Dan Brereton

Dan Brereton è un illustratore abile e dotato di una spiccata personalità grafica: le sue illustrazioni non si dimenticano, e se avete mai visto un suo disegno, sapete di cosa parlo.

 

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Brereton ha spesso prestato la sua opera anche al di fuori dell’ambito fumettistico, collaborando in particolare con Rob Zombie, con cui condivide l’amore per l’estetica da b-movie horror anni ’50. Freelance di lusso, Brereton ha lavorato per varie case editrici negli USA, e ora si dedica soprattutto alla sua creatura preferita, The Nocturnals, da lui scritto e illustrato, che ha finalmente, dopo molte traversie, trovato casa alla Oni Press di Portland. Presto lo vedremo anche in Italia grazie alla Lexy Produzioni.

Quali sono le tue principali influenze artistiche?

Le più varie. I fumetti Marvel dei tardi anni ’60 primi ’70, alcuni illustratori di libri per l’infanzia come Theodore Geisel, ma anche i film della Disney, le copertine dei vecchi albi pulp, gente come Maurice Sendak, Bill Peet, Mercer Maye; Frank Frazetta; N.C. Wyeth; Dean Cornwell; Gil Elvgren, Gustav Klimt…

Hai lavorato per un sacco di editori statunitensi. Preferisci lavorare per una grande casa editrice come la DC Comics o per un piccolo editore come la Oni Press? Perché?

Mi piacciono entrambe le soluzioni. La DC mi garantisce la sicurezza di vendite maggiori e di una piattaforma di fans in continua crescita. La Oni Press, d’altro canto, mi da più libertà creativa e la possibilità di portare avanti i miei progetti personali. Sono due compagnie totalmente differenti, in termini di rapporti lavorativi, come si può immaginare, ma non mi sento di sceglierne una a discapito dell’altra, a meno che, ovviamente, i Nocturnals non decollino alla grande. Ho rapporti di lavoro cordiali con vari editors della DC, sono amico di molti di loro e mi piace molto lavorare per loro, così come sono soddisfatto della collaborazione con la Oni. I legami con entrambe le compagnie sono piuttosto radicati. Ho cercato di allacciare contatti forti anche con altre compagnie, ma la cosa non ha funzionato, in verità. Comunque, apprezzo molto il supporto che ho avuto dalle due case editrici con cui collaboro al momento.

Hai lavorato in progetti legati ad illustrazioni al di fuori del campo fumettistico. Quali sono le differenze nell’approccio ad una copertina per la DC Comics e ad una cover per un disco di Rob Zombie, per esempio?

Lavorare con Rob è stata una cosa interessante, un lavoro di squadra. La visione di Rob era piuttosto chiara e fondamentalmente io ho fatto quello che lui mi chiedeva, cosa alquanto semplice perché le nostre sensibilità non sono affatto dissimili. È stato molto più semplice che realizzare un fumetto. Quando lavoro sui personaggi DC, invece, devo certamente seguire delle direttive, ma ho più libertà di dare il mio contributo creativo. Mi piacciono molto i fumetti, ma sono sempre disponibile ad ogni lavoro che mi porti al di fuori del mondo dei comics. È sempre divertente.

Quanta influenza hai, quando curi solo i disegni, sulla trama dei fumetti sui quali lavori?

Abbastanza. Anche quando non sono io a scrivere, dispongo di un considerevole input. Dipende sempre dallo scrittore con cui si lavora, ma finora sono stato fortunato a collaborare con persone splendide, che apprezzano i miei suggerimenti. Nel corso della mia carriera, questo aspetto è andato persino migliorando.

Preferisci scrivere i tuoi soggetti o lavorare con scrittori come Howard Chaykin?

Preferisco sempre scrivere i miei fumetti, ma a volte, come nel caso di Thrillkiller (un mio concetto che ho voluto che Howard sviluppasse) mi rendo conto che un altro scrittore può essere più adatto al compito di quanto non sia io. Nel caso degli ultimi progetti ai quali ho lavorato con altri scrittori, è sempre stata una decisione conscia, quella di affidarmi alle capacità di un’altra persona. Come disegnatore, ma anche come scrittore, ho sempre il desiderio di collaborare con altre persone di talento. E non fa mai male dividere in due il carico di lavoro…

Quali sono i tuoi attuali progetti fumettistici?

JLA- Seven Caskets, un one shot (prestige format) di 48 pagine che uscirà in dicembre, e Nocturnals - Troll Bridge, in vendita al momento. Ho anche in programma un’altra miniserie dei Nocturnals per il 2001, altri supereroi, e pure una storia breve per l’antologia del Grendel di Matt Wagner per l’anno prossimo (Brereton si riferisce a Grendel Black, White & Red, vedi Rorschach N.9, ndr).

Articolo di Antonio Solinas, redazione di Rorschach

 

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