Guido Buzzelli

Guido Buzzelli nasce il 27 luglio 1927 a Roma.

Figlio e nipote d'arte. La presenza di un nonno decoratore, un padre pittore e una madre modella condizionano la sua infanzia in una direzione che va progressivamente precisandosi e prendendo corpo, prima con la frequentazione del corsi liberi del nudo all'Accademia di San Luca e in seguito attraverso la sperimentazione che lo porta a misurarsi con le varie tecniche pittoriche.

La sua curiosità per tutte le probabili applicazioni della figurazione e il gusto per la narrativa lo portano anche a cimentarsi come autore e disegnatore di fumetti, con opere che ottengono notevole successo. Nella sua pittura cerca, in un realismo narrativo espressionista, le ragioni per una moderna figurazione.

Fondamentale è l'incontro con Wolinski che, nel 1970, ufficializza su "Charlie" la sua prima storia d'autore "La révolte des ratés", nata nel 1966 da una precedente mostra pittorica contro la violenza e per il rifiuto della medesima. Il suo lavoro si fa convulso: le storie si accavallano alle storie, parallelamente all' attività pittorica. Le sue feroci parabole sui vizi capitali, destinati a perdere l'uomo, contano: 

  • I Labirinti, 1970
  • Zil Zelub, 1972 : forse una delle storie più belle
  • Annalisa e il diavolo, 1973
  • L'intervista, 1975 : una lunga autoanalisi e testamento artistico insieme
  • L'Agnone, 1977
  • La guerra videologica, 1978 : dove i temi attuali della violenza, scanditi giorno per giorno dalla televisione, sono già tutti raccontati.

La Francia, più che l'Italia, lo accoglie tra i suoi artisti (Michel Grisolia lo laurea nel 1974 "Michel-Ange des monstres" sul Nouvel Observateur e Michel Bourgeois "Guido Buzzelli: un Goya italien" nel 1978. Lavora, tra gli altri, per Le Monde, Charlie mensuel, L'Expansion, Métal Hurlant, Libération, Hara Kiri...  In Italia, per Linus, Alter Linus, Paese Sera, Il Messaggero, l'Espresso, L'Eternauta, ecc. e, per tre anni, per la Repubblica con le tavole di Satyricon.Negli ultimi due anni, lavora per la RAI e insegna all'European Institute of Design. Notevoli restano i due video prodotti dalla TV7 francese e transmessi dalla stessa TV7 e dalla FR3 nel 1990, 1991, 1992.

Di lui scrivono, a proposito delle sue storie d'autore e delle sue mostre, il Nouvel Observateur, L'Express, Pilote, Le Monde, L'Europeo, Epoca, La Repubblica, Il Piccolo di Trieste, Brescia Oggi, Paese Sera, L'Unità, Il Manifesto, Zoom francese, Zoom italiano, Rock & Roll, Fluide Glacial... In Italia viene premiato come miglior disegnatore e autore con lo Yellow Kid (1973)
e in Francia (1979) con Le Crayon d'Or.

Le sue opere vengono pubblicate, oltre che in Italia, in Francia, Spagna, Svizzera, Olanda, Belgio, Svezia, Portogallo, America Latina e Giappone. Espone i suoi quadri, illustrazioni e disegni a Roma (1965, 1966, 1975, 1985, 1987, 1993), Napoli (1966), Bari (1967), Bologna (1973), Parigi (1975, 1982), Deauville (1975), Angoulême (1980), Aix-en-Provence (1983), Chantilly (1984), Marsiglia (1985), Forte dei Marmi (1989), Lucca (1967, 1968, 1985, 1992), oltre che a New York e a Montréal.

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