Zagor e il capitano Nemo

Zagor n. 696 - 698 - Luglio Settembre 2023

In questi primi giorni di Settembre è stato distribuito nelle edicole l'ultimo albo di Zagor, il numero 698, intitolato “La maledizione degli Incas”, nel quale si conclude la vicenda che ha portato il signore di Darkwood ad incontrare nientemeno che il leggendario Capitano Nemo, inventato da Jules Verne, precursore del mito dell’esploratore dell'ignoto e dell'impossibile (Nemo deriva dal latino "nessuno", ed è un riferimento mitologico alla risposta che Ulisse diede a Polifemo nell'Odissea, quando il gigante da un solo occhio gli chiese il suo nome).

Il capitano Nemo compare nei due romanzi di Verne intitolati “Ventimila leghe sotto i mari” (“Vingt mille lieues sous les mers”, 1870) e “L'isola misteriosa” (“L'île mystérieuse”, 1874). Le opere dello scrittore francese sono famose in tutto il mondo: Viaggio al centro della Terra, Dalla Terra alla Luna, Il giro del mondo in 80 giorni, per citarne solo alcuni.

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 Non solo Verne ha influenzato in maniera determinante l'immaginario della nostra società ma le sue invenzioni letterarie sono state spesso di ispirazione per scienziati e studiosi che le hanno applicate a tecnologie moderne nelle epoche successive. Potremmo azzardarci ad affermare che il letterato d’oltralpe ha lasciato la sua indelebile impronta sia nella fantasia, sia nella realtà.

Sembra quindi strano che nessuno in via Buonarroti non avesse ancora pensato a questo confronto proverbiale. Non è del tutto vero. In realtà, come scrivevamo prima, il mondo di Verne permea le avventure di Zagor fin dalle prime sceneggiature del sue creatore Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli). Come non riconoscere le somiglianza fra i macchinari inventati da Nemo e quelli creati dal diabolico Hellingen, a partire proprio dal Nautilus che sicuramente suggerì lo spunto per il sottomarino Squalus che compare nell’albo 41 di Zagor, intitolato “Vittoria!”.

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La vicenda che porterà i due eroi ad incrociare i loro destini, ha preso avvio sul numero 696 del fumetto bonelliano (intitolato “L'isola degli spettri”) ed ha avuto prosieguo sul successivo numero 697 (“Il capitano Nemo”), per concludersi appunto con l’attuale 698. L'idea nasce dall'irrefrenabile e brillante curatore della testata Moreno Burattini. Il periodo storico nel quale sono ambientate le avventure dei due personaggi di fantasia grossomodo coincide (le avventure di Zagor si svolgono intorno al 1940 circa, mentre quelle di Nemo una ventina di anni dopo, ma l’incontro avviene quando Nemo è ancora all’inizio della sua carriera, sta per varare il Nautilus e abbandonare l’isola misteriosa, questo potrebbe giustificare la contemporaneità fra i due protagonisti).

Le atmosfere avventurose e fantastiche che da sempre caratterizzano le avventure dello Spirito della Scure si avvicinano moltissimo all'immaginario forgiato dallo scrittore francese, padre della fantascienza moderna, insieme a H.G. Wells.

Il Capitano Nemo è diventato un'icona nella letteratura mondiale, e il suo impatto si è esteso ben oltre il romanzo originale. La sua figura complessa e le sue motivazioni oscure hanno ispirato numerosi adattamenti, sequel non ufficiali, romanzi, film, fumetti, serie TV, animazione, giochi e molto altro, dimostrando il suo intramontabile fascino.

Una volta partorita l’idea, il brillante Burattini, oberato dal lavoro redazionale, decide di affidare la sceneggiatura dell'appassionante incontro ad uno dei più esperti ed appassionati conoscitori del mondo di Jules Verne: Antonio Serra. L'amore per l'immaginario fantastico e tecnologico che si respira nei libri dello scrittore francese è evidente nel fumesttista di origini sarde, a partire dal suo personaggio più famoso: Nathan Never1, anche se nelle fattezze è ispirato a Rick Deckard, protagonista del film Blade Runner, inizialmente si doveva chiamare “Nemo” (appellativo che sarebbe comunque rimasto come nome in codice del protagonista in alcune storie, e come designazione del suo clone nelle storie ambientate in futuri alternativi). Anche la miniserie di dodici numeri intitolata Greystorm, ideata e sceneggiata da Antonio Serra con i disegni di Gianmauro Cozzi e pubblicata a partire da ottobre 2009 dalla Sergio Bonelli Editore, è ambientata a cavallo tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento e si ispira evidentemente ai romanzi di Jules Verne.

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Antonio Serra, anche lui occupatissimo dai numerosi incarichi redazionali, deve a malincuore demandare l'incarico. Si decide quindi di passare la scrittura della sceneggiatura al bravo e ormai scaltro Jacopo Rauch (con la supervisione e consulenza di Serra). Rauch, penna ormai consolidata per la casa editrice milanese, per la quale ha scritto molte storie di Zagor e Tex, è riuscito a mantenere la giusta atmosfera del racconto letterario originale, trasformandolo in un'avventura zagoriana genuina e solida. Leggendo il fumetto si rivivono da un lato le emozioni del romanzo fantastico scritto da Verne, ma nello stesso tempo si percepisce in maniera intensa il senso del racconto nolittiano: le stesse atmosfere, la stessa tensione emotiva, che lo sceneggiatore ha imparato a gestire in maniera splendida (come abbiamo potuto apprezzare anche in molti altri suoi soggetti).

