Boy/Toy

Progetto di Bertoglio Nicola - storia di Marcello Calò - disegni di Fabiano Caputo

Avete mai provato ad andare in un bagno di un concessionario di auto? La domanda forse vi sembrerà strana ma a me è capitato e sono rimasto fortemente colpito da una cosa. Ero andato a vedere un auto da un concessionario tra i più cari ed eleganti di quelli che ci sono nel nostro paese. Non faccio nomi per ovvi motivi ma potete immaginare facilmente di quale ditta parlo. Come in tutti gli auto-concessionari che vendono auto nuove, sembrava di stare in un mondo futuristico, dove tutto è perfetto: luci che si riflettono ovunque, pavimenti incontaminati, piante e vetrate, automobili idilliache, pulite, lucide tanto da apparire sane e benefiche, perfino da indurci a dimenticare che sono la causa principale di mortalità nei paesi industrializzati (sia per gli incidenti diretti che per l'inquinamento causato). I futuristi l'avevano previsto. Ma torniamo al nostro bagno. Appena ho aperto la porta mi è sembrato di ritrovarmi in un altro universo. Il "cesso" (questo il termine più corretto in questo caso) sembrava proprio uno di quegli orrendi orinatoi messicani rappresentati in tante pellicole cinematografiche, che si possono trovare lungo le strade desertiche che attraversano i torridi deserti di quelle regioni lontane. Sordidi angoli di quel mondo, frequentati solamente da camionisti e vagabondi.

Mi è capitata un'esperienza simile andando nel magazzino di un supermercato. Fra le corsie tutto perfetto, pulito, lucido, accompagnato da un'allegra musica. Nel retro il caos più totale. E per attraversare questi due mondi bastava una semplice porta.

Per introdurvi alla bella storia di BOY/TOY vi lascio un altro paio di spunti. Quando ero giovane a scuola, sia durante le superiori che all'università, si parlava di politica, si contestava, si dibatteva. Si organizzavano scioperi e manifestazioni. Certo spesso solo per far saltare un giorno di scuola. Poi crescendo ci siamo resi conto dell'ingenuità con cui affrontevamo quei problemi. Ma almeno li affrontevamo. Oggi nelle ore di assemblea, ore obligatorie per legge, gli studenti fanno cineforum. Il dibattito è scomparso. Tutto appare nel miglior modo possibile. O forse non c'è speranza che possa essere diversamente. Il mondo lucido, perfetto e luccicante in cui sono cresciuti i giovani d'oggi forse li ha coccolati troppo e nessuno di loro vuole preoccuparsi di ciò che sta dietro quella porta.

Ultimo spunto. Pochi giorni fa (per chi leggerà questa pagina fra qualche anno, sto scrivendo nel maggio 2018), la scienza ha annunciato di aver creato un essere vivente senza utilizzare spermatozoi o ovuli, ma partendo direttamente da cellule staminali. Cyborg immaginati dalla fantasia di scrittori di fantascienza, divengono finalmente reali. E se decidessimo mai un giorni di produrre dei cyborg perfetti a cosa e per cosa li educheremo? Per spazzolare e lucidare i saloni delle nostre auto-concessionarie?

I nostri tre autori cercano di darne una risposta in questo breve ma formidabile fumetto: BOY/TOY

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Fai clic sull'immagine per leggere il fumetto.