellini. Ha curato diverse edizioni del Diario G per le scuole elementari, dando volto grafico ai personaggi di Stefano Gorla, Adelio de Pennutis e Johnny Falcon. Suo "Football Club", realizzato insieme a Beppe Ramello. Con Tommaso Valsecchi ha realizzato la "Famiglia Betulla" e con Alessandro Di Virgilio "I racconti della palude".
Gabriele Ferrero
Gabriele Ferrero, milanese, è scrittore e sceneggiatore di fumetti. Ha esordito nel mondo dei comics nel 1994, quando ha dato vita a Fagorgo, rivista di ricerca edita da Innovation.
In seguito ha collaborato a varie pubblicazioni sia con articoli di critica sul fumetto (Fumo di China, If e Charta), sia con fumetti (Schizzo, Iminimi e Sciacallo Elettronico Presenta), disegnati da Alfonso Cucinelli.
Sempre per Innovation ha curato la collana libraria Biblioteca che presentava volumi monografici di autori italiani ed esteri dal segno innovativo.
Dal 2000 è redattore di Epierre. Ha collaborato, tra l’altro, alla seconda edizione della Guida al Fumetto Italiano di Gianni Bono. Per Edizioni if, marchio editoriale di Epierre, cura le riedizioni di Storia del West e del Comandante Mark. Per quest’ultima testata scrive anche dei racconti. Dal 2001 collabora con Panini Comics alla cura di alcune serie manga, tra cui Angel Sanctuary, Monster e 20th Century Boys.
Suoi articoli sono apparsi anche su Blue, Scuola di Manga, Robot e Inguine MAH!gazine, pubblicazioni edite da Coniglio Editore. Da giugno 2003 dirige la collana libraria, edita dal Centro Fumetto “Andrea Pazienza”, PicColibrì, seguito ideale di Biblioteca.
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Piero Fissore
Piero Fissore, sceneggiatore, nato a Bergamo nel 1963 vive in Liguria. Collabora con il Giornalino dal 1987, dove ha debuttato scrivendo brevi storie autoconclusive e alcuni episodi della serie western "Gente di frontiera", oltre a diverse sceneggiature per "Yelo III", "Lassie" e "Kriss Boyd". Sono di sua ideazione "Zia Agatha", "Hollywood in divisa" e "Star Trash". Scrive storie per la serie "Supergame" (creato nel 2006) e "Stazione Centrale". Tra gli ultimi lavori per il Giornalino, la miniserie "Shinobu", "Cyberiade", Raja", "Jarjaris", "La vera storia della macchina del tempo", “Diario di un Re” e, in occasione del centenario dalla morte di Mark Twain, ha realizzato il fumetto "Mark Twain" insieme a Stefano Voltolini.
Francesco Francavilla
È italiano, ma vive negli USA e lavora con tutte le maggiori case editrici statunitensi.
Nel 2006 crea sul web The Black Beetle, un vigilante mascherato, personaggio che acquisisce rapidamente notorietà ed è pubblicato da Dark Horse Comics.
Dal 2011 è il disegnatore e co-creatore dell'acclamata serie horror Archie tra i morti viventi per la Archie Comics, in arrivo in Italia a ottobre 2016 per Edizioni BD.
Nel 2012 vince un Eisner Awards come miglior copertinista e un Eagle Award come miglior artista emergente.
Ha lavorato come disegnatore per DC Comics a una recente run su Detective Comics e per Marvel su Hawkeye e Black Panther tra gli altri.
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Ulteriori approfondimenti:
Ryu Fujisaki
Ryu Fujisaki è nato nel 1971 a Mutsu, prefettura di Aomori nell’isola Honsou è un illustratore e autore manga piuttosto noto soprattutto per la sue opere Hoshin Engi(noto in Italia come Soul Hunter), di cui è stato prodotto un anime, e Wāqwāq. Fujisaki è un autore appartenente principalmente al genere shonen (genere rivolto ad un pubblico maschile in età scolastica), tanto che le sue pubblicazioni venivano stampate soprattutto sulla rivista dedicata Shonen Jump. Nel 2011, con la pubblicazione di Shiki, il target di riferimento cambia radicalmente, dato che il romanzo di partenza è appartenente al genere horror e ricco di elementi macabri e splatter.
Ulteriori approfondimenti:
Gabriele Clima
Milano, 1967. Scrittore e illustratore per ragazzi, ha pubblicato moltissimi libri per diverse fasce d’età, dalla prima infanzia alla narrativa per giovani adulti. Tiene incontri e laboratori nelle scuole sulla lettura e la scrittura, proponendo la letteratura per ragazzi come strumento per leggere e comprendere la realtà contemporanea. Le sue storie toccano spesso tematiche sociali quali il disagio, la diversità, l’integrazione, l’immigrazione.
Inizia le sue prime pubblicazioni sulle pagine online dello Sciacallo Elettronico.
È autore di numerosi libri per adolescenti e preadolescenti, fra i quali L’albero delle storie, Piemme 2015, Il sole fra le dita, San Paolo 2016, Continua a camminare, Feltrinelli 2017, L’estate che divenni partigiana, Mondadori 2017.
È membro dell’ICWA, Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi. I suoi libri sono stati tradotti in una quindicina di lingue.
Il sole fra le dita ha vinto il premio Andersen 2017 come miglior libro oltre i 15 anni, ed è entrato nella selezione IBBY dei 50 migliori libri al mondo che parlano di disabilità.
Gabriella Contu
Bibliografia
Dylan Dog
Il terrore (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog # 370 - Il terrore, Sergio Bonelli Editore (Giu 2017)
Io ti salverò (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Maxi Dylan Dog # 32 - Io ti salverò - Orrore dal profondo - Libri di sangue, Sergio Bonelli Editore (Feb 2018)
Il migliore dei mondi possibile (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog Oldboy # 1 - Il migliore dei mondi possibili - La solitudine del serpente, Sergio Bonelli Editore (Giu 2020)
Vendetta in maschera (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog # 415 - Vendetta in maschera, Sergio Bonelli Editore (Mar 2021)
Quando il mostro è in vacanza (testi) 96 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog Oldboy # 7 - Quando il mostro è in vacanza - Voci di fondo, Sergio Bonelli Editore (Giu 2021)
Albachiara (testi) 116 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog # 419 - Albachiara, Sergio Bonelli Editore (Lug 2021)
I predatori (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog # 425 - I predatori, Sergio Bonelli Editore (Gen 2022)
L'orrore delle armi (testi) 96 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog Color Fest # 41 - L'orrore delle armi, Sergio Bonelli Editore (Mag 2022)
Natale con l’orco (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog Oldboy # 16 - Natale con l’orco - Facce e maschere, Sergio Bonelli Editore (Dic 2022)
La città senza nome (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Dylan Dog # 438 - La città senza nome, Sergio Bonelli Editore (Feb 2023)
Zagor
Memorie dal passato (testi) 30 pagine
Prima pubblicazione: Maxi Zagor # 31 - I racconti di Darkwood, Sergio Bonelli Editore (Set 2017)
Il monte della vendetta (testi)
Prima pubblicazione: Zagor Più # 9 - Lo Spirito del Lupo, Sergio Bonelli Editore (Mag 2023)
Le Storie
Ucciderò Madiba (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Le Storie # 68 - Ucciderò Madiba, Sergio Bonelli Editore (Mag 2018)
Tex Willer
La casacca magica (testi)
Prima pubblicazione: Tex Color # 14 - L'apache bianco e altre storie, Sergio Bonelli Editore (Nov 2018)
I fratelli rapinatori (testi)
Prima pubblicazione: Tex Color # 24 - Mesa Blanca e altre storie, Sergio Bonelli Editore (Nov 2023)
Dragonero
Il potere e la gloria (testi) 94 pagine
Prima pubblicazione: Dragonero # 68 - Il potere e la gloria, Sergio Bonelli Editore (Gen 2019)
Chanbara
Ichi - Le spade del tradimento (testi) 112 pagine
Prima pubblicazione: Chanbara # 2 - Le spade del tradimento, Sergio Bonelli Editore (Set 2019)
Jun - Il mondo sospeso (testi) 128 pagine
Prima pubblicazione: Chanbara # 5 - Il mondo sospeso, Sergio Bonelli Editore (Mag 2022)
Pier Gallo
Disegnatore della Legs di Sergio Bonelli Editore. Autodidatta e indipendente per vocazione, Pier Gallo nasce a Torino da genitori sardi 35 anni fa e lascia il capoluogo Piemontese a undici anni per stabilirsi a Porto Torres, dove tuttora, dopo una parentesi fra Milano, la Spagna e il Marocco, vive e lavora. Pier Gallo ha collaborato con la rivista Fumetti d’Italia (diretta da Graziano Origa) e con la Casa editrice Phoenix di Daniele Brolli.
Alarico Gattia
Pubblicitario e disegnatore milanese, Alarico Gattia nasce a Genova nel '27. Inizia la sua attività come illustratore per le riviste "Epoca", "Confidenze", "Arianna". Entra nel mondo del fumetto lavorando per il "Corriere dei ragazzi", "Diabolik", il "Giornalino" (per cui realizza una serie di riduzioni a fumetti di romanzi famosi e la storia a fumetti di San Giovanni Bosco), "Corriere dei Piccoli" e "Horror", "Comic Art" (su cui esordisce nel Dicembre del '90 con la storia "L'amante del Doge"), e per molte altre riviste e pubblicazioni. Nel 1977 scrisse e disegnò due volumi della collana "Un uomo un'avventura" ("L'Uomo del Klondike" e "L'Uomo del Sud"), editi dalle edizioni Cepim (futura Sergio Bonelli editore). Nei primi anni ottanta collaborò con il giornalista Enzo Biagi alla stesura di "Storia d'Italia a fumetti", edito da Mondadori oltre che alle collane La découverte du monde e Histoire du Far West edite in francia dalla Larousse. Nel 1983 fu uno dei dodici disegnatori chiamati a dare una loro personale interpretazione di Tex Willer per il portfolio delle Edizioni d'Arte lo Scarabeo "I Volti Segreti di Tex". Nella seconda metà degli anni ottanta è tra i fondatori dell'Associazione Illustratori per cui ricopre anche il ruolo di presidente. Realizzerà poi una storia dal titolo "Glorieta Pass" pubblicata sull'Almanacco del West (testi di Mauro Boselli) nel 1998. Ha insegnato inoltre all'istituto "Europeo" di Milano.
Intervista ad Alarico Gattia
La presente intervista è stata pubblicata sul numero 2 dello Sciacallo Elettronico nel febbraio 1996.
- Ci parli dei suoi primi approcci verso il fumetto: i personaggi e gli autori che più l'hanno attratta e spinta verso questo mestiere.
- Gli approcci sono quelli classici di un bambino che legge fumetti. Ai miei tempi, prima della guerra, il fumetto, anche se riprovato dagli insegnanti e dai genitori, era l'unica forma di divertimento letterario. Sono sempre stato un lettore accanito di libri e romanzi e questo sta alla base di tutti i disegnatori di fumetti professionisti: la lettura. I miei personaggi preferiti erano quelli che leggevo sull'avventuroso: da Flash Gordon a Cino e Franco, a l'Uomo Mascherato. Già da allora vedevo le differenze che c'erano fra Alex Raymond piuttosto che un altro. Era un interesse generale che serviva per incominciare a copiare i primi personaggi, così per divertimento. Invece della casettina o l'albero, avevo sotto mano qualcosa di più concreto. Parlando con colleghi della mia età ho visto che le esperienze collimavano. Il fatto, ad esempio, di raccogliere immagini, fotografie, particolari interessanti, incollandole sul quaderno a quadretti. A quei tempi le pubblicazioni erano ridotte, i mass media non esistevano. Nella mia famiglia vi era una grande biblioteca, da cui potevo leggere, guardare, avevo tutto a disposizione. Però il fatto di raccogliere, era una sorta di mania. Ogni immagine si tagliava: i calendari con le pitture, Caravaggio o altri. Caravaggio mi suggestionava più di Raffaello, già avevo un'idea cromatica e di taglio dell'immagine molto istintiva, ma precisa. Una tendenza ad una rappresentazione della realtà che non è quella classica, ma particolare. Raccoglievo e incollavo. Tutto nasce da quell'età. Ci possono essere degli autori tardivi, ma generalmente si comincia presto a vivere questo tipo di desiderio. Eravamo sollecitati dalla mancanza d'immagini, e l'unico spunto era il cinema. Tutti indistintamente, gli appassionati o i bravi raccontatori di fumetti, sono dei cinefili, era l'unica cosa che ci permetteva di vedere visualizzate delle situazioni che poi memorizzate avremmo raccontato disegnando. Oggi stranamente, io me ne rendo conto insegnando e vedendo i lavori dei giovani, che vengono bersagliati e bombardati dalle immagini 24 ore al giorno, c'è una carenza di fantasia, come se l'immagine è talmente continua e ridondante che non interessa più. Si guarda senza vedere. Oggi è un dato di fatto, mentre per noi era una ricerca e un regalo di cui bisognava approfittare. Una situazione di carenza può dare più che una situazione di abbondanza. Anche io approfitto di questa grande disponibilità. Il mio lavoro è facilitato dal fatto che qualunque argomento io debba disegnare, trovo un libro che ne parli: un libro sul medioevo o sulla guerra dei Boeri, o su quella degli Zulù. Ci sono libretti che parlano di tutto. Qualsiasi incarico mi venga affidato da un editore io trovo il mio repertorio di immagini in libreria. Allora era diverso. Bisognava cercare di più. Al terzo anno di architettura ho avuto l'occasione di essere assunto da una grossa ditta di pubblicità, con uno stipendio considerevole. Ho lasciato gli studi per fare questo lavoro, ma era in realtà una cosa che macinavo dentro di me da tempo, perché lavoricchiavo, facevo qualcosa per qualche editore o qualche pubblicità. Lavorando nel tempo libero cercavo di entrare nel mondo dell'illustrazione e mi è capitato di entrarvi di traverso, facendo un'illustrazione per una rivista di cucina: la Mondadori lo ha visto, mi hanno chiamato e mi hanno assunto. Inizialmente come illustratore di Grazia. Così ho incominciato a lavorare per Epoca, e per tutti i giornali Mondadori e ho continuato per una decina d'anni. Mi rendevo conto però che rimanendo chiuso in una situazione, se pur comoda, come quella di un impiegato, con tredicesima, mutua, ecc, da un punto di vista delle soddisfazioni professionali ero limitato, non ero competitivo, avevo un contratto vincolante per cui non sapevo come mi sarei mosso in una situazione di libera concorrenza. Così, nel'65, pur avendo una famiglia e dei bambini mi sono licenziato e mi sono messo a lavorare come Free lance. Per circa un anno non ho volutamente lavorato, ho meglio lavoravo per me, in casa, ma non per un editore. Girare a quell'età con un Book avrebbe fatto pensare che non lavoravo più per ragioni strane, il nostro mondo è una giungla, bisognava stare in attesa. Alla fine degli anni'60 a Genova c'è stata una mostra di illustratori. Mi hanno invitato per fare una mostra di mie illustrazioni e da li è cominciato tutto il lavoro, vi andavano tutti gli editori. Ho cominciato a lavorare con le Giussani per cui ho fatto le storie di Diabolik. Poi mi ha chiamato il "Corriere dei ragazzi", diretto da Guglielmo Zucconi, offrendomi un lavoro molto duro che, mi ricordo, mi aveva in parte scoraggiato. Era una storia che aveva, come protagonisti, una banda di otto-dieci ragazzi. Fare un fumetto dove c'è un personaggio, due o tre, è anche divertente, quando devi differenziare dieci ragazzi in una storia che è anche il primo lavoro che fai, è terrorizzante. Ho consegnato questo lavoro e ho detto: il fumetto non lo farò mai più. Poi la vita offre altre soluzioni e ho ricominciato, divertendomi anche, con storie scritte e disegnate da me. La vera soddisfazione per un autore è quella di disegnare le proprie storie. Esiste anche l'altra attività altrettanto importante con il disegnatore e lo sceneggiatore separati. Ed è quasi la totalità. Però la soddisfazione che dà il pensare, lo scrivere e poi disegnare la propria storia è molto maggiore, perché la fantasia spazia su campi che tu hai scelto e ti diverti anche dal punto di vista della manualità. In genere il disegnatore di fumetti è un lavoro molto pesante, soprattutto per quelli che son costretti a consegnare tante tavole al giorno, per poter vivere. Non è che si è strapagati in questo lavoro, per cui diventa quasi un lavoro di routin, e la routin fa sempre perder l'interesse per il proprio lavoro. Ovviamente conosco un sacco d disegnatori di Bonelli, che è quello che oggi da più lavoro di tutti in Italia, che lo fanno volentieri e con entusiasmo, ma conoscendo altri disegnatori come Toppi, Crepax o Pratt che scrivono e disegnano, mi rendo conto che lavorano meno però si divertono di più.
- Dalle prime pubblicazioni, fino ad aggiudicarsi l'ambito premio Yellow Kid...
- Dopo 40 anni che facevo questo lavoro, ero ben contento che qualcuno si fosse accorto che lo stavo facendo. La cosa più interessante di quella premiazione fu che mi avevano chiamato per assegnarmi il premio Caran D'achè per l'illustrazione, lo Yellow Kid è venuto fuori in modo anomalo. Avevo fatto una mostra a Lucca nell'ambito della manifestazione, dove mi avevano dato uno salone, con le illustrazioni più importanti, esposte cronologicamente. Un successo stravolgente, venne Hogart a congratularsi con me, e poi i disegnatori Sudamericani, Chino, e tutti quelli che erano a Lucca. Io ero li dalla mattina alla sera, non sapendo cosa fare per passare il tempo facevo ritratti alle varie persone, che agivano nell'ambito della manifestazione, dalle segretarie, all'autista, ecc.. La votazione della critica, giornalisti, pubblico, ecc, per l'assegnazione dello Yellow kid, votò per la mostra e così gli organizzatori che avevano già predisposto di darmi il Charan D'ache si trovarono a dovermi premiare per due volte consecutive. Traini sul palco mi disse che non era mai successo di dare i due premi nello tesso anno, alla stessa persona.
- Lei tuttora, parallelamente al suo lavoro, svolge l'attività d'insegnante. Che consigli può dare per i giovani che vogliono fare questo mestiere?
- La manualità si ottiene solo disegnando senza interruzione. Io ai ragazzi dico sempre che non si può fare questo lavoro part time, bisogna sacrificarsi. Se si vogliono avere il sabato e la domenica liberi se deve fare l'impiegato di banca. E' un sacrificio, anche se uno non lo avverte perché è una passione. Il part time lo potrai fare quando sarai arrivato e sarai un "grande". Anche adesso io lavoro di sabato e domenica, però era più duro quando avevo 20 anni, adesso me ne sbatto e magari sto lunedì o martedì senza lavorare. Consiglio di lavorare molto, disegnando e copiando. Imparare copiando. Hanno copiato tutti. Pratt ha copiato Milton Caniff per anni, poi è diventato Pratt. Ognuno di noi ha i suoi idoli, e questo è un merito. Penetrare la tecnica di chi è più bravo di noi, capirne i segreti per poi rielaborarli, utilizzarli per fare dei disegni personali. Non si è folgorati sulla strada di Damasco, se non per la predisposizione per disegnare. Tutti sanno dare un calcio al pallone ma pochi diventeranno bravi giocatori. Chi disegna fin da bambino ha questo dono, ma deve essere affinato. Seguire con la mano quello che hai nella testa. Visualizzare gli oggetti, o le prospettive, o le figure, è un rapporto di mano e testa, è un dono di Dio, quasi una facoltà paranormale. Spesso i bambini fanno disegni molto belli e divertenti, poi vanno a scuola e non sanno più disegnare. Nelle grotte di Altamura, un preistorico disegnava dei bellissimi bufali o antilopi. Ma nessuno glielo ha insegnato, e non aveva libri per andare a copiare da altri disegni. O anche gli egizi, i greci che si sono dovuti inventare tutta una cultura visiva. Noi oggi siamo facilitati dal fatto che abbiamo moltissimi referenti, eppure anche oggi molti non sanno disegnare. Questo mi conferma che sia un dono. Una disposizione che si può migliorare lavorando.
- La tendenza soprattutto oggi, è quella di dare molto spazio ai fumetti popolari, anche ben finiti tecnicamente ma magari poveri di contenuti, mentre parallelamente le riviste d'autore chiudono, spariscono, entrano in crisi. Questo è sicuramente dovuto anche ad un riflesso della cultura della nostra società, secondo lei qual'è il ruolo e il futuro del fumetto d'autore nel nostro paese? E quello del fumetto in generale?
- E un fatto culturale, in Francia è molto diverso. Noi abbiamo avuto anni e decenni in cui il fumetto è stato tenuto da parte, considerato quasi come un fattore demoniaco. Di avvilimento dell'intelligenza di giovani e ragazzini. Una forma di cultura che ancora adesso comporta un'attenzione verso la nostra forma artistica in maniera limitata. Per questo i mezzi di comunicazione e di diffusione sono quelli che sono. E tutto poi si rifletti sull'economia, sui costi, ecc... L'unico editore fortunato è Bonelli che ha trovato un genere che coltiva molto bene la fantasia e che tira. Hai miei tempi era molto diversificato il pubblico. I lettori non seguivano l'andazzo, la massa. Oggi tutti leggono Dylan Dog che è un bel fumetto, fatto bene, con dietro uno scrittore mica da poco, ma tutti lo leggono perché è un fenomeno di massa. Un comportamento di massa della gioventù. Oggi si è molto meno individuali di una volta. La propria identità è vissuta in un gruppo e non isolata, personale (questo passando dal campo specifico del fumetto ad uno più generale della società). Le letture allora erano più diversificate, anche come autori, come tipo di disegno. A chi piaceva l'Uomo Mascherato a che Cino e Franco. Se oggi si imbrocca il personaggio, esso va bene. Crepax ha fato Valentina, molto interessante ma oggi quasi d'antiquariato. Pratt è resistito perché c'è anche questo magnifico personaggio, Corto Maltese, che richiama l'immaginario collettivo di tutto il mondo. Toppi è un grandissimo raccontatore di fumetti, però i giovani non lo capiscono, troppo intellettuale, difficile da leggere. Al Giornalino si facevano inchieste per conoscere i gusti dei lettori riguardo alle storie pubblicate: ai giovani piacevano cose più banali, e lui era relegato all'ultimo posto. E questo perché non c'è una cultura, è logico che non si possano capire le cose belle se qualcuno non ti spinge a capirle. La colpa non è del giovane. Se ci saranno soldi il fumetto d'autore andrà avanti se no cadrà. Rimangono i fumetti che sono entrati nel cuore della gente, come Tex. Alcuni miei amici se non leggono due pagine di Tex alla sera non dormono, è un abitudine. Dipende dalla situazione economica anche questo. Le cose superflue come libri e fumetti sono le prime a cadere.
- Il colore come mezzo creativo, a causa dei costi di stampa, viene difficilmente utilizzato dagli autori Italiani, oppure è dato come abbellimento, sovrapposizione. Esperienze come quelle di Moebius, Bilal, Corben e Mattotti (per citare solo i grandi) dimostrano le sue grandi potenzialità. Lei che è anche illustratore cosa ne pensa?
- Il BN costa meno, ma è anche il massimo di un raggiungimento nel fumetto. Se pensiamo ai neri di Battaglia, erano magnifici. Nel suo caso poi i colori li faceva la moglie, Laura Battaglia, erano dati con oculatezza, gusto. Adesso vengono colorati con il computer e quindi ci sono tonalità molto particolari, mentre io dovevo andare dalla colorista e dare le giuste indicazioni, e spesso il risultato era tutto un altro. Certo che il colore inteso come partenza, un fumetto pensato a colori, è sempre molto attraente.
A cura della redazione dello Sciacallo Elettronico.
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Gino Gavioli
Gino Gavioli è nato a Milano nel 1923. Disegnatore e illustratore tra i più raffinati, ha creato per il Giornalino diversi personaggi, tra i quali "Orlando lo strambo", "Saltapasto", "Micio Vinicio" e "Annibale".
Juan Gimenez
Juan Gimenez nasce all'inizio degli anni quaranta a Mendoza (Argentina). A sedici anni esordisce come autore di fumetti, ma poi lavora nella pubblicità e nel disegno industriale.
Jean Giraud
ovvero Jir, ovvero Moebius, nasce l'8 marzo 1938 a Fontenay-sous-Bois, vicino a Parigi.
Gianfranco Goria
Nato a Brunico in Alto Adige, il 3 agosto 1954. Ha svolto i suoi studi universitari presso l’Università di Torino, all’Istituto di Orientalistica, sotto la guida del noto sanscritista e buddologo Oscar Botto, spaziando dallo studio delle lingue orientali (sanscrito, giapponese, pali, arabo, ebraico, hindi, malayalam, bengali ecc.), all’approfondimento degli aspetti culturali, artistici e filosofici dell’Oriente. È uno degli sceneggiatori Disney italiani. Insieme ad altri professionisti ha fondato nel 1992 l’Associazione italiana professionisti del fumetto Anonima Fumetti (di cui è stato presidente fino al 2003). Ha fondato nel 1995 l’agenzia quotidiana di informazioni afNews e, nel 1996, insieme a un gruppo di esponenti del comicdom italiano tra cui Luigi F. Bona e Alfredo Castelli, l’associazione Franco Fossati e, quindi, nel 2007, la Fondazione e Museo del Fumetto Franco Fossati (di cui è stato consigliere). Nel 1997 ottiene la docenza di Scrittura Creativa e Sceneggiatura per il corso per Esperti Autori di Fumetti e Illustratori, creato e diretto dall’autore di fumetti Disney, Giovan Battista Carpi. Nel 2000, ha fondato il sindacato di categoria dei settori fumetto-illustrazione-animazione SILF di cui è stato primo Segretario. È stato insignito nel 2002 del Premio ANAFI. Nel 2010 è stato nominato, dal Consiglio di Amministrazione della SIAE, membro del Comitato Arti Visive e altre figure autoriali per la sezione Fumetto.
Ha curato le edizioni italiane di saggi sul fumetto tra cui quelli di Scott McCloud, Will Eisner e Benoît Peeters. È insegnante di letteratura disegnata e conferenziere, specializzato nell’opera di Hergé (Tintin) di cui è stato anche traduttore per la Repubblica e per l’editore belga Casterman e curatore per l’aderenza filologica della nuova edizione italiana Rizzoli Lizard.
Alessandro Gottardo
Nato a Vicenza, ha cominciato la sua carriera nel 1986, seguendo lo stile di Giorgio Cavazzano; ha disegnato principalmente storie Disney, realizzandone più di 200 con protagonista il mondo dei paperi, diventando uno dei più affermati disegnatori nazionali Disney. Insegna Fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics.
Altri suoi lavori sono nell'ambito del fumetto cosiddetto "underground" e in quello supereroistico.
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Guarda il video laboratorio di Alessandro Gottardo.
