The Era of Vampires

“The Era of Vampires” è film wuxia-horror del 2002, diretto da Wellson Chin, scritto e prodotto da Tsui Hark, una pellicola dal particolare sapore, un bizzarro mix tra surreale e spaghetti western, Ciccio e Franco e arti marziali. Una versione modificata del film è stata distribuita in Nord America con il titolo “I cacciatori di vampiri”. Un film decisamente insolito, legato alla tradizione culturale del sol levante e molto lontano dal nostro immaginario che è solito rappresentare il signore della notte come un conte affascinante avvolto in un elegante mantello nero mentre è intento ad ammalliare la giovane fanciulla di turno.

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“The Era of Vampires” è ambientato nell'antico medioevo cinese, in un villaggio sperduto della campagna rurale del XVIII-XIX secolo circa, durante la dinastia Ching. Il maestro di arti marziali e magia taoista di nome Mao Shan (interpretato da Ji Chun-hua) è alla caccia di un antico Re Vampiro. Con un nutrito gruppo di mercenari raggiunge la tomba di un vecchio generale, all'interno della quale riposa il cadavere mostruoso della demoniaca creatura. Lo scontro con il Signore della notte si dimostra fin da subito molto aspro e ben presto gli uomini di Mao Shan, nonostante costituiscano un piccolo ma addestrato esercito, soccombono. Lo stesso maestro sembra avere la peggio e scompare nelle tenebre della notte. Si salvano soltanto i suoi quattro allievi prediletti, che portano dei nomi assurdi quanto improbabili: Vento (Lam Suet), Pioggia (Michael Chow), Tuono (Ken Chang) e Lampo (Chan Kwok Kwan). I quattro discepoli decidono di continuare la ricerca della bestia diabolica, per vendicare il loro mentore.

Anche se un poco impacciati, trasformano la pellicola in un sussiego di accadimenti fra il comico e il surreale (sbilanciandosi decisamente per la prima soluzione). E' proprio questo uno dei punti interessanti del film: una speciale miscela di trovate assurde ed irreali, tra il serio e il faceto: zombi saltellanti, uomini trasformati in statue di cera che colano come cioccolatini lasciati al sole d'estate sul cruscotto dell'automobile, tesori nascosti ma difesi con incredibile astuzia mettendo fra le monete d'oro un serpente dalla pelle dorata, il tutto abilmente cucito insieme da favolosi e mirabolanti combattimenti di arti marziali compiuti dai quattro discepoli come fossero marionette appesi a dei fili.

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Seguendo i segnali di uno strano congegno, simile ad una bussola, che dovrebbe indicare la presenza del vampiro, i quattro combattenti raggiungono un piccolo villaggio dove, nella ricca tenuta della famiglia Jiang, si sta svolgendo un matrimonio tra il giovane signorotto locale e la bella Sasa. C'è qualcosa di strano che aleggia sulla ricca e antica magione: i precedenti matrimoni hanno sempre portato alla rapida morte della giovane sposa. E’ abbastanza ovvio quindi che Sasa, la prossima la promessa sposa, sia terrorizzata di entrare nelle stanze di questa dimora maledetta. Convinti che il vampiro risieda all'interno di quelle desolate mura, dalle quali sono scappati anche i membri della servitù, i quattro ragazzi si fanno assumere come manovali ed incominciano ad indagare fra i meandri labirintici della costruzione. Nel frattempo veniamo a scoprire che Sasa è la giovane sorella di un capo criminale, abile nel kung fu, che controlla i loschi traffici della vicina cittadina. E’ lui che ha organizzato il matrimonio con l’anziano padre dello sposo, solo per potersi impadronire del facoltoso tesoro che si dice sia nascosto all'interno della casa degli Jiang. Il vecchio Jiang, che detiene il potere nella sua dimora con forza e dimostrando abilità fisiche e marziali nonostante l’avanzata età, fu in precedenza il capo della polizia, anche se ora è a riposo. Lavoro che gli ha valso rispetto e ricchezza. Durante la prima notte di nozze, contrariamente a quanto è successo fino ad allora, non è lo sposo a sopravvivere ma la giovane Sasa: l'erede della famiglia Jiang viene morsicato da un serpente velenoso. Il padre ordina ai quattro nuovi arrivati di cercare il serpente e di scoprire cosa sia realmente accaduto. Sasa è terrorizzata, ma non può fuggire dalla casa, anche se tenta di mandare delle missive al fratello. Scopriamo in seguito che il vecchio Jiang fa mummificare i cadaveri dei suoi antenati con una speciale tecnica a base di cera e li custodisce nei sotterranei dell'abitazione insieme al favoloso tesoro di cui tanto si favoleggia nel villaggio.