Rauch, costruita l’atmosfera misteriosa di introduzione, coglie fin da subito l'occasione per incentrare tutta la narrazione dul confronto fra i due mitici charater e per mostrarne le similitudini ma soprattutto le differenze. Il comandante del Nautilus è un esploratore misantropo ed eccentrico, lotta contro le ingiustizie e le angherie che opprimono e sfruttano i deboli. E’ un vendicatore dei torti subiti dai popoli oppressi (e da lui stesso). E’ pronto a sacrificarsi per la difesa dei più poveri e per farlo non esita a schierarsi contro la massima potenza del momento, ovvero l'Inghilterra. A spingerlo però è un aspro e contorto sentimento di vendetta che rischia di non permettergli di vedere il confine fra il bene e il male. E' un limite che invece il signore di Darkwood conosce bene, a causa del suo terribile passato e dell'assassinio dei suoi genitori. Proprio da quella terribile esperienza naque lo Spirito con la Scure. Zagor combatte contro le ingiustizie ma non cerca la morte dell'avversario, anzi, se può, rischia addirittura la sua stessa vita per correre in aiuto di chi ha bisogno, anche se quest'ultimo è proprio chi in precedenza si è messo contro di lui. Il confine fra il bene e il male nei fumetti dello Spirito della Scure sono complessi e articolati. Su questo contrasto Nolitta creò un paladino controverso e dubbioso, peculiarità che l’attuale curatore della collana, Moreno Burattini, ha sapientemente sviluppato. Un eroe sempre schierato dalla parte del bene ma moderno, che si distingueva da Tex, l’eroe tutto di un pezzo creato da Gianluigi Bonelli.

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In fondo il Capitano Nemo è un antieroe intrigante e la sua missione una critica sociale. Il suo vero nome è Principe Dakkar (figlio di un rajah indiano, ma nel primo romanzo di origini polacche), è uno dei personaggi letterari più complessi e affascinanti mai creati. Descritto da Jules Verne come il comandante del sottomarino Nautilus, il Capitano Nemo è un enigma avvolto in un mistero. La sua vera identità è avvolta nell'oscurità, e il suo passato rimane sconosciuto ai lettori. La sua figura è quella di un antieroe, un uomo di grande intelligenza e risorse che ha scelto di ritirarsi dal mondo della superficie per vivere negli abissi del mare.

Nonostante il suo aspetto enigmatico e il suo atteggiamento spesso ostile verso il mondo esterno, il Capitano Nemo è mosso da una nobile missione. Ha scelto di vivere sotto gli oceani per sfuggire all'ingiustizia e alla corruzione del mondo sulla terraferma. Il Capitano Nemo rappresenta una critica acuta alla società dell'epoca di Verne, che stava vivendo rapidi cambiamenti industriali e tecnologici. Il suo rifiuto della società sulla superficie e la sua decisione di vivere in un mondo sottomarino autonomo forse riflettono le preoccupazioni di Verne riguardo alla rapida urbanizzazione e alla distruzione dell'ambiente naturale.

I disegni della storia a fumetti sono splendidamente realizzati da Raffaele Della Monica, che sintetizza il suo segno fatto di linee descrittive e violenti contrasti di bianchi e neri. L’isola disegnata da Della Monica ci ricorda moltissimo le spiagge dipinte da Hugo Pratt per il suo Corto Maltese.

 Incontreremo di nuovo il mitico Capitano, infatti gli autori sono già al lavoro su due nuove avventure (di cui una su testi di Giorgio Giusfredi e disegni di Marco Villa).

 Non è la prima volta che Zagor incontra personaggi letterari sul suo cammino. A partire da Andrew Cain il cacciatore di mostri, alias di "Solomon Kane" di Robert E. Howard. Più volte abbiamo visto collaborare con lo Spirito con la Scure nientemeno che uno dei maestri del genere giallo-horror ovvero Edgar Allan Poe, ora agente di Altrove (la prima apparizione dello scrittore dell'occulto sulle pagine zagoriane risale dicembre 1996, con l’albo Zagor Zenith 428 “Agente Speciale”, soggetto e sceneggiatura di Mauro Boselli e disegni di Gallieno Ferri). Infine James Fenimore Cooper, lo scrittore de “L’ultimo dei Mohicani”, questa volta per opera di Moreno Burattini (su Maxy Zagor n.37 del settembre 2019). La facilità con cui il signore di Darkwood si affianca a personaggi storici, generi e modalità narrative differenti, ne dimostra ancora una volta l’attualità: quasi un personaggio post-moderno, frutto di una particolare formula di commistioni con la quale Sergio Bonelli gli diede vita ormai nel lontano 1961.

Note:

1Nathan Never è una serie a fumetti di fantascienza ideata da Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna e pubblicata da Sergio Bonelli editore a partire dal giugno 1991.

 

Articolo di Marco Feo

Il copyright delle immagini è Sergio Bonelli editore

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