Giovanni Gualdoni
Giovanni Gualdoni nasce a Busto Arsizio l'8 ottobre 1974. Frequenta il Liceo Artistico e successivamente la Scuola d'Arte del Castello Sforzesco. Nel 2001 fonda il Settemondi Studio, una cooperativa di autori che riunisce alcuni nuovi talenti del panorama fumettistico italiano. Nel 2002 pubblica in Francia per le edizioni Soleil la serie "Akameshi", un fantasy realizzato su disegni e colori di Stefano Turconi. Contemporaneamente, con Matteo Piana e Davide Turotti, vara la saga de "L'Anello dei 7 Mondi" pubblicata da Les Humanoïdes Associés, e "Starlight", una serie di fantascienza demenziale (con i disegni di Alberto Ponticelli e i colori di Davide Turotti). Tutti questi volumi sono state ripubblicati in Italia dalle Edizioni BD. Dopo "Starlight", su co-sceneggiatura di Giustina Porcelli, realizza "Fantaghenna" e "Teknogeo", due serie per l'editrice francese Paquet, disegnate rispettivamente da Stefano Turconi e Gianfranco Enrietto. Entrambi questi fumetti sono stati pubblicati in Italia dalla Free Books all'interno della rivista "Brand New!". Il suo progetto più importante resta comunque "Wondercity, Il College delle Avventure", una serie realizzata da uno staff che riunisce i maggiori autori Disney e i coloristi del prestigioso Studio Tenderini. Un fumetto venduto a livello internazionale (Francia, Spagna, Croazia, Grecia, Turchia, Portogallo) e che in Italia è stato pubblicato da Free Books. Sempre per l'editore umbro, nel 2006, Gualdoni sceneggia la serie "Dr. Voodoo", per i disegni e colori di Luigi Cavenago. Lo stesso anno scrive un episodio di "John Doe" (Eura Editoriale). Dalla fine del 2006, Gualdoni lavora come redattore per la Sergio Bonelli Editore, ed esordisce come sceneggiatore di Dylan Dog con un episodio breve a colori della nuova testata "Dylan Dog Color Fest". Oltre a lavorare come redattore, sceneggiatore e soggettista, nel 2008 pubblica il suo primo romanzo per ragazzi, "Rumbler" (De Agostini). Attualmente è al lavoro su Le Storie, Agenzia Alfa e Nathan Never.
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Rob Harrell
Il mostro sulla collina
Panini comics - collana Novellini - 190 pagina e colori - 16 euro
Tra i titoli della collana i Novel lini che la Panini ha lanciato nelle librerie nel 2014, spicca sicuramente "Il mostro sulla collina" di Rob Harrell. L'autore americano, conosciuto soprattutto per la striscia comica giornaliera Big Top e per Adam@Home, ci narra di una contea dove ogni città è terrorizzata da un mostro orrendo che spesso compare all'improvviso fra le vie, seminando orrore e distruzione. Ma contrariamente a quanto possiamo pensare, gli abitanti di queste città sono ben lieti di essere terrorizzati da queste tremebonde creature, perchè la loro presenza attira i turisti curiosi e permette di vendere souvenir e di sviluppare un ricco commercio. I mostri dunque sono ben visti per l'indotto economico che ne deriva. Questo però non accade nella cittadina di Stoker-Al-Colle il cui mostro di nome Dorsorosso se ne sta rifugiato tutto il giorno nella sua caverna in preda ad una fortissima crisi depressiva: è infatti convinto di non essere in grado di spaventare nessuno. Il compito di guarire il mostro viene dato all'eccentrico dottor Charles Wilkie, inventore delle più assurde applicazioni tecnologiche, a cui si unirà un bambino senza dimora, una vera e propria peste.
Kōta Hirano
Kōta Hirano è un autore manga giapponese, nato nel 1973. Inizia la sua carriera da fumettista disegnando fumetti hentai1, con i quali inizia ad acquisire notorietà sul mercato, ma il vero successo lo ottiene dopo la pubblicazione di Hellsing.
La documentazione storica che l’autore utilizza è composta da fonti molto dettagliate: oltre alla trama, che si lega ad organi realmente esistenti, quali il Vaticano e pensieri religiosi come il Cattolicesimo e il Protestantesimo, la storia riporta alla luce anche l’originale ideale nazista, proponendo un possibile ritorno dell’assolutismo basato sulla supremazia della razza ariana. Oltre alle fonti storiche, Hirano utilizza anche fonti iconiche, quali l’abbigliamento e l’equipaggiamento dei soldati tedeschi utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale, che risultano perfettamente riprodotte. La forza armata tedesca del manga è la Waffen SS, divisione realmente esistita durante il periodo nazista, che conta soldati scelti sia per la preparazione fisica che per la nazionalità, i quali sono preparati in modo tale da essere soldati combattivi, efficienti e guidati da una forte motivazione ideologica.
I disegni di Hirano sono molto curati e il dettaglio della tavola è molto minuzioso; le anatomie dei corpi sono inizialmente un po’ sproporzionate, con connotati del volto esagerati e arti troppo lunghi per essere realistici, ma nel complesso uno stile di questo tipo rappresenta bene il contesto grottesco di cui fa parte la storia. Con il procedere dei volumi l’autore migliora la sua tecnica e le anatomie si perfezionano, risultando molto più realistiche e volumetriche, pur mantenendo alcune pose volutamente contorte ed inquadrature azzardate che confondono l’occhio del lettore, ma contemporaneamente impressionano per l’impatto visivo. In particolare i combattimenti sono molto dinamici e le inquadrature fatte in modo tale da “spettacolarizzare” la scena; le espressioni dei personaggi sono altresì molto intense e drammatiche, grazie anche all’incisiva caratterizzazione psicologica fatta per ognuno di essi. Gli scenari in cui si dipana la storia sono ricchissimi di dettagli, quindi di ispirazione gotica e barocca, stili che incrementano il tono dark della storia.
Pur essendo un manga di genere dark-horror, le tavole non contengono quantità ingenti di nero, ma lo spazio dato al bianco occupa la maggior parte della tavola; in questo modo ogni dettaglio, come le pieghe dei vestiti, le scanalature delle armi da fuoco e i fregi sugli edifici, rimangono ben visibili e contemplabili. Tuttavia si nota un tratto di china molto dinamico, modulato da linee che sono molto sottili per i dettagli interni a linee invece spesse e nere per il contorno esterno delle figure.
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Katsushika Hokusai
Katsushika Hokusai (1760 – 1849) è un artista fondamentale dell'arte giapponese. Grande maestro della stampa, eccellente pittore, grande interprete della spiritualità dell'anima del Giappone.
Shingo Honda
biografia in preparazione
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Hurricane
Hurricane - all’anagrafe Ivan Manuppelli (Milano, 1985) è l’autore della serie satirica “I Sopravvissuti”, pubblicata regolarmente sul quotidiano “il manifesto”. Come autore ha pubblicato sulle riviste “Frigidaire”, “Il Male di Vauro e Vincino”, “linus”, “Splatter”, “Mineshaft”. Dal 2018 ha collaborato regolarmente per la leggendaria rivista americana “MAD” e attualmente disegna per la testata “La Revue Dessinée Italia. Per 24 ORE Cultura ha pubblicato nel 2022 la graphic novel “Sinfonia Infernale”.
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Igort
Igor Tuveri nasce a Cagliari nel 1958. Si trasferisce, non ancora ventenne, a Bologna dove inizia la sua carriera di fumettista e illustratore. Igor Tuveri (in arte Igort) è uno dei più importanti artisti ad occuparsi di fumetto nel nostro paese.
Benito Jacovitti
Benito Jacovitti nasce il 9 marzo 1923 a Termoli (Campobasso).
Alejandro Jodorowsky
Alejandro Jodorowsky nasce nel febbraio 1929 a Tocopilla, nel nord del Cile, dove erano emigrati i suoi genitori ebrei per sfuggire ai pogrom russi.
Julian Voloj
Julian Voloj è uno scrittore e narratore. Vive a New York e i suoi lavori sono stati pubblicati su The New York Times, Rolling Stone Magazine, The Washington Post e molti altri quotidiani e riviste. È cresciuto a Muenster, città conosciuta come la “capitale della bicicletta” in Germania. Come per Gino Bartali, per lui da piccolo possedere una bici significava la libertà di esplorare il mondo. Da nipote di sopravvissuti all’Olocausto, si interessa alle storie di eroi dimenticati: un motivo ricorrente nei suoi graphic novel biografici, tra i quali Joe Shuster (Bao, 2018) e Ghetto Brother (Add Editore, 2019). Quando non scrive, gli piace girare in bici per le strade di New York e giocare a calcio con i suoi due figli.
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Bartali - La scelta silenziosa di un campione
John Kalisz
Colora fumetti da più di venti anni ed è riuscito a lavorare su tutti i personaggi e le testate più importanti... da Avengers a Zatanna.
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Dreaming Eagles: un sogno di libertà e uguaglianza
Robert Kirkman
Autore della serie The Walking Dead è nato nel 1980 e negli ultimi anni si è imposto come uno dei giovani scrittori più interessanti nel panorama fumettistico statunitense. Dopo il fortunato esordio nel 2000 con Battle Pope, disegnato da Tony Moore, e l’incontro con Image Comics (Brit, Invincible, Teach Jacket e Wolfman), s’impone finalmente al grande pubblico con la serie Marvel Zombies, lanciata da Marvel Comics. Nel frattempo porta avanti, di nuovo per Image Comics, The Walking Dead, serie vincitrice per ben quattro volte dell’Eagle Award come miglior fumetto USA in b/n e, nel 2010, dei prestigiosi Eisner Award e Harvey Award come miglior serie regolare. Il 2010 è anche l’anno che sancisce la vittoria della scommessa compiuta con l’epopea-zombie a fumetti che Kirkman partorì con l’intento di seguire i propri personaggi e le loro vite in un mondo le cui regole sono saltate, in cui la civilizzazione e il modello di vita occidentale sono collassati: grazie all’accordo con l’emittente televisiva AMC The Walking Dead diventa una serie tv di grande successo. Kirkman ha scritto personalmente il quarto episodio della prima serie, intitolato ‘Vatos’ Dal 2008 è entrato a far parte del gruppo dirigenziale di Image Comics e nel 2010 ha ideato e lanciato per la casa editrice un nuovo marchio editoriale: Skybound.
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Daniele Kong
Daniele Marzo aka Kong nasce a Macerata nell’estate del 1982 e cresce a Roma70, quartiere del quadrante sud della Capitale. Qui, nei cortili tra i piani pilotis, si infatua di chitarre, distorsori e pennarelli. Dopo la laurea si trasferisce a Berlino dove, oltre a fare l’architetto, disegna fumetti e illustrazioni e realizza video animati. Torna in Italia, prima a Napoli e poi a Roma, e tra un cantiere e l’altro continua a scrivere storie. Bestie in fuga è il suo primo romanzo a fumetti, selezionato da Coconino Press attraverso la call annuale lanciata dalla casa editrice per scoprire nuovi autori.
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Bestie in fuga di Daniele Kong proposto per il Premio Strega 2025
Stefano Labbia
Stefano Labbia, classe 1984, è un giovane autore italiano di origine brasiliana, Founder e CEO de Black Robot Entertainment, casa di produzione e management agency di prodotti audiovisivi inglese, di Black Robot Publishing, casa editrice con sede in Gran Bretagna e di Trainer! App LTD, fitness company. Nato nella Capitale d'Italia, ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, “Gli Orari del Cuore” nel 2016 per Casa Editrice Leonida. Nel 2017 ha dato alle stampe la sua seconda silloge poetica dal titolo "I Giardini Incantati" (Talos Edizioni) ed il suo primo romanzo "Piccole Vite Infelici" (Elison Publishing - ebook) vincitore del Premio Elison 2017 come miglior romanzo inedito. Nel 2018 "Piccole Vite Infelici" è stato pubblicato in versione cartacea da Maurizio Vetri Editore. L'autore ha pubblicato inoltre una raccolta di racconti, "Bingo Bongo & altre storie" (Il Faggio Edizioni – ebook) nello stesso anno. Nel 2019 è uscita la sua terza raccolta poetica dal titolo "Vivo!!!" (Tempra Edizioni) e la sua prima graphic novel "Killer Loop'S #1" per LFA Publisher. Nel 2020 ha dato alle stampe "Nel Rifugio Sommerso" la sua quarta raccolta di poesie, la sua seconda raccolta di racconti brevi, "Il padre di Kissinger era un bastardo" (Black Robot Publishing), edita in lingua italiana e inglese e il suo secondo romanzo, "Come vivere in tre comode rate" (Black Robot Publishing) seguito ideale de "Piccole Vite Infelici". Ha pubblicato / è inoltre presente in: "Un penny dall'inferno" (Senso Inverso Edizioni - 2017 - Raccolta di racconti horror di Autori Vari selezionati tra i vincitori del Concorso Letterario "Luce Nera" III edizione); Antologia poetica "Versus Sulmona 2016 - 2017" - Lupi Editore (AAVV - selezionato in occasione del Premio Letterario "Versus Sulmona 2016 - 2017); Antologia di racconti "Preghiera di un uomo che cade dalle nuvole" - vincitore del concorso letterario "Oceano di Carta 2017" (Senso Inverso Edizioni – 2017); Antologia racconti e poesie "Una città che scrive. Una città che rinasce." 2017 (Associazione "Una città che...") selezionato per il Premio Letterario Internazionale "Una città che scrive 2017"; Raccolta poetica "Rosa" selezionato per il concorso letterario "Versi in Volo" (Sensoinverso Edizioni - 2017); "Nello specchio" - Antologia di racconti horror di Autori Vari selezionati tra i vincitori del Concorso Letterario "Luce Nera" IV edizione (Senso Inverso Edizioni – 2018). Ha pubblicato, per Aster Academy, il volume di illustrazioni "Super Santa for Peace" realizzato grazie alla collaborazione di artisti internazionali, basato sui personaggi da lui ideati presenti in Super Santa e Kremisi, due graphic novel che firma come autore, il cui ricavato è andato totalmente alle vittime del terremoto del Messico del 2017. Una raccolta di racconti brevi di autori vari a tema fantasy da lui ideata, "Fantàsia", è stata pubblicata da ASROO, Associazione scientifica per il retinoblastoma e oncologia oculare nel 2020. Una sua storia breve sul tabagismo da lui ideata e disegnata da Giovan Giuseppe Trani è stata pubblicata su La Lettura supplemento del Corriere della Sera (RCS) - Novembre 2018. A Marzo 2019 viene pubblicata una seconda storia breve da lui ideata e sceneggiata per i disegni di Andrea Bormida (Sergio Bonelli Editore). Tematica: la guerra. A Settembre 2020 viene pubblicata una terza storia breve da lui ideata e sceneggiata con i disegni di Vinicius de Souza. Tematica: Alzhaimer. Una sua intervista esclusiva è apparsa sul numero 284/19 nella storica rivista italiana dedicata alla nona arte "Fumo di China" (2019). Collabora dal 2018 con il portale Insidetheshow.it (cinema) e dal 2017 anche con i portali Okay News e Youtubers Italia. Ha scritto per 2duerighe.com (cinema e teatro - 2016 / 2017), MyReviews.it (cinema ed editoria – 2016 / 2018) "Il Nostro", free press magazine mensile (2017), The Freak (autore / poeta - 2016 / 2017), Oubliette Magazine (cinema, arte, musica e teatro - 2016 / 2017) e ItLondra / ItParigi (2017). Ha ideato, condotto e curato un programma radio dedicato a cultura, poesia, teatro e musica sulla radio indipendente Deliradio.it (2017). È stato tra i giurati del Premio ArgenPic 2018 – sezione Comics (2018). Ha curato la prefazione del libro "Super Santa for Peace" (Aster Academy Edizioni - 2018), e di "Incanto" volume di poesie di autori vari (Apple Store - 2018). Ha ideato e scritto lo spettacolo teatrale comico "Discarika", una piéce che tocca i temi di energia e consumismo facendo riflettere con un sorriso sulle labbra (2019) e "Tulle" un dramma teatrale che parla in modo sincero dei rapporti di coppia (2019). Nel 2016 firma la regia e la sceneggiatura del pilot della serie comica "Boh" arrivando nella Top 20 all'Infinity Film Festival di Mediaset. Nel 2019 firma la sceneggiatura dei primi tre episodi della sitcom "The Offsite" ideata da Andrea Tranchina (Regista e autore) per Black Robot Entertainment LTD. Ha inoltre collaborato alla stesura e all'ideazione (come autore / co-autore) di “Butterfly Lies” (2015 / 2016 - UK – idea, soggetto e sceneggiatura), “Safe” (Idea, soggetto e sceneggiatura – Tv Show - USA – 2015), “Life Goes On - La vita va avanti” (Idea, soggetto e sceneggiatura – Film – 2015), "American In" (Idea, soggetto e sceneggiatura - Sitcom - USA - 2015), “(R)Evolution” (Idea, soggetto e sceneggiatura – 2015), “Police Assault - Justice” (Idea, soggetto e sceneggiatura - Tv Show – USA - 2014), "WMW – What Men Want" (dramedy – UK – 2015 / 2016 – Idea, soggetto e sceneggiatura), “Fear” (fantastico - UK - idea, soggetto e sceneggiatura - 2015 - 2016) , "Sisco" (drama - USA - 2017) e "Dallas Boulevard" (crime - dramedy - USA – 2015).
Ulteriori approfondimenti:
Intervista a Daria Montanari, disegnatrice di (The) Zombies
Alberto Lavoradori
Alberto Lavoradori, formatosi nella scuola della Walt Disney italia, collabora professionalmente dal 1989 come disegnatore e grafico con vari editori: Nuova Frontiera, Vincent, Comic Art, Gardaland (Gaghi), Disney, Tornado Press, Il Borghetto, Editions de Vaillant, Lo Sciacallo Elettronico e Defalco Editore. Attualmente é impegnato nel settore della pubblicità e del multimedia come web design.
Jim Lee
Jim Lee nasce a Seul l'11 agosto del 1964. Trasferitosi giovanissimo negli Stati Uniti d'America con la famiglia, dopo la laurea in medicina a Princeton incomincia a lavorare nel settore fumettistico come inchiostratore. Nel 1987 approda alla Marvel Comics sulle pagine di Alpha Fight e l'anno successivo passa sulla neonata Punisher War Journal. Grazie alle doti che il giovane autore dimostra, nel 1989 passa a lavorare su Uncanny X-Men, in quel momento uno dei fumetti più venduti negli stati uniti, dove sostituisce il disegnatore titolare Marc Silvestri. I testi della serie sono firmati da Chris Claremont e le chine realizzate da Scott Williams, artista che in seguito sarà l'inchiostratore fisso di Lee. Ben presto il successo e il favore del pubblico aumentano la fama di Lee e nel 1991 gli viene affidato il lancio della testata dedicata agli X-Men, sempre per le sceneggiature di Claremont che balza al primo posto nella classifica dei comics più venduti d'America.
Verso la fine del 1991 Lee lascia la Marvel per fondare, insieme ai disegnatori più in voga in quel momento, la Image Comics, innovativa casa editrice che scala rapidamente le vette del mercato, divenendo il terzo editore americano di fumetti per numero di vendite e potere economico. Per la Image Comics Jim Lee inventa una nuova serie di super-eroi chiamata Wildcats, seguita da StormWatch (1992), dalla più tenebrosa Deathblow (1993), dalla serie ricca di belle fanciulle Gen 13 (1994). Tutte le testate inventate da Lee diverranno parte della Wildstorm, etichetta di cui Lee è l'unico proprietario.
Nel 1996 il disegnatore coreano torna come autore completo alla Marvel per occuparsi del rilancio delle saghe dei Fantastici Quattro e di Iron Man che fanno da preludio alla saga Heroes Reborn. Anche in questo caso i risultati di vendita sono eccellenti e per la Wildstorm lancia la sua nuova miniserie Divine Right. La sua etichetta inizia anche a pubblicare materiale di grandi sceneggiatori internazionali, finché nel 1998 Lee esce dalla Image e cede la Wildstorm alla DC Comics, pur continuando ad occuparsene attivamente.
In casa DC si occupa del rilancio di Batman e Superman. In particolare, per la testata del Cavaliere Oscuro disegna la saga Batman: Hush su sceneggiatura di Jeph Loeb, le chine di Scott Williams e i colori di Alex Sinclair.
Oltre a lavorare per la divisione Wildstorm disegnando i suoi Wildcats su testi di Grant Morrison, Lee disegna All Star Batman and Robin the Boy Wonder, serie scritta da Frank Miller e destinata a rivisitare le origini dell'Uomo Pipistrello. Nel 2011 Lee disegna su testi di Geoff Johns e chine di Scott Williams la serie Justice League.
Nel 2015 Hanna-Barbera in collaborazione con DC Comics decide di creare un reboot, sotto forma di fumetto, ad alcune serie classiche, destinate ad un pubblico adolescente e adulto. Tra tutti i progetti, il fumettista preferisce scrivere e disegnare per Scooby Apocalypse, il reboot del cartoon Scooby-Doo.
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Ulteriori approfondimenti:
Pija Lindenbaum
Pija Lindenbaum (1955) è una delle autrici svedesi di libri illustrati più celebri della sua generazione. Le sue opere sono state tradotte in molte lingue e hanno ricevuto numerosi premi: il premio August, l’Astrid Lindgren Award e il Deutsche Jugendliteraturpreis. Nel 1993 è stata nominata illustratrice dell’anno alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. Else-Marie e i suoi piccoli papà (1990) è stato il suo libro d’esordio e, tra i vari premi ricevuti, è stato insignito nel 1990 del premio Heffaklumpen promosso dal quotidiano Expressen come libro più divertente dell’anno.
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Ulteriori approfondimenti:
- Scheda libro: Else-Marie e i suoi piccoli papà
- Scheda editore: Barbagianni editore
Emanuele Luzzati
Biografia
Nasce a Genova nel 1921, nella casa dove ancora oggi vive. E' uno degli illustratori ed artisti più conosciuti ed affermati del nostro paese. La sua attività è eterogenea e copre tantissimi campi di produzione, sempre con stile ed una cifra stilistica estremamente personale. Scenografo e costumista, illustratore e scrittore, ceramista e decoratore, autore di cinema d’animazione e di teatro, incisore e grafico… Un artista-artigiano, che ha dedicato la vita alla creatività sapendola adattare con forte caratterizzazione alle esigenze della comunicazione contemporanea.
Gianfranco Manfredi
Gianfranco Manfredi, nato il 26 novembre 1948 a Senigallia, è un cantautore, scrittore, sceneggiatore e attore italiano noto per le sue diverse doti creative.
Ha intrapreso gli studi a Milano, dove ha ottenuto una laurea in Filosofia presso l'Università Statale sotto la guida di Mario Dal Pra. Rimasto a Milano, Manfredi si è ritrovato attratto dalla redazione di Re Nudo, una rivista che lo ha messo in contatto con la scena controculturale italiana. L'atmosfera anarco-situazionista del gruppo di Re Nudo e i festival pop organizzati dalla rivista sono diventati fonti di ispirazione per le sue prime canzoni.
Nel corso degli anni ottanta, Manfredi ha pubblicato l'album "Gianfranco Manfredi" (1981), che ha mostrato un tono meno conflittuale e più introspettivo rispetto alle sue opere precedenti. Ha gradualmente ridotto la sua attenzione sulla musica, concentrandosi invece sulla scrittura per il cinema e sulla recitazione in film. Tra i ruoli cinematografici di rilievo ci sono "Fotografando Patrizia," "Nel giardino delle rose," "In camera mia," e "Abbronzatissimi 2 - Un anno dopo." Inoltre, ha curato volumi sulla musica italiana per Lato Side e ha pubblicato una serie di libri di genere noir, tra cui titoli come "Magia rossa" (1983), "Cromantica" (1985), "Ultimi vampiri" (1987), e "Trainspotter" (1989).
Negli anni novanta, ha iniziato una prolifica carriera di sceneggiatore di fumetti. Ha introdotto personaggi come Gordon Link (per l'Editoriale Dardo) e Magico Vento (creato nel 1997 per Sergio Bonelli Editore), una serie che ha continuato fino al 2011, coprendo 130 numeri e un'edizione speciale. Nel 2019 è tornato al personaggio Magico Vento con una miniserie intitolata "Magico Vento - Il ritorno," composta da quattro volumi. A partire dal 1994, ha contribuito con sette storie alla serie regolare di Dylan Dog, oltre a numerosi racconti per edizioni speciali e fuori serie. Tra il 1996 e il 1998, ha scritto diciannove storie per la serie regolare di Nick Raider, oltre a due storie a fumetti per l'"Almanacco del Giallo," dedicate allo stesso personaggio.
Nel 2005, ha collaborato con l'artista argentino Miguel Ángel Repetto per realizzare un Maxi Tex intitolato "La pista degli agguati." Successivamente, è entrato a far parte del team di autori della serie Tex nei seguenti anni. Nel 2007 ha introdotto la miniserie di quattordici numeri "Volto Nascosto," seguita dal 2011 da "Shanghai Devil," un'altra miniserie di diciotto numeri che ne rappresenta una sorta di continuazione. Nel 2014 ha presentato un nuovo personaggio, Adam Wild, protagonista di una serie mensile con storie d'avventura ambientate nell'Africa coloniale. Nel 2018 è stato il momento del fumetto "Cani sciolti," ambientato negli eventi del Sessantotto. Nel 2019 è tornato alla musica con la canzone "Stay Hungry, Stay Foolish, Stay Home," inclusa nell'album "Adoro Borealo" di Auroro Borealo.
Saggistica
L'amore e gli amori in J. J. Rousseau (1735-1755). Teorie della sessualità, Milano, Mazzotta, 1978.
Lucio Battisti, Lato Side Editori, 1978.
Enzo Jannacci, Lato Side Editori, 1980.
Celentano, Lato Side Editori, 1981.
Mina, Milva, Vanoni e altre storie, Lato Side Editori, 1981.
La strage degli innocenti, Lato Side Editori, 1982.
Piange il grammofono, Lato Side Editori, 1982.
Romanzi
Magia rossa, Milano, Feltrinelli, 1983. ISBN 88-07-04001-8; Roma, Gargoyle, 2006. ISBN 88-89541-12-1.
Cromantica, Milano, Feltrinelli, 1985. ISBN 88-07-04007-7; Milano, Tropea, 2008. ISBN 978-88-558-0039-6.
Ultimi vampiri, Milano, Feltrinelli, 1987. ISBN 88-07-01342-8; extended version, Roma, Gargoyle, 2009. ISBN 978-88-89541-35-7.
Trainspotter, Milano, Feltrinelli, 1989. ISBN 88-07-01393-2.
Il peggio deve venire, Milano, Mondadori, 1992. ISBN 88-04-35930-7.
La fuga del cavallo morto, Milano, Anabasi, 1993. ISBN 88-417-3016-1.
Una fortuna d'annata, Milano, Tropea, 2000. ISBN 88-438-0135-X.
Il piccolo diavolo nero, Milano, Tropea, 2001. ISBN 88-438-0256-9.
Nelle tenebre mi apparve Gesù, Milano, Tropea, 2005. ISBN 88-438-0500-2.
Ho freddo, Roma, Gargoyle, 2008. ISBN 978-88-89541-25-8.
Tecniche di resurrezione, Roma, Gargoyle, 2010. ISBN 978-88-89541-51-7[3].
La freccia verde, Milano, Mondadori, 2013. ISBN 978-88-04-62464-6.
Splendore a Shanghai, Skira, 2017. ISBN 978-88-5723-575-2[4].
Ma chi ha detto che non c'è - 1977 l'anno del big bang, Agenzia X, 2017. ISBN 978-88-98922-35-2.
RAM. Le immagini permanenti - 2021
Hollywood o morte, La Spezia, Cut-Up Publishing, 2022. ISBN 978-88-32218-32-9.
