Flow

L’industria dell’animazione ha vissuto una svolta epocale con Flow, il lungometraggio che ha conquistato l’Oscar per il miglior film d’animazione. Oltre alla qualità artistica e narrativa, ciò che rende Flow una pietra miliare è il software con cui è stato realizzato: Blender. Questo progetto dimostra come l'open source non solo sia una valida alternativa ai software proprietari, ma possa addirittura superarli, consentendo a piccoli team di realizzare capolavori senza budget multimilionari. Tradizionalmente, l’animazione 3D è stata dominata da software costosi e da pipeline di produzione rigide, con team separati per ogni fase: modellazione, rigging, animazione, shading e rendering. Flow ha dimostrato che un approccio diverso è possibile. Il regista e animatore Gints Zilbalodis, insieme al suo piccolo team, ha utilizzato Blender come strumento unico per l’intera produzione, eliminando la necessità di passare tra più software e semplificando il workflow. L'integrazione di strumenti avanzati all’interno di Blender, come Geometry Nodes, il potente sistema di rigging, le simulazioni fisiche avanzate e la gestione avanzata delle texture e degli shader, ha permesso di ottimizzare il processo produttivo in modi impensabili fino a pochi anni fa.

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Uno degli elementi chiave che ha reso Flow possibile è stato EEVEE, il motore di rendering in tempo reale di Blender. A differenza dei tradizionali motori di rendering ray-tracing, EEVEE consente di ottenere risultati visivamente accattivanti con tempi di rendering ridotti al minimo. Questo ha rivoluzionato la pipeline di produzione, permettendo al team di lavorare in modo più iterativo e creativo. Grazie a EEVEE, ogni fotogramma del film è stato renderizzato in tempi compresi tra 0,5 e 10 secondi in 4K, un risultato impressionante se paragonato ai lunghi tempi di calcolo tipici dei rendering offline. Questo ha eliminato la necessità di utilizzare costose render farm, consentendo alla produzione di mantenere il controllo sui costi senza compromettere la qualità visiva.

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Blender non è solo un software, ma un movimento che sta cambiando il mondo dell’animazione e della CGI. Essendo open source, chiunque può scaricarlo gratuitamente, contribuire al suo sviluppo e personalizzarlo in base alle proprie esigenze. Questo ha favorito la crescita di una community globale di artisti, sviluppatori e tecnici che collaborano per migliorare costantemente il software. A differenza dei software proprietari, spesso inaccessibili a causa dei costi elevati e delle licenze restrittive, Blender offre un’alternativa senza barriere economiche, permettendo a chiunque di accedere agli strumenti necessari per realizzare opere di livello cinematografico. Flow è la dimostrazione tangibile di come il talento, supportato da strumenti open source di qualità, possa competere ai massimi livelli dell’industria cinematografica.

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Il successo di Flow segna un punto di svolta nel modo di concepire la produzione di film d’animazione. Non si tratta solo di una vittoria per Blender e l’open source, ma di un segnale forte per l’intera industria: l’innovazione non dipende più esclusivamente da budget elevati, ma dalla capacità di sfruttare al meglio le tecnologie disponibili. Questo film dimostra che una pipeline più agile e flessibile, basata su strumenti open source, può portare a una maggiore libertà creativa e a una riduzione significativa dei costi di produzione. Il futuro dell’animazione potrebbe essere sempre più decentralizzato, con team indipendenti capaci di creare capolavori senza dover dipendere dalle grandi major.

L’onda lunga di Blender e dell’open source sta solo iniziando. Dopo Flow, quale sarà il prossimo capolavoro realizzato con questa tecnologia? Una cosa è certa: il futuro dell’animazione è aperto.

Articolo di Andrea Rotondo

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Ulteriori approfondimenti:

https://www.youtube.com/watch?v=ZgZccxuj2RY


MAKING OF


https://www.blender.org/user-stories/making-flow-an-interview-with-director-gints-zilbalodis/