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Il fratello di Sasa, Dragon Tang (Horace Lee), invia i suoi sgherri per uccidere il vecchio Jiang e impadronirsi del bottino ma, sulla strada che attraversa la foresta, i banditi vengono attaccati dal mostruoso vampiro che li riduce a brandelli, risucchiando il loro sangue e i loro organi interni. A questo punto Dragon Tang decide di avvalersi della magia di bizzarro mago (vi basti sapere che porta conficcato nei capelli un grosso uncino) dal nome Zombi Wrangler (Chen Kuan-tai) in grado, con i suoi riti, di riportare in vita i cadaveri. Grazie ai suoi poteri magici Zombi Wrangler rigenera i cadaveri mummificati che sono custoditi all'interno della dimora degli Jiang. E’ questo un diversivo per permettere a Dragon Tang di entrare senza essere visto e andare alla ricerca dell’agognato tesoro (visto che delle sorti della sorella non sembra importargli troppo). Giungiamo al climax della pellicola: gli zombie scorrazzano saltellando fra le stanze dell’immensa dimora; i quattro combattenti cercano di salvare la bella Sasa (di cui Tempesta si è perdutamente innamorato); il vecchio Jiang combatte contro Dragon Tang; compare in scena il vampiro (che in effetti si nascondeva proprio in quella casa, ma a combattere contro di lui ritorna il maestro Mao Shan, che in realtà non era morto ma era invece ancora sulle sue tracce. La scena finale è un pirotecnico scontro, nel quale si mixano arti marziali, trucchi magici, armi, trappole ed effetti speciali, al quale prendono parte i quattro allievi (che ormai dimostrano di aver raggiunto una certa maturità), il maestro e la terribile creatura, decisamente difficile da distruggere.

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Al di là della trama, intricata ma non particolarmente avvincente, un’attenta descrizione va riservata alla figura del vampiro: bizzarra, poco credibile da un lato (sembra il frutto di scarsi effetti speciali) ma nello stesso tempo tanto repellente da raggiungere comunque l’obiettivo di terrorizzare. Anzi forse è proprio la sua assurda e surreale conformazione a renderla irrazionale e pertanto horrorifica. Gli esperti degli effetti speciali l’hanno confezionata come una sorta di strano sacco putrescente, in grado di sollevarsi di alcuni e metri da terra e di spostarsi velocemente, colpendo mortalmente i suoi nemici con nubi di fumo tossico, trascinandole a se per assorbire il sangue e gli organi fino a ridurre le sue vittime in una poltiglia fetida. L’abominevole creatura è una larva, uno straccio ammuffito e ripieno di ragnatele. Si intuisce appena che e' una forma umana, o che lo e' stata, perché appaiono al suo fianco due lunghe braccia che tiene sempre penzoloni, alle cui estremità spuntano due mani rachitiche munite di artigli metallici. La testa è una massa informe e putrescente sulla quale fanno la loro timida comparsa due occhi scavati, una bocca profonda e narici da nutria. Solitamente la creatura si muove rapidamente ma senza compiere movimenti degli arti, risultando perciò rigida e monolitica. E’ però dotata di lunghi artigli uncinati che possono rivelarsi decisamente pericolosi. Il vampiro riesce a percepire la presenza dei suoi avversari grazie al calore che questi emanano. Basterà bagnarsi con dell'acqua fredda per diventare del tutto invisibili alla creatura della notte (ma correndo il rischio di buscarsi un brutto raffreddore). Per quanto così mal ridotto questo vampiro possiede poteri che lo rendono difficilissimo da sconfiggere. Può volare e spostarsi velocemente, risucchia il sangue delle sue vittime, anche da una certa distanza, come fosse una specie di macabra aspirapolvere, sprigiona fiamme e riesce a scavare sotto terra come una talpa, ma ad una velocità decisamente soprannaturale. Le armi non possono nulla contro di lui a parte la speciale magica spada del maestro Mao Shan.

Il giudizio complessivo del film e' quindi positivo, per una pellicola che decisamente non si prende sul serio ma riesce ad introdurre nuovi elementi narrativi nell'immaginario vampirico.

Articolo di Chiara Zeiss

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Scheda tecnica:

Anno: 2002

Regia: Wellson Chin

Attori: Lam Suet, Ji Chun-Hua, Ken Chang, Michael Man-Kin Chow, Rongguang Yu, Kwok-Kwan Chan, Anya, Chen Kuan Tai

Paese: Hong Kong, Giappone, Olanda

Durata: 112 min

Distribuzione: Film Workshop, Destination Films

Sceneggiatura: Hark Tsui

Fotografia: Chan Kwong-Hung, Sunny Tsang Tat Sat, Herman Yau

Montaggio: Marco Mak

Produzione: Film Workshop, Fortissimo Films, Hark & Company, The Vampires Co. Ltd.


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Nota:

Wuxia pian è un termine entrato a far parte del gergo comune dei cinefili, ma senza una traduzione in italiano che ne renda perfettamente il senso. Per semplificare lo si potrebbe definire "cinema di cappa e spada", ma molto lo separa dagli Scaramouche del cinema hollywoodiano: ambientati in una Cina precedente all'arrivo della polvere da sparo, i film wuxia sono connotati in genere da una figura di protagonista errante e individualista, che segue un proprio codice d'onore e mal tollera l'autorità costituita”.

Emanuele Sacchi

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