Filmografia
Attore
Liquirizia, regia di Salvatore Samperi (1979)
Un amore in prima classe, regia di Salvatore Samperi (1980)
Fotografando Patrizia, regia di Salvatore Samperi (1985)
Le volpi della notte, film TV, regia di Bruno Corbucci (1986)
Kamikaze, regia di Bruno Corbucci (1986) film TV
Via Montenapoleone, regia di Carlo Vanzina (1986)
Le vie del Signore sono finite, regia di Massimo Troisi (1987)
Nel giardino delle rose, regia di Luciano Martino (1990)
In camera mia, regia di Luciano Martino (1992)
Abbronzatissimi 2 - Un anno dopo, regia di Bruno Gaburro (1993)
Sceneggiatore
Liquirizia, regia di Salvatore Samperi (1979)
Un amore in prima classe, regia di Salvatore Samperi (1980)
Quando la coppia scoppia, regia di Steno (1981)
Miracoloni, regia di Francesco Massaro (1981)
Il paramedico, regia di Sergio Nasca (1982)
Valentina, serie TV, regia di Giandomenico Curi e Gianfranco Giagni (1989)
Il nido del ragno, regia di Gianfranco Giagni (1988)
Colletti bianchi, miniserie TV, regia di Bruno Cortini (1988)
Il trasformista, regia di Luca Barbareschi (2002)
Compositore
Liquirizia, regia di Salvatore Samperi (1979)
Un amore in prima classe, regia di Salvatore Samperi (1979)
Fumetti
Serie originali:
Gordon Link, (1991-1993; serie in 22 numeri), Editoriale Dardo
Magico Vento (1997-2010; serie in 130 numeri e uno Speciale), Sergio Bonelli Editore
Volto Nascosto (2007-2008; serie in 14 numeri), Sergio Bonelli Editore
Shanghai Devil (2011-2013; serie in 18 numeri), Sergio Bonelli Editore
Adam Wild (2014-2016; serie in 26 numeri), Sergio Bonelli Editore
Cani sciolti (2018-2019; serie in 14 numeri), Sergio Bonelli Editore
Magico Vento, il ritorno (2019; serie in 4 numeri), Sergio Bonelli Editore
Sceneggiature:
Nick Raider, Sergio Bonelli Editore
Dylan Dog, Sergio Bonelli Editore
Tex, Sergio Bonelli Editore
Copyright delle immagini Sergio Bonelli editore
Ulteriori approfondimenti:
Intervista a Gianfranco Manfredi (a cura dello Sciacallo Elettronico)
Danilo Maramotti
Danilo Maramotti: Nato a Savona, fece il suo esordio in campo fumettistico nel 1970 con la rivista Horror di Gino Sansoni per riaffacciarsi, dopo diversi anni ed esperienze, nel 1981 con il racconto Paranoia pubblicato dalla rivista Frigidaire.
Mauro Marcheselli
Mauro Marcheselli, direttore editoriale della Sergio Bonelli Editore, è nato a Melara, in provincia di Rovigo, il 19 ottobre 1953. Insieme ad altri, fonda, alla fine degli anni Settanta, un’associazione di appassionati, il Club Giovani Amici del Fumetto, che pubblica una fanzine da cui nascerà la rivista di critica Fumo di China.
Corrado Mastantuono
Dopo essersi diplomato nel 1980 all’”Istituto Nazionale per la Cinematografia e la Televisione” come disegnatore di cartoni animati, Corrado Mastantuono, a soli 18 anni, inizia l’attività professionale nel mondo dell’animazione.
Tommaso Mastrandrea
Nato nel 1942 vive e lavora a Torino dove, dal 1999, dirige la SAIE, società commerciale della San Paolo. Divenuto sacerdote nel 1968, l’anno successivo viene chiamato a coordinare la redazione romana de Il Giornalino, di cui diverrà direttore nel 1976. Ha ideato e scritto numerose sceneggiature a tema religioso: tra le più note la Bibbia a fumetti, E’ lui, Paulus e Il segreto dei quattro codici sulla vita e l’opera del fondatore della Società San Paolo don Giacomo Alberione.
Il copyright delle immagini è dei rispettivi autori o detenenti diritti.
Massimo Mattioli
Massimo Mattioli, romano, esordisce nel 1965 su Il Vittorioso con il Vermetto Sigh. Tre anni dopo si trasferisce a Londra dove realizza vignette sulla rivista Mayfair, e nello stesso anno a Parigi, dove disegna le avventure di M le magicien per la rivista Pif, oltre che contribuire al periodico Plexus. Nei primi anni Settanta, di nuovo in Italia, crea Pasquino per il quotidiano Paese Sera.
Lorenzo Mattotti
Lorenzo Mattotti nasce nel 1954 a Brescia.
Studia architettura a Venezia ma si dedica da subito al fumetto, linguaggio che lo affascina per le sue possibilità stilistiche. Sono gli anni '70, ricolmi di contestazioni giovanili, di nuove soluzioni di stili e linguaggi, trasformazioni culturali. Grazie al disegnatore Renato Calligaro arriva alla Quipos di Marcello Ravoni per cui realizza il suo primo lavoro: una storia su Casanova.
David Mazzucchelli
David Mazzucchelli nasce a Rhode Island (USA) nel 1960. Vive e lavora a New York.
Kenny Mc Cormick
“…mi piacciono le ragazze con la vagina grande e le tette grosse…” - Kenny Mc Cormick, South Park
Winsor McCay
Winsor McCay è stato una figura pionieristica sia nel fumetto che nel cinema d'animazione. Ancora oggi i suoi lavori grafici sono ammirati e apprezzati dal pubblico e dagli operatori del settore, che li considerano dei veri e propri capolavori, punto di riferimento e di ispirazione. Artista prolifico ed eclettico, tra i suoi contributi più celebri spicca la serie onirica “Little Nemo” (1905), che ha segnato un punto di svolta nella narrazione visiva e nella sperimentazione grafica. giocando sulle possibilità offerte dalle grandi pagine dei suplementi domenicali per bambini, sulle quali le sue storie venivano pubblicate. Altre storie memorabili sono sicuramente “Little Sammy Sneeze” (1904-1906) e “Dream of the Rarebit Fiend” (1904-1914), caratterizzate da una sorprendente capacità di coniugare fantasia, umorismo e profondità psicologica.
Ma gli inizzi della cariera furono duri anche per McCay. A partire dal 1906, l'artista si dedicò ai chalk talk, spettacoli di vaudeville molto in voga tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In questi show, combinando arte grafica e performance teatrale, intratteneva il pubblico disegnando caricature e scene umoristiche su una lavagna mentre narrava monologhi su temi vari. Particolarmente significativo fu il suo sketch “The Seven Ages of Man”, in cui l'illustratore trasformava progressivamente due volti, rappresentandone il passaggio attraverso le diverse fasi della vita. Questa miscela di abilità tecnica e storytelling sottolinea l’approccio innovativo di McCay, capace di spingere i confini delle forme artistiche tradizionali e gli servirà più tardi per l'invnzione del primo cartone animato.
Animazione
Nel panorama degli inizi del cinema e dell’animazione, Winsor McCay, emerge come uno dei pionieri nell’unire il linguaggio grafico del fumetto con la dinamicità del cinema. Già nel 1910, McCay portò il suo celebre personaggio sul grande schermo, intuendo come grafica e movimento potessero fondersi per generare un ritmo narrativo capace di coinvolgere lo spettatore.
Il primo esempio di autentica animazione arrivò nel 1909 con “Fantasmagorie” di Émile Cohl. Utilizzando 700 disegni posizionati su un piatto di vetro illuminato, Cohl creò un cortometraggio in cui un personaggio, apparentemente disegnato con gessetto su una lavagna, si animava in avventure surreali. L’assenza di una trama strutturata lasciava spazio alla pura gioia del movimento, incarnando la nascita della tecnica animata. L'idea di creare un cartone animato vero e proprio venne a McCay dopo aver osservato il “flip book” di suo figlio. Con grande dedizione, l’autore realizzò in 18 mesi i 4000 disegni necessari per il primo film animato con i personaggi di “Little Nemo”, proiettato nelle sale nel 1911 e usato nei suoi spettacoli teatrali. Tuttavia, il pubblico era inizialmente scettico, credendo che si trattasse di fotografie manipolate.
Per superare queste perplessità, McCay concepì “Gertie il dinosauro” (1914), un cortometraggio in cui animò un dinosauro, un soggetto evidentemente impossibile da filmare nella realtà. Questo progetto segnò non solo un’innovazione tecnica – con l’integrazione tra filmati live-action e animazione – ma anche il primo esempio cinematografico dedicato ai dinosauri. In “Gertie”, McCay comparve in persona interagendo con il personaggio animato, aprendo la strada a nuove possibilità narrative e stilistiche nell'arte dell'animazione. Questi contributi fondamentali posero le basi per l'evoluzione del cinema d’animazione, evidenziando l’ingegno e la sperimentazione che caratterizzarono i primi anni di questo linguaggio artistico.
Citazioni
Winsor McCay è stato tanto amato da essere stato copiato, studiato, analizzato, duplicato e citato innumerevoli volte da decine e decine di illustratori, animatori e fumettisti. Le sue storie risultano ancora oggi moderne e dinamiche tanto da offrire spunti fervidi e frizzanti. Tra i tanti che hanno citato McCay ricordiamo Vittorio Giardino con le storie erotiche e ammiccanti di Little Ego (evidente gioco di parole e parodia del più celebre e datata progenitore). E poi una bellissima tavola progettata e disegnata con il suo inconfondibile stile da Luciano Bottaro per il suo personaggio il pirata Pepito. La pagina è tratta dalla storia "Streghe corvi e corsari" (apparsa inizialmene su "Pepito Magazine" 2°serie, n.25, S.A.G.E. 1965 e riapparsa nel recente volume "Pepito - Il governatore sulla luna" edito da Editoriale Cosmo - Nona Arte).
Little Ego di Vittorio Giardino
Disegni di Luciano Bottaro
Copyright eredi Bottaro - Editoriale Cosmo - Nona Arte
Dave McKean
Commistioni e clonazioni
I programmi di fotoritocco e painting digitale permettono di miscelare fotografie, disegni, grafica e segno pittorico in una fusione unica ed omogenea. La citazione, tanto amata nella cultura contemporanea, estrapolata dall’enorme bagaglio culturale della nostra società, in cui è già stato detto e visto tutto, viene assimilata dal software bitmap, diventa clonazione, si integra spazialmente e concettualmente, muta e si evolve per divenire forma nuova, frutto della creatività.
Steven McNiven
Nato nel Michigan, USA, 39 anni fa, Steven "Steve" McNiven è un artista di prima grandezza del comi-cdom mondiale. Ha esordito nel fumetto professionistico nel 2000 con la serie Meridian, per la CrossGen. Dal 2004, lavora stabilmente per la Marvel Comics. Tra i suoi lavori di maggior successo, ricordiamo Marvel Knights 4, Ultimate Secret and New Aven-gers.
Jean-Claude Mézières
Jean-Claude Mézières inizia a lavorare con la rivista pubblicitaria Total Journal, pubblicazione pubblicitaria diretta da Benoit Gillain (figlio di Jijé, autore del settimanale Spirou). Decide quindi di spostarsi in America (a Houston nel Texas), alla scoperta del vecchio West che ha imparato ad amare nei film di John Ford e in molte altre pellicole cinematografiche. Per sopravvivere inizia a lavorare come stagista in un’impresa di carpenteria metallica. In occasione di una sua visita al vecchio amico Christin Pierre, nasce l’idea per la storia “Le rhum du punch”, avventura di sei pagine ambientata durante la guerra d’indipendenza americana (1775). Grazie all’amicizia con Jean Giraud (alias Moebius, disegnatore di Blue Berry), il breve fumetto viene pubblicato sulla rivista Pilote. La seconda storia che la coppia mette in lavorazione è “Comment réussir en affaires en se donnant un mal fou!”. Il 9 novembre del 1967, sul numero 420 di Pilote, vede la luce Valerian, con la storia “Brutti sogni”. La saga del personaggio occuperà cinquant’anni della vita dei due autori.
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Ulteriori approfondimenti:
Mike Mignola
Michael “Mike” Mignola nasce a Berkeley, in California nel 1960 e fin da piccolo risulta essere un grande appassionato delle storie di fantasmi; il romanzo Dracula in particolar modo lo introduce alla letteratura gotica, il cui stile narrativo e la particolarità delle atmosfere di inizio Ottocento lo influenzano per tutta la carriera grafica.
Nel 1982 si trasferisce a New York dove avvia la sua carriera di fumettista iniziando a lavorare per la Marvel Comics come inchiostratore. Già dalle sua prime tavole comunque risalta il suo particolare stile fatto da linee spezzate e sottili e dall’ampio utilizzo delle campiture nere, rendendo Mignola inadatto ad inchiostrare tavole che prediligevano uno stile differente. E’durante gli anni Ottanta che inizia a lavorare per storie proprie, come Cosmic Odissey e Grey Mouser, pubblicate rispettivamente dalla DC e dalla Marvel.
Nel 1992 inizia una breve collaborazione con Francis Ford Coppola, regista del film Dracula di Bram Stoker, lungometraggio vincitore di quattro premi oscar e noto per la fedeltà che viene mantenuta rispetto al romanzo originale. Nonostante la collaborazione di Mignola in ambito cinematografico risulta essere piuttosto breve, il fumettista continua il lavoro basato sull’opera di Coppola realizzando, sempre nello stesso anno, la graphic novel omonima, in cui l’aspetto dei personaggi, dei costumi e degli ambienti è lo stesso degli attori e delle scenografie del film.
Il 1993 è l’anno in cui Mignola crea un nuovo personaggio, per il quale l’autore acquisisce la massima notorietà: Hellboy. In questo anno il fumettista abbandona le maggiori case di fumetti supereroistici americani per trasferirsi alla Dark Horse Comics, che pubblicherà da qui in avanti il fumetto intitolato appunto Hellboy. La serie, il cui protagonista è un mezzo demone che lavora come detective del paranormale, è attualmente composta di molti volumi ed è ancora in corso; mentre il primo volume è un risultato della collaborazione con lo sceneggiatore John Byrne, dal secondo volume in poi l’opera viene totalmente realizzata da Mignola. Oltre alla serie principale Hellboy compare anche in un’altra serie, dal nome B.P.R.D., acronimo che sta per Bureau of Paranormal Research and Defense che è l’organizzazione investigativa in cui lavora Hellboy.
Un’altra opera realizzata da Mike Mignola è The Amazing Screw-on-Head, fumetto pubblicato nel 2002, che narra la storia di un robot che lavora al servizio di Abramo Lincoln dotato di differenti corpi robotici ognuno dei quali svolge funzioni diverse e sui quali può sempre avvitare la sua testa.
Articolo di Beatrice Ramella
Il copyright delle immagini è di Mike Mignola e Dark Horse Comics e dei rispettivi autori o detenenti diritti
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Ulteriori approfondimenti:
B.P.R.D. - Lo spirito di Venezia
Frank Miller
Frank Miller e la caduta dell’Impero Americano.
Frank Miller è un autore americano. Ha scritto di supereroi e di metropoli. Sembra difficile distinguerli. E ancora, storie di fantascienza e hard-boiled, con un occhio attento a Chandler (ma non confondiamo!). Miller ha prodotto grandi (?) capo-lavori che per alcuni hanno rivoluzionato il linguaggio fumettistico moderno. Frank Miller è un autore americano che parla dell’america. Spesso. Per molti è un autore maturo che riesce a sollevarsi dell’infantilismo imperante nel panorama del genere supereroistico. Miller ha preso dei personaggi e li ha trasformati in icone. Inoltre ha scritto e disegnato “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro”, opera definitiva. E’ in preparazione il seguito.
Gary S. Millidge
L'autore Gary S. Millidge nasce a Hackney nel 1961 e fin da piccolo sviluppa un interesse ossessivo per fumetti, libri, musica, disegno e calcio. Dopo aver vissuto per quattro anni in Spagna, ritorna in Inghilterra nel 1978 e studia per tre anni arte al Southend College of Technology. Nello stesso periodo, pubblica diverse fanzine, compreso Amon*Spek e Comics News Monthly, culminando nel 1985 con Food for Thought, un’antologia per raccogliere aiuti a favore dell’Etiopia, con contributi di autori come Alan Moore, Grant Morrison, Bryan Talbot e Warren Ellis.
Kentaro Miura
Berserk
Nel vasto panorama dei fumetti giapponesi pubblicati nello stivale uno dei titoli di punta è Berserk, manga di ambientazione fantasy medioevale, disegnato dal trentaquattrenne Kentaro Miura, qui alla sua prima opera solista dopo la fruttuosa collaborazione con Buronson, già autore dei testi di Ken il guerriero.
Moebius
Jean Giraud (Jean Henri Gaston Giraud), ovvero Jir, ovvero Moebius, nasce l'8 Maggio 1938 a Nogent-sur-Marne, vicino a Parigi.
È uno degli artisti che hanno saputo rivoluzionare il modo di fare fumetto e di raccontare, con una grandissima abilità nel disegno, ma anche nell'ideazione nella strutturazione delle storie. Maestro e punto di riferimento per moltissimi artisti di ogni parte del mondo.
Moebius 2
La linea chiara di Hergè e di Moebius
Hergè inventa una linea neutra, regolare, estremamente controllata che permette di descrivere tutta la vignetta con studiata perfezione. L'autore belga perfeziona questa linea in tutta la sua vita. Anche se apparentemente simile, la linea di Moebius invece sembra seguire direzioni opposte: essa è estremamente umorale, espressiva, risponde a un sentire quasi inconscio, interno, proviene dalle profondità dell'autore. Più che esprimere il carattere dell'autore sembra quasi liberarsi dalle sue viscere. Il suo stile e il suo carattere grafico sono coniati da un’energia interna, spontanea, immediata, che diventa narrativa per l'esigenza di dover raccontare dell'uomo. Non per la sua volontà di raccontare.
Daria Montanari
Daria Montanari si diploma al liceo artistico, per poi specializzarsi alla Scuola del Fumetto di Milano. Nel 2018 colora il secondo volume di L'Aigle des Mers, per Les Humanoides Associes, grazie al quale scopre l’amore per la colorazione, il mare e le tematiche storiche. Per diversi anni accantona il fumetto in favore dell’illustrazione e dell’insegnamento, ma la sua passione più grande non poteva rimanere relegata in un angolino e il 2020 ha dimostrato che questa era la sua strada. Ha lavorato come illustratrice promozionale presso stand di grandi aziende a fiere e negozi a cui ha affiancato un periodo di “apprendistato” nel mondo della moda maschile con Traiano Milano.
Ulteriori approfondimenti:
Intervista a Daria Montanari, disegnatrice di (The) Zombies
Michele Monteleone
MICHELE MONTELEONE, sceneggiatore di fumetti e scrittore romano, classe 1987. Ha scritto il romanzo Nel buio della Casa per Sperling & Kupfer e Il Fiume del tempo per Emons, ha collaborato con la Sergio Bonelli Editore scrivendo storie per Dylan Dog, Orfani e 4Hoods. Con BAO Publishing, ha pubblicato la sua prima graphic novel, Senzombra. Per la Star Comics ha firmato, insieme a Fiore Manni, la serie per ragazzi MASK’D.
Ulteriori approfondimenti:
Moore Alan
Non sapete chi sia ALAN MOORE? Allora non siete amanti del fumetto! Ma visto che noi di Ultrazine non siamo così cattivi come sembriamo vi sussurriamo qualche parolina magica: Watchmen, From Hell, Swamp Thing, V for Vendetta, The League of Extraordinary Gentlemen. Autentici capolavori!
Vi proponiamo un'intervista di Barry Kavanagh.
Tony Moore
Tony Moore esordisce come disegnatore nel 2000 con Battle Pope, la dissacrante saga del Papa guerriero ideata con l’amico Robert Kirkman. Lo stesso Kirkman sostiene che The Walking Dead non sarebbe potuto nascere senza il suo talento visivo. Dopo aver illustrato i primi 6 numeri della serie, ha continuato a seguire il progetto fino al numero 24, realizzandone le copertine, lavoro che nel 2005 gli è valso la candidatura agli Eisner Awards come Best Cover Artist. In passato ha firmato altri lavori, tra cui Masters of the Universe e Brit (quest’ultimo su testi di Kirkman). Attualmente sta lavorando a due nuove creature: Fear Agent e The Exterminators. I suoi hobby sono guardare i film horror, ingrassare, dormire e occuparsi del suo sito personale.
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Guillermo Mordillo
Guillermo Mordillo è uno dei più grandi autori del disegno umoristico mondiale. Nato nel 1932 a Buenos Aires da immigranti spagnoli, la sua fama è il risultato di un lavoro di altissima qualità e di una tenacia formidabili. Negli anni Mordillo ha vissuto e lavorato in Perù, negli Stati Uniti, in Francia ed in Spagna. Da sette anni vive e lavora a Montecarlo.
Tom Morgan
Disegnatore americano, nato nell'ottobre del 1921, ha disegnato per la Marvel Capitan America, Il Punitore 2099, Excalibur e Iron Man.
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e se... Wolverine fosse divenuto il signore dei vampiri?
Alberico Motta
Alberico Motta (Monza, 1937) inizia l'attività di fumettista nel 1952, ancora studente, collaborando con l'Editrice Dardo dove ha occasione di crescere professionalmente realizzando copertine di Blek e Miki, fino a esordire con storie comiche su Cri-Cri e Chicchirichì. Firma poi alcune storie di Cucciolo e Tiramolla per l'Alpe prima di accasarsi stabilmente presso le Edizioni Il Ponte di Bianconi. Per l'editore milanese, Motta crea nuovi personaggi (Pierino, Napoleone Sprint, Nerone, Ursus e altri) e scrive sceneggiature per innumerevoli soggetti, da Geppo a Braccio di Ferro, da Soldino a Trottolino, da Felix a Tom e Jerry, lanciando successi come Provolino e Pinocchio. La sua ultima creazione per Bianconi è la serie di culto Big Robot. Negli anni Ottanta collabora con Disney per Topolino e altre testate, realizzando poi anche fumetti per l'estero (Fix und Foxi) e collaborando a varie testate di giochi ed enigmistica.
Néjib
Néjib nasce nel 1976 in Tunisia, dove vive fino ai dieci anni. Lì divora le avventure di Spirou per poi scoprire in Francia il fumetto “adulto” tramite autori come Moebius e Tardi. Frequentatore assiduo della biblioteca di Saint-Cloud, gli capita di scovare un esemplare di Métal Hurlant nelle bancarelle di libri usati sul lungo Senna. Qualche anno dopo è ammesso all’École nationale supérieure des arts décoratifs di Parigi; in questo periodo si allontana del tutto dal fumetto… per tornarvi in seguito con più trasporto grazie alla lettura di Persepolis di Marjane Satrapi e di Ogres, di David B. e Christophe Blain. La sua carriera professionale comincia facendo fallire due start up, quindi lavora nell’editoria per una decina d’anni e poi diventa direttore artistico della casa editrice Casterman. In parallelo pubblica diversi libri per bambini (L’abécédaire zoométrique, Rond, Triangle, Carré) e nel 2012 firma il suo primo fumetto, Haddon Hall: Quand David inventa Bowie. Appassionato d’arte e di arti visive a 360 gradi – disegno, pittura, fumetto, fotografia – ha sempre al centro delle proprie riflessioni il ruolo e la potenza delle immagini. Tra i suoi fumetti ricordiamo: Stupor Mundi e Swan.
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Silvestro Nicolaci
Silvestro Nicolaci (Palermo, 1978) si diploma nel 2001 alla Scuola del Fumetto di Milano. Nel 2003 pubblica il suo primo libro per ragazzi dal titolo Orfeo (Edizioni Scuola del Fumetto). Collabora saltuariamente alla realizzazione di campagne a fumetti per Renault SpA e disegna le copertine della serie a fumetti Sol Mirror (Cronaca di Topolinia) che, nel Marzo 2007, lo portano a realizzare la copertina del numero 148 di Fumo di China (Cartoon Club). Pubblica anche sulla rivista Mono (Tunué) e realizza copertine e illustrazioni per la versione italiana della serie Abissi di Gordon Korman (Piemme).
All’edizione della Fiera del Fumetto Lucca Comics & Games 2007, presenta Favola di Palermo (Edizioni Scuola del Fumetto), graphic novel liberamente tratta dalla vera storia del Giudice Paolo Borsellino e della giovane Rita Atria. Nell’anno 2009 escono, per il mercato francese, la storia breve Dragon Beauty all’interno del volume Sweety Sorcellery (Ed.Soleil) e il volume illustrato J.S. Bach (testi G.Dimaggio, Ed. BdMusic). Tra il 2011 e il 2012 illustra per il mercato tedesco una serie di libri per ragazzi di 11 volumi intitolata Hotdogs (testi T.Brezina, Ed.Egmont) .
Nel 2011 illustra per il mercato francese il primo di tre volumi della serie a fumetti My Lady Vampire (Ed.Soleil). Il secondo volume viene pubblicato nel 2012. Il terzo, che conclude la serie, esce nel Febbraio 2015. Esclusivamente per le piattaforme virtuali ha pubblicato nel 2013 il fumetto Elementhya (WhiteInk Editions SaS). Del Giugno 2014 è il libro per ragazzi Sbadiglio che lo vede nuovamente all’opera sia ai testi che ai disegni (Ed Graphofeel). Nel Dicembre 2015 Glifo Edizioni dedica ai suoi disegni inediti il secondo numero di Betulla, libretto d'artista per appunti. Nel Dicembre 2017 esce per il mercato francese il volume scritto e illustrato G. Mahler (Ed. BdMusic). A fine 2019 illustra per Glifo Edizioni la raccolta di tautogrammi Animali All'Avventura (testi Walter Lazzarin).
Silvestro Nicolaci ha insegnato fino al 2012 presso la Scuola del Fumetto di Milano. Ha tenuto un corso sullo Storyboard presso l’Accademia di belle Arti di Brera e due seminari sul fumetto presso l'Università di Palermo. E' autore abituale delle copertine dei libri della poetessa Lucia Triolo.
Attualmente insegna presso la Scuola del Fumetto di Palermo ed è impegnato nella sperimentazione di un Cineromanzo intitolato Il signor Bruno e la signora bionda, un linguaggio multimediale che unisce testi, musica e disegno, veicolato gratuitamente su Youtube (https://www.youtube.com/playlist?list=PL4LT07kfSb-ISVLU4ueGeno0b4GYY_D8x) e Facebook (https://www.facebook.com/ilsignorBrunoelasignorabionda/).
Silvestro Nicolaci
Silvestro Nicolaci (Palermo, 1978) si diploma nel 2001 alla Scuola del Fumetto di Milano. Nel 2003 pubblica il suo primo libro per ragazzi dal titolo Orfeo (Edizioni Scuola del Fumetto). Collabora saltuariamente alla realizzazione di campagne a fumetti per Renault SpA e disegna le copertine della serie a fumetti Sol Mirror (Cronaca di Topolinia) che, nel Marzo 2007, lo portano a realizzare la copertina del numero 148 di Fumo di China (Cartoon Club). Pubblica anche sulla rivista Mono (Tunué) e realizza copertine e illustrazioni per la versione italiana della serie Abissi di Gordon Korman (Piemme).
All’edizione della Fiera del Fumetto Lucca Comics & Games 2007, presenta Favola di Palermo (Edizioni Scuola del Fumetto), graphic novel liberamente tratta dalla vera storia del Giudice Paolo Borsellino e della giovane Rita Atria. Nell’anno 2009 escono, per il mercato francese, la storia breve Dragon Beauty all’interno del volume Sweety Sorcellery (Ed.Soleil) e il volume illustrato J.S. Bach (testi G.Dimaggio, Ed. BdMusic). Tra il 2011 e il 2012 illustra per il mercato tedesco una serie di libri per ragazzi di 11 volumi intitolata Hotdogs (testi T.Brezina, Ed.Egmont) .
Nel 2011 illustra per il mercato francese il primo di tre volumi della serie a fumetti My Lady Vampire (Ed.Soleil). Il secondo volume viene pubblicato nel 2012. Il terzo, che conclude la serie, esce nel Febbraio 2015. Esclusivamente per le piattaforme virtuali ha pubblicato nel 2013 il fumetto Elementhya (WhiteInk Editions SaS). Del Giugno 2014 è il libro per ragazzi Sbadiglio che lo vede nuovamente all’opera sia ai testi che ai disegni (Ed Graphofeel). Nel Dicembre 2015 Glifo Edizioni dedica ai suoi disegni inediti il secondo numero di Betulla, libretto d'artista per appunti. Nel Dicembre 2017 esce per il mercato francese il volume scritto e illustrato G. Mahler (Ed. BdMusic). A fine 2019 illustra per Glifo Edizioni la raccolta di tautogrammi Animali All'Avventura (testi Walter Lazzarin).
