Ninos Ferrato 12: I Signori dell'illusione

Quando nacque il giornalismo, all’incirca nel 1.600, il serio giornalista, cercava di rispettare la “verità”, riferendo nei propri scritti il reale e fedele accadimento dei fatti, e limitando il più possibile le proprie opinioni personali per non rischiare tagli deformanti o di parte. Quando all’inizio del 1.800 nacque la fotografia grazie a Niepce e Daguerre, si pensò che uno strumento così fedele di trasposizione della realtà non poteva che rappresentare la più assoluta verità. La fotografia era il documento con cui si attestava la veridicità di un fatto. La Storia ha poi dimostrato che sia il giornalismo che sia la fotografia, in quanto strumenti nelle mani dell’uomo, possono essere utilizzati secondo necessità. Nell’epoca della comunicazione mass-mediatica e di Internet, la diffusione sempre più libera e capillare delle informazioni avrebbe dovuto portare ad un secolo di pace e democrazia. Ciò che invece vediamo, ogni giorno, è una moltitudine di messaggi che ci bombardano continuamente, disintegrando il valore stesso della “verità”. Oggi non ci sono più i giornalisti, ma gli “opinionisti”. Le notizie vengono smentite nel giro di pochi minuti. Guardando il TG, in fondo in fondo, un po’ confusi, ci chiediamo quale sia la verità. Il tema di questa storia di Ninos Ferrato, dal titolo “I signori dell’illusione”, è proprio la realtà: manipolata abilmente da chi sa farlo ed ha il potere per farlo. Ma se anche il reale ci viene tolto cosa ci rimane... Se non i sogni? Il mondo onirico e della fantasia è sempre stato sottovalutato perché poco concreto … forse per dimostrare di essere il più vero.

signori illusione copertina