Silvestro Nicolaci ha insegnato fino al 2012 presso la Scuola del Fumetto di Milano. Ha tenuto un corso sullo Storyboard presso l’Accademia di belle Arti di Brera e due seminari sul fumetto presso l'Università di Palermo. E' autore abituale delle copertine dei libri della poetessa Lucia Triolo.
Attualmente insegna presso la Scuola del Fumetto di Palermo ed è impegnato nella sperimentazione di un Cineromanzo intitolato Il signor Bruno e la signora bionda, un linguaggio multimediale che unisce testi, musica e disegno, veicolato gratuitamente su Youtube (https://www.youtube.com/playlist?list=PL4LT07kfSb-ISVLU4ueGeno0b4GYY_D8x) e Facebook (https://www.facebook.com/ilsignorBrunoelasignorabionda/).
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Ulteriori approfondimenti:
Michele Nucera
Nasce nel 1988 e si diploma a Novara come perito informatico. Dopo aver capito che la programmazione non era il suo mestiere, intraprende la carriera artistica che lo porta a diplomarsi presso l'Accademia di Belle arti ACME di Novara dove i professori lo aiutano a inserirsi nel mondo del lavoro. Gli studi artistici proseguono alla Scuola del Fumetto di Milano e durante questo periodo lavora come colorista digitale e graphic designer freelance. Non ancora soddisfatto del livello raggiunto e con la voglia di approfondire il linguaggio delle illustrazioni per videogame, decide di frequentare iMasterArt. Concluso il primo anno di scuola viene assunto da Ubisoft Milano come concept artist. Qui lavora per 3 anni finchè non decide di trasferirsi in inghilterra per progredire con la sua carriera. Attualmente lavora per The Chinese Room e non manca mai di bere il té delle 5, adattandosi così allo stile di vita inglese!
Qui sotto i vari passaggi realizzativi di una sua illustrazione: dal bozzetto, alla ricerca e composizione delle reference, alla cura delle luci e degli effetti visivi, fino al risultato finale.
Intervista a Michela Nucera
S.E. - Di cosa si occupa The Chinese Room?
Michele - E' uno studio di videogiochi recentemente acquisito dal gruppo Sumo Digital. Ha realizzato giochi come "Everybody's Gone to the Rapture" o "Dear Esther", recentemente pubblicato su piattaforme iOS. The Chinese Room è famosa per i suoi videogiochi orientati principalmente al racconto e per le sue coinvolgenti colonne sonore. Attualmente siamo al lavoro su Little Orpheus, descritto sul sito ufficiale come "a pocket-epic in glorious technicolour and will be coming to Apple Arcade. Follow @LittleOrpheus for updates and information or visit www.littleorpheus.com Comrades, to the centre!"
S.E. - Di cosa ti occupi tu? Come procede il tuo lavoro? Come siete organizzati?
Il ruolo è concept artist e il mio lavoro consiste nel creare il design di ambientazioni, personaggi, oggetti, ecc che servono per creare il gioco. Generalmente uno studio di videogame è diviso in team e ognuno ha il suo compito ben preciso. Ogni team è coordinato dai lead artist mentre i producer si occupano di controllare che le tempistiche di produzione vengano rispettate. Tutti i team fanno riferimento a Creative Director, Art Director e Studio Director, mentre a gestire tutti i bisogni materiali dello studio si occupano il reparto IT e quello degli Studio Manager.
Per quanto riguarda la produzione del gioco, la maggior parte delle idee arrivano da Dan Pinchbeck, Creative Director. Una volta che l'idea è approvata, il nostro art director John McCormack mi chiede di sviluppare un concept per visualizzarla. Dopo una breve chiaccherata per capire di cosa ha bisogno e quali sono paletti da rispettare, mi metto a lavoro. Realizzo a questo punto alcuni sketch con diverse inquadrature, tipi di design e se serve anche colori. Gli sketch passano alla fase di approvazione e dopo aver realizzato le dovute modifiche, passo a finalizzare la tavola. Lo stesso processo vale per ambientazioni, personaggi e oggetti. Una volta che il concept è approvato i 3D artist si occupano di realizzarlo in 3D aggiungendo il loro tocco magico.
S.E. - Come mai hai deciso di trasferirti in Inghilterra?
Dopo circa 3 anni di lavoro in Ubisoft Milano ho deciso di spostarmi in Inghilterra per diversi motivi. Familiari, ma anche di carriera. Ho sempre voluto fare un'esperienza all'estero e avendo finito il progetto in Ubisoft, quello era il momento giusto per partire senza causare difficoltà allo studio. L'Inghilterra è uno dei posti in cui si trovano molte offerte di lavoro, non solo per me, ma anche per la mia famiglia. La Brexit (quando mi sono trasferito) era vicina, e quindi c'era il rischio di non potersi spostare facilmente dopo l'uscita dall'UE. Per questo motivo l'Inghilterra è stata la mia prima scelta.
S.E. - Secondo te com'è il mondo professionale in questo campo in Italia rispetto ad altri paesi esteri?
Purtroppo non conosco com'è la situazione in tutti i paesi esteri e anche qui in Inghilterra ho lavorato solo per uno studio. Basandomi però sulla mia esperienza e su quella di amici che lavorano in altre parti del mondo, posso dire che l'Italia è sicuramente una fucina di talenti. Il lavoro in questo settore in Italia è molto poco e le persone che ci lavorano mettono tutto il loro impegno e la loro passione per realizzare prodotti di alta qualità. Non abbiamo niente da invidiare all'estero, anzi spesso dall'estero cercano e apprezzano il nostro talento. L'unica cosa ci manca è un mercato del lavoro florido che permetta alle aziende di crescere e assumere personale. Quando risolveremo questo problema allora nessuno avrà più bisogno di lasciare il nostro paese.
S.E. - Cosa consiglieresti ad un giovane che vuole intraprendere questo percorso professionale?
Penso di non poter dare consigli avendo ancora molto da imparare e obiettivi da raggiungere. In generale ho notato che chi dà il 100% per raggiungere i propri obiettivi, prima o poi otterrà quello che vuole. Bisogna solo avere pazienza, impegnarsi e non demoralizzarsi mai. Se non si ottiene qualcosa oggi, magari succederà domani o magari fra un anno. Le scuole aiutano molto chi ha bisogno di una guida, ma bisogna essere anche fortunati a scegliere quella giusta. Penso inoltre che chi frequenta una scuola senza bisogno di lavorare per pagare la retta, debba dedicare tutte le proprie energie a sperimentare e imparare tutto ciò che può. Non bisogna mai precludersi la possibilità di imparare programmi 3D anche se si vuole solo disegnare. Chi vuole studiare character design non deve mai lasciare da parte esercizi sulle ambientazioni. Io ad esempio non sono mai stato interessato al 3D quando andavo a scuola e ora che è diventato fondamentale per fare questo lavoro, devo recuperare tutti gli anni persi. Non si sa mai cosa riserva il futuro e generalmente i veri geni sono coloro che conosco argomenti diversi e non chi si specializza ignorando tutto il resto.
S.E. - Alcune domande più tecniche... Quali software e hardware utilizzi?
Il mezzo principale di lavoro è Photoshop, quasi sempre aggiornato alla più recente versione. Utilizzo Blender come software di modellazione/render e a volte uso 3D coat per testare tecniche nuove. Per lavorare all'interno del gioco si usano Unity o Unreal, dipende con cosa è stato creato il gioco.
In quanto a hardware uso un portatile ROG per lavorare in mobilità a casa e un PC assemblato in studio. Non conosco le specifiche hardware, ma è ovviamente molto performante.
S.E. - Come procedi per ideare un'illustrazione? Quali indicazioni ti vengono date?
Direi che dipende da persona a persona. A volte mi raccontano l'intera storia che vorrebbero vedere rappresentata, mentre altri fanno una richiesta precisa e mi forniscono una raccolta di immagini da cui trarre ispirazione. Per ispirarmi parto sempre da una ricerca immagini su google o pinterest. Cerco di non guardare illustrazioni di altre persone per evitare di ispirarmi con design già creati da altri artisti. Film e documentari aiutano molto ad ispirarmi ed entrare nel mood giusto. Così come videogiochi, libri fotografici, ecc. Il secondo passaggio è creare alcuni sketch dell'illustrazione richiesta. In base a chi guarderà questi bozzetti lavoro con più o meno precisione. Se devo presentarli a chi sa interpretare un disegno abbozzato, potrà bastare uno sketch, se invece va presentato a chi non lavora in questo campo ci sarà magari bisogno di creare un un disegno rifinito con una cura maggiore. Un volta ricevuti i feedback e fatte le dovute modifiche, viene scelto lo sketch da finalizzare. Da qui in poi è solo lavoro di rifinitura.
S.E. - Dove prendi le campionature di riferimento? Come risolvi il problema della risoluzione? Ovvero se prendi fotografie da internet le acquisti in alta risoluzione? Oppure comunque ci lavori sopra e quindi poco importa la risoluzione di partenza...
Quando lavoro su progetti personali, Internet o foto scattate da me! Penso che in rete ci sia tutto ciò che serve ai designer per creare elementi nuovi per i prossimi 100 anni. Basta solo avere pazienza e cercare. Quando uso foto, le uso per creare velocemente una texture (erba, crepe su muri, facciate di palazzi), o a volte le uso per avere delle forme base su cui pitturerò per creare il design che voglio, altre volte ancora mi servono per avere una scala accurata o una prospettiva più precisa. Le foto sono uno strumento per velocizzare il processo, ma è raro che vengano usate senza essere modificate.
Il problema della risoluzione sussiste solo se si vuole produrre file ad alta risoluzione, ma generalmente lavoro con una risoluzione di 1920x1080 o il doppio. Se la foto ha una risoluzione troppo bassa basta ridipingerci sopra.
S.E. - Mediamente quanto tempo ci vuole per la realizzazione di un lavoro?
Dipende dall'illustrazione. Una serie di sketch prendono mezza giornata. Un'illustrazione finita può prendere da 1 ai 5 giorni di lavoro. Se si ha un render 3D come base su cui dipingere il tempo impiegato invece sarà molto poco.
S.E. - Quanto utilizzi il 3D per il tuo lavoro?
Uso software 3D quasi ogni giorno! A volte creo veloci block out per avere un'idea di scala e una prospettiva precisa, altre volte prendo elementi 3D già modellati dagli artist e li assemblo nella scena che voglio creare.
Franco Oneta
Franco Oneta nasce a Casalbuttano (Cremona, Italia) il 23 novembre 1934. A 11 anni scopre l’attitudine al disegno grazie a un concorso bandito subito dopo la guerra da il Vittorioso. A 15 viene a contatto con l’editore Pasquale Giurleo di Milano, per cui realizza fumetti e testi del personaggio “Trottolo” (in seguito ripreso dall’editore Bianconi con il nome di “Trottolino”).
Collabora fino a metà degli anni Sessanta con il periodico per ragazzi S. Antonio e i fanciulli (poi Messaggero dei Ragazzi) creando nuove serie di personaggi umoristici. Per il fumetto avventuroso collabora con gli editori Casarotti (“Billy Rock”) affiancando Pietro Gamba in Kinowa. Per la AVE realizza diverse storie del settimanale Jolly e per il periodico Esploriamo (Editrice la Scuola) riduce i classici “Capitani Coraggiosi” e “I Ragazzi della via Paal” oltre alle storie umoristiche di “Gendarme 00”. Dal 1963 inizia un lungo rapporto con la casa editrice LUG di Lione, concentrandosi sulle storie di “Zembla”, eroe della giungla, una saga tra avventura e umorismo che diventa popolarissima in Francia e nei paesi francofoni. Un lavoro di ingenti proporzioni che durerà fino al 1980. Contemporaneamente, la produzione per le testate LUG si diversifica in altre serie: “Bozart”, “Frank Universa”, “Wingo Scou”t, “Rataplan”, “Il Piccolo Scout”, “Il Capitano Nero”, “Motoman”, “Fargo Jim”, “Galaor” (con testi di GianLuigi Bonelli), “I leoni delle Termopili” e “La stella a 5 punte”.
Realizza anche la versione a fumetti del disegno animato “Oum le Dauphin Blanc” (edita in Italia da Edigamma con il titolo “Zum il delfino bianco”), riprendendo con passione il disegno umoristico. Darà vita così ai personaggi Lilla, Leti e Mac Mac, Don Sempronio (pubblicati in strisce sulla rivista femminile cattolica Madre), Olivo lo sportivo (sul mensile di Piemme Il Piccolo Missionario).
Nel frattempo, iniziano le affermazioni in numerose rassegne nazionali e internazionali dedicate al disegno umoristico, alla caricatura e alla satira, come il Salone dell’umorismo di Bordighera, dove ottiene prestigiosi riconoscimenti. Nell’ambito dell’editoria italiana protrae per molti anni la collaborazione con testate come La settimana enigmistica (su cui pubblica circa 10.000 vignette), fumetti pubblicitari come “Poochie e Robotix” e moltissimi disegni umoristici. Si sviluppano anche altre incursioni nel mondo dei media: una trentina di disegni per il programma RAI sull’ecologia “Natura con rabbia e con amore” e la riduzione a fumetti del film animato “The Pagemaster” (Oscar per gli effetti speciali).
All’inizio del 2012 la Città di Desenzano del Garda, gli dedica la mostra “Franco Oneta: Viaggio nel mondo dei fumetti e dell’illustrazione tra fantasia e spiritualità” con l’esposizione di opere edite e inedite.
E’ stato un proficuo disegnatore per il Gruppo Editoriale San Paolo, la cui creatività si esercitò su tutti i fronti: ha realizzato, negli anni, biografie per “I grandi del calcio”, storie avventurose come la serie “Class Airport”, illustrazioni, tavole didattiche, copertine, il Diario G, e moltissimi disegni umoristici. In concomitanza con la presenza televisiva di serie popolari come “Sherlock Holmes” (dei fratelli Pagot), “Foofur”, “Snorky” e soprattutto i personaggi di Hanna Barbera (“I Pronipoti”, “Gli Antenati”, “Yoghi” e “Scooby Doo”) disegna versioni illustrate e a fumetti. Per Audiovisivi San Paolo realizza un cd-rom sul catechismo per bambini.
Muore l' 11 gennaio 2016 a Castiglione delle Siviere.
Leo Ortolani
Leo Ortolani è un fumettista italiano celebre per la serie Rat-Man. Studia geologia all'università di Parma, materia che diventerà un tormentone dei primi numeri di Rat-Man. Nel 1989 l'editore Rinaldo Traini, direttore editoriale di Comic Art, pubblica la storia comica sul «Spot» (supplemento della rivista mensile «L'Eternauta»), segnando la nascita di Rat-Man. Nel 1990, Le sconvolgenti origini del Rat-Man vale a Ortolani il premio come migliore sceneggiatore esordiente al Lucca Comics. Inizia a collaborare con diverse testate di quel periodo poco felice per il fumetto italiano. Tra le tante ricordiamo «Starcomìx», rivista umoristica diretta da Luca Boschi e una serie di strisce della serie Quelli di Parma, pubblicate sulla «Gazzetta di Parma», che parlano della città di Parma e dei suoi abitanti.
Nel maggio del 1995 Leo comincia a realizzare le storie brevi di Venerdì 12 per la rivista «L'Isola che non c'è» e in novembre parte la serie per librerie specializzate con protagonista Rat-Man, pubblicata dapprima dalle Edizioni Foxtrot e successivamente dalle Edizioni Bande Dessinée. Nel 1996 Rat-Man viene pubblicato sul mensile Marvel Magazine di Marvel Italia, e nel 1997 viene pubblicato anche su Rat-Man Collection, una serie trimestrale. Con l'acquisizione di Marvel Italia da parte di Panini Comics, la serie Rat-Man Collection diventa bimestrale.
Nel 2006 Rat-Man approda in televisione, con i cartoni animati trasmessi su Rai Due.
Nel 2011 Leo Ortolani stampa il suo primo libro, Due figlie e altri animali feroci.
Ulteriori approfondimenti:
Oscar
Oscar Scalco, in arte Oskar, nasce a Cassano Magnago (VA) nel 1971. Disegnatore e inchiostratore, tra il 1994 e il 2004 lavora per le testate «Alan Ford», «Kerry Kross» e «Beverly Kerr» della Max Bunker Press.
Katsuhiro Otomo
I manga, ovvero i fumetti giapponesi, presentano molte differenze rispetto ai cugini occidentali, a partire dal senso inverso di lettura. Il ritmo dei manga (pur nella molteplicità delle proposte e delle pubblicazioni che raggiungono quasi tutte le fasce d’età), tendenzialmente più sciolto, si avvicina a quello cinematografico, staccandosi nettamente dalle tendenze più illustrative di molti autori europei. Nei fumetti giapponesi la gabbia della tavola spesso cambia liberamente da pagina a pagina, per adattarsi alla soluzione più idonea a sottolineare la tensione emotiva della scena rappresentata. I bordi delle vignette s’inclinano, assumendo posizioni più dinamiche, mentre l’utilizzo delle linee cinetiche aumenta il senso del movimento e della velocità.
Øyvind Torseter
Øyvind Torseter è nato in Norvegia nel 1972. Attualmente vive a Oslo dove lavora dedicandosi dal fumetto all'illustrazione, dall'arte alla scrittura. Grazie al suo lavoro colto e raffinato, ha ottenuto importantissimi premi internazionali come il premio Year's Most Beautiful Book Prize e il Bologna Ragazzi Award per il suo graphic novel "Avstikkere". Oppure il premio francese Jeune Alber per il libro "Il Buco" (edito in Italia da Orecchio Acerbo). "Mule Boy e il Troll dal cuore strappato" (edito in Italia da Beisler) è stato nominato al Nordic Councils Childrens Book Prize nel 2016, mentre ha vinto il Deutscher Jugendliteraturpreis in Germania. Nel 2014 è stato finalista per il premio biennale internazionale Hans Christian Andersen, il più alto riconoscimento per gli autori di libri per bambini.
Ulteriori approfondimenti:
Toni Pagot
Toni Pagot (1921-2001). Nato a Milano, disegnatore e sceneggiatore con una lunga esperienza nel mondo del film d’animazione, esordisce sulle pagine de Il Giornalino con il personaggio Micromino. Come sceneggiatore scrive la serie Sherlock Holmes, di derivazione televisiva, riscrive alcuni classici della letteratura per ragazzi e scrive molte avventure dei personaggi di Hanna e Barbera. Suoi anche il classico Il vento tra i salici e Pattini d'argento e l’avventura Sperduti nel sogno. Di Pagot e Toppi anche la biografia a fumetti di Giovanni Paolo II tradotto in diverse lingue e diffuso in tutto il mondo. Tra i suoi successi nell'animazione pubblicitaria: il pulcino Calimero e il draghetto Grisù. Recentemente il Giornalino ha pubblicato l'inedito Cybirus.
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Giuseppe Palumbo
Giuseppe Palumbo è nato a Matera nel 1964. Ha cominciato a pubblicare fumetti nel 1986 sulle pagine di riviste come Frigidaire e Cyborg, sulle cui pagine crea il suo personaggio più noto, Ramarro, il primo supereroe masochista. Nel 1992 entra nello staff di Martin Mystére della Sergio Bonelli Editore e nel 2000 in quello di Diabolik della Astorina. “Tomka, il gitano di Guernica” (2007), su testi di Massimo Carlotto, e “Un sogno turco” (2008), su testi di Giancarlo De Cataldo, sono editi da Rizzoli. La Comma 22 di Bologna, dedica a Palumbo una collana di volumi aperta da “Diario di un pazzo”, adattamento di un racconto di Lu Xun, e seguita da “ CUT Cataclisma”, che raccoglie tutte le storie di Cut prodotte fino al 2006 per la casa editrice giapponese Kodansha; di recente ha pubblicato “Eternartemisia” e "Aleametron", prodotti da Palazzo Strozzi Firenze, e il primo saggio di critica storico letteraria a fumetti, "L'elmo e la rivolta. Modernità e surplus mitico di Scipioni e Spartachi", su idea e testi di Luciano Curreri, docente di Lingua e Letteratura italiana presso la ULG - Università di Liegi.
Sue opere sono tradotte in francese, giapponese, greco, spagnolo, danese, tamil.
Nel campo dell'illustrazione è stato copertinista, per circa dieci anni, della collana Gialli Junior della Mondadori, e dal 2003 è il copertinista ufficiale dei romanzi di Stefano Benni per Feltrinelli (di recente uscita, la ristampa completa nella collana Economica lo vede come illustratore della nuova veste anche dei primi titoli) e della collana Grandi Letture per Feltrinelli Kids (dove illustra nuovi classici della letteratura da Yoshimoto a Allende, da Baricco a Benni). Ha illustrato copertine anche per Rizzoli, Ponte alle Grazie, Salani, Marcos y Marcos, Sossella, Sperling&Kupfer. Ha collaborato con l'Unità, il Manifesto, il Sole24Ore, SlowfoodMagazine. Da quindici anni a oggi, il suo studio Inventario - Invenzioni per l'editoria, con sede a Bologna, ha prodotto illustrazioni, storyboard e consulenze per numerose agenzie pubblicitarie (Cohn&Wolfe, Chialab, ZonaMista, Compass), per editori nel settore della scolastica (Paravia/Bruno Mondadori/Pearson, Zanichelli, Lattes, Mondadori), per fondazioni, enti e OnLus (Cefa, Palazzo Strozzi Firenze, IBC Emilia Romagna).
Come insegnante, è stato docente presso corsi di formazione e ha tenuto seminari in diverse scuole e università italiane e belghe. Ha insegnato con regolarità presso la Scuola Internazionale di Comics di Firenze e la Scuola di Fumetto di Milano. Insegna Illustrazione per l'editoria presso l'ISIA - Istituto Superiore Industrie Artistiche di Urbino.
Dal 2006 è uno dei soci fondatori del collettivo interdisciplinare Action30, che indaga sulle nuove forme di razzismo e di fascismo, con cui realizza piccola editoria, cortometraggi/motion comics, conferenze multimediali e in particolare uno speciale format transmediale di performance live (video, musica e narrazione a fumetti) che è stato rappresentato in numerosi festival italiani e stranieri.
Siti utili:
http://www.action30.it/blog
youtube: http://www.youtube.com/user/action30media
facebook: http://www.facebook.com/groups/298475513298/?ref=ts&fref=ts
http://www.constellation1961.org
Costola commerciale del collettivo, è Animecore, fondata con Alberto Casati, Francesco Mazzola, Luca Acito, piccola factory che si occupa di animazione digitale 2D per la comunicazione web.
Ha vinto premi in diverse città italiane (Milano, Treviso, Roma, Napoli, Lucca) come miglior disegnatore di fumetti italiano.
- sito personale (contiene tutti gli altri link utili, come i blog ):
Intervista a Giuseppe Palumbo.
Giuseppe Palumbo è un istrione, un “animale da palco”, una di quelle persone che calamitano l’attenzione dell’interlocutore. Ma Palumbo è soprattutto un disegnatore; un bravissimo e talentuosissimo disegnatore, nato all’ombra dello storico Frigidaire e ora artista di fama internazionale: in Italia lavora per la Phoenix e per la Bonelli, all’estero si sono avvalsi della sua opera colossi editoriali come la statunitense DC Comics e la giapponese Kodansha.
Impossibile restare seri, se non solo all’inizio, quando si parla con lui.
Simone Pampado
Simone Pampado è uno degli autori più rappresentativi per quanto riguarda l’illustrazione vettoriale. Oltre a realizzare bellissime immagini, attraverso il suo lavoro, ha scelto di affrontare una precisa sfida: percorrere e sperimentare i sentieri dell’elaborazione vettoriale e dimostrare che è possibile raggiungere altissimi livelli tecnici attraverso il puro utilizzo di questi software.
Hannes Pasqualini
Nella sua vita ha fatto diverse cose (per lo più inutili) come: girare film, rullare sigarette, voltare pagine, roteare i pollici, ma alla fine, alla ricerca di un utopico ideale di stabilità interiore decide di dedicarsi alla creazione di storie disegnate per persone diversamente alfabetizzate. Ha pubblicato per e con: Inguine Mah!gazine, Lo Sciacallo Elettronico, Bottero Edizioni (X_Novo), Cut-Up Comics (Round adn Round), Undergrund Press e altri...
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Ulteriori approfondimenti:
Marco Patrito
Marco Patrito, autore ed illustratore di fantascienza, ha pubblicato albi di racconti a fumetti in Italia, Francia, Germania, Svezia, Belgio, Olanda, U.S.A., e negli ultimi otto anni ha realizzato oltre 160 copertine per libri di fantascienza.
Carlo Pedrocchi
Carlo Pedrocchi, nato a Milano nel 1939. Soggettista e sceneggiatore di fumetti dal 1960, ha collaborato come redattore per Linus, Intrepido e Monello coprendo ruoli di redattore e caporedattore. Giornalista professionista dal 1976, è direttore artistico e insegnante di sceneggiatura presso l’Associazione Comocomics, oltre che collaboratore per la Disney, Astorina e Xenia. Per il Giornalino ha realizzato "Jobhel", la storia dei Giubilei, insieme a Nicola Genzianella.
Perogatt
vedi Peroni Carlo
Andrea “Ash” Peron
Discepolo ideale ed ammiratore di Dave McKean, Andrea “Ash” Peron si distingue con le sue particolari elaborazioni realizzate in computer grafica, alle quali sa conferire il potere dell’evocazione. Non presentano, non descrivono, piuttosto suggeriscono e trasportano in mondi di nebbie e colori soffusi, nella nostra più surreale immaginazione. Sono raffigurazioni estremamente evocative, giocate su metafore, parallelismi di linguaggi, suscitano sentimenti ed atmosfere. Nelle sperimentazioni di Andrea “Ash” Peron la computer grafica dimostra la sua potenzialità nel forgiare sembianze incisive e stili anomali.
Carlo Peroni
Peroni Carlo nasce il 24 novembre 1929, nonostante tutto, a Senigallia (Ancona).
E- MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Michele Petrucci
Los Angeles, 1956. Bob Keller, fotografo di cronaca nera del Los Angeles Herald, viene chiamato per documentare un caso comune. Apparentemente, niente di speciale. Furto in appartamento con omicidio. Ma Bob ha abituato il suo sguardo a cogliere dettagli attraverso l'obbiettivo. E si rende conto che la verità è un'altra. Attraverso una lenta messa a fuoco, inizierà un viaggio a ritroso nel profondo della sua stessa anima. Alla riscoperta di menzogne e segreti dimenticati.
Luigi Piccatto
Nato a Torino il 13 luglio 1954, Luigi Piccatto inizia la sua carriera di fumettista nel 1977 disegnando il personaggio Chris Lean per la rivista Corrier Boy. Tra il 1981 e il 1982 disegna brevi episodi autoconclusivi per Skorpio e Lanciostory, mentre nel 1985 disegna il fumetto “Il ribelle” per Jeans avventure. Collabora quindi come illustratore per diverse agenzie.
Nel 1986 entra a far parte della scuderia della Sergio Bonelli editore disegnando Dylan Dog, personaggio del quale diventa ben presto uno degli autori più rappresentativi. La sua prima storia pubblicata dell’Indagatore dell’incubo è il numero 8 intitolato "Il ritorno del mostro". Il suo stile molto particolare, un’enedito mix di realismo dinamico e di caratterizzazione umoristica, colpisce immediatamente il pubblico, soprattutto su una testata che parla di orrore, dimostrando (se ce ne fosse bisogno) l’incredibile lungimiranza del creatore del personaggio: Tiziano Sclavi che lo ha voluto fra i suoi disegnatori. Per le pagine di Dyaln Dog Luigi Piccatto disegnerà ben 35 albi tra i quali alcune storie mitiche che sono rimaste nel cuore dei lettori, come "Cagliostro!", "I conigli rosa uccidono", "Grand Guignol", "Golconda!", “Verso un mondo lontano”, “Il battito del tempo”. Disegna inoltre la serie in nove albi “Dylan presenta Groucho” e tredici racconti brevi e di più lungo respiro per l’Almanacco della Paura, Speciali e vari Albi Gigante.
Per la casa editrice milanese disegna inoltre alcune storie di Magico Vento e Demian.
Oltre che con la Sergio Bonelli editore collabora per il "Corriere dei Piccoli" storica testata per la quale da vita alle vicende di “Roy Rod” e “Abular”.
Nel 2007 realizza il fumetto “Martino di Loreto” ambientato nel 1100, su sceneggiatura di Renato Bordone, commissionato dalla comunità "Tra Langa e Monferrato" e pubblicato "Scrittura Pura".
Nel 2012 realizzò il graphic novel “Darwin", con la collaborazione di Renato Riccio e Matteo Santaniello.
La rivista di informazione e critica fumettistica Fumo di china lo premia nel 2006 come miglior disegnatore di stile realistico.
Muore ad Asti il 14 marzo 2023.
"Dylan Dog" - copyright Sergio Bonelli editore - Tiziano Sclavi.
Paolo Piffarerio
Milanese, classe 1924 (più precisamente il 27 agosto 1924), comincia giovanissimo il suo lavoro di cartoonist dedicandosi al disegno e all’animazione mentre ancora frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera. Terminati gli studi, approda all’atelier di disegni animati della Gamma Film e qui collabora a lungo alla realizzazione di film pubblicitari e non. Firma, tra l’altro, la regia del cortometraggio Crepuscolo veneziano, ispirato ad Edgar Allan Poe.
Joe Quesada
Joe Quesada è certamente un uomo di successo. Pur essendo ancora giovane, è una star di prima grandezza: le sue esperienze lavorative includono DC Comics, Dark Horse, Image, Valiant, Topps, la sua Event Comics e soprattutto Marvel, con la quale, negli ultimi due anni, Quesada sembra avere costruito legami solidissimi. Dopo il lavoro come disegnatore di Daredevil, e soprattutto come editor-in-chief per l’imprint Marvel Knights (che ha portato alla Marvel creatori come Kevin Smith, Grant Morrison e Garth Ennis), Joe è stato promosso alla carica di direttore editoriale (leggi: boss).
Luca Raffaelli
Nato a Roma nel 1959, è considerato uno dei massimi esperti nei campi del fumetto e del cinema d’animazione. Ha scritto vari saggi sull’argomento, tra cui “Le anime disegnate” (ultima ristampa Tunuè, 2018) e “Che cos’è un fumetto" (scritto con Valerio Bindi, Carocci, 2023). Ha lavorato nel mondo televisivo, radiofonico e cinematografico come autore e regista. Ha scritto il fumetto comico “Ciao mamma! Vado in Giappone” (Tunuè, 2020) e il romanzo “Lo spazio dentro” (Mincione, 2022). Mina ha inciso “Ninna pa’”, una sua canzone. È nel Guinness dei Primati per i 28 anni della sua rubrica “Nuvolette” su Lanciostory.
Ulteriori approfondimenti:
Beppe Ramello
Architetto, classe 1964, unisce l’attività del libero professionista a quella di soggettista, sceneggiatore e autore. Comincia giovanissimo a collaborare con Il Giornalino e successivamente con le testate della Disney Italia. Per Il Giornalino scrive storie a sfondo storico, come le serie Adalberto di Cuorsincero (disegni di Paolo Piffarerio) e Topo Leonardo (disegni di Boselli). Poi sceneggiature per la Bibbia e le storie italiane di Hanna-Barbera: Yoghi, i Pronipoti, gli Antenati, Top Cat e Scooby-Doo (disegni di Franco Oneta). Cura la riduzione a fumetti dei classici Capitan Fracassa e Moby Dick. Ha redatto le biografie a fumetti di Chiara d’Assisi, Madre Teresa di Calcutta (pubblicata in volume per le Edizioni San Paolo), don Giacomo Alberione, Giulia Colbert marchesa di Barolo, Giuseppe Verdi, santa Brigida di Svezia, santa Gemma Galgani e don Gnocchi.
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Roberto Recchioni
Roberto Recchioni è nato a Roma il 13 gennaio del 1974. E' oggi uno dei migliori sceneggiatori italiani, caratterizzato da uno stile narrativo fresco, immediato, innovativo, dissacrante. La sua carriera inizia nel 1993.
Henrik Rehr
Henrik Rehr, nato nel 1964, inizia a disegnare fumetti all’età di 16 anni: “Guldfeber”, la sua prima storia, è pubblicata all’interno della rivista di fumetti “Seriemagasinet”. Dal 1981 al 1984 collabora a diverse fanzine danesi e, assieme a Morten Hesseldahl, fonda lo studio Den Blå Bil. Su testi di Hesseldahl disegna la serie d’avventura per ragazzi Julius, pubblicata anche nel supplemento domenicale del giornale "Ekstrabladet". Tra il 1987 e il 1989 pubblica "Drømmen om langskibene" (Il sogno delle lunghe navi), sulla lotta per l’acquisizione del potere dopo la morte del re danese Svend Estridsen nel 1074, e la serie Kvik Leif, una piacevole storia per bambini, disegnata con un segno leggermente caricaturale e serializzata prima su quotidiano e poi raccolta in volume.
Spartaco Ripa
Spartaco Ripa nasce a Roma dove vive e lavora. Nel 1981 inizia a disegnare fumetti per la Eura Editoriale (sulle testate Lancio Story e Skorpio), illustra dei corsi di inglese a fumetti e pubblica in Germania alcuni libri di fantascienza. Dal 1990 collabora per alcune agenzie di pubblicità di Roma e Milano come illustratore, storyboardista e visualizer. Affianca a queste attività anche quella di pittore esponendo le sue opere in varie gallerie. Collabora dal 1994 con il Giornalino disegnando le avventure di "Angelo Dei" e della "Famiglia Arcobaleno". Più recentemente ha illustrato alcune tra le "Favole sbagliate di nonno Nedo" su testi di Marcello Toninelli, la serie "Supergame", le avventure di "Cyberiade", "Jarjaris" e “Diario di un Re”. Nel 1998 ha adattato e illustrato per Feltrinelli “Albo avventura n°1” “La storia del Cap. Patchwork” tratto dal romanzo “Terra” di Stefano Benni .
Marco Rizzo
Giornalista, sceneggiatore ed editor Panini Comics, dopo alcune storie brevi ha esordito nel 2008 con Ilaria Alpi, il prezzo della verità (Beccogiallo, disegni di Francesco Ripoli), vincitore nel 2009 del Premio Micheluzzi come miglior graphic novel. Ha scritto fumetti sulle vite di Mauro Rostagno (con Nico Blunda e Giuseppe Lo Bocchiaro), Peppino Impastato, Che Guevara, Jan Karski, Marco Pantani (con Lelio Bonaccorso), tradotti all’estero e vincitori di numerosi premi. Oltre ad avere collaborato con Newton Compton, Corriere della Sera , Wired , l’Unità e altre testate e case editrici, ha scritto due libri per i più piccoli, corredati da illustrazioni di Bonaccorso: La mafia spiegata ai bambini e L’immigrazione spiegata ai bambini.
Luca Salvagno
Luca Salvagno disegnatore di fumetti, nasce a Chioggia nel 1962, è collaboratore fisso de il Giornalino. Dopo essersi diplomato alla Accademia delle Belle Arti di Venezia, esordisce negli anni ’80 sul Messaggero dei Ragazzi. Negli anni ’90 si iscrive al Jacovitti Club e, col tempo, arriverà a collaborare direttamente con Jacovitti, diventandone l'interprete per alcuni personaggi, tra cui Cocco Bill, le cui avventure saranno pubblicate su il Giornalino.
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Pietro Scarnera
Pietro Scarnera, nato nel 1979, è cresciuto tra Torino e Bologna. Ha esordito nel mondo del fumetto nel 2009 vincendo il concorso Komikazen con il progetto del libro Diario di un addio, testimonianza sui cinque anni passati accanto al padre in stato vegetativo, uscito nel 2010 per Comma 22. Nel 2014 ha pubblicato Una stella tranquilla. Ritratto sentimentale di Primo Levi, che nel 2016 ha vinto il Prix Révélation al Festival di Angoulême. Tra i suoi lavori più recenti, le storie brevi Due segreti per il libro/cd musicale Cinque di Giovanni Truppi, e Nel labirinto per il progetto “Fumetti nei musei”, entrambi usciti per Coconino Press. Ha lavorato come giornalista per l’agenzia di stampa Redattore sociale ed è tra i fondatori del progetto di informazione a fumettiGraphic News. Attualmente è al lavoro sul suo prossimo libro a fumetti, sul tema del viaggio in Italia.
Ulteriori approfondimenti:
Una stella tranquilla - Ritratto sentimentale di Primo Levi
Charles Monroe Schulz
Charles Monroe Schulz, il papà dei Peanuts, nacque a Minneapolis il 26 novembre 1922 e morì a Santa Rosa il 12 febbraio 2000. E' divenuto famoso in tutto il mondo grazie alla sue celebri strisce i cui protagonisti sono dei bambini.
La sua prima striscia a fumetti con cadenza regolare fu pubblicata nel 1947 dal St. Paul Pioneer Press e si intitolava Li'l Folks. Anche il Saturday Evening Post accettò di pubblicare alcune vignette dei Li'l Folks. Fu in queste strisce che apparve per la prima volta Charlie Brown, così come un cane somigliante a Snoopy. Nel 1950 Schulz propose i suoi lavori alla United Features Syndicate e i Peanuts furono pubblicati per la prima volta il 2 ottobre 1950. Per breve tempo disegnò anche una striscia ispirata allo sport, chiamata It's Only a Game (1957-1959), aiutato anche dal suo amico e già collaboratore per i Peanuts Jim Sasseville, ma la serie non prese piede e fu chiusa. Con l'andare degli anni, i Peanuts divennero uno dei fumetti più popolari di tutti i tempi.
Nel novembre 1999 Schulz sopravvisse a un ictus; poco più tardi gli venne diagnosticato un cancro al colon. A causa della chemioterapia e per il fatto che non riusciva a leggere o vedere con chiarezza, il 14 dicembre 1999 annunciò il suo ritiro, all'età di settantasette anni. Schulz morì il 12 febbraio 2000 a Santa Rosa in California a causa di un attacco cardiaco. Il giorno dopo fu pubblicata la sua ultima striscia, in cui lasciava a Snoopy il compito di congedarsi dai suoi lettori con queste parole:
«Cari amici, ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi cinquant'anni. È stata la realizzazione del sogno che avevo fin da bambino. Purtroppo, però, ora non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana. La mia famiglia non desidera che i Peanuts siano disegnati da qualcun altro, quindi annuncio il mio ritiro dall'attività. Sono grato per la lealtà dei miei collaboratori e per la meravigliosa amicizia e l'affetto espressi dai lettori della mia "striscia" in tutti questi anni. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy... non potrò mai dimenticarli...»
Schulz ha richiesto nel suo testamento che i personaggi dei Peanuts rimanessero genuini e che non si disegnassero nuove strisce basate sulle sue creature. Peanuts è stato pubblicato per quasi cinquant'anni praticamente senza interruzioni ed è apparso su 1600 quotidiani in 75 paesi. Fino ad oggi le sue volontà sono state rispettate e le vecchie strisce continuano a essere ripubblicate su quotidiani e riviste.
"Se mi fosse possibile fare un regalo alla prossima generazione, darei a ogni individuo la capacità di ridere di se stesso".
Charles M. Schulz
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Ulteriori approfondimenti:
Scheda autore: Quindici frasi con cui Schulz ha definito i fumetti
Filippo Scozzari
Filippo Scozzari nasce nel 1946 a Bologna. Esordisce a metà anni'70 su "Re Nudo". Ha collaborato al "Mago", "Alter Alter" e il "Male". E' tra i fondatori di "Cannibale" e "Frigidaire".
Era il lontano 1995. Il sito dello Sciacallo Elettronico non esisteva ancora (sarebbe nato nell'ottobre di quell'anno). Internet incominciava a diffondersi nelle case degli italiani, ma in pochi ancora ne avevano accesso, utilizzando il modem telefonico e utilizzando lo stesso contratto a consumo della linea telefonica. Altri tempi... Con alcuni amici attraversavo l'Italia, da nord a sud, per intervistare i più importanti autori di fumetti e raccontare la loro vita su questo nuovo medium che stava nascendo. Fu così che finimmo per intervistare anche Filippo Scozzari, uno dei geni creatori tra i principali esponenti del nuovo fumetto italiano degli anni '70: il così detto "fumetto d'autore". L'irriverente fumettista ci ospitò gentilmente a casa sua, sulle colline vicino a Rimini. Mentre ci offriva un caffè in cucina i suoi bimbi scorazzavano per la casa facendo un gran chiasso e, senza che nessuno se ne accorgesse, spalmarono il retro del televisore con la pasta che la mamma aveva preparato per fare la pizza. La pasta colò inesorabile nel tubo catodico (in quegli anni c'era ancora il tubo catodico) e Scozzari ci chiese, visto che erevamo "esperti di elettronica" (in effetti stavamo per fare la prima rivista di fumetti su internet) se erevamo in grado di cavarlo da quel guaio. Ma aimhè della pasta sul catodico ne sapevamo proprio poco... Così prese avvio una memorabile chiaccherata con Filippo Scozzari.
- Sciacallo: Dalle prime esperienze di Traumfabrick, passando attraverso Cannibale, fino ad approdare a Frigidaire... ci puoi parlare di quegli anni?
- Scozzari: Traumfabrick (ndr: "fabbrica dei sogni" in tedesco) era un'appartamento occupato, a Bologna, nel quale risiedevo io e un gruppo di ragazzotti che poi, alcuni di questi, divennero i "Gas Nevada". Uno dei primi gruppi italiani di rock demenziale. In quell'appartamento conobbi Andrea Pazienza, a cui piacque subito molto questa idea e nei suoi primi fumetti su Linus si auto elesse membro del Traumfabrick, di cui praticamente ero solo io l'unico socio. In questo appartamento nel centro di Bologna, a due passi da Piazza Maggiore, ho visto l'escalation dell'eroina: afgano in strisce, a stecchette come si diceva allora; oppio in palline; eroina. Incominciarono a volare siringhe nell'aria, ed è stata la sentenza di morte per Pazienza e Tamburini. Così sono stati sverginati. Andrea fu sverginato da una testa di cazzo, che fu poi il primo morto di A.I.D.S. a Bologna. Io facevo la parte del vecchione con i soldi, perché ero pagato e strapagato da Linus, in mezzo a questi ragazzini che vivevano nelle case occupate, ma che poi tornavano a casa loro a mangiare. Io mi sostenevo, ma poi dovevo sostenere anche le loro stronzate. Mi sfondavano la porta perché venivano a cercare gli allora mitici Pantone, per venire a scarabocchiare. La giovane sinistra aveva preso fuoco, si era messa ad incendiare i cassonetti per le strade. Ma nessuno mi toglie dalle testa che non è mai stato fatto nulla per impedire il sorgere e l'impiantarsi dell'eroina. In questo modo si è tranquillizzata una generazione di rompi coglioni. Questo è il delitto che è stato commesso a Bologna. Molti si dichiarano in disaccordo, con questa mia teoria, però esserci stati a Bologna nel'77 ... io le manganellate le ho prese dal servizio d'ordine dei comunisti, mica dai fascisti o dai carabinieri. Molto probabilmente perché avevo la bicicletta dipinta di viola, sostenevano. E li trionfava il Cannibale. Un gruppo di disegnatori si riuniva periodicamente in una delle città del nord: Brescia, Milano, ecc... In una di queste riunioni incontrai Tamburini, che si era portando dietro Mattioli e un numero di Cannibale. Lo avevano fatto con la carta rubata da una cartiera fallita. Io ero già stanco di queste riunioni perché non concludevano nulla. Si ritrovavano una quarantina di disegnatori italiani, da Munoz a Vicino, Jacopo Fo, Andrea Pazienza... ed erano assolutamente inconcludenti perché ognuno aveva la sua idea politica, la linea da dare. Tamburini mi mise sotto il naso questo giornalino orribile, il Cannibale, che però aveva il pregio di essere una cosa già fatta, già realizzata. Quindi letteralmente in un secondo, mi ricordo benissimo, eravamo in via Alessandrini a Milano, decisi di piantarla e di associarmi a questo lucidissimo ciccione romano, che aveva inventato, assieme a Mattioli, il Cannibale. Da tutto questo genere di riunioni, alla fine una costola, un gruppo di disegnatori, venne fuori e mise in piedi il Male. Un gruppo il Cannibale e un gruppo il Male. Il Male si comportò "male" nei confronti del Cannibale. Perché si assunse la responsabilità gestionale, ma non fino in fondo. Non curò molto bene la distribuzione. Loro avevano il Male a cui pensare e bastava e avanzava. Noi di Cannibale eravamo un gruppo di sfigati, in parte già allora pronti ad accoltellarsi l'un con l'altro. Appoggiarsi al Male per il lavoro di fureria (distribuzione, pagare chi veniva a pulire il locale, ecc...) fu facile da parte nostra, però poi chiudemmo. Da questa atroce esperienza nacque Frigidaire. E il resto è storia.
- Dopo le mutazioni di Frigidaire, ti abbiamo visto ricomparire sempre meno. Un pò su Blue. Ma nel frattempo, che cosa hai fatto? Pubblicità?
- Anche. Quasi soltanto. Diciamo che mi sono dedicato ad altre forme di comunicazione. In maniera meno educata diciamo che ho fatto "marchette". Come alla Montedison per la quale ho disegnato tubi all'aerografo, la marchetta più brutale che si possa immaginare. Poi un altro lavoro per la Fiat, in realtà una forma molto indiretta di pubblicità. La fiat aveva messo fuori una monografia mensile, che doveva uscire per 14 numeri complessivi. Ogni numero imperniato su di un tema. Le parole d'ordine di questi anni: l'energia, l'ambiente, i nuovi lavori, i materiali, ecc... Naturalmente, per rifarsi ad una verginità, e salvarsi dalle puttanate che l'industria ha commesso in Italia, e di cui i giudici, in parte, si sono accorti. Assieme alla Rizzoli ha messo fuori questa cosa, intitolata "duemila giorni al duemila". E avevano pensato di appaltare a quattro o cinque disegnatori importanti, questo era il progetto iniziale, tre o quattro monografie a testa. A me, a Moebius, a Tanino Liberatore, e non mi ricordo a chi altri. Poi non so per quale motivo, hanno completamente cambiato la politica di questa loro committenza e hanno deciso che ogni monografia venisse illustrata da un solo disegnatore. Quindi 14 numeri, 14 disegnatori. Che mi sarebbe andato anche bene se non avessero scelto me come apripista. Il vecchio lupo che apre la pista ai giovani di belle speranze. Hanno pubblicato delle cose talmente di basso valore che ad un certo momento hanno dovuto chiudere.
- E ora che cosa stai facendo? Perché su Blue esce poco di tuo. Non c'è più una tua tavola su Frigo. Eppure tu sei stato uno dei progettisti.
- In questo momento non sto facendo quasi più niente perché ho tirato un pò i remi in barca. Sono ammalato di una forma gravissima di fannullonaggine galoppante e cronica al tempo stesso. Per cui esce poco, è vero. Ho battezzato Blue come l'unica rivista in Italia che paghi e su cui valga la pena di apparire, e come l'unica rivista che possa pubblicare il mio tipo di storia, anche se, essendo il tipo di rivista che è, le storie devono essere per forza di un certo taglio. Dato che non mi interessa essere etichettato come pornografo, seppur di lusso, o pornografo incravatato, è un tipo di target di cui non me ne frega nulla, cerco di non confluire nel mare magnum degli schifosi, che disegnano. Cerco di fare dei fumetti di qualità. Non so se avete visto questi fumetti Hunters & Collectors? Che non sono poi fumetti, ma tavole singole, molto lunghe. Io non sono mai stato un fulmine di guerra, faccio cose in punta di pennello, e quindi lunghissime.
Blue è strangolata dalla politica forsennata del suo distributore, che decide di dare i soldi a Blue solamente quando paga lui, per cui la rivista, che va benissimo, è costretta a pagare solo quando ha i soldi a disposizione. Una volta in più io sono costretto a commisurare la mia voglia di fare, ai voleri di qualcun altro. Negli ultimi periodi in cui collaboravo con Frigidaire ero costretto a convivere con le cose che Vincenzo pubblicava e che per altro continua a pubblicare. Ho deciso di tagliare la corda quando mi sono accorto che non faceva altro che chiedermi ritratti di Cicciolina o di Berlusconi. Non mi riconosco in quel progetto. Non è più una rivista, per quanto a Sparagna possano drizzarsi i baffi per quello che sto per dire, adatta ad ospitare le mie cose. Oltre al fatto che non paga. Siccome disegnare è una fatica della madonna, per me poi in maniera particolare, dopo che ho dato gratis per 15 anni la mia roba a Frigidaire, non ho assolutamente più intenzione di continuare. Avrei dovuto smettere molto prima. E' vero che sono stato uno dei progettisti, ma non il principale. Solo uno dei cinque che l'hanno fatta nascere. Non ho potuto governarla al cento per cento.
- Solitamente sei tu a proporre le storie a fumetti (magari partendo da un'idea preesistente, da un lavoro in corso) o sono le case editrici a chiederti qualcosa? Ad esempio per Blue?
- A loro va bene qualsiasi cosa io gli proponga. In realtà nessuna rivista al mondo ti dice cosa fare. E' rarissimo che ti chiedano di fare qualcosa su di un tema preordinato. Facci una cosa su Cicciolina, facci una cosa su Garibaldi. Capita ma è rarissimo. Anche Vincenzo è rarissimo che mi chieda fammi una copertina su Berlusconi. E anche quando ci sono delle idee redazionali le si propone al disegnatore, le si discute e magari da un'idea di partenza si va a finire in un'altra. E' chiaro che essendo Blue una rivista erotica, non posso fare fumetti filosofici, così come su una rivista di filosofia non posso fare fumetti porno, o di guerra, o di astronavi. Esser professionisti significa anche questo: misurarsi la palla. Per cui sapendo che Blue è quella rivista, ho dovuto pensare ad un certo tipo di fumetti. Ma dato che sono il monellaccio di sempre non mi andava di fare i soliti fumetti banali e ripetitivi. Ho cercato così di prendere per i fondelli anche il genere fumetto erotico e porno. Ed è scattata la duplice operazione di prendere in giro il fumetto porno e il fumetto da serva: il fotoromanzo. Mi sono procurato una collezione alta un metro, che farebbe la felicità di qualsiasi serva, di queste riviste come Bacio, Kiss e tutte questa stronzate infernali. Li ho messi sul tavolo luminoso e ho ricalcato le vignette. Siccome non mi andava di disegnare ho pensato stoltamente: se ricalco, la qualità più o meno rimane però la fatica l'ha fatta qualcun altro. In realtà non è proprio così perché il tempo che risparmi nel disegnare lo consumi poi da un'altra parte. Cioè a pensare come costruire la storia. Finché ho fatto i fumetti nel vecchio modo, prima mi scrivevo la storia, poi la sceneggiatura, e poi la disegnavo. Il disegnar fumetti è l'ultima parte di un lungo processo di creazione. Con questi fumetti di Blue il processo di creazione l'ho invece completamente saltato. Mi mettevo al tavolo di disegno senza alcuna idea precedente. Per cui la storia veniva praticamente narrata dalla sequenze delle vignette che più o meno mi sceglievo in questa infinita collezione di fotoromanzi. Il problema è che è una tecnica che può funzionare per le prime due o tre tavole. Poi, siccome la storia poco alla volta prende corpo, se non sei un pazzo completo, devi inseguire la logica che si è andata costruendo quasi da sola. E così sei costretto ad andare a cercare le vignette che funzionino. Mille vignette che scegli sempre più affannosamente, sempre più velocemente e che poi magari non vanno bene, per cui qualche volta le devi addirittura disegnare. Hai un'obbligo di chiudere in sei, sette tavole, non di più, e quindi devi stringere, per quanto la follia possa essere folle, alla fine devi arrivare ad una conclusione logica. Comunque, essendo il genio che sono, ci sono sempre riuscito. In realtà ho fatto un exploit di cui sono abbastanza fiero: siccome il primo esperimento di questo tipo era apparso sulla nuova rivista di Sparagna: Castingh, non mi andava che fosse un esperimento di cui nessuno avesse notizia. Così ho ripreso questa storia senza cambiare nulla, se non qualche particolare di aggiunta, come ad esempio: in una vignetta c'erano due che si baciavano sulla spiaggia e come sfondo ho aggiunto la raffineria di Gioia Tauro. Il resto della storia l'ho lasciata immutata e ho cambiato solamente i testi. E' venuta fuori una storia completamente diversa da quella precedente, forse addirittura più bella ed è stata la quarta puntata che è apparsa su Blue. Quello che mi salva agli occhi miei, non è tanto il cambiare spesso editore, quanto la voglia di combinare casini, di aver voglia di agitare il cervello.
- Ma questa sessualità pazzesca, oltre i limiti della perversione e dentro la mutazione, la catastrofe, l'allucinazione, da da dove proviene? E' una forma di presa in giro?
- Un altro dei limiti che mi ero auto-imposto, oltre a quelli di prendere in giro il genere fotoromanzo e il genere fumetto erotico, tipo il Lando, il Pompa, e gli altri fumetti porno da camionisti, era di fare un fumetto porno i cui personaggi fossero sempre vestiti, che non commettessero agli occhi degli spettatori-lettori niente di men chemeno corretto. Una pornografia puramente verbale, al massimo le parolacce, ma neanche tante. Non verbale e non visiva. Una pornografia di sentimenti o un pornografia di situazioni. Tipo quella che va al ristorante e paga il conto facendo il bocchino al cameriere. Ma il fatto è descritto tramite le impressioni di un'altro che vede la scena. Senza che si veda nulla. Sarebbe troppo facile, e un minimo di furbizia non fa commettere l'errore di disegnare una scena di questo tipo, su di una rivista in cui prima di te ce ne sono già tre e dopo di te altre quattordici. A parte che è una concorrenza che non sento, ma poi bisogna anche trovare il trucco per farsi ricordare in qualche modo. Per cui se fai della pornografia in cui gli attori sono vestiti, parlano come dei chierici e però sono immersi in situazioni assolutamente scandalose, questo mi stimola molto di più.
- E i racconti porno con le illustrazioni?
- L'esperimento dei racconti porno con illustrazioni mie è nato sempre da un progetto ben preciso, in cui il buon Francesco Coniglio avrebbe voluto pubblicare questi inserti, poi attendere tempi più maturi e mettere fuori la collezioncina completa in una specie di cofanetto. Però per problemi dovuti alla distribuzione, il terzo episodio della serie non è stato pubblicato nella stessa forma. E li mi sono divertito ancora di più a prendere in giro il concetto di racconto pornografico. Ogni racconto fa parte di un genere, c'è il racconto sportivo, il racconto storico, il Fantasy, la fantascienza, il giallo, ecc... Non c'è nessun racconto esclusivamente e completamente pornografico. La bella pornografia non è per quello che fai vedere ma per come li fai agire. Non c'è una rivista pornografica che non mi faccia altro che ridere. Non eccita nulla in me. Dato il genere, dato le regole, queste sono le cose che si devono fare. La formula è bella perché si può infrangere. Se uno la deve seguire... che due palle. Anche questo è il senso dell'operazione racconti pornografici. Non è la sessualità pazzesca, ai limiti della perversione, ecc... Se c'è una cosa che odio è sicuramente il sadomaso. Cuoio, frusta, ecc.. Se no si cade nella vecchia polemica: se io disegno una storia di froci, non è che sono un frocio. Se io disegno una storia di assassini, per parlare di un altro genere della comunicazione, non è che sono un assassino.
- Esistono delle tavole che non hai osato pubblicare? Che non ti hanno mai voluto pubblicare?
- No. Ho sempre osato pubblicare tutto. Nel momento in cui io le disegno vuol dire che ho osato pensarle. Il problema non è che cosa uno osa fare, o che cosa uno osa presentare. Sono gli altri che non osano. L'unico che non abbia mai proibito nulla è stato Sparagna. Questo va detto in suo onore.
Mi è successo quando cerco di fare il dispettoso al di là del sopportabile. Mi ricordo che ci fu una mostra a Bologna, e c'era un gruppo di ragazze, che adesso hanno una libreria nel centro, la Giannino Stoppani, che aveva avuto una buona idea. Le quattro operatrici del settore editoria per l'infanzia avevano scoperto che da decenni le vecchie storie classiche come Pollicino, Il gatto con gli stivali, Pinocchio, ecc, non avevano più avuto illustratori. Perché ogni editore che metteva fuori per l'ennesima volta la vecchia storia dei Fratelli Greem, o la vecchia favola di Andersen, usava ancora le vecchie illustrazioni. Ci sono tanti disegnatori italiani, perché non sfruttarli? Perché non distrarli dal loro mondo di fumettari e avvicinarli al mondo delle illustrazioni delle favole? Quindi moderno e classico; poteva succedere qualcosa d'interessante. D'interessante successe ben poco, oltre alle mie tavole devo dire. L'idea comunque era buonissima e fecero una mostra. A me avevano dato Barbablù. La specifica era di due tavole: io che sono cretino ne feci tre. Due erano abbastanza morigerate e una proprio... anche qui, nulla di particolarmente efferato, non si vedeva nulla di scorretto, ma era la situazione. Era Barbablù che stava sopra ad una ragazza, tutto nascostissimo da veli e lenzuola. Di Barbablù si vedeva addirittura solo un occhio e le mani che stringevano le anche della donna. Ma era il linguaggio e la situazione che fecero si che questa tavola non fosse mai esposta. Quindi una loro auto censura, per la scusa che venivano le scolaresche, ecc... Tavola che fu poi pubblicata su Frizzer. Quindi se non ti pubblicano è perché: o il committente non ha abbastanza coraggio, oppure perché tu non sei stato così professionista da ottemperare in maniera, non dico letterale, ma almeno intelligente, alle specifiche che ti vengono richieste. Se sai che è una mostra o un libro per educande, nel momento in cui tu accetti, non puoi continuare a fare il monello senza farti censurare. Non becchi i soldi, non becchi il pubblico, ti fai odiare. E' un puro errore. Sta nella tua intelligenza piegare le regole in maniera creativa a tuo vantaggio. L'artista censurato, per quanto possa far parte della categoria degli eroi, è sempre un'artista che nessuno vede.
- Tu sei sempre stato un'eversore, hai sempre fatto fuoco e fiamme (con squisita eleganza per altro)...
- Il fatto di essere eversori non implica che si debba farsi sentire ogni trenta secondi, anche perché stanca. Uno si accorge che il fumetto non è di per se un'arma sufficiente a innescare qualche rivoluzione. Quando poi, come citavo l'esempio della Fiat, addirittura ancora adesso il fumetto non viene compreso come strumento di comunicazione, è inutile che uno faccia l'eversore. Si deve ancore impostare nel mercato italiano una grammatica di base, una grammatica comune ai consumatori di fumetto per cui si possa andare avanti con il discorso. Creare il mercato. Siccome il mercato non c'è, è inutile che uno faccia l'eversore di una cosa che non esiste. Io continuerò a farlo, però in parte me ne è passata la voglia. Anche perché si continua a dire la stessa cosa. Le orecchie di chi sta vicino si incalliscono o non danno più retta.
- Non ti sembra che manchino storie (soggetti) di un certo peso? Che i fumettisti si concentrino più sul disegno che sul tessuto narrativo?
- Si, io sono sempre stato convinto che nessuno abbia ancora fatto la divina commedia del fumetto. Ci hanno provato. Fenomeni come Ranxerox, ma forse la gente si è attaccata al personaggio non tanto alle storie. Il buon Tamburini deve aver beccato in qualche modo un tasto nascosto del pubblico di Frigidaire e li ha soddisfatti. Ma non posso dire che l'epopea di Ranxerox stia nel fumetto come i Promessi sposi, Robin Hood, ecc... C'è Tex nel fumetto italiano, però non sono la grande opera. Non ci sono storie che hanno cambiato la storia del fumetto nel momento in cui appaiono, ci sono molti romanzi nella storia della letteratura che, nel momento in cui appaiono, cambiano o aggiungono qualcosa che prima mancava. Da Dante a James Jois, a William Shakespeare a Kafka... I miei si, ma la gente non se ne accorge, per cui sono l'unico a dirlo e quindi probabilmente devo aver fallito in qualche modo. Non parlo per invidia. E' verissimo che mi piacerebbe che i miei fumetti vendessero almeno la metà di quello che vende Dylan Dog. Ma questo non mi impedisce di dire che Dylan Dog appartiene al genere di fumetto per serve. Oltre al fatto che di suo il buon Sclavi non produce nulla. E' un riciclo di parti, senza fatica alcuna. Nella fattispecie del genere Horror, nero, fantascienza, ecc. Ha masticato di tutto e vomita di tutto.
- E i nuovi? i "giovani" Gli ancora inediti? Vedi qualche luce?
- Non c'è luce, non c'è mai stata.
- C'è un problema anche di mercato e di ciò che appare in edicola. Che ormai sono per la maggior parte americani o Bonelli, mentre le riviste d'autore spariscono.
- Si, non è stato fatto nulla in Italia (Frigidaire escluso) anche dal punto di vista della critica, per coltivare la gente a prodotti superiore da un punto di vista mentale e culturale. E quindi gli editori poi si ritrovano con il pubblico che si meritano. Se facciamo un confronto con la Francia siamo veramente anni luce indietro.
- Per cui anche giovani che potrebbero avere del talento, Palumbo per dire il primo nome che mi viene in mente, o lavorano per Bonelli, o se no non hanno molti spazi qualitativamente validi.
- Si. Non essendosi create le condizioni per un mercato quando poteva esserci il momento, ora gli autori la pagano. Agli editori può anche andar bene a pubblicare il genere che vende molto, anche se popolare e basso. Io su Blue a fare, tra virgolette "lo schifosino", e Palumbo a fare lo schiavo. Ho suscitato un vespaio recentemente perché sono andato ad un Talk Show a Milano in cui c'era Gianni Ippoliti, Bruzzese, ecc a parlare di creatività e comunicazione. Una ragazzina chiedeva perché li sul palco c'erano solo questi vecchi. Ed io a questa domanda assurda in se, ho risposto che molto probabilmente i giovani non hanno nulla da dire. Bisogna dare modo ai ragazzotti prima di incamerare i succhi della vita, pensarci sopra, rigovernarli secondo i proprio filtri secondo come sono venuti su, e poi rimettere fuori quello che loro pensavano d'aver imparato dalla vita. Il vespaio è venuto fuori in quanto io sostenevo, come sostengo tutt'ora, che noi in realtà abbiamo la possibilità di imparare per i nostri primi 20-25 anni, dopo di che quando si passa alla fase creativa non è altro che un riciclare, in maniera sempre nuova, solo le cose che abbiamo imparato nei primi anni. E anche gli artisti giovani, le grandi scoperte che vengono portate su di un palmo della mano lo sono solo perché si possono sfruttare. Non si può investire su di un vecchio che ti potrà produrre solo per i prossimi dieci anni. Un ragazzo produrrà per 20-30-40 anni, se governato in un certo modo. Io, comunque, accetto di parlare con chiunque, perché ho l'illusione di poter trovare il novello Pazienza.
- Non ti è mai venuta la tentazione di fare un altro Frigidaire? Cioè un'altra rivista dirompente come quella?
- Mancano le condizioni. Da un lato perché la carta è salita a costi insostenibili. I Produttori di cellulosa del Canada e della Svezia non consegnano più polpa alle cartiere italiane. Si è aperto il mercato orientale, la lira non conta più nulla, per cui è preferibile vendere a gente che paga in Jen. Dal punto di vista industriale fare una rivista è un costo bestiale, mancano le condizioni, perché il tasso d'intelligenza generale è andato calando. Anche se mi sembra di parlare come un vecchio barboso, ma è così. E' difficile trovare dei collaboratori che sappiano tenere la palla al livello che almeno io desidererei. L'esperienza di Sparagna insegna, lui ad un certo momento, per incapacità di delegare sua personale e per problemi oggettivi, si è trovato a dover fare la rivista da solo. Siccome fare la rivista è una fatica da miniera di zolfo siciliana, la prima cosa che ti parte, molto prima della voglia, è la salute. Io sono schioppato, Sparagna è finito all'ospedale... non ne vale la pena. In Italia il pubblico è ridottissimo per queste cose, e anche se gli vuoi un bene dell'anima, non ne vale più la pena. Frigidaire è stata una lezione molto salutare, anche se ha tentato di uccidere me e Sparagna. Poi non esiste la libertà di stampa in Italia, perché nel momento in cui decidi di fare il Pierino birichino, cioè il cattivo ma in senso buono, li hai tutti addosso e sono potentissimi. Mancano le condizioni culturali. La rivista d'elitt e costretta in Italia rimanere tale. C'è il problema della pubblicità. I costi infernali, pagare l'autore, la carta, la cromia, la stampa, la distribuzione, i distributori impegnati in una lotta fra loro per non soccombere. Le grandi case editrici come il Corriere della sera, la Rizzoli, cercano di avere i propri canali di distribuzione. Così i vecchi si sono visti privati di un terreno prima utilissimo. Tutta una situazione generale della piccola editoria che è messa in condizioni disastrose. A questo aggiungiamo la televisione che è un concorrente spietato. Nessuna di queste condizioni è di per se insuperabile, e Frigidaire lo ha dimostrato e se si vuole in qualche modo lo sta dimostrando tutt'ora. Però comincia a essere insuperabile il cumolo di queste. A meno che uno decide di saltare il fosso e di mettersi nell'editoria elettronica. Ma in Italia chi ha il computer con il modem, sono ancora molto pochi. E di per se non costituirebbero un bacino di utenza, parlando in maniera forbita, sufficiente a farti campare. Nel futuro si potranno in questa maniera dribblare i vari problemi, ma è ancora molto lontano. (ndr: al momento dell'intervista Lo Sciacallo non esisteva ancora!)
- Tu sei un grande narratore, non hai mai pensato di scrivere un libro?
- L'ho già fatto, si Chiama "Cuore di Edmondo" della Granata Press di Bologna. Ma Bernardi ne ha stampate solo 1500 copie e le ha messe sotto il materasso, così nessuno se ne è accorto. Era una presa in giro del libro Cuore. Mi chiamarono quattro o cinque estati fa, un signore che non conoscevo, di una compagnia teatrale che voleva mettere in scena questo libro: Cuore. Pensavo che mi avessero chiamato per le scene o per la locandina, invece mi chiesero di scrivere il testo. Cosa che io non avevo mai fatto, ma mi sono divertito un casino. La compagnia fece 70-80 repliche sulle piazze italiane, con grande successo. Conclusa l'impresa, la compagnia si è sciolta ma a me è rimasto il dispiacere che la cosa non potesse essere goduto anche da altri. Così ho riscritto il testo che avevo fatto per il teatro e l'ho riscritto in forma letteraria.
- Chi era la regia della compagnia?
- Gigi Dall'ario. Abbastanza famoso nel mondo del teatro. Ti accorgi di parlare con le persone intelligenti quando ti fanno delle richieste intelligenti. La richiesta era di mettere in scena il libro. Siccome mi conosceva, voleva che la cosa fosse abbastanza folle. Scozzarizzare il testo di De Amicis. Una cosa non troppo pallosa. La gente resta a teatro al massimo un'ora e mezza. Un'esperienza interessantissima. Dopo questa esperienza molti mi hanno chiesto perché non scrivo dei libri. Ma mi sono accorto che non è che sia un grosso scrittore di libri. Se uno mi da un osso da mordere, io l'osso lo rodo e mi ci diverto un casino. E riesco con le mie zanne del cavolo a piegare l'osso come voglio. Ma se non c'è un tema preciso. O lo pensi tu, o te lo danno altri. Ma ci deve essere il tema. Un punto d'appoggio.
- Sei sempre il migliore?
- Si!
Intervista pubblicata sul numero 0 dello Sciacallo Elettronico dell'ottobre 1995 - Intervista a cura di Davide Avogadro, Marco Feo, Sandro Pallavicini.
MAX BUNKER
Intervista pubblicata sul numero 1 dello Sciacallo Elettronico, in rete a partire dal dicembre del 1995.
Luciano Secchi, alias Max Bunker, lo vediamo dal vivo, per la prima nostra volta, a Milano, durante Cartoomics. Anzi, la MBP, Max Bunker Press, aveva lo stand esattamente davanti al nostro... Tanto che lo scambio di razzetti, palline di carta masticata, nastri di musica più o meno delirante è stato, con Riccardo Secchi (figlio di Luciano), estenuante!
Max Bunker è comparso in una sola giornata, iper-indaffarato, iper-veloce, molto milanese. Molto ma molto più magro e deciso di come uno se lo immaginerebbe pensando alle interpretazioni che ne ha dato Magnus nei vecchi Alan Ford. Ha rilasciato una conferenza stampa, poi è scappato... Abbiamo avuto giusto il tempo per strappargli il consenso per un' intervista. Senza grossi problemi, bisogna dire. E' una persona affabile e disponibile. Nei limiti del tempo che ha disposizione...
Infatti, ahinoi, nel giorno fissato per l' incontro nella sede della MBP, un impegno improvviso lo ha costretto alla partenza...
Lo ringraziamo comunque per la gentilezza che ha dimostrato: ci ha risposto per iscritto alle nostre 15 domande. I testi sono stati scambiati via fax. L' intervista risente dunque della "secchezza" o meglio, della concisione imposta dal mezzo di comunicazione. Ma concisione e soprattutto schiettezza si addicono perfettamente al personaggio. Eccovi dunque le righe scambiate con Max Bunker, incentrate sul suo ruolo in qualità di autore, come vuole il tema dominante di questo numero uno dello Sciacallo.
Sciacallo: Lei viene descritto e raccontato come appassionato lettore di fumetti da subito. Non solo: i suoi primi impieghi si muovevano in un ambito fumettistico/pubblicistico (apprendista al Corriere Lombardo, traduttore di Flash Gordon...). E' vero, tutto questo? Quando e su cosa è nata la sua passione? E, soprattutto, lei è partito fin da giovane con la precisa volontà di fare il lavoro che poi ha fatto?
Max Bunker: Come nasce una passione? Nasce! I fumetti mi hanno catturato subito, li divoravo e mi sarebbe piaciuto passare da fruitore a produttore, ma non avevo la minima idea di come fare. L' opportunità la presi al volo quando mi si presentò l' occasione di tradurre Gordon Flash. Poi ne feci la mia professione.
S: All'epoca di Satanik e Kriminal, il suo nome, in qualità di autore (sceneggiatore) comincia ad avere visibilità. Letteralmente "appare" sulle riviste, mentre prima questo era un privilegio (vezzo?) di pochi (p.es. Gian Luigi Bonelli). A cosa si deve la sua scelta di essere autore visibile? Vanità? Consapevolezza (magari in base a ciò che si vedeva fuori dall' Italia) che "era tempo"? Considerazione per la figura (senz' altro allora trascurata) dell' autore?
MB: Bisognerebbe chiedere agli altri, a quelli che non firmavano i propri lavori. Io ho ritenuto doveroso dare una paternità ai miei parti.
S: A questo proposito: a Cartoomics abbiamo sentito una sua risposta tagliente a chi le stava cominciando a chiedere qualcosa sul fumetto "d'autore". Ci è sembrato che già la semplice definizione la irritasse. E' così? Ha forse patito, da parte della "critica", una ingiusta "degradazione" di alcune sue opere al genere "popolare" (inteso da quelli in senso dispregiativo) e questo l' ha resa irascibile sull' argomento? O si tratta proprio di una questione di principio, di concetto: trova sbagliata la distinzione tra fumetto d' autore e fumetto popolare?
MB: Non era tagliente, ma ironica (ma l' ironia è spesso tagliente). Facevo notare come la definizione "fumetto d'autore" fosse impropria in quanto un fumetto ha sempre un autore. Potrà essere scarso, modesto, scialbo, ma lo ha. Il fumetto è fumetto e le sue origini sono popolari, poi può diventare oggetto di culto ed il suo autore incensato, ma non può nascere come prodotto elitario. Sarebbe una sciocca presunzione. Lo stesso dicasi per la qualifica di "sceneggiatore", unita spesso a quella di "soggettista". Lo sceneggiatore è quello che divide la storia in sezioni, in quadri progressivi. Il soggettista è quello che scrive la storia. Se sono tutt'uno, come nel mio caso, il termine appropriato è "autore". Tout court.
S: Lei trova in generale, per qualsiasi prodotto "mediatico" (dalla letteratura ai programmi televisivi), insensata una divisione tra materiali "che danno alla gente solo quel che vuole" e materiali che tentano un'operazione culturale più elevata?
MB: Capire cosa vuole esattamente il pubblico è segno di notevole acutezza, e comunque perchè escludere che si possa fare un' operazione culturale nell' ambito di un discorso popolare? Popolare non significa incolto.
S: Con le domande poste sopra, non intendiamo assolutamente sottintendere che i suoi fumetti appartengano, nella nostra opinione, al genere "nazional-popolare". Anzi. Noi siamo convinti che, per esempio, Alan Ford abbia positivamente segnato il senso dell' umorismo di una generazione. Modi di dire, atteggiamenti, gusto per il grottesco, molti li hanno imparati proprio lì. Se n'è mai reso conto? Come si pone al riguardo?
MB: Io invece sono fiero, fierissimo se i miei fumetti vengono definiti "nazional-popolari". Io non sono nato titolato e, ribadendo un concetto già espresso prima, un discorso popolare può essere benissimo anche intelligente. In quanto all' humor di Alan Ford e il contagio che ne è seguito, è chiaro che ne sono soddisfatto. Fare ridere (con seguente meditazione) è un' impresa non alla portata di tutti.
S: Con Satanik e Kriminal lei inventò "il comico/grottesco nel drammatico". Fu un' operazione consapevole o meno? Se si, da dove le venne l' idea di farlo?
MB: Era il mio spirito che chiedeva spazio. Gliel' ho dato.
S: tornando al fumetto "autoriale": abbiamo letto che lei pubblicò su Eureka fumetti (con disegni di Piffarerio, Verola e Chies... in particolare un certo "Virus Psik") che erano adattamenti di opere letterarie... Ce lo può confermare? Questa poi sembra la tipica operazione culturalmente "alta": esiste quindi una sua relazione col fumetto elitario!! Di che si trattava?
MB: Sulla rivista "Eureka", da me fondata, scrissi diversi racconti sul genere "ai confini della realtà" che un critico definí "parapsicologici", disegnati da Chies, Piffarerio, Verola e altri. Con Chies feci anche la rielaborazione moderna di classici "appesantiti" dal peso che il termine "cultura" sempre infonde, come "Edipo Re" (che nella mia versione era un cantante rock), "I dolori del giovane Werther" (che feci violinista in piena solitudine in una metropolitana) e tanti altri. Virus Psik era un' analista tramite la quale ironizzavo sui costumi dell' epoca. Una satira sociale talvolta feroce che ha anticipato di parecchio quella che c' è ai giorni nostri.
S: C' è stato tutto un movimento, negli anni 80 italiani, di fumetto molto intellettuale: il gruppo di Valvoline (Brolli, Carpinteri, Mattotti etc), quello di Frigidaire (Liberatore, Tamburini, Scozzari, Pazienza) e i vari fratellini (Giacon, Palumbo, Ghermandi etc). Che ne pensa di questa gente e di quello che hanno tentato di fare?
MB: Ho sempre il massimo rispetto per ogni genere di iniziativa e sono sempre cauto nell'esprimere giudizi sul mio prossimo. Un plauso comunque non ci sta male.
S: Per finire con questa faccenda del fumetto "d'autore": la nostra rivista si propone proprio come spazio franco, reso immune da necessità commerciali, per autori che nascono sulla scia di quel movimento citato al punto precedente. O comunque per chi, oggi, in Italia, fa ottimi fumetti ma, per così dire, "noncommerciali". Facciamo del bene o facciamo del male? Fomentiamo sogni irrealizzabili e produzioni autoindulgenti o aiutiamo talenti a venire alla luce?
MB: La passione può fare tutto. L' entusiasmo ci porta a fare cose talvolta impensabili. Se si possono ignorare le necessità economiche, che altro si vuole? E' il volo di un uccello verso il sole!
S: Torniamo a lei. Una domanda di rito per ogni scrittore: quanto (e dove!) ha messo di autobiografico, nei suoi fumetti? Quel che ha messo le è servito, come per la maggior parte degli scrittori, per "liberarsi" di qualcosa? Dire qualcosa che le premeva?
MB: Niente.
S: Il fatto che oggi stia uscendo un nuovo progetto di Riccardo Secchi anzichè suo significa che passa il testimone?
MB: No.
S: Lei è un autore molto prolifico: un gran numero di personaggi, in epoche diverse, molti di gran successo. Qual' è il tipo di personaggio adatto al mercato di oggi? Perchè certi personaggi che sembrano adattissimi al mondo d' oggi, poi non funzionano (vedi SprayLiz)? E se ha tutte le risposte: perchè non fa l' Alan Ford degli anni 90?
MB: Le opinioni sono tutte teorie che possono esistere anche in contrasto l'una con l' altra. Con la pratica poi il discorso cambia. Prendiamo gli ultimi quarant'anni di vita del fumetto italiano, quelli della grande svolta che ebbero in Kriminal il portabandiera. Gli anni '60 furono caratterizzati dai fumetti "neri", ovvero Kriminal, Satanik e Diabolik, gli anni '70 da Alan Ford, gli anni '80 da un pauroso vuoto, gli anni '90 da Dylan Dog. Ogni decennio in genere ha un suo emblema che riflette anche un diffuso atteggiamento. Chi sarà nel 2000?
S: (la domanda che, in un'intervista dal vivo, ci avrebbe fatto cacciar fuori a pedate!! ndr) Da vecchi fan di Alan Ford col cuore spezzato, pur avendola sentita decine di volte... ci può raccontare di nuovo il come e perchè della rottura con Magnus? E quali sono stati nel corso degli anni, fino ad arrivare ad oggi, i suoi rapporti con lui?
MB: Uff... (sbuffo di noia). Nessuna rottura., solo un sodalizio artistico giunto al termine. Nel campo dell' intrattenimento è successo varie volte, da Mogol-Battisti nella musica a Jerry Lewis e Dean Martin nel cinema, per citarne alcuni. Il sodalizio Magnus & Bunker durò dieci anni, irripetibili, anni frizzanti e stimolanti. poi Magnus prese ad avere a noia di fare sempre la stessa cosa ed essendo un vero artista desiderava evolvere la sua espressività facendo cose per conto suo. E ha fatto cose stupende. I nostri rapporti sono improntati a reciproca stima e affetto.
S: Dai vecchi Satanik e Kriminal ai nuovissimi Kerry Kross e Gabriel, le sue pubblicazioni fanno spesso "rumore". Lei cerca apposta il clamore (scegliendo personaggi bene o male capaci di "scandalizzare") o è una persona naturalmente clamorosa, a suo agio con quanto non viene ritenuto "normale"?
MB: Questa non è una domanda, è una facezia.
S: Ieri, al telefono, ci diceva che, bene o male, si aspettava anche da questa intervista le solite domande: è perchè ritiene il mondo del fumetto italiano particolarmente privo di fantasia o perchè pensa che di lei si abbia una visione cristallizzata, distaccata dalla realtà... cioè che si sia fatto diventare Max Bunker una figura leggendaria e dunque dai contorni già raccontati e ben definiti?
MB: Cogito, ergo sum.
N.D.R. E beh, care lettrici & lettori, questo è quanto. Non aggiungiamo nessun commento, sarebbe inutile e pure scorretto nei confronti dell' intervistato, che non potrebbe ulteriormente replicare. Gli unici che ci concediamo sono un "ma guardi che no, qui siamo serissimi!" per la penultima risposta ed un bel "boh???" per l' ultima!
Riccardo Secchi
Figlio dell'autore di fumetti Luciano Secchi (più comunemente conosciuto come Max Bunker), il giovane Riccardo si laurea in Lettere e filosofia a metà degli anni ottanta. Inizia a lavorare nella casa editric edi famiglia come redattore di Alan Ford. Nello stesso periodo lavora saltuariamente come critico musicale per alcune pubblicazioni della Max Bunker Press. Successivamente dirige per alcuni anni la rivista-contenitore "Super Comics - Rivista di fumetti superlativi". Nel 1995 pubblica, sempre per la Max Bunker Press, una miniserie di 6 albi (più il numero 0) intitolata Gabriel con i disegni di Alessio Beccati. Due anni dopo l'editore Phoenix pubblica una seconda miniserie, sempre sui testi di Secchi, ma questa volta con i disegni di Roberto Olivetti.
Entra quindi nella scuderia della Sergio Bonelli Editore, scrivendo sceneggiature per Nathan Never, pubblicate sia sulla serie regolare (albi 81, 115,116, 130, 140, 152 e 212), sia sugli spin off Legs Weaver (albo n 74 e Maxi Legs n 1) e Agenzia Alfa (albo n 11).
Nel 1998 inizia a collaborare anche con la The Walt Disney Company Italia, sia con storie pubblicate sulla testata Topolino (per esempio la saga Ultraheroes), sia con storie pubblicate sulle più innovative Mickey Mouse Mystery Magazine, PK² e Kylion.
Nel 2002 collabora con Grundy Italia e Rai Fiction, società di produzione televisive che realizzano la soap opera Un posto al sole, di cui sarà tra gli story editor della settima stagione.
Nel 2007 lavora per Disney Channel, alla sit com Fiore e Tinelli, mentre l'anno seguente è in Mediaset, dove lavora come sceneggiatore al progetto di una miniserie in sei puntate, Agata e Ulisse. Sempre nel 2008 è, con Hubertus Rufledt, tra gli sceneggiatori del fumetto Disney Mad Sonja, realizzato dallo staff dello studio tedesco Grey-hound Studio.
Ha insegnato sceneggiatura all'Accademia Disney e alla Scuola del Fumetto di Milano.
Dal Gennaio 2015 collabora al blog culturale Atmosphereblog.com, per il quale ha scritto un articolo sulla sua band Riccardo III e un saggio sulla serie tv True Detective intitolato "Due Stagioni All'Inferno - Considerazione Sulla Serie Tv True Detective".
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Francesco Segala
Francesco Segala, classe 1990, vive a Roma. Colorista sia in Italia che all’estero per editori come Glenat, Darkhorse, Image, Boom! Studios ed Editions Paquet. Tra i suoi lavori più recenti ci sono Firefly, Magic: The Gathering, House of Slaughter (Boom! Studios), Lord of The Jungle (Dynamite), Stranger Things (Darkhorse) e Black Rock (Edizioni BD).
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Elzie Crisler Segar
Elzie Crisler Segar nel 1919 lancia la striscia quotidiana “Thimble Theatre” (letteralmente “teatrino in miniatura”) su cui tempo dopo apparirà il personaggio di Braccio di Ferro, che in breve riscuoterà l’attenzione e il favore del pubblico divenendo il protagonista principale della serie fumettistica. Per la precisione Braccio di Ferro compare il 17 gennaio 1929, quando ormai la striscia è già ben avviata e i rapporti fra i personaggi sono sviluppati ed articolati. Popeye fa la sua entrata in campo durante un’avventura che porta i protagonisti del “Thimble Theatre” alla ricerca della gallina Fischione chiamata Berenice, prezioso esemplare di pollo porta fortuna, che vive sull’isola dei Dadi.
E’ un momento magico per i comics. In quei mesi facevano la loro comparsa, fra le pagine a fumetti pubblicate nelle edicole, personaggi del calibro di Buck Rogers, Tarzan e poco dopo Mickey Mouse. Il nostro marinaio era quindi in ottima compagnia o, se volete, doveva competere con personaggi di non poco calibro, visti i successi editoriali che riusciranno a raggiungere.
Il fumetto degli esordi, quello dell’inizio ‘900 è fortemente influenzato dal teatro, esattamente come lo è il cinema. E’ evidentissimo il parallelismo fra il vaudeville le slapstick comedy di Mack Sennett o, in seguito, di autori più maturi rispetto al linguaggio registico come Buster Keaton e Charlie Chaplin.
Segar dimostra una grande maestria nel gestire i dialoghi, giocando lo svolgimento della storia e le gag che ne nascono, proprio dal rapporto fra i vari characters.
Bellissime e godibilissime le invenzioni grafiche e linguistiche che ci conducono fra le vignette. Il tratto sintetico del primo Segar, ancora fortemente ispirato al disegno di George Herriman (autore di Krazy Kat), riesce già a raccontare ed ambientare in uno spazio tridimensionale, con estrema sintesi le vicende comiche interpretate dai suoi attori bidimensionali.
Popeye è un fumetto che, nonostante l’età, si dimostra vivo e frizzante, assolutamente al passo con i tempi per quanto riguarda la carica ironica e la capacità narrativa, rendendo eterno e sempre attuale il suo linguaggio.
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Joann Sfar
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Silver
Silver, al secolo Guido Silvestri, nato a Modena il 9 dicembre 1952, è uno dei fumettisti italiani più famosi e apprezzati.
SIO
Simone Albrighi, meglio conosciuto con lo pseudonimo di SIO, è riuscito a raggiungere un grande successo sul web grazie a storielle a fumetti caratterizzate da un disegno semplicissimo, stilizzato, banale, quasi "brutto". Il contenuto stesso delle sue gag è altrettanto semplice, un'ironia dissacrante basata sul nonsense, battute deliranti che farebbero cascare le braccia a chiunque, storielle brevi ma fortemente anti-convenzionali.
Alessandro Sisti
Alessandro Sisti nasce a Broni in provincia di Pavia, ma cresce a Genova, dove sin dal 1977 inizia a collaborare come disegnatore con lo studio di Franco Fossati all'epoca responsabile delle sceneggiature di Topolino. Nel 1982 esce sul numero 1365 di Topolino la sua prima avventura: Topolino e il mistero dei Satelliti.
Sisti inizia anche a collaborare come giornalista scrivendo per svariate testate locali dapprima liguri, successivamente di Venezia, dove si trasferisce nel 1985. Continua intanto a scrivere sceneggiature per la Disney, ma anche per altri fumetti come per esempio la serie Big Mac Fargo dedicata al mondo del wrestling che viene pubblicata nei primi anni novanta sul Corriere dei Piccoli. Nel 1993, grazie anche all'esperienza giornalistica in campo economico produce con Massimo Marconi L'Economia di Zio Paperone, supplemento de il Sole 24 Ore.
Nel 1995 assieme a Ezio Sisto e l'allora direttore di Topolino Paolo Cavaglione progetta la serie a fumetti PKNA - Paperinik New Adventures, alla quale contribuisce a svilupparne l'intreccio, l'ambientazione e la genesi dei personaggi. Per PKNA Sisti scrive le sceneggiature di diciotto numeri, tra cui i tre numeri zero, che hanno dato l'avvio alla saga e la miniserie Lo zen e la fisica dei quanti.
Dopo la chiusura di PKNA il 20 dicembre 2000, continua a scrivere storie per il Progetto PK. Cura le sceneggiature di cinque numeri per la serie PK² e una per la serie PK - Pikappa, quella del numero 022: Trasporto valori.
Nel 1997 cura la sceneggiatura di Topolino-ino-ino, uscita il 14 ottobre sul numero 2185 di Topolino. La storia entra nel Guinness dei Primati per essere la storia più piccola del mondo. Attualmente Alessandro Sisti risiede a Voghera, insegna all'Accademia Disney e alla Scuola del Fumetto di Milano e collabora sempre con la Walt Disney Italia, per la quale dal 2008 sta scrivendo alcune sceneggiature della serie Doubleduck.
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Topolin e il dono dell’Accademia
Giorgio Sommacal
Nato a Carmagnola nel 1961, vive e lavora a Bra. Dal 1989 disegna CATTIVIK. Nel 1990 per il GIORNALINO delle Edizioni San Paolo; insieme a Cominelli, che ne scrive i testi, inventa il personaggio di ZIA AGATHA. Sempre per il GIORNALINO, nel 1998, con testi di Piero Lusso, disegna la serie di fantascienza CONTATTI.
Con Lusso nel 1996 realizza YELLOW KILL su L’ISOLA CHE NON C'E'. Nel 2006-2007 ha collaborato con Luigi Piccatto disegnando due episodi della serie DEMIAN e due di DYLAN DOG della Sergio Bonelli edizioni. Dal 2000 al 2006 realizza le copertine del tascabile RIDERE per la MONDADORI-Libri per Ragazzi e attualmente quelle della serie SCUOLA MARCIA. Per Mondadori ha disegnato anche tre libri di barzellette di Cottafavi. Nel 2006 per SPERLING&KUPFER ha illustrato il libro "1.000.000 di dinosauri per Diego Zanzana" di Pino Pace. Con lo stesso autore nel 2008 ha disegnato il libro “Prospero e l’esaggelato” per i tipi di “Giralangolo”.
Dal novembre 2007 pubblica su “M”, l’inserto di satira de “l’Unità”, le STRISCE BAVOSE su testi dell’amico Augusto Rasori.
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ZANG e MUNG stanchi della guerra
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Sergio Staino
Il diavolo, l'acquasanta e il forno a microonde.
Fenomenologia di Bobo.
Articolo di Mario Gamba
Come è noto, molti e molti anni fa Benedetto Croce scriveva che la politica "è al di là, o piuttosto al di qua, dal bene e dal male morale", e che pertanto essa "non si può esorcizzare e cacciare dal mondo con l'acqua benedetta" (Etica e politica, 1931). Ed è come dire che per il filosofo abruzzese la vita politica, la vita dello Stato, risponde sempre e solo alla logica 'economica' dell'utile, dell'interesse di una parte sociale che si impone sulle altre, e nulla ha a che vedere con gli imperativi morali. In altri termini, è come dire (e come di fatto Croce diceva) che etica e politica appartengono a gradi diversi della vita umana, e che la politica vanta una totale autonomia rispetto al giudizio etico.
Se dunque assumiamo che l'etica (in quanto riflessione che mira a individuare "ciò che è dovuto da ciascuno a tutti" 1) sia qualcosa che appartiene alla sfera di ciò che è nobile e disinteressato e puro e 'divino'; se cioè l'etica è -nella metafora suggerita dal passo di Croce- "l'acqua benedetta", la politica diventa allora, per mera opposizione, qualcosa di diabolico perché strutturata secondo la dimensione dell'utile personale o di parte, secondo la logica del particulare. E voler moralizzare la vita politica risulta, in questa prospettiva, una operazione non solo vana ma addirittura decisamente ridicola! Perché la vita politica è amorale per definizione! Con buona pace dei vari Gobetti e Calamandrei e Bobbio e tutti quelli che hanno sempre pensato e agito diversamente2.
Ne discende che -sempre (e solo!) in questa prospettiva- il concetto d'una 'politica disinteressata' è contraddizione in termini, ossimoro con valenza puramente 'poetica', clowneria linguistica, ciarlataneria buona per imbonitori... Non esiste politico disinteressato, se non per creduloni disposti a farsi infinocchiare dal mestierante di turno!
E, a ben vedere, la realtà politica attuale sembra confermare in pieno la (e venir in pieno confermata dalla) dicotomia etica-politica sopra ricordata. Con sempre maggior evidenza, corruzione, opportunismi e disonestà varie rendono sempre più difficile ai 'Bobo' reali vivere la vita della polis senza cadere in scetticismi, dubbi, incertezze riguardo agli stessi leader dei partiti politici di appartenenza.
Già, Bobo... perché, come si sa, la figura di Bobo è da sempre associata a quella di una generazione di persone ormai politicamente (ma anche 'esistenzialmente') disincantate, disilluse, dubbiose e spesso confuse: la generazione di Sergio Staino.
Due questioni: in primo luogo, cosa potrà mai pensare Bobo, e dunque Staino, della idea per cui moralizzare la vita politica è impresa fallimentare in partenza, e dunque ridicola? E poi, in secondo luogo, dov'è finita l'acquasanta (cioè, fuor di metafora, gli ideali, i valori di bontà e di compassione universale) con cui 'benedire' la politica, sempre più mefistofelica e particularistica? Chi o cosa può oggi, nell'epoca della fine delle ideologie, fornire l'acqua benedetta per esorcizzare e scacciare disonestà, violenza, malaffare dalla vita della polis?
PRIMA QUESTIONE.
In una serie di interviste rilasciate in tempi recenti, e in particolare in quella concessa a Mauretta Capuano, Sergio Staino, il papà di Bobo, ha affermato che per ricostruire la vita politica (e in particolare il variegato mondo della sinistra politica, in cui Staino si è sempre riconosciuto) bisogna insistere sugli ideali e sulla bontà degli individui, perché "con la cattiveria non si costruisce nulla"3. E ancora: "Bisogna levare il partito dalle mani degli affaristi e darlo a persone belle, idealiste e buone"4.
Di più! Ad Andrea Coccia, parlando della crisi e delle fratture in seno alla sinistra politica italiana, Staino viene a dire che -complice il berlusconismo che "ha infilato [nella politica]i soldi, le donne, le macchine"- la sinistra ha perso "ogni connotato di eroismo": mentre una volta i leader politici vivevano in modo spartano, con pochi soldi, da veri e propri missionari laici, ma godevano di ampio rispetto sociale presso il popolo, oggi "conta solo se hai successo. Ma successo economico, non morale. [...] Oggi invece il rispetto sociale è andato alla merda"5.
Pare chiaro, chiarissimo, a chi legge anche solo queste poche righe che il punto di vista di Staino è ancora quello di chi vuole andare alla ricerca di 'acquasanta', di persone che mirino al "successo morale", e siano 'idealiste e buone', solidali, per curare i mali della sulfurea politica-mefistofele. Anti-crociano senza forse nemmeno immaginarlo, il papà di Bobo, vuole combattere anche con i suoi fumetti e le sue strisce l'imputridire immorale (e non semplicemente amorale) della vita associata. E lo si capisce bene -a nostro avviso- se solo si presta attenzione ad alcune vicende fumettistico-familiari di Bobo.
Una su tutte, a mo' di esempio.
Si pensi al Bobo di "Forno a microonde"6: qui Bobo e la moglie Bibi si presentano inizialmente entusiasti per l'acquisto (al 'solo' prezzo di "un milione e due"di lire) di un forno a microonde: un marchingegno tecnologico capace di liberarli dalla schiavitù dei lavori di cucina, [VIGNETTE] ma in realtà simbolo e strumento di una nuova schiavitù, quella del denaro, dell'iperconsumo, dell'inutile: il frullatore, i due bagni, i due televisori, i computer etc. a cui il fumetto fa riferimento. Ma l'entusiasmo di Bobo è destinato a spegnersi in modo brusco davanti agli urli strazianti di Michele, il figlio piccoletto, che quasi soffoca per la vergogna e la rabbia dinanzi all'acquisto dei genitori: il bambino, innocenza non ancora del tutto corrotta dalla trappola consumistica in cui sono caduti Bobo e Bibi, protesta in nome della solidarietà con il suo amichetto Thomas, un compagno di scuola nero e povero, che non ha nemmeno i soldi per comprare uno zainetto. Davanti alla reazione di Michele, Bobo vien colto a sua volta dalla vergogna e dal dubbio (come spesso accade, nelle strisce di Staino), e poi confessa alla moglie la "nuda verità": "siamo nella merda". Un'unica e sola consolazione resta ai due genitori, a Bobo e Bibì, alla fine del fumetto: la concreta possibilità che Michele, da grande, vista la sua sensibilità, possa diventare missionario in qualche paese del Terzo o del Quarto Mondo, pronto a soccorrere e aiutare il prossimo: "Penso che diventerebbe missionario".
Storia esemplare, dicevamo. Una storia (e non certo una 'storiella'!) dalla morale chiara (ma niente affatto 'semplice'): sfuggire alla 'merda' equivale a recuperare quella solidarietà, quel senso comunitario del vivere che la nostra società fatta di cose superflue (e priva del senso del sacro, dell'eroismo, del dispendio) ridicolizza.
Traspare qui, sia pur giocata con dolce ironia e senza alcuna pedanteria didascalica, l'equazione che ci pare essere tipica di Staino: l'idea della politica come 'missione' e vocazione, come Beruf (la 'vocazione' di cui ci ha parlato tanto tempo fa Max Weber), come ricerca della felicità condivisa, come slancio ideale (l''eroismo' di cui ha detto Staino nell'intervista rilasciata a Coccia). O, in altri termini, la visione morale della politica: connubio difficile dal sapore utopico, poichè -come ben sa Bobo/Staino- gli slanci ideali possono non condurre a risultati concreti, possono rivelarsi incapaci di cambiare le cose del mondo, ma ciononostante rendono dignitosa la vita degli uomini.
Anche per questo Bobo, con tutti i suoi dubbi e le sue buone intenzioni, non può essere accostato a Homer Simpson, un altro celebre omino di carta. Come giustamente ha sottolineato Luca Raffaelli, Homer è un neghittoso poltrone che si ritrova ad essere vittima becera, incosciente, ignorante (e ignorata) del sistema sociale; Bobo no, Bobo fallisce spesso ma non si arrende. Bobo "è un idealista, coraggioso, fragile intellettuale [...] Bobo, al contrario di Homer, un'umanità nuova la vuole, la pretende"7. Anche se poi Bobo, proprio come Homer, spesso finisce "nella merda". Bobo è un idiota? Certamente sì, se però al termine idiota attribuiamo il significato che Dostoevskij gli dava : quello di un uomo "positivamente bello", dalla ingenua bontà, capace -come il celebre principe Myškin- di compassione verso il prossimo anche se continuamente schiaffeggiato dalla realtà. In tal senso, Bobo ci pare essere il Myškin della nostra epoca, l'epoca dunque del disinganno e del disincantamento del mondo.
'Andare alla merda', 'essere nella merda' et similia sono espressioni cachettiche che suggeriscono con forza la situazione di disincanto e delusione e amarezza di molti che -come Staino- hanno partecipato in gioventù degli ideali sessantottini di giustizia sociale (intesi spesso alla maniera marxista-leninista, quella maniera che Staino ha chiaramente abbandonato, vista la insopportabile giustificazione della violenza politica che ne è derivata). Espressioni così 'popolane' e icastiche vengono spesso recuperate oggi da vari intellettuali di fama per dire la stessa situazione di squallore morale nella quale ci si ritrova a vivere: è il tema dello "smerdamento dell' Ideale"8, che lo psicoanalista Massimo Recalcati imputa all'iper-edonismo insito nel "discorso del capitalista". E la risposta moralmente corretta che Staino/Bobo ci pare voglia dare a tale situazione è quella racchiusa nello strillo d'orrore di Michele, lo stesso acuto urlo che Stephane Hessel ha condensato nel suo famoso "Indignatevi!": una indignazione non violenta contro "la vertigine del "sempre di più"9.
E infine -bisogna aggiungere- nelle strisce di Staino a indignarsi sono spesso i giovani (a volte i bambini), i Michele, più che gli adulti (i Bobo dubbiosi o i Molotov rintronati dalla ideologia). Che i fumetti di Staino vogliano scegliere come interlocutori privilegiati i giovani ancor più che gli adulti smarriti e delusi?!
SECONDA QUESTIONE.
Ma che cosa in concreto si può proporre ai giovani e agli adulti scettici, disillusi e smarriti?! E cioè, dove trovare l'acquasanta per superare la logica del forno-a-microonde, benedire la politica e indirizzarla verso l'ideale, la bontà, la comprensione degli altri?
Dicevamo in precedenza, del concetto della vita politica come impegno missionario e vocazione, cioè come Beruf. Ma la vocazione, nel senso weberiano del concetto, è innanzitutto una 'chiamata', un venir chiamati (convocati, 'advocati') da una qualche realtà superiore (il Dio di Lutero e Calvino, nella cultura protestante) a compiere un'opera buona. Chi ci chiama, oggi, nell'epoca della Entzauberung, del weberiano 'disincantamento del mondo' e del trionfo del 'forno a microonde'?
Dov'è Dio? Lontano,incomprensibile, muto e irraggiungibile come il conte West-West nel Castello di Kafka? O, più semplicemente, inesistente?
E dove sono i 'supplenti' di Dio, le granitiche ideologie politiche e i grandi assoluti laici (in primo luogo, ma certo non solo, il marxismo) capaci di orientare l'umanità verso il “sole dell'avvenire”? Scomparsi!
O forse qualcuno crede ancora all'esistenza di qualcosa come la coscienza morale kantiana, con i suoi imperativi categorici assoluti?!
A chi o cosa ancora prestare fede? Perché mai dovremmo ancora farci 'missionari' e impegnarci per il prossimo, come Michele, il figlio di Bobo? Morto Dio e morte le ideologie, non è forse anche giunta l'ora della “morte del prossimo”, come ci ricorda il titolo di un famoso libro di Luigi Zoja10?
Una piccola ma significativa risposta ce la dà Staino nell'ultima parte del 2017: no, il prossimo non è morto, e val sempre la pena impegnarsi con disinteresse politico a favore del prossimo. Parola di Jesus!
Le nuove strisce di Staino (Hello, Jesus!, pubblicato su Avvenire, quotidiano di ispirazione cattolica) vedono Bobo trasformarsi in Giuseppe, il papà di Jesus, giovane falegname impegnato a satireggiare l'immoralità del nostro mondo, a condannare i drammi della povertà e della immigrazione, e l'orrore del consumismo. Staino, già marxista leninista, ora ritrova nella figura di Cristo la via fumettistica per continuare a condurre la sua battaglia per una “umanità nuova”. Proprio lui, Staino, uno dei presidenti onorari della UAAR, la “Unione atei e agnostici razionalisti”, si ritrova da non credente a venir pubblicato sul quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana. Ma la cosa non ci stupisce minimamente. A voler continuare il gioco della lettura 'letteraria' del lavoro fumettistico di Staino, potremmo dire che finalmente Bobo/Myškin, l'idiota del fumetto tardo-novecentesco, ora ha trovato finalmente il suo Cristo umanissimo, il Cristo in cui riconoscersi (come nell'opera di Dostoevskij). Hello, Jesus!, infatti, non nasce per caso, come racconta Staino a Marina Corradi:
“Già otto anni fa ho messo mano a questo mio Gesù, ma non ho mai pubblicato le strisce. Solo ora le ho proposte a Avvenire, giornale di cui ho stima. Trovo che il giornalismo cristiano abbia uno sguardo aperto sulla realtà. Devo dire anche che io sono cresciuto, come tanti, in un oratorio, e con dei preti simpatici” […] Sono stato poi appieno un sessantottino, un figlio dei fiori, e contro la famiglia tradizionale. Con tutto ciò quando incontravo don Ernesto Balducci, mio amico e conterraneo, mi diceva: “Guarda, Sergio, che tu in fondo sei più credente di me” […] Per me Gesù è un bellissimo personaggio storico, il primo dei socialisti, il primo a combattere per i poveri. Lo dico sempre, quando vado nelle scuole a parlare: non mi toccate Gesù, che ha fatto tanto bene al mondo…”11
Staino resta non-credente, e Bobo si è trasformato in Giuseppe, non in “san Giuseppe”. Gesù di Nazareth è, per Staino, uomo e solo uomo, un personaggio storico senza traccia di divinità; ma il fascino di Gesù resta formidabile sull'artista toscano come su chiunque sia idiota, cioè persona “positivamente bella”, morale, 'buona' (altro termine che ricorre spesso nei discorsi di Staino). Che poi Gesù sia stato davvero “il primo dei socialisti” è cosa ampiamente discutibile, ma è innegabile che così lo veda Bobo.
Il messaggio di Gesù, il mandatum novum dell'amore e della compassione, sembra dunque essere oggi più che mai l'acquasanta a cui giovani e meno giovani dovrebbero far ricorso per emendare la politica, per sciacquare via tutte le immoralità interessate che la inquinano. E papa Francesco, nei confronti del quale il nostro Bobo/Giuseppe prova evidente affetto, è, di questo messaggio, il veicolo e il grande estensore. Papa Francesco, di cui Staino ha detto “Trovo che quest'uomo sia per il mondo una boccata di ossigeno”12.
Il papa e la parola di Gesù sono dunque l'ossigeno capace di neutralizzare le derive della politica affaristica e di restituire il senso del disinteresse all'impegno dei cittadini.
Già, il disinteresse… Perché in fondo, come ha di recente affermato Adriano Sofri, spesso citato da Staino, “Il disinteresse è in realtà un interesse personale differito, nel tempo e nello spazio, […] sui nostri figli e nipoti”13.
Il disinteresse politico, insomma, come agire intelligente e interessato al bene dei nostri figli, senza il quale i nostri figli non avranno futuro, ma solo un mondo pieno di forni a microonde, solitudine, denaro, cose inutili e devastazione morale e ambientale.
Il disinteresse politico, cioè un 'interesse idiota': un ossimoro sensato, un “bobo-ossimoro”!
Note:
1Roberta De Monticelli, La questione morale, Raffaello Cortina editore, Milano, 2010, p. 54.
2A questo riguardo, si veda a titolo puramente esemplificativo il giudizio di Norberto Bobbio sull'essenza del pensiero di Piero Gobetti e del gobettismo: "Alla base di questo nucleo di idee c'è anzitutto una concezione etica della politica [...] una politica ispirata a principî, non a interessi di questo o quel gruppo, e conta per essa molto di più la fedeltà ai principî che non la certezza di raggiungere il fine". Norberto Bobbio, Italia fedele, Passigli editore, Firenze, 1986, p. 130.
3Mauretta Capuano, Sergio Staino, Bobo 'Alla ricerca della pecora Fassina', www.ansa.it, 6-4-2016.
4Ibidem.
5Andrea Coccia, Sergio Staino: "Non torno con D'Alema nemmeno fucilato", www.linkiesta.it, 14-4-2016.
6Sergio Staino, Bobo, I classici del fumetto di Repubblica, Roma, 2004, pp. 187-195.
7Luca Raffaelli, Chi è Bobo, introduzione a Sergio Staino, Bobo, I classici del fumetto di Repubblica, Roma, 2004, p. 7.
8Massimo Recalcati, Il complesso di Telemaco, Feltrinelli, Milano, 2013, p. 23.
9Stephane Hessel, Indignatevi!, add editore, Torino, 2011, p. 27.
10Luigi Zoja, La morte del prossimo, Einaudi, Torino, 2009.
11Intervista rilasciata a Marina Corradi, Io, Staino, l'amarezza e un nuovo sorriso, www.avvenire.it, 1 ottobre 2017.
12Ibidem.
13Adriano Sofri, Contro la folle sinistra che sceglie Di Maio, Il Foglio, 28 dicembre 2017.
L'ironia di un fumetto che ci insegna a non prenderci troppo sul serio.
Articolo di Marco Feo
Una delle principali capacità di Sergio Staino è quella di saper parlare dei grandi valori della vita e della società, narrando l'apparente banalità della vita quotidiana (si veda a tal proposito Gli angeli del cortile di Adriano Sofri).
L'elemento autobiografico è spesso presente nelle sue strisce. Bobo, il suo personaggio principale, è lo stesso Staino, in maniera evidente e dichiarata. L'autore chiama addirittura i suoi character con i nomi dei suoi familiari: la moglie Bibi, il figlio minore Michele, la figlia maggiore Ilaria.
La forte carica auto-ironica, la capacità di prendere in giro se stesso prima che gli altri, permettono all’artista di instaurare un gioco particolare con il proprio lettore, quasi portandolo in un mondo di confidenze, che gli permette di criticare usi, costumi e sistemi del pensiero precostituito della nostra società (si veda ad esempio la storia Camping Paradiso).
Nelle sue storie Bobo ci porta fra i problemi di tutti i giorni: da cambiare un pannolino ad un neonato, al dover fare la spesa al supermercato; dalla diversità di pensiero fra marito e moglie, alle discussioni o confidenze fra amici; dalla politica discussa al circolo, ai problemi di cronaca nazionale. Partendo dal basso, Staino fa riflettere in realtà su tutto quanto ci circonda, trasformando le sue strisce di fumetti in pedagogia del nostro tempo e storia del nostro paese.
Il disegno di Staino è essenziale, stilizzato, veloce, ridotto al minimo. Se confrontiamo le sue prime strisce pubblicate sui quotidiani Il Messaggero e L'Unità notiamo ancora una ricerca di raffinatezze ed eleganza, seppur attraverso un disegno veloce e quasi schizzato (la cifra stilistica che lo caratterizzerà nella sua evoluzione più matura).
Man mano che il suo stile prende sicurezza, si allontana da ogni compiacimento grafico, da ogni leziosità, a favore di un tratto che scorre veloce sul foglio di carta come se fosse un taccuino degli appunti su cui riportare riflessioni del quotidiano. In Bobo sono fondamentali i dialoghi piuttosto che il contesto visivo. E’ ciò che dicono e che pensano le persone che interessa a Staino. Vuole raccontare delle vite concrete, piene di dubbi, paure e sbagli, ma in fondo felici di vivere, non un mondo idealizzato attraverso la ricerca di un disegno perfetto. Lo stesso lettering all'interno dei balloons, spesso scritto di getto, leggibile ma non calligraficamente perfetto, vuole suggerire un'idea di immediatezza sia nella fase di realizzazione grafica che in quella successiva di lettura. Nelle vignette il disegno si riduce ad una linea unica, tracciata con un normale pennarello, di quelli che si tengono in tasca per prendere appunti, mentre gli sfondi e gli oggetti si riducono all'essenziale.
Questo non significa che Staino non sappia disegnare. Tutt’altro. L’autore ha abbondantemente dimostrato la sua abilità grafica, magari attraverso l’utilizzo di particolari tagli prospettici, o alla ricerca di un particolare effetto stilistico, ma solo quando tutto questo è necessario per il racconto. Non è una scelta facile per un disegnatore. La narrazione è la cosa più importante per Bobo/Staino e viene prima del compiacimento estetico e dell'illustrazione. Proprio per questo possiamo dichiarare che i disegni di Staino sono fortemente fumetto e non illustrazione. Non rendono più bella una situazione, la raccontano per come i personaggi la stanno vivendo, attraverso i loro pensieri, le loro emozioni, i loro stati d'animo.
Staino rappresenta le considerazioni dei personaggi piuttosto che la loro visione prospettica, il loro punto di vista emotivo piuttosto che quello ottico. Lo stesso approccio l'autore lo sviluppa attraverso il colore, realizzato solitamente grazie ad un acquerello istintivo, ispirato all'esperienza dei grandi autori del fumetto come Hugo Pratt. Anche in questo caso le vignette non appaiono mai vezzose, il colore non serve per abbellire una vignetta, per rendere più realistico il disegno, quanto piuttosto a legare le vignette fra di loro per velocizzare il passaggio da un balloons all'altro, per sottolineare l'espressività di una scena (ad esempio essere verdi di rabbia).
Ed il fumetto è proprio questo. In un racconto letterario spesso la verità è nascosta dall'autore nell'interlinea, cioè nello spazio bianco fra le righe del testo, nel non detto, nel non descritto. Allo stesso modo nel fumetto la sua essenza risiede nello spazio bianco fra una vignetta e quella successiva. Se il lettore passa velocemente da una vignetta all'altra senza stacchi di lettura, senza distrazioni, magari per contemplare la bellezza di una scena o i dettagli del disegno, la narrazione si compie nel modo perfetto.
Un segno così minimale non limita la capacità espressiva dell'autore, anzi è proprio in questa scelta di apparente povertà che sta la sua grandezza. Con pochi tratti, con una forma che a volte può apparire quasi trasandata, brutta o veloce, Staino riesce a cogliere e a raccontare i sottili passaggi di umore che possono nascere durante un dialogo tra due innamorati, nel confronto tra amici, nel litigio tra fratello e sorella. Per questa sua peculiare capacità Staino è un autore politico. Non perché faccia riferimento ad un partito, anche se fin dall'inizio della sua carriera il suo schieramento politico è sempre stato dichiarato chiaramente. E’ politico perché parla dei problemi della vita, ciò di cui la politica dovrebbe occuparsi. Anche arrivando ad ironizzare fortemente sul suo partito e sui suoi maggiori rappresentanti (magari proprio sulle pagine dell’organo di stampa di quel partito).
Solo attraverso l'auto-ironia, ci insegna Staino, ci si può veramente prendere sul serio. Solo con la capacità di rivedere i propri punti di vista, di rimettere in gioco le proprie sicurezze, verso una maggior condivisione di idee, si possono risolvere i problemi e fare veramente politica.
Sergio Staino - Biografia
L'autore Sergio Staino debutta come disegnatore di fumetti nel 1979 sulle pagine di “Linus” con il personaggio di Bobo. All’inizio degli anni 80 lavora per i quotidiani “Il Messaggero” e “L'Unità”. Nel 1986 fonda e dirige il settimanale satirico “Tango”, sulle cui pagine sfilano le migliori firme della satira italiana, molte delle quali provenienti da “Il Male”.
In quegli stessi anni inizia a lavorare anche per la TV, ove trasporta Bobo in alcuni sketch dello show “Drive In”, dirige nel 1987 la rubrica “Teletango”, inserita nel contenitore domenicale “Va' pensiero”, realizza il film-video “Io e Margherita”, cura la parte satirica negli "special elettorali" del TG3. Nel 1993 firma “Cielito lindo”, una sorta di “Zelig” ante litteram condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci. Nell'inverno 1995-96, collabora al TG3 con una vignetta satirica quotidiana.
Lavora anche per il cinema, sceneggiando e dirigendo nel 1988 il film “Cavalli si nasce”, con Paolo Hendel e David Riondino, e nel 1992 “Non chiamarmi Omar”, tratto da un racconto di Altan.
È nominato direttore artistico del Teatro Puccini di Firenze e dell’Estate Fiorentina, nonché presidente dell'Istituzione Servizi Culturali di Scandicci. Tra gli altri suoi lavori recenti, le illustrazioni (con Isabella Staino) del racconto di Adriano Sofri “Gli angeli del cortile” (2003), e “Novecento”, la versione attualizzata del burattino collodiano Pinocchio.
Tra i riconoscimenti ottenuti, si può ricordare il Premio Satira Politica Forte dei Marmi, lo Yellow Kid come "miglior autore" al Salone Internazionale dei Comics, il Premio Tenco/Canzone e fumetto e il Premio Persea, consegnatogli a Firenze durante la convention Comicstrip.
Copyright Sergio Staino
Angelo Stano
Nato a Santeramo, Bari il 6 gennaio 1953. Nel 1985 grazie alle frequentazione della redazione bonelliana, conosce Tiziano Sciavi che sta preparando il suo Dylan Dog, e che riesce a convincerlo ad entrare a far parte dello staff dei disegnatori disegnando il numero uno.
Rob Steen
Ha illustrato la serie di romanzi per ragazzi Flanimals scritta da Ricky Gervais e il libro per ragazzi Erf di Garth Ennis. Ha colorato il graphic novel Strange Embrace di David Hine. Lettera per AfterShock Comics, Marvel Comics, Dynamite Entertainment, Image Comics e First Second.
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Dreaming Eagles: un sogno di libertà e uguaglianza
Kan Takahama
Kan Takahama è nata nel 1977 nella regione di Kumamoto, nel sud del Giappone. Si è diplomata alla Facoltà di Belle Arti dell’Università di Tsukuba.
I suoi primi lavori escono per Kodansha e appaiono nella mitica rivista Garo. Poco dopo si fa conoscere anche all’estero: in Francia vengono pubblicati diversi suoi lavori, tra cui Mariko Parade realizzato con Frédéric Boilet per Casterman. Con La lanterna di Nyx ottiene l’Excellence Award del Japan Media Arts Festival nel 2018 e il prestigioso Grand Prize del premio culturale Osamu Tezuka nel 2020.
Attualmente è impegnata con una nuova serie di ambientazione storica dal titolo Shishi to botan (‘Leoni e peonie’) per l’editore giapponese Leed Publishing. Ha inoltre iniziato da poco a lavorare all’adattamento del romanzo Una rosa sola di Muriel Barbery (edito in Italia da e/o), la cui pubblicazione è prevista in Giappone per Leed Publishing e in Francia per Rue de Sèvres nel 2024.
I suoi lavori sono pubblicati in Italia da Dynit Manga, che oltre alla “trilogia di Nagasaki”, costituita da L'ultimo volo della farfalla, La lanterna di Nyx e Memorie dell’Isola Ventaglio, ha presentato al pubblico italiano anche Il gusto di Emma e L’amante.
Copyright Dynit Manga 2023 e detenenti diritti
Freddie Tanto
Freddie Tanto è nato nel giorno dei morti come nelle migliori profezie. Ha studiato fumetto, il suo esordio come fumettista è legato ai disegni del fumetto "La palude". Ha pubblicato libri illustrati per Franco Cosimo Panini e Fabbri Editore.
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ADAM TEMPESTA

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articolo di Chiara Zeiss
a cura di Chiara Zeiss
Giovanni Ticci
Insieme al suo conterraneo Nicolò e al romano Letteri, il senese Giovanni Ticci (20 aprile 1940) è uno degli interpreti storici della lunga saga di Tex. Debutta nel campo del fumetto collaborando con lo Studio D'Ami alla realizzazione di storie per il mercato internazionale. Il primo contatto con la Bonelli avviene nel 1958, quando Ticci esegue i disegni, inchiostrati poi da Bignotti, per Un ragazzo nel Far West, su testi di Guido Nolitta. Dal 1960, inizia a lavorare per Alberto Giolitti a numerose storie western destinate al mercato statunitense. Quest'esperienza lo assorbirà per sei anni, e finalmente, nel 1968, Ticci firma la sua prima avventura texiana: "Vendetta indiana", n. 91 della serie. Da subito, il suo stile essenziale e vigoroso gli guadagna il favore dei lettori, che vedono nel suo Tex l'espressione più compiuta del carattere determinato e vitalistico che costituisce la nota psicologica predominante del nostro Ranger. Inoltre, la sintesi grafica dello stile di Ticci, via via sempre più definita, si esprime al meglio sia nella caratterizzazione della fisionomia degli indiani, molto lontani dalle interpretazioni europeizzanti di tanti altri (pur bravissimi) disegnatori, sia nella visualizzazione dei grandi spazi, dalle distese innevate del Nord ai deserti e ai canyons dell'arroventato Sud Ovest. Nel 1995, si svolge, a Roseto degli Abruzzi, "Un senese nel Far West", una mostra antologica dedicata alla lunga carriera di Giovanni Ticci, il cui catalogo è pubblicato da Glamour.
Akira Toriyama: Il genio che ha creato Dragon Ball
Akira Toriyama è un nome estremamente noto nell'ambito dell'animazione e del fumetto giapponese grazie al successo raggiunto con Dragon Ball.
Nascue il 5 aprile 1955 a Nagoya, in Giappone. Trascorre gran parte della sua giovinezza immerso nei fumetti, sviluppando una passione per la narrazione visiva e il disegno. La sua carriera artistica ha inizio nel 1978 quando vince il primo premio in un concorso organizzato dalla rivista Weekly Shonen Jump con la sua opera "Wonder Island". Questo successo iniziale ha aperto le porte per la sua carriera nel mondo dei manga.
Tuttavia, il vero punto di svolta nella carriera di Toriyama è arrivato nel 1984 con il lancio di "Dr. Slump", una serie manga comica, poi trasposta in anime, che ha rapidamente guadagnato popolarità per il suo umorismo demenziale e i personaggi eccentrici. La serie è stata un successo immediato e ha preparato il terreno per la sua opera più celebre: "Dragon Ball".
"Dragon Ball", lanciato nel 1984, è diventato un fenomeno globale che ha influenzato milioni di fan in tutto il mondo. La storia segue le avventure di Goku, un giovane guerriero con una forza sovrumana, mentre viaggia attraverso mondi fantastici alla ricerca delle leggendarie sfere del drago, che possono esaudire desideri. Il mix di azione, avventura, comicità e momenti emotivi ha reso "Dragon Ball" un pilastro dell'animazione giapponese in tutto il mondo.
Uno degli aspetti più distintivi di "Dragon Ball" è il carattere unico e vibrante dei suoi personaggi. Da Goku, il protagonista ottimista e ingenuo, a Vegeta, il principe dei Saiyan con un passato oscuro, Toriyama ha saputo creare figure che hanno affascinato e ispirato il pubblico. Inoltre, il sistema di combattimento innovativo e le epiche battaglie tra guerrieri hanno contribuito a definire lo standard per i manga e gli anime d'azione.
La popolarità di "Dragon Ball" ha portato ad adattamenti animati, film, videogiochi e una vasta gamma di merchandise. Anche se la serie principale si è conclusa nel 1995, l'eredità di "Dragon Ball" continua a vivere attraverso sequel, spin-off e revival che continuano a catturare l'immaginazione dei fan.
Oltre al successo di "Dragon Ball", Toriyama ha continuato a lavorare su una serie di progetti artistici. Ha creato altri manga di successo come "Sand Land", "Cowa!" e "Kajika", dimostrando la sua versatilità e creatività nel campo dei fumetti.
Nonostante la sua grande influenza nell'industria dell'intrattenimento, Toriyama è noto per la sua modestia e riservatezza. Raramente compare in pubblico e preferisce concentrarsi sul suo lavoro piuttosto che sull'attenzione mediatica. Tuttavia, il suo impatto nel mondo del fumetto e dell'animazione è innegabile e la sua eredità continuerà a ispirare le generazioni future di artisti e appassionati.
Toriyama è morto il 1 marzo 2024 all'età di 68 anni, lasciando orfani migliaia di fans e appassionati. Tra i tanti che gli hanno reso omaggio lo stesso presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, grande lettore di fumetti.
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Rodolfo Torti
Rodolfo Torti: Nasce nel 1947 a Roma, dove vive e lavora. Nel 1979 esordisce su il Giornalino con la serie western "Jackson Ranch". Nel 1981, sui testi di Renata Gelardini, riduce a fumetti il "Quo vadis?" di Sienkiewicz e realizza su testi di Roberto Dal Prà "Firemen". Ereditati da Giancarlo Alessandrini i due poliziotti "Rosco & Sonny", li rielabora accentuando il tono ironico. Ha disegnato la serie "Area di servizio", scritta da Mauro Cominelli e "La vera storia della macchina del tempo". Tra i classici, "Taras Bul'ba" e "L'era di Tiberio".
Entra quindi nella scuderia della Sergio Bonelli editore collaborando con diverse testate ed in particolare sul personaggio di Martin Mystére.
Stefano Vietti
Nasce a Chiari, in provincia di Brescia, nel 1965. Nel 1992, crea, con altri autori di Brescia, la testata Full Moon Project (Edizioni Eden) e, in seguito, entra nello staff di Lazarus Ledd, della Star Comics. Sempre per la Casa editrice perugina dà vita, nel 1994, alla testata fantascientifica Hammer. Dal 1995 inizia a collaborare con Sergio Bonelli Editore scrivendo per Nathan Never, Legs Weaver, Zona X, Martin Mystère, Gregory Hunter, Greystorm e Universo Alfa. Successivamente lavora anche per Il Giornalino (“Yelo III”, “Teenage Mutant Ninja Turtles”, “Gray Logan”, “N.E.X.T. 02”, “Spider-Man”) e per Disney, sceneggiando alcune avventure della serie "Kylion". Nel 2007 pubblica, sempre per Sergio Bonelli Editore, "Dragonero", primo albo dei Romanzi a fumetti Bonelli, scritto con Luca Enoch e disegnato da Giuseppe Matteoni. Nel giugno del 2013, Dragonero diventa una serie mensile regolare di successo, che da novembre 2017 viene accompagnata da “Dragonero Adventures”, le avventure dei protagonisti da ragazzi, pensata per un pubblico più giovane. Nel 2017 pubblica “Life Zero” per Panini Comics insieme a Marco Checchetto.
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Tu dov’eri quando il mondo è cambiato?
Lewis Trondheim
Fra i fumettisti che giocano liberamente con le possibilità linguistiche offerte da vignette e balloons, Lewis Trondheim è forse l’autore che più si diverte a sperimentare trovate simpatiche e rivoluzionarie. Uno dei suoi volumi più famosi, da cui è stata tratta anche una serie di cartoni animati, è “La Mosca”. In questo fumetto, completamente muto, la gabbia compositiva è strutturata su nove vignette identiche che si ripetono per tutto l’albo.
Claudio Villa
Disegnatore della Sergio Bonelli editore, inizia la sua collaborazione con la casa editrice milanese da prima sulle pagine di Martin Mystere e poi su quelle di Tex, di cui attualmente è il copertinista uffciale.
Walter Trono
Nel 2009, dopo un breve periodo come art assistant di David Messina ed Elena Casagrande, su testate fumettistiche edite dalla IDW Publishing di San Diego – Usa, comincia a collaborare con le Edizioni Arcadia di Bergamo realizzando alcune illustrazioni sui protagonisti delle serie “L’insonne” e “Jonathan Steele” e inoltre una storia autoconclusiva dal titolo “Storia di case e di cose” raccolta nel volume L’insonne: Rumori di fondo (pubblicato nel 2011). A gennaio del 2010 realizza una storia breve a fumetti contenuta nel volume “Heavy Bone: Diabulus in musica” del tarantino Enzo Rizzi, pubblicato da Nicola Pesce Editore. A luglio del 2010 torna a collaborare con la IDW Publishing di San Diego – USA, nel ruolo di inchiostratore e additional artist, realizzando due episodi della miniserie “Illyria: Haunted”, di Elena Casagrande e Scott Tipton. In contemporanea realizza, come Co-ideatore e co-autore insieme allo storico Domenico Blasi, il volume storico a fumetti “1310 – 1359 i primi anni di Martina Angioina”, Halley Editrice di Matelica, realizzato in occasione del Settimo centenario del riconoscimento istituzionale del casale della Franca Martina ad opera del principe di Taranto Filippo I d’Angiò. Da dicembre 2010 ad aprile 2011 disegna il terzo numero della miniserie “The Secret” di Giuseppe di Bernardo dal titolo “Fili invisibili”, edita dalla Star Comics e pubblicato a maggio 2011. Da maggio 2011 a gennaio 2012 realizza i disegni per il settimo e l’ottavo episodio della serie regolare “Alice Dark” di Domestici e Bartoli, Editoriale Aurea. Da giugno 2011 collabora con il Foo Fighters Italian Fan Club, realizzando periodicamente artwork (ispirati alla rockband americana Foo Fighters) per la rubrica artistica on-line“Foometti”. Nel mese di ottobre 2011 presta le sue matite per il sesto episodio della serie a fumetti on-line “Davvero” di Paola Barbato, pubblicato agli inizi di dicembre 2011. Agli inizi del 2012, tornato a collaborare con l’editrice Star Comics, disegna il quarto episodio della miniserie d’azione post-apocalittica “Legion75” di Walter Riccio.
Entra quindi stabilmente nella scuderia della Sergio Bonelli editore come disegnatore della serie Dragonero.
Kent Williams
Artista americano originario del North Carolina si laureò nel 1984 alla Pratt Institute di New York. Durante la sua carriera artistica spaziò in vari campi grafici come pittura, fotografia, architettura, design e cinematografia. Tra le sue opere più importanti in ambito fumettistico ci sono collaborazioni con la Marvel Comics, in particolare per essere stato regolare illustratore della rivista Epic Illustrated, collaboratore nella serie Wolverine di Walt e Louise Simonson, e copertinista di Hellblazers.
Williams è anche stato insegnante alla Pratt Institutes da lui frequentata, alla california College of the Arts di San Francisco e alla East Carolina University di Greenville, nel North Carolina. Attualmente vive a Los Angeles ed è insegnante di pittura all’Art Center College of Design di Pasadena, California. Tra i premi ricevuti da Kent Williams ci sono il Yellow Kid Award e il premio diLucca Comics and Games in Italia.
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Marv Wolfman
Marvin Arthur "Marv" Wolfman nasce a Brooklin nel 1946; dopo i primi studi scolastici decide di iscriversi alla High School of Art and Design di New York con il desiderio di diventare un disegnatore di fumetti. La sua carriera inizia formalmente nel 1968, quando inizia a lavorare per la DC Comics come sceneggiatore e la sua prima pubblicazione coincide con il numero 242 del fumetto Blackhawk. Wolfman è noto principalmente per aver scritto l’intera serie Tomb of Dracula e per aver creato e scritto le prime storie di Blade; è inoltre il principale sceneggiatore della serie Teen Titans, creata da Bob Haney nel 1964, ma divenuta più famosa grazie a Wolfman.
Marv Wolfman e Gene Colan, iniziarono la loro più importante collaborazione nel 1972 quando decisero di dare inizio ad una nuova serie, anche per quanto riguarda le linee della casa editrice. Tomb of Dracula diventa in questo modo il capolavoro che conferisce maggior notorietà ai suoi creatori nel campo del fumetto. Wolfman decide di basarsi sul romanzo di Bram Stoker per scriverne un seguito dallo stampo moderno (l’ambientazione è coerente agli anni Settanta), mentre Colan arricchisce il suo stile già molto contrastato con campiture nere ancor più ampie e nette, e anche il layout si adattò allo stile, perdendo in dinamicità ma guadagnando in mellifluità, con i contorni delle vignette che si fanno spesso fumosi e indistinti. Il fumetto acquisisce in questo modo un’atmosfera dark mai vista fino a quel momento tra le pubblicazioni della Marvel.
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Giampiero Ubezio
Nato a Novara il 16 giugno 1949 è un famoso fumettista italiano, storico disegnatore della testata Topolino.
Dopo essersi diplomato al liceo scientifico Salesiano San Lorenzo di Novara, Ubezio, nonostante la vocazione artistica, si iscrive alla facoltà di scienze politiche presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Durante gli anni dell'università quella che sembrava un'ingenua vocazione si trasforma in una vera e propria chiamata, alla quale Ubezio risponde trasferendosi a Torino per intraprendere una carriera pubblicitaria presso lo Studio Testa ed in seguito come freelance per diverse ditte piemontesi quali Ferrero e FIAT. La vocazione artistica non si limiterà solamente al campo delle arti grafiche ma si estenderà anche a quello delle arti musicali. A Torino infatti Ubezio trova l'occasione di fondare un gruppo musicale ispirato al genere Country rock di oltreoceano al quale rimarrà sempre sentimentalmente legato. Il gruppo sarà famoso nell'ambiente torinese degli anni '70 con il nome di Ossidiana.
Nel 1984 inizia la sua collaborazione con la Walt Disney Company Italia, che lo porterà a dar vita a personaggi e storie capaci di renderlo uno degli autori più originali dell'ambiente. È autore di numerose storie e saghe tra cui non mancano anche celebri e raffinate parodie.
Collaborando con diversi sceneggiatori quali ad esempio Bruno Sarda e Giorgio Pezzin dà vita a moltissimi personaggi. Poco dopo l'inizio della sua carriera disneyana, però, si discosta sensibilmente da quello che può essere definito il “mondo dei paperi”, dichiarando in più occasioni di prediligere decisamente i personaggi appartenenti invece al “mondo dei topi”. Ubezio diventa infatti insieme a Massimo De Vita uno degli autori che ha disegnato più spesso il personaggio di Indiana Pipps.
Topolino e lo Scettro di Harlech
Questa saga è articolata in tre storie. L'autore si è liberamente ispirato al mondo fantasy, mondo dal quale verrà sempre particolarmente affascinato. Grazie ad una maestria propria di un grande artista, Ubezio riesce a miscelare grandi classici quali Il Signore degli Anelli, Dune, Dungeons and Dragons, Jumanji creando un vero e proprio cult disneyano. Sul mondo di Harlech grava una terribile minaccia: Nadar, un druido ribelle cultore di magia nera insorge contro il re. Solo coloro prescelti dai dadi magici e dalla scacchiera capace di viaggiare nello spazio e nel tempo potranno fronteggiare la minaccia restituendo al regno la pace. Indipendentemente dalla trama e dalle ambientazioni che sicuramente non sono da sottovalutare per bellezza e particolarità, quello che colpisce di più dei racconti sono le due figure di Topolino e Pippo. Ubezio infatti dichiarerà di aver voluto riscattare il personaggio di Pippo a lui sempre molto caro, rappresentandolo decisamente più scaltro e meno “goffo”: sarà infatti grazie al prezioso aiuto di Pippo che i due prescelti riusciranno a superare tutti gli ostacoli sotto forma di indovinelli e prove di intelligenza che incontreranno sul loro percorso. Anche se il duello finale spetterà al protagonista Topolino, Pippo nella sua dignità di personaggio etereo ne sarà una valida ed indispensabile spalla. “Non ho voluto rappresentare Topolino come l'antipatica figura che riesce a fare sempre la cosa giusta al momento giusto” dichiarerà in un'intervista.
Topolino e il ritorno ad Harlech
Saga articolata in tre storie. Pippo e Topolino si vedranno costretti a fare ritorno nel regno di Harlech per trarre in salvo Minni, rapita dal perfido Nadar che, si scopre, non era stato definitivamente sconfitto. Grazie all'aiuto del re di Harlech e dopo molteplici peripezie Topolino riuscirà a trarre in salvo la sua amata Minni...
Le Parodie
Il nome della Mimosa
Storia che nasce dalla collaborazione tra Giampiero Ubezio e Bruno Sarda, ispirata al celebre romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”. I protagonisti Topolino e Pippo indagano in un college inglese per scoprire la cura del raffreddore. La ricetta capace di sconfiggere la malattia si trova in un antico libro di erboristeria che andò distrutto nell'incendio del college stesso...
I misteri della giungla nera
Collaborazione di Giampiero Ubezio e Bruno Sarda. Tratta dall'omonimo romanzo di Emilio Salgari la storia narra di Topolino-Topol-Naik che corre in aiuto di Minni rapita dai Tux.Topol-Naik, accompagnato dal fedele amico Pippa-muri, avrà la meglio su Gamba Singh...
I racconti di Edgar Allan Top
Collaborazione di Giampiero Ubezio e Mario Volta. I racconti contengono tre parodie tratte dai racconti di Edgar Allan Poe. Il protagonista Edgar Allan Top verrà a capo di diversi misteri, grazie anche all'aiuto prezioso dell'ispettore Dupipp. I racconti consistono de:
- La casa del fantasma distratto (La caduta della casa degli Usher)
- I misteri della Rue Toporgue (I delitti della Rue Morgue)
- La busta nascosta (La lettera rubata)
- Dick Pipp[modifica | modifica wikitesto]
Dick Pipp
Collaborazione di Giampiero Ubezio e Bruno Sarda. Ispirato al celebre personaggio di Chester Gould, Dick Tracy, Dick Pipp muovendosi in un'America anni '30 rivivrà le storie del suo alter ego e si batterà contro i suoi stessi nemici...
Le sceneggiature
- Topolino e I Faraoni Neri
- Topolino e Il Libro degli Arcani
- Topolino e Il Pollo alla Marengo
- Topolino e Il tesoro di Pueblo Fiorito
- Topolino e Il caso dei Cuochi scomparsi ...
- Topolino e Il mistero della Valle d'Argento
- Minni e Il cammino della Bellezza
- Minni e Il "biscotto" imperiale
- Minni e Il dolce Torneo...
Curiosità
Negli anni '80 Ubezio partecipa in veste di disegnatore ad un programma televisivo per bambini nel quale si giocava ad indovinare determinati personaggi del mondo Disney.
Molte storie sono nate grazie all'ispirazione data dalla moglie.
È un grande appassionato di sci, in particolare predilige la specialità e la filosofia del Telemark
È docente di sceneggiatura del fumetto presso l'Accademia di Belle Arti ACME di Novara.
Ulteriori approfondimenti:
Copyright Disney Italia - Panini comics
Vincent Zabus
Vincent Zabus, filologo e giornalista di formazione, ha inizialmente insegnato per alcuni anni e poi ha deciso di dedicarsi al teatro, come scrittore, attore e comico. Ha pubblicato alcuni racconti sulla rivista per ragazzi Spirou e ha sviluppato diverse serie a fumetti per il pubblico più giovane.
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Ulteriori approfondimenti:
Magritte questa non è una biografia
Brian Vaughan
Sceneggiatore degli Stati Uniti, lavora sia nel campo del fumetto che delle serie televisive. Ha ricevuto nomination per i premi l'Harvey e l'Eisner Award. Tra le serie di maggior successo: Y - L'ultimo uomo sulla Terra, Runaways ed Ex Machina. La prima sceneggiatura fu per la Marvel Comics per la testata Cable (n. 43). Ha scritto scneggiature per i più importanti personaggi della DC Comics e della Marvel, inclusi Batman e gli X-Men. Ha anche scritto, in passato, sceneggiature e soggetti teatrali, dedicandosi per lo più a commedie; è del 2003 la sua prima sceneggiatura per On the Road for Christmas, un corto animato di 5 minuti. Si era parlato di un suo coinvolgimento, mai realizzato, nella stesura della sceneggiatura del film Ex Machina, tratto dal suo omonimo fumetto. Dal 2012 lavora alla serie a fumetti fantascientifica e grottesca Saga, illustrata da Fiona Staples.
Nel settore delle serie televisive ha lavorato per Lost e Under The Dome.
Ulteriori approfondimenti:
Sergio Zaniboni
Nasce a Torino il 4 agosto 1937 – muore a Giaveno il 18 agosto 2017.
E' stato uno dei più importanti autori di fumetti del nostro paese. Caratterizzato da uno stile sintetico ma estremamente efficace, tagliente, capace di cogliere il dettaglio e l'espressione giusta attraverso la valorizzazione di pochissimi segni.
Inizia la sua carriera come disegnatore di fumetti a metà anni Sessanta, collaborando con l’editore Gino Sansoni, per il quale ha realizzat alcuni adattamenti di romanzi, tra cui I promessi sposi.
E' stato uno dei più noti e importanti disegnatori di Diabolik di cui ha definito il tipico sguardo sconcertante. Per il ladro in calzamaglia nera ha realizzato oltre 300 avventure e moltissime copertine. Grazie al lavoro presso la casa editrice Astorina (che pubblica le avventure del famoso criminale), Zanibon ha ricevuto nel 2000 il premio Yellow Kid.
Per la rivista "Il Giornalino" delle edizioni San Paolo, ha disegnato il fumetto "Il campione" per i testi di Alberto Ongaro, la serie poliziesca Tenente Marlo, per i testi di Claudio Nizzi, e Speedy Car su testi di Paolo Ferrarini.
Per la rivista Comic Art, alla fine degli anni Otaanta, realizza Pam&Peter.
Nel 1990 aveva vinto il premio ANAFI.
Nel 1991 viene pubblicato il suo "Texone", l'albo gigante su cui alcuni dei più importanti autori internazionali di fumetto si sono cimentati con il ranger del Texas. Scritta da Claudio Nizzi, il volume si intitola "Piombo rovente".
Ha lavorato anche per il mondo della grafica, ad esempio è suo il logo delle Figurine